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Autore: Sparklyeyething    26/06/2015    5 recensioni
Solleva la testa, il sorriso carico di dolcezza e lo sguardo perso nel suo e nel ricordo dell’ultima volta che lo scrittore aveva pronunciato quelle parole per confortarla, alla ricerca disperata delle prove schiaccianti contro l’assassino di sua madre in un vecchio stabile sepolto dalle macerie.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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I will back your play
 
Scuote la testa mentre sulle labbra velate dalla leggera sfumatura di rosa del suo inseparabile lipstick compare  una piccola smorfia divertita. Le voci concitate dei suoi uomini che si contendono a suon di morra cinese l’ultima ciambella glassata sulla scrivania, giungono alle sue orecchie, interferendo con la consueta attività che il tramonto di un altro giorno le riserva, la stesura del rapporto sull’ultimo omicidio appena archiviato. Le voci diventano sempre più ovattate, come se i tre stessero continuando la sfida all’ultima briciola in un’altra stanza. Solleva lo sguardo dalla tastiera del suo portatile, realizzando che l’unica a trovarsi in un’altra stanza è proprio lei. Si guarda intorno, rassicurata e sorpresa allo stesso tempo dalla familiarità di quel posto. Le pareti a vetro sono rivestite dalle veneziane, chiuse quanto basta per lasciarle intravedere il consueto viavai di agenti in divisa incuranti della sua presenza; sulla scrivania, grande e spaziosa, spicca un’insolita etichetta, nello stesso posto dove lei era solita posare l’allegra catena di elefantini di avorio. Tende la mano esitante verso di essa per afferrarla, ma prima che la punta delle sue dita possa toccarla, il suo sguardo è catturato dalla grande parete di vetro alla sua destra, al di la della quale scorge due figure familiari sedute l’una di fronte all’altra e divise da un ampio tavolo metallico, l’unico arredo di quella piccola stanza illuminata da un solo neon. Si alza dalla sua postazione e muove dei piccoli passi incerti verso la parete, per mettere meglio a fuoco i due individui. Il primo ha il capo chino e lo sguardo verso basso, capelli mossi e arruffati e i polsi congiunti sul tavolo a causa delle manette. Dettagli essenziali per riconoscerlo come un sospettato, anzi il sospettato interrogato nel pomeriggio. I battiti del suo cuore accelerano e il sangue pulsa forte nelle tempie, quando realizza che la donna seduta di fronte a lui, con le braccia incrociate sul petto e l’ espressione soddisfatta sul volto, è proprio lei. Muove automaticamente un passo verso il vetro nel tentativo di ascoltare la conversazione tra i due, ma l’unica figura che si materializza davanti ai suoi occhi è la sua immagine riflessa in un grande specchio, lo stesso che si trova nella camera da letto di casa Castle. Disorientata dal repentino cambiamento di scenario, non può fare a meno di squadrare con sguardo attonito e interrogativo la figura davanti a sé, faticando a riconoscersi in quelle sembianze. Cascate di chiome ambrate e lucenti ricadono sulle spalle, coperte da un elegante tailleur nero. I tacchi, che risaltano maggiormente le lunghe gambe fasciate dai collant, sembrano essere l’unica caratteristica familiare e in un certo senso rassicurante di questo nuovo profilo. Alle sue spalle, scorge ancora una volta la grande etichetta nera, e si volta per leggere la dicitura inscritta su di essa, mentre nell’ufficio si diffonde sempre più intenso il suo aroma preferito mescolato all’inconfondibile profumo maschile imprigionato nelle fresche lenzuola di seta…
 
“Hai preparato la colazione a letto?” Mormora Kate con la voce ancora impastata dal sonno, sbirciando con un occhio semichiuso e infastidito dalla luce prepotente del mattino. “Oh, sei già sveglia? In realtà questo è per me!” Risponde suo marito con un sorriso beffardo e impertinente, mentre posa il vassoio sul comodino. La testa di Beckett si solleva di poco, il groviglio di capelli arruffati scivola sulle sue spalle, rivelando una smorfia divertita sulla sua bocca. Poi sprofonda nuovamente nel cuscino. Castle continua il suo gioco mentre, sedutosi sul bordo del letto, si protende per afferrare una delle due tazze fumanti, guardando di sottecchi la sua splendida moglie avvolta dal dormiveglia. L’aroma intenso e deciso della bevanda penetra le narici di Kate, risvegliando dolcemente i suoi sensi. “Posso avere almeno il caffè?” Sussurra contro il cuscino, gli occhi ancora chiusi e un tono di voce persuasivo. Di tutta risposta lo scrittore posa la sua tazza sul comodino e torna a sdraiarsi accanto a lei, portandole una ciocca ribelle dietro l’orecchio per guardare i suoi occhi d’ambra schiudersi piano piano, sempre più abituati alla luce del sole filtrata dalle tende. “E tu cosa mi dai in cambio?” replica sollevando un sopracciglio. Kate si morde il labbro inferiore e si gira in posizione supina “Castle, potrei iniziare il mio allenamento di lotta corpo a corpo con te stamattina, e credimi, non ti piacerebbe neanche un po’” “Mmh, io sono convinto del contrario!” Entrambi scoppiano in una fragorosa risata, poi Rick si solleva sulle braccia, portandosi su di lei e stampandole un bacio lungo e deciso sulle labbra. “Ti ho già detto perché ti amo?” Mormora accarezzandole la guancia con la punta del naso. Di tutta risposta Kate si ancora al suo collo, attirando il viso di Castle sul suo per restituirgli il bacio di prima. Ben presto la tenerezza con cui si stringono l’una nelle braccia dell’altro si mescola alla passione e alla frenesia, i sospiri diventano gemiti e i corpi, sempre più accaldati, si incastrano perfettamente provocando un delizioso attrito. Le loro lingue si incontrano in una danza frenetica dettata dal gioco e dall’impazienza, mentre le mani di Castle scorrono lungo i fianchi di Kate per raggiungere l’elastico dei suoi pantaloncini. Entrambi cercano di ignorare l’insistente vibrazione del cellulare di Beckett fino a quando la donna si scosta leggermente dal partner per dichiarare il time out. Con un’espressione frustrata sul viso, Castle rotola verso la sua parte del letto, imprecando e sbuffando, mentre Kate si mette a sedere e afferra il cellulare, le gote rosse e il cuore in corsa per l’eccitazione. “Beckett!” Risponde con il respiro corto e una smorfia a metà tra l’irritazione e il divertimento sulla bocca. “Quando si dice ‘Il mattino ha l’oro in bocca’” Esordisce un’entustiasta Ryan dall’altra parte del telefono. Non dirlo a me, pensa Kate. “Che succede?” “Avevamo tralasciato un dettaglio fondamenentale per l’indagine. Ce la fai ad arrivare qui tra 20 minuti?” Castle si siede sul letto e si sbraccia per attirare l’attenzione della moglie facendo cenni di diniego con la testa. Kate si mordicchia la punta dell’indice e liquida il partner con un “Ok, saremo li tra poco!” Con un gesto teatrale che suscita l’ilarità di Beckett, Castle si porta le mani tra i capelli e si lascia cadere di nuovo sul cuscino. “Promettimi che da domani cambierai il numero di cellulare!” Mormora con le mani sul viso, mentre Kate si alza dal letto per dirigersi verso l’armadio. L’affermazione di Castle la riporta con la mente al sogno che stava facendo prima di svegliarsi, e si limita a rivolgergli un lieve sorriso. Mentre lo scrittore si dirige verso la doccia confidando nel potere dell’acqua fredda, Kate muove un passo incerto verso il grande specchio, timorosa della visione che potrebbe riservarle. Resta ad osservare la sua immagine riflessa per qualche secondo, realizzando con piacevole sorpresa che nulla sembra essere cambiato, ma i capelli hanno decisamente bisogno di una sistemata prima di recarsi al distretto.
 
