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Autore: purplelight    28/06/2015    0 recensioni
L'uomo si volta i capelli scompigliati alla leggera brezza di un vento di primavera il soprabito scuro e la camicia chiara sotto in risalto dal completo nero , lo vede sorridere sotto i baffi brizzolati e ad un punto alