Stupid
Cupid
Capitolo uno
Coppia uno
[ovvero]
Come togliersi dai piedi due
scocciatori
Ore 7.45 am
“Non posso davvero
credere che mi abbia tradito con quel tipo? Santo cielo! Sembra un topo! Ma l’hai
visto? E lei cosa fa? Va con lui!” sentenziò
agitato un ragazzo slanciato, con gli occhi verdi infiammati di rabbia, mentre
addentava una pasta, seduto al tavolino di un bar dall’aria liberty.
Davanti a lui il suo interlocutore sembrava particolarmente interessato a un
articolo sulla riproduzione dei coleotteri, pubblicato sul quotidiano di
qualche giorno prima, che qualcuno aveva dimenticato al bancone e di cui lui si
era prontamente impossessato.
“E poi tutti quei
corsi?
Sì, sì il corso di cucina , una come lei
che non saprebbe nemmeno cucinare un uovo fritto di certo non poteva fare un
corso di cucina! E io sciocco le andavo a credere…credo che mi sia stato
quasi bene! Sono davvero così stupido… non mi sono accorto che mi
tradiva finché… Alex? Alex mi stai
ascoltando…?” chiese a un certo punto sentendosi decisamente
ignorato.
Il ragazzo che aveva di fronte riapparve da dietro
il giornale che aveva usato quasi come barriera, masticando la sua pasta.
“Certo che ti sto ascoltando…”
rispose tranquillo il ragazzo biondo e pallido. Imperterrito rialzò il
giornale e infilò il cornetto nel cappuccino. Il moro rabbrividì
di rabbia e lo guardò con gli occhi ancora più infiammati di
prima.
Allungò il braccio e gli strappò il
giornale di mano per darci un’occhiata.
“Vedo che la riproduzione dei coleotteri
è molto più interessante delle mie faccende”
brontolò tirandosi su le maniche del maglioncino. Con tutto
quell’agitarsi gli era venuto caldo.
“Su, su… non rammaricarti, ti stavo
ascoltando, come potrei non ascoltarti sei il mio migliore amico
e…” cominciò a sviolinare il biondo accavallando le gambe strafottente.
L’amico lo interruppe “risparmiami la
scena Alex… dimmi che ti stavo
raccontando?” lo interrogò deciso.
Alex ebbe un momento di indecisione prima di
rispondere, ma quando lo fece il tono era lo steso di sempre “Beh, mi
parlavi della tua ragazza..”
“Ex ragazza” precisò
l’interessato.
“Sì, Ivan, ci stavo arrivando, dicevo:
mi stavi parlando della tua EX ragazza che ti ha fatto le corna…”
“E come si chiama?” domandò Ivan
impaziente di coglierlo in fallo.
“Calma, calma, ci arrivo anche lì, si
chiama Loride…
è la tua ragazza più carina che abbia mai baciato, è ovvio
che me la ricordi!” disse alludendo alla stravagante
pratica secondo la quale, Alex doveva
baciare tutte le ragazze dell’amico prima che le baciasse lui stesso.
Ivan si irrigidì un poco non avendo altre
armi per dimostrare che non era stato ascoltato.
Alex lo guardò
strafottente per un po’ puntando gli occhi cerulei dritti
in quelli dell’amico, per il puro gusto di farlo, prima di parlare
nuovamente. “E che ne diresti di chiudere la finestra Loride, per aprirne
un’altra, magari con una ragazza più fedele?”. Ivan
sbuffò.
“E’ mai
possibile che tu sia così insensibile? Io amavo
Loride!”
esclamò lui scocciato incrociando le braccia.
“Sì, certo, certo…ma dovresti
darti una svegliata…” brontolò con un sorrisetto che non
prometteva niente di buono. Si alzò e si stiracchiò.
“Chi arriva ultimo alla cassa paga!”
urlò lanciandosi verso il bancone.
“Ma…? Maledetto!!” sbraitò Ivan lanciandosi alla rincorsa
dell’amico.
Ore 8.05
“Lui è così bello, così
affascinante… con quegli occhi azzurri…e…e …” sproloquiava
inascoltata una ragazza bassa inguaiata in abiti di cinque taglie più
larghe del necessario, e una cresta dipinta di verde.
“Davvero stupendo…” soffiò
sarcastica la ragazza che le camminava accanto, la quale sembrava decisamente
sul punto di strangolarla.
“Ma io sono innamorata!”
“Amore platonico vedo…”
bofonchiò infilando qualche moneta nella macchinetta delle merendine, la
ragazza con la cresta strinse i denti fissando l’amica che invece non la
degnava di uno sguardo, interessata al cibo.
“Loride? È
mai possibile che non te ne freghi mai niente dei miei sentimenti?”
sbottò con la voce vagamente rotta.