“Siamo usciti di casa cosi in fretta da dimenticarci il nostro caffe sul comodino” puntualizza Castle sul sedile del passeggero, mentre Kate si destreggia nel traffico con una mano sullo sterzo e l’altra sul cambio. “Già, ma mi è sembrato che stamattina qualcuno aveva urgenza di farsi perdonare qualcosa!” Risponde la donna voltando la testa verso di lui e sollevando un sopracciglio. “Giuro solennemente di non aver combinato alcun guaio questa volta” Esclama Castle portandosi una mano sul petto. Kate si morde una guancia per trattenere un sorriso e rivolge nuovamente lo sguardo alla strada. “Accosta al prossimo incrocio, sarò velocissimo!” Kate obbedisce, e in men che non si dica, lo scrittore schizza fuori dall’ auto tornando con due bicchieroni fumanti di caffè “Ecco qui!” Dice posandoli nell’apposito contenitore situato tra i due sedili, in modo che lei possa sorseggiarlo durante la sosta al semaforo “Caffellatte con latte scremato grande alla vaniglia senza zucchero per lei, Capitano!” Beckett sussulta, ancora non riesce ad abituarsi a quell’appellativo, del resto ha ricevuto la notizia della promozione solo pochi giorni prima, e da allora è attanagliata da dubbi e paure. Riuscirà ad accogliere e a gestire i cambiamenti che questa nuova situazione comporta? Perlomeno il caffè non è tra questi, e, in un gesto di auto rassicurazione, afferra il bicchiere e lo porta alla bocca, prendendone un sorso caldo e assaporandone piano l’aroma. Da buon osservatore e soprattutto da marito e migliore amico, Castle sfodera ogni volta la sua arma migliore per distrarla e sostenerla “Sai, dovrebbero brevettare questa bevanda con il tuo nome.” Beckett si volta a guardarlo e ride scuotendo la testa. “Insomma, prova ad immaginare la gente che entra in caffetteria e ordina un Beckett, io lo trovo estremamente fico” Gli occhi divertiti di Kate incontrano i suoi, entusiasti e puri come quelli di un bambino, sempre pronti a ricordarle quanto valga la pena di stare ad ascoltare le sue bizzarre teorie. “Potresti pensarci tu, del resto sarebbe opportuno che ti trovassi un’occupazione alternativa mentre io compilo scartoffie da mattina a sera” “Posso sempre seguire i ragazzi, specialmente se si tratta di night club” “Dico sul serio, Castle, come potrò continuare a ispirarti se gli inseguimenti e le missioni sottocopertura non rientrano più tra le  mie mansioni principali?” “Per sentirmi ispirato mi basta guardarti…non immagini quante idee mi si affollano nella testa quando esci dalla doccia!” aggiunge ridacchiando e ammiccando. Beckett si morde il labbro inferiore, colpendolo giocosamente sul braccio “Pervertito!” Ridono insieme poi Castle, infervorato dall’entusiasmo continua “E poi pensaci, avremmo un intero ufficio solo per noi!” Ancora una volta davanti agli occhi della donna si presenta l’immagine dell’ufficio della Gates che la ospitava nel suo sogno. “So già a cosa stai pensando, non continueremo il discorso lasciato in sospeso nel tuo studio di P.I.” “Puoi contarci, bambola!”.
 
