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Autore: Roslynxx    27/06/2015    2 recensioni
Spoiler!
Introspezione dei sentimenti di Castiel durante la lotta con Dean nella 10x22.
"L'Uomo Giusto si era perduto ancora una volta, ma lui non era riuscito a salvarlo, pur avendo fatto il possibile. Dov'erano finite le sue ali?"
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Nel futuro
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Titolo: Devil in disguise.
Fandom: Supernatural
Pairing: Dean/Castiel
Words: 1,024
Genere: Angst, Introspettivo (parecchio), Sentimentale
Rating: PG-13
Warnings: scene di violenza, descritte più o meno vagamente. Attenti ai vostri cuori se siete deboli.

Prompt: Castiel cerca in tutti i modi di salvare Dean dal diventare un mostro lui stesso, ma non riesce a mantenere la sua promessa.
Chapter: 1

NoteMi scuso in anticipo per questa orribile os, è stato un momento di follia e noia quindi vi prometto che non capiterà mai più! Ringrazio chi la leggerà, sarebbe bello sapere il vostro pensiero, positivo o negativo che sia non importa. Perdonate eventuali errori e/o ripetizioni, è stata scritta di getto eheh. Il titolo si riferisce ad una canzone di Elvis Presley (sigh!).
Un bacino, Mary.


"Cas, ho bisogno che tu mi prometta una cosa." disse Dean abbassando il tono di voce in modo automatico, come se quello che stesse per dire fosse di vitale importanza, quasi un segreto tra i due - e lo era davvero, infine.
"Certo." rispose l'altro mentre si faceva più vicino a lui, seduti al tavolino di quel ristorante comune, attento ad ascoltare ogni singola parola della sua richiesta ma con una nota di panico nella testa: sapeva che qualsiasi cosa gli avesse chiesto avrebbe comportato un sacrificio. E la cosa non lo disturbava, aveva sacrificato tanto per un solo uomo, colui che si ritrovava seduto accanto; aveva solo paura del prezzo che avrebbe dovuto pagare per mantenere quella promessa.
Dean si fece coraggio e sputò fuori le parole come un'ammissione di colpa mentre lo guardava deciso negli occhi. "Se dovessi cedere al lato oscuro, devi farmi fuori."
 
