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Autore: ManuFury    26/06/2015    4 recensioni
[Pre - Film | Aleksis!Centric | young Aleksis e Sasha]
(Dal Testo...) "Nessuno dei due si accorge che il fante di Aleksis ha finalmente trovato il suo legittimo posto, accanto alla regina rossa di Sasha."
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aleksis Kaidanovsky, Sasha Kaidanovsky
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il destino mescola le carte e noi giochiamo
Arthur Schopenhauer
 
Il poker non è solo un gioco, un passatempo, un azzardo: è pura arte. Quando si alzano gli occhi dalle proprie carte per scrutare l’avversario bisogna prestare attenzione a ogni più piccola espressione del viso, a cogliere un’emozione piuttosto che un’altra, per poter capire se la sua mano è buona o cattiva e agire di conseguenza, rilanciando oppure passando.
Aleksis lo sa, sa che bisogna stare all’erta, ma non ci riesce, non con lei; ogni volta che alza gli occhi al viso di Sasha ne coglie le espressioni, o almeno, non del tutto: semplicemente la guarda, senza badare al lieve tic del suo sopracciglio quando ha delle pessime carte, oppure alla minuscola ruga che le si forma a lato della bocca quando quelle sono buone. Scivola con lo sguardo lungo l’ovale perfetto del viso, ne osserva i tratti puliti, resi ancora più belli dalla pelle diafana, vede i suoi occhi concentrati e si sofferma sulle labbra meravigliose e morbide, di quel rosso così vivo e brillante che il rossetto, unico trucco concessole all’accademia, che le dona.
Il ragazzo si perde nella contemplazione di quella giovane che le ha rubato il cuore e avverte un brivido lungo la schiena; pensa che sia un brivido di piacere, ma scopre in breve tempo che è un brivido di freddo, come gli suggeriscono anche i peli alzati delle braccia e la pelle d’oca.
Gioca a carte da una mezz’ora scarsa e in poche mani si è ritrovato solo con i boxer neri e gli anfibi lucidi, e sa che presto perderà anche uno di quei due. Da quando l’ha incontrata, Aleksis non ha più fortuna al gioco, ma ha una teoria al riguardo: pensa che la mancanza di fortuna sia dovuta al fatto che l’ha persa tutta incontrandola.
Sorride anche sapendo che perderà: sul tavolo un cinque, un sette, un otto e due regine, in mano un due e un fante, entrambi di picche, ma come pensa spesso, e come diceva Schopenhauer: “il destino mescola le carte e noi giochiamo”; non solo al poker, ma anche nella vita.
Aleksis ogni tanto ci ripensa a quella serie di eventi slegati tra loro che l’hanno portato lì, in quell’accademia militare, con quella ragazza che con un sorriso l’aveva stregato; e quando lo fa non riesce a fare a meno di essere pazzo di gioia.
Anche all’epoca le carte che aveva in mano erano a dir poco pessime: era solo un fante senza re o regina da servire, un rinnegato senza famiglia che non faceva altro che camminare e camminare e camminare ancora. Spesso correva, nel vano tentativo di allontanarsi da quel mondo crudele che non lo voleva[1]. Erano momenti difficili, quelli, in cui le lacrime minacciavano di rigargli il viso, in cui aveva paura, in cui credeva che la sua mano di carte sarebbe stata sempre quella di un perdente.
E poi era arrivata lei.
Lei che gli aveva sorriso con quelle labbra rosse e piene, che sembravano formare un cuore perfetto e guardandola, una volta tanto nella sua vita, Aleksis si era sentito fortunato: aveva pescato dal mazzo e gli era capitata una regina rossa a cui far finalmente riferimento.
In seguito aveva fatto davvero di tutto per ritrovarla e, quando non era stato ammesso la prima volta all’accademia militare, aveva temuto di perderla sul serio. Ma le carte si erano di nuovo mescolate e, alla sessione successiva, era stato ammesso con il massimo dei voti, e ritrovarla non era stato difficile.
Da allora si erano incontrati spesso, per parlare, per giocare… semplicemente per stare assieme.    
Sasha sorride di nuovo e lo guarda con occhi così belli e magnetici, immensi come oceani nei quali Aleksis potrebbe annegare.
“Cos’hai in mano?” Chiede, già conoscendo la risposta.
“Niente.” Mormora lui, buttando le carte sul tavolo. La vede sorridere e buttare a sua volta le carte: ha un otto e una regina che le consentono di fare full; di nuovo.
Aleksis sbuffa sonoramente, appoggiando rumorosamente i gomiti al tavolino sul quale stanno giocando e alzando gli occhi al cielo, mentre lei ridacchia divertita alle sue esilaranti espressioni.
“Cosa vuoi? Anfibi o boxer?” Domanda il giovane, la guarda mentre pensa e nota come le sopracciglia le si aggrottano quando lo fa. In verità immagina cosa voglia la ragazza, per questo lui mette già mani agli anfibi, pronto a slacciarli.
“Credo che… mi prenderò le tue labbra.” Afferma con decisione lei, bloccando a metà della sua operazione Aleksis e deve avere un’espressione molto buffa in quel momento di sorpresa, visto che Sasha ridacchia.
“Scusami?” Lei si sporge, sempre sorridendo.
“Ho detto che questa volta voglio le tue labbra.” Ripete, abbastanza vicina da farlo rabbrividire appena, e non per il freddo. Questa è un’altra cosa che Aleksis non si sarebbe mai aspettato dalla ragazza: lei che è sempre così fredda come una regina di ghiaccio durante le lezioni o gli allenamenti, sempre così razionale e precisa, sempre così dannatamente bella. Il giovane avverte la bocca asciugarsi, lo stomaco contorcersi e farsi leggero allo stesso tempo, il corpo formicolare e cuore e sangue fermarsi, se non avesse avuto meno di vent’anni avrebbe pensato a un principio di infarto; ma il destino mescola le carte e lui non resta che giocare.
Esita, esita molto, prima di sporgersi in avanti, sfiorando le sua labbra con quelle rosse di lei; e mentre chiude gli occhi per assaporarsi il momento, ha la sensazione che gli si aprano le porte del paradiso.
Nei suoi diciannove anni Aleksis ha baciato altre volte, ma è come se quei ricordi scomparissero tutti in questo momento, mentre le sue labbra screpolate si muovono su quelle di Sasha. Quando vede che anche lei inizia a perdersi nel bacio, il ragazzo tenta qualcosa di nuovo: alza un braccio, le accarezza il viso, le cinge le spalle, l’abbraccia, se la tira vicina al ricordo che ha rischiato di perderla per sempre.
Vuole sorridere, ma è troppo impegnato per farlo, è troppo perso per farlo.
Si avvicinano un po’ di più, iniziando a provare qualcosa di bruciante in corpo mentre il loro bacio di fa più travolgente, più passionale.
Le carte sul tavolo si mescolano così come i loro corpi, e nell’impeto della passione, nessuno dei due si accorge che il fante di Aleksis ha finalmente trovato il suo legittimo posto, accanto alla regina rossa di Sasha.  