Sebbene sia stata promossa a capitano, la detective Beckett è fin troppo brava nel suo lavoro per non lasciarsi sfuggire la calma piatta che regna nel distretto quando le porte dell’ascensore si aprono davanti a lei. Si volta verso Castle sperando di poter cogliere nel suo sguardo la stessa impressione, invece suo marito si limita a guardarla con il suo solito sorriso beffardo, mentre le cede il passo, come di consuetudine, per permetterle di uscire dall’ascensore. Non appena Beckett s’ inoltra nel corridoio su quale si affacciano gli uffici, si ritrova spiazzata. Agenti e detective fanno capolino sugli usci delle porte, e le rivolgono un lungo applauso alternato da una serie di “Congratulazioni Beckett” o “Benvenuta Capitano”; alcuni la accolgono addirittura con il tradizionale saluto da ufficiale. Castle si unisce a loro per lasciare che sua moglie si goda il suo momento, sebbene il suo viso sia restio a lasciar trasparire emozioni. Kate sorride e abbassa lo sguardo, le gote leggermente imporporate dal lieve imbarazzo di trovarsi al centro dell’attenzione dell’intero distretto. Una mano si posa sulla sua spalla, è Esposito che con l’altra regge una bottiglia di Champagne. “Sorpresa!” Esclama con un sorriso trionfante. Beckett sta per controbattere ma viene interrotta da Ryan che si fa strada tra la folla per raggiungerli “Eccolo il dettaglio che ci mancava!” Esclama rivolgendosi alla partner. “Nel caso non avessi avuto il tempo di prepararti il discorso, puoi sempre ringraziarci concedendoci qualche giorno di ferie” Aggiunge l’ispanico battendo il pugno con Ryan. “Oh andiamo ragazzi, a soddisfare le vostre richieste ci pensa già Castle!” Risponde Kate un po’ più a suo agio, incrociando il suo sguardo con quello del partner che si guarda alle spalle fingendo di non essere il soggetto in questione. “…che ovviamente era al corrente di tutto questo, non è cosi?” Esclama incrociando le braccia sul petto e sollevando un sopracciglio. “Deve essermi giunta qualche voce a riguardo” I quattro partner scoppiano in una risata fragorosa, poi Kate allunga il collo oltre le loro spalle, come se cercasse qualcuno con lo sguardo “Ragazzi ma dov’è la Gates? Oggi è il suo ultimo giorno!” “Non sarà andata via senza salutare il suo scrittore preferito?” Afferma Castle ad alta voce, suscitando altra ilarità nel capannello di persone. “SIGNOR CASTLE, NEL MIO UFFICIO” La gelida affermazione di Victoria Gates richiama sull’attenti la squadra che si volta verso la porta del suo ufficio, dalla quale spunta la testa del capitano. “Tempismo perfetto” Sussurra Beckett avvertendo un leggero senso di colpa, mentre Castle si maledice per non aver saputo tenere a freno la sua lingua ancora una volta. Gli agenti indietreggiano per consentirgli il passaggio verso il patibolo, alcuni trattenendo una risata, altri con la bocca semiaperta per lo stupore. Castle sospira e si muove incerto verso la donna che apre la porta quanto basta per permettergli di entrare, richiudendola poi con vigore alle sue spalle.
 
“Capitano, le assicuro che non era mia intenzione…” “Si sieda, signor Castle!” lo scrittore obbedisce immediatamente, incapace di sostenere lo sguardo della Gates che torna alla sua postazione, prendendo posto sulla sua poltrona. Incrocia le mani sulla scrivania e si sporge leggermente con il busto. “Credo che cosi possa andare.” Esclama sospirando. Castle solleva la testa sbigottito, strabuzzando gli occhi dopo aver scorto un lieve sorriso sulla bocca della donna. “Cosa mi sono perso?” “Non potevo lasciare il distretto senza negarmi la soddisfazione di vedere per l’ultima volta la faccia che fa quando la richiamo in quel modo!” Sbalordito da quella affermazione, Castle scrolla le spalle, mentre sul suo volto compare un sorriso di stupore e ammirazione per l’imprevedibilità di quella donna dalla forte corazza di rigore e disciplina. “Devo riconoscere, Signore, che lei è una degna rivale in fatto di sorprese!” “ Può ben dirlo! Questa volta ho giocato d’anticipo. Anche se in alcune occasioni mi ha davvero lasciata senza parole!” “Come quando sono riuscito a conquistare Beckett?” “Nah, quella non è stata una sorpresa per me, sapevo che prima o poi Beckett sarebbe capitolata! Mi riferisco a quando ha trasformato il distretto nel set di un film degli anni 70, quello si che ha superato i limiti della realtà!” “E della sua pazienza” Aggiunse Castle con un sorriso impertinente. “Soprattutto! Immagino che d’ora in poi lascerà correre la sua creatività a briglia sciolta!” “Per carità, rischierei di beccarmi una doppia sospensione. Dal distretto e dal letto matrimoniale!” La Gates non riesce a trattenere una risata, seguita da Castle che si gode il momento di tregua, ancora un po’ sbigottito ma compiaciuto. “So di poter contare sull’incorruttibilità di Beckett” segue una pausa di silenzio, dove la Gates inspira profondamente e indossa nuovamente la sua maschera di serietà professionale. “E’ proprio per questo che sono contenta di lasciare il mio posto a lei!” Anche Castle torna serio e rivolge il suo sguardo di rinnovato interesse alla donna. “Non l’ho convocata in questo ufficio per una nostalgica conversazione sui vecchi tempi, signor Castle…” Lo scrittore inclina la testa invitando il capitano a proseguire. “Per quanto l’idea di sbatterla fuori mi abbia allettato non poche volte durante questi anni, ho imparato ad apprezzarla per la sua perspicacia, il suo senso di protezione e soprattutto per l’autenticità dei suoi sentimenti…diamine, non immaginavo che un giorno la mia bocca avrebbe pronunciato tali parole” “E io non immaginavo di poterle ascoltare proprio da lei…la ringrazio Capitano, non mi sentivo cosi dalla prima recensione positiva del mio primo Derrick Storm!” Afferma Castle, lasciando che stima, gratitudine e un pizzico di nostalgia per i quattro anni di servizio della donna appena giunti al termine si mimetizzino dietro l’umorismo. La Gates accenna un sorriso, attenta a contenersi per mantenere i toni elevati della conversazione “Quando mi è stata offerta l’opportunità di tornare agli affari interni, ho pensato che mai ci sarebbe stato un momento migliore di questo per coglierla. Entrambi sappiamo perché la detective Beckett merita questo ruolo più di chiunque altro, ma c’è una raccomandazione speciale che voglio farle in quanto suo partner nel lavoro e nella vita…le arpie di questo percorso sono troppe e sono sempre in agguato, non esiteranno a tenderle trappole letali, approfittando del suo primo momento di debolezza. Non lasci che venga inghiottita nelle fauci di questa gente senza scrupoli.” “Signore, ha la mia parola d’onore che sosterrò mia moglie, la mia partner, in qualunque circostanza” Esclama Castle portandosi una mano al petto. “Bene, era quello che volevo sentirle dire! Adesso basta con questi sentimentalismi, ci aspetta un brindisi con il nuovo Capitano!”
 