“Non è che non me ne freghi nulla,
è che so che con uno come lui non avresti mai
neanche la minima possibilità…” sentenziò drastica e
decisamente senza cuore, tracciando una ferita invisibile nel cuore
dell’altra. Lo sapeva, ma non le importava che l’amica soffrisse. E
poi? Era un’amica?
“E comunque quel
tipo…come si chiama…? Beh secondo me non è
questo granché…” disse raccogliendo le patatine che erano
precipitate nel cassetto apribile della macchinetta automatica.
“Ma se non l’hai mai visto!” sbottò
amareggiata Sara stringendo forte la borsa che portava a tracolla, dello stesso
verde dei suoi capelli.
Loride alzò le spalle. “Me ne hai parlato
così tanto che è come se già lo conoscessi… biondo , alto molto magro enigmatico, con degli occhi che incanterebbero
chiunque , sempre vestito di bianco…insomma… un idiota pomposo!”
“MA COSA DICI!” urlò Sara dandole
una gomitata, mentre lei rideva “Dai, dai, sto scherzando! Ti prendevo in giro!” ridacchiò gioviale mentre
l’espressione dell’amica si allietava di nuovo.
“Oggi voglio confessargli il mio amore!”
sputò fuori alla fine come se avesse del veleno in bocca. Rimasero per
un secondo a guardarsi , la prima a parlare fu Loride “Ma
non glielo avevi già confessato e lui aveva detto lasciami stare?” domandò aggrottando le sopracciglia.
Sara si ricompose “Oh, sì ma questa
volta gli porterò una lettera…è una tecnica
infallibile!” spiegò lei convinta complimentandosi da sola per il
diabolico piano.
“Se lo dici tu…” concordò
scettica Loride
alzando le spalle ed entrando in classe.
Ore 14.45
Alex avrebbe voluto spararsi. Ma
quella tipa era davvero una sanguisuga! Non lo lasciava in pace. Aveva cercato
di rimorchiarlo otto volte, e tutte le volte si era beccata un perentorio no. dopo l’ottava imboscata tutte le volte che la vedeva
cercava di nascondersi ed evitarla, ma quel giorno era spuntata a tradimento da
dietro gli scaffali e gli aveva allungato una busta decorata con leziosi cuori
rossi. tutto ciò accompagnato da una mielosa
dichiarazione d’amore orale, che continuava all’infinito, mentre
lui cercava di strascinarsi via da quella lagna con la cresta.
“Ma perché non
ci vuoi neanche provare a stare con me Alex? Sono
davvero così brutta per te?” domandava con le lacrime agli occhi
aggrappandosi alla sua camicia candida.
“Non sei brutta, ma ti
ho detto di No!
e no, vuol dire NO!!” sbuffò ormai allo
stremo delle forze riuscendo finalmente a uscire dalla biblioteca traditrice.
La situazione non era però di molto migliorata dato che Sara continuava imperterrita a seguirlo
e a parlargli del suo amore.
“Ma dammi un motivo! Un
motivo!” chiedeva sull’orlo delle lacrime. Alex prese un
volantino che pubblicizzava un’agenzia per cuori solitari, da un tipo ,che per poco non venne investito dalla ragazza che non
aveva occhi che per lui.
Non era facile come ignorare Ivan, quella Sara
sì, faceva sproloqui eterni, ma erano sproloqui interattivi, pieni di
domande.
Per un secondo pensò ad Ivan , e lo vide uscire solo da un bar poco più avanti.
Aggrottò le sopracciglia perso nei suoi pensieri, mentre la voce di Sara
con le sue suppliche faceva da sottofondo.
O la và
o la spacca.
Prese per mano Sara e si mise a correre “Vieni
con me”, le guance della ragazza si imporporarono.
“IVAN!!”
strillò con tutto il fiato che aveva in corpo, era più un
richiamo d’aiuto che un semplice saluto. Il moro salutò con la
mano facendo un sorriso all’amico “Ciao Al…” non fece in tempo a finire la frase perché
per poco non gli venne scaraventata addosso una
ragazza dall’aria punk. Che quando si ebbe
riavuta dallo strattone alzò gli occhi su di lui e sorrise arrossendo.
“Ti presento la mia AMICA, Sara…lui
è Ivan”. Ivan la guardò incerto, poi sorrise e
arrossì prima di stringerle la mano.
Alex guardò il cielo e
fece un sospiro di sollievo. Due piccioni con una fava. Decisamente.
________________________________________________________________________________
SO che è una follia cominciare una nuova fic, ma mi è balzata in mente così e volevo
metterla su “carta”, questo non impedirà però alle
altre di essere proseguite.
Spero vi possa piacere, storia nata dalla follia di
un mio amico di voler accasare tutta la sua squadra e dalla meravigliosa
allitterazione tra Stupid & Cupid…
La storia è mia e i personaggi sono miei,
perciò ogni analogia con persone reali è puramente casuale^_^
Grazie a tutti per aver letto fin qui… ^____^
Aki_Penn