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Autore: esvree    28/06/2015    2 recensioni
Attorno a lei, la bellezza pura.
La ragazza era ipnotizzata.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza era ipnotizzata.
Era distesa sulla prua della barca, avvolta da una coperta a strisce bianche e blu.
Faceva freddo, ma non le importava.
Aveva sonno, ma non le importava.
Sentiva solo il rumore ritmico delle onde sullo scafo.
La ragazza era ipnotizzata.
Nella riva, vedeva una piccola città marittima.
Sentiva le musiche dei bar, i motori sulla strada, l'abbaiare dei cani, gli strilli dei bambini, l'eco delle voci, le campane della chiesa.
Sembrava tutto, così vicino, così lontano...
La ragazza era ipnotizzata.
Dalla spiaggia si levó nel cielo una lanterna cinese. La ragazza rimase a osservarla, finché non si mimetizzó tra le stelle.
La ragazza era ipnotizzata.
Le luci arancioni dei lampioni arancioni e bianche delle case si riflettevano nel mare icrespato. Da dove era lei, sembrava che nella superficie dell'acqua ci fossero tantissimi pesciolini, dorati e argentati, che sgiuzzavano in correnti d'acqua, in file ordinate.
Era bellissimo.
La ragazza era ipnotizzata.
Tutto era fantastico.
Si chiese se mai sarebbe riuscita a fare una foto che fosse riuscita a far durare per sempre quel momento. L'avrebbe appesa in soffitto della sua camera, sopra il letto, in modo da avere questa celestiale immagine la mattina, appena sveglia, e la sera, prima di addormentarsi.
Tristemente, si accorse che nessuna macchina fotografica ci sarebbe riuscita.
Non avrebbe ripreso il movimento delle onde, la musica delle campane che seganavano l'ora, i dettagli che facevano la differenza.
Niente, apparte l'occhio umano, può cogliere le vera bellezza pura e semplice.
Ma l'occhio umano non riece a preservarla. La modifica, la trasforma, la muta, la dimentica.
La bellezza pura è temporanea.
La ragazza rra ipnotizzata.
Sapeva che que momento non sarebbe durato.
Da un momento all'altro la mamma avrebbe chiesto dove fosse.
Lei si sarebbe dovuta alzare, intorpidita, e sarebbe scesa sottocoperta.
Tutta la poesia do quel momento si sarebbe spezzata, tra tra il giocare a carte e il chiacchiericcio di sua madre e si sua zia.
E allora tutta la bellezza pura verrebbe smarrita, e infine dimenticata negli anni.
La ragazza era ipnotizzata.
Riusciva a immaginare solo una maniera in cui avrebbe potuto conservare tutto.
Chiudere gli occhi, avendo impressa la bellezza nelle palpebre, e non riaprirli mai più. Allora sì che quel momento sarebbe stato infinito.
Sarebbe stata disposta a farlo, pur di conservarla.
Avrebbe voluto fare di tutto per preservare quell'attimo, ma non poteva.
La vita non è semplice.
Non è semplice per niente.
Non l'avrebbe lasciata morire così facilmente, pensò la ragazza con rammarico.
La vita è una gran bastarda.
Ci fa soffrire, faticare, ci distrugge, ci
corrode. Per poi lasciarsi marcire dentro una bara, lontani dalla bellezza pura.
Avrebbe voluto gridare, piangere, disperarsi, ma non voleva muoversi, perdere quel momento.
La ragazza era ipnotizzata.

{Note:
Scusate. L'originale era molto più bella. L'avevo scritta ieri sera, sulla prua della barca a vela, tra il freddo e il silenzio.
Poi mi hanno chiamato, e la mia stupida goffaggine,con un solo movimento, è riuscita a cancellare tutto.
Comunque, mi piacerebbe sapere che ne pensate. Lasciate una recensione.
Esvree}
  
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