“Te le ha suonate anche oggi, vero Castle?” Esclama Esposito con una forte pacca sulla spalla dello scrittore. Kate, intenta a parlare con Lanie, si volta verso di loro e si scusa con l’amica per raggiungere suo marito. “Cosa ti ha detto?” Castle posa una mano sulla sua spalla per rassicurarla “La solita strigliata! Allora, gente, lo facciamo questo brindisi?” Ryan si affianca a loro, le mani impegnate a rimuovere la gabbietta protettiva del tappo di sughero dalla bottiglia. Una volta riempiti, tutti i bicchieri vengono sollevati dalla squadra per brindare a Beckett e alla Gates che raggiunge i quattro, posizionandosi vicino a Kate e brindando con lei. “Congratulazioni, Capitano! Non sai da quanto aspettavo questo momento!” Beckett sorride, gli occhi velati dalla commozione . “Grazie, Signore. Grazie di tutto.” Con un cenno, Esposito invita i ragazzi ad unirsi a lui e Lanie per lasciare che le due donne continuino la loro conversazione in privato. “Sai, quando ti ho conosciuta non riuscivo ad attribuire una spiegazione al perché di quelle 6 settimane che ci separano, ma con gli anni sei stata tu stessa a fornirmi la risposta. Oggi posso affermare di essermi imbattuta in un raro esempio di umanità, coraggio e dedizione al lavoro e alla giustizia. Sono fiera di lei, Kate!” Incapace di esprimere a parole le sue emozioni, Beckett abbraccia il Capitano, sotto lo sguardo piacevolmente sorpreso dei suoi partner. “Terrò sempre a mente tutto ciò che ho imparato da lei in questi anni, Signore” “Adesso puoi anche chiamarmi Signora!” Sussurra la Gates facendo l’occhiolino alla donna. Poi rivolgendo lo sguardo a Castle aggiunge “E non si lasci distrarre da quel bambino di suo marito!” Ridono insieme, e anche Kate si volta verso Castle, intento a contendersi l’ultimo bicchiere di Champagne giocando a morra cinese con Ryan ed Esposito. Sopraffatta dal dejavu, Kate sorseggia il suo, cullata da una nuova e appagante sensazione che per un attimo getta l’ombra sulle sue paure, permettendole di godersi il suo momento.
 