Castiel si ritrovò sul pavimento del bunker, tra corpi distrutti e l'odore della benzina proveniente dalla pila di oggetti appartenenti alla stessa persona che lo aveva steso e che ora lo fissava con uno sguardo pieno di rabbia, freddo e fuori controllo allo stesso tempo. Lo teneva fermo per la cravatta mentre con l'altra mano stringeva la spada angelica sollevata a pochi centimetri dal suo cuore.
Non voleva perdere le speranze, credeva ancora in lui e l'avrebbe sempre fatto, anche quando l'Uomo Giusto  - colui che aveva afferrato e salvato dalla perdizione, che gli aveva confessato dubbi, paure e dolori e con cui aveva vissuto al cento uno per cento non una, ma più vite di quante ne potesse immaginare lungo tutta la sua esistenza - aveva perso la retta via e adesso stava cercando di ucciderlo.
Stentava a riconoscerlo e continuava a ripetersi che quello non era lui. Era il diavolo in maschera
Dean, il suo Dean, non avrebbe mai fatto del male ad un ragazzino che, come lui da giovane, era stato costretto ad intraprendere una strada scelta e imposta dalla sua famiglia contro la sua volontà. E ora avrebbe potuto voltare la testa anche solo di un centimetro per ritrovarselo a qualche spanna da lui, con un proiettile in fronte ancora prima che potesse davvero credere che un'altra strada esisteva e che qualcuno potesse insegnargli il vero senso del vivere.
L'Angelo l'aveva appreso solo da qualche anno e, come il resto, lo doveva al cacciatore. Ma non gli importava di tutte le conseguenze che aveva dovuto subire, perché la libertà era qualcosa che valeva la pena ottenere e vivere anche al costo d'essere rifiutato dai suoi stessi fratelli.
"Nessuno può negarti il diritto di compiere le tue scelte. E allora se un altro dei tuoi fratellini ninja volesse distruggere l'intero universo, tu lo faresti solo perché è il tuo compito? E chi te lo dice che quello non è uno schizzato con manie di potere? Per quanto mi riguarda, possono andarsene a fanculo. Non farti mai imporre cosa fare, solo... pensa con la tua testa."
Quelle parole risuonavano sempre nella sua testa ogni volta che una decisione gli si presentava davanti e lo sfidava con aria sfrontata, come per dire "Vediamo se ne sei all'altezza".
Lui le ha ascoltate e ha fatto sempre la stessa scelta, quella di cui non si sarebbe mai pentito e per cui avrebbe rinunciato tutto:
Dean. Lui avrebbe sempre scelto Dean, anche se ciò comportava rischi e fardelli difficili da sostenere.  
Anche adesso che la sua vita dipendeva da lui, specialmente adesso.
L'Uomo Giusto si era perduto ancora una volta, ma lui non era riuscito a salvarlo, pur avendo fatto il possibile. Dov'erano finite le sue ali?
Tutto questo gli faceva male:  il volto era ricoperto di sangue non era niente in confronto al peso opprimente che lo stava invadendo. Avrebbe potuto colpirlo nuovamente ma, in realtà, Castiel si sentiva già morto. Era quella la sua missione, proteggere Dean dal mondo e più di tutti, da se stesso. Ma gli aveva fatto una promessa che non avrebbe potuto mantenere. Aveva rinunciato al Paradiso, la sua casa, la sua famiglia, un intero esercito di angeli pronto a servirlo se solo l'avesse chiesto, alla sua stessa vita, ma lui aveva trovato qualcosa che superava di gran lunga il resto: la pace. L'unica cosa a cui non avrebbe potuto rinunciare era la sua pace, fatta di occhi verdi e lentiggini sparse per il viso, con quel sorriso che nascondeva i problemi e li faceva sembrare più leggeri, meno reali e presenti. Uccidere la sua Pace sarebbe stato ancora peggio che vedere il mondo finire davanti ai suoi occhi e se quello era il prezzo da pagare per aver fallito la sua missione, lo accettava pienamente.
"Dean" mormorò un'ultima volta mentre il sangue non smetteva di sgorgare dalla sua bocca, "ti prego..."
Si aggrappò con tutte le forze rimaste al polso che lo teneva per il colletto e lo strinse.
Non voleva fermarlo, ci aveva già provato senza risultati. Ora voleva solo che ricordasse com'era sentirsi amati. Voleva che sapesse che gli aveva regalato l'Amore e che per lui era caduto in tutti i modi possibili e immaginabili. Aveva accettato il suo destino senza rimorsi.
Avrebbe voluto pronunciare quelle due semplici parole che racchiudevano tutto ciò che lui provava, ma non gli sembrava abbastanza e il sangue che non smetteva di fluire gli impediva di aggiungere altro.
Niente era abbastanza per un Angelo caduto, innamorato del suo stesso assassino.
Chiuse gli occhi, lasciando andare la mano: era pronto.
Sentì conficcare la lama vicino a sé, ma non giunse niente altro.
Il biondino si alzò e fece per andarsene, minacciandolo di non mancarlo se lo avesse ostacolato di nuovo. Una volta aperti gli occhi vide che la spada stava trafiggendo un libro accanto alla sua testa, quando in realtà il posto del libro spettava al suo petto.
Tirò un sospiro misto di sollievo ed esasperazione.
Lo aveva risparmiato, gli aveva concesso una seconda possibilità. Non l'avrebbe sprecata, questa volta.
Non aveva fatto altro che risorgere l'eterna speranza, confermando che il suo Dean era ancora da qualche parte.
E lui se lo sarebbe ripreso perché, per quanto gli riguarda, il resto poteva andarsene a fanculo.
   
 
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