Film > Giovani ribelli - Kill your Darlings
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Autore: Nikkai    25/06/2015    4 recensioni
Non puoi propriamente dire d’aver intrecciato le dita alle sue, ma anche se ovattata dalla droga ricordi ancora confusamente la sensazione del suo palmo contro il tuo: come potresti dimenticarla, dopotutto?
{ Lucien Carr x Allen Ginsberg }
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Day 1: Holding Hands – Lucien Carr x Allen Ginsberg {Kill Your Darlings}
 
Le hai osservate più e più volte, quelle dita lunghe, stringere nervosamente una sigaretta nell’atto di portarla alle labbra, oppure sfogliare, annoiate, le pagine d’un qualche noioso libro, alla ricerca della preda da fare a brandelli ed inchiodare al muro; mani grandi e decise, le sue, pronte ad afferrare il mondo e piegarlo, distorcerlo, manipolarlo per sottometterlo alla sua volontà, alla sua nuova visione.
Hai anche immaginato le tue, di dita, insinuarsi con dolcezza tra i capelli corti di lui, accarezzargli la nuca scoperta mentre era coricato sulle tue gambe ossute, hai fantasticato di azzardarti a sfiorargli il viso; mani febbrili da scrittore, le tue, che spesso non riescono a star dietro alle parole partorite, vomitate dalla tua mente, mani che si lasciano guidare e plasmare dalle sue nel creare per lui ciò che più desidera.
Non puoi propriamente dire d’aver intrecciato le dita alle sue, ma anche se ovattata dalla droga ricordi ancora confusamente la sensazione del suo palmo contro il tuo: come potresti dimenticarla, dopotutto? È la cosa più vicina al tenerlo per mano che riuscirai mai ad ottenere, ne sei consapevole, come sei anche consapevole che non potrai mai ottenere nulla da lui; eppure hai seppellito questa consapevolezza nel tuo animo, t’illudi e l’affoghi e la soffochi nell’amore disperato che provi, nel turbinio tumultuoso di pensieri che sfumano leggeri, vaporosi, quando finalmente vi baciate, stesi a terra, storditi dalla serata e da chissà cos’altro.
Hai pensato d’aver sentito le sue mani su di te, in quell’attimo, e sebbene il contatto tra le vostre labbra valga l’eternità per te, è solo pochi istanti dopo che lui si ritrae, negandoti così tutto di sé, ogni promessa e speranza ed illusione, e la distanza che lui mette tra i vostri corpi cala come macigni ed alza un muro silenzioso, chiudendo fuori ogni spiraglio, cancellando qualsiasi altro bacio. L’hai guardato aggrapparsi per un secondo a Jack mentre se ne stavano andando, le dita che speravi di poter stringere con le tue posate sulla spalla dell’amico, il visionario, il genio tanto decantato.
Ora William ti sta dicendo che quelle stesse dita hanno assassinato una persona, le dita in grado di piegare il mondo – il tuo mondo – hanno stretto quel coltellino che nella tua testa suggellava il vostro patto di sangue ed hanno invece sparso sangue altrui con l’intento di ferire mortalmente, liberarsi di qualcuno di troppo, sbarazzarsi di un passato scomodo e proteggersi in realtà più da se stesse che da David; le vedi grondanti, scarlatte e tremanti, mentre ti racconta come non sia stato un incidente, come Lucien abbia deliberatamente scelto di uccidere.
Nel momento in cui è lui a chiederti di aiutarlo anche le tue cominciano a farsi vermiglie: se lo assecondi non potrai mai nasconderle, lavarle non riuscirà a pulire quello che sarà così il secondo omicidio di Kammerer, ciò che è fatto non può essere disfatto.
E decidi, prendi il coraggio a piene mani, quelle mani da poeta disilluso ed amante mai sbocciato, e le posi sulla macchina da scrivere: “The Night in Question”.
“By Allen Ginsberg”, aggiungi poi, perché nonostante tutto il dolore non puoi fargli una cosa del genere.




...et voilà. Questa breve fanfiction risale ad un tentativo di OTP challenge, una sfida lanciata su di un gruppo FB da parte di un amico (e che io ho poi miseramente abbandonato, disonore su di me, disonore sulla mia mucca), ecco quindi spiegati titolo ed "incipit". Stavo valutando la possibilità di pubblicarla da qualche tempo ed alla fine eccola qui, senza molte pretese. Ho amato questo film come poche altre cose.
   
 
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