Quando Rick entra nel salotto, trova Kate sul divano, il mento sulle ginocchia e lo sguardo perso nella vista del loro appartamento sulla città illuminata. Indugia un po’ nel togliersi l’orologio dal polso, indeciso se distogliere o meno sua moglie dai suoi pensieri. “Ti ho sentito, sai!” Mormora Kate con lo sguardo ancora rivolto verso la finestra. “Non ti sfugge niente” “Vecchie abitudini!” Castle ridacchia e si dirige verso il divano, piegandosi sullo schienale e stringendole delicatamente il collo. Kate appoggia il mento sul braccio di Rick e sospira. “Vuoi andare da qualche parte stasera?” Sussurra Castle scostando leggermente il viso per guardarla “E rinunciare a questa calma surreale? Magari un’altra volta. Vieni qui.” Risponde Kate battendo leggermente il palmo della mano sul posto libero accanto a lei. Felice dell’invito, Castle la raggiunge, sedendosi accanto a lei e posandole un braccio attorno alle spalle. Beckett affonda il suo viso nell’incavo del suo collo, le gambe penzolanti sulle sue. “Castle…” “Ce la faremo, tu ed io.” La capacità di sintonizzarsi sempre sulla sua lunghezza d’onda e di trovare le parole giuste, la sorprende ancora come il primo giorno di quasi otto anni fa . Solleva la testa, il sorriso carico di dolcezza e lo sguardo perso nel suo e nel ricordo dell’ultima volta che lo scrittore aveva pronunciato quelle parole per confortarla, alla ricerca disperata delle prove schiaccianti contro l’assassino di sua madre in un vecchio stabile sepolto dalle macerie. Le loro mani si cercano, stringendosi forte per sentire il contatto dell’altro fin dentro le ossa. “Di cosa hai paura?” Sussurra lo scrittore con lo sguardo rivolto alle loro dita intrecciate. “Di me stessa, di anteporre il lavoro agli affetti o viceversa, di non riuscire a scendere a compromessi…” Con la mano libera, Castle solleva il mento di Kate, invitandolo a guardarlo, mentre un sorriso spunta sulle sue labbra. “Ehi, ricordi cosa ti ho chiesto stamattina?” Beckett inclina la testa leggermente confusa, poi fa un cenno di diniego con la testa. “Ti ho già detto perché ti amo?” Recita Castle in un sussurro. Beckett ridacchia ricordando il modo con cui aveva risposto a quella domanda. “Credevo fosse per la mia capacità di correre sui tacchi!” “Quello è uno dei motivi per cui voglio portarti a letto sin dal primo giorno. Insieme a quei fantastici jeans che mettono in risalto il tuo sedere…” Kate lo colpisce giocosamente sull’addome, ed entrambi scoppiano a ridere. Poi il volto di Castle torna serio, la mano ancora stretta a quella di sua moglie. “Mi sono innamorato della tua singolare abilità di ricordarmi ogni giorno quanto tu sia straordinaria.” Kate sorride, stringendosi di più contro il corpo di suo marito e permettendogli di proseguire. “Le tue paure sono umane, ma sono sicuro che riuscirai a trovare il giusto equilibrio. Continuerai ad essere rispettata e apprezzata da questa città perché dietro il nuovo distintivo si nasconderà ancora l’intrepida detective Beckett, gentile e fiera del suo lavoro.” “Lo sai che sei tremendamente di parte, vero?” “Forse un po’ si, e poi per nulla al mondo voglio rinunciare a vederti correre ancora sui tacchi!” Risponde Castle ridacchiando e avvicinando il viso a quello di Kate per assaporare la sua vulnerabilità in un tenero bacio. “Sono STRAORDINARIAMENTE fortunata ad averti al mio fianco!” Sussurra Kate sulle sue labbra, allacciando le braccia attorno al suo collo e pregando che non ci fosse una nuova chiamata in arrivo sul suo cellulare.
 
 
 
 
CIAOOOOO
Sono tornata con un’altra delle mie follie notturne, questa volta un po’ più lunga del solito. Da un po’ pensavo di scrivere qualcosa che rendesse omaggio al Capitano Gates. Sebbene le circostanze lasciano intendere che sarà Kate a prendere il suo posto, credo che l’uscita di scena di Penny abbia lasciato l’amaro in bocca un po’ a tutti! Anyway, io mi immagino la sua scena di addio proprio cosi, un degno passaggio di testimone con Beckett, che, nonostante la sua divina bellezza, è umana come tutti e per questo intimorita dalle possibili conseguenze del suo grande passo. Per fortuna ci pensa Castle a tirarle su il morale con una tazza di caffè e tante parole dolci. Spero che la mia storia sia piacevole e ringrazio come sempre chi dedicherà qualche minuto alla lettura. A presto.
V.
 
 
   
 
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