 
Era tutto scritto da sempre, sai
era racchiuso nel mazzo di carte…
che la donna rossa s’incontra col fante,
ma alla fine il giro riparte.

 
Modena City Ramblers – Qualche Splendido Giorno
 
*
 
HOLA! ^_^
 
Sono tornata dopo una latitanza più o meno lunga e con una storiella scritta di getto… sapete, quando si ascoltano delle belle canzoni come quella dei Modena City Ramblers e subito dopo si guardano film come Pafici Rim, ciò è tutto quello che può venirne fuori! XD
No, scherzi a parte… una scena con loro due che giocano a carte me la sono sempre sognata (e anche quella di mettere Aleksis in boxer di fronte a Sasha! XD) e quindi eccoci qui.
Ho poco da dire, in verità, se non che ci sono state due personcine molto carine che mi hanno ispirato per la stesura di questa storia:

- visbs88 con il suo Contest: “Ciò che non ci hanno detto” … con il pacchetto Aria [Obbligo: il protagonista della storia deve avere età compresa tra i dieci e i vent'anni. // Divieto: il protagonista della storia non deve perdere qualcuno che ama] … l’idea di fondo del Missing Momets tra loro due (6° Classificata)

- My Pride con il suo Contest: “Summer Contest Special Ediction – Royal Flush –“ per l’idea del Poker tra i due ragazzi…

E con questo concludo… grazie a chiunque passerà a leggere! ^^
Alla prossima avventura ;)
ByeBye
 
ManuFury! ^_^
 
 
[1] Questo passaggio è in riferimento a un’altra mia storia su loro due, intitolata appunto “Run”. In questa storia vengono descritto meglio i pensieri di Aleksis, l’ansia che provava verso il mondo e il suo desiderio di correre e allontanarsi dalla stesso.
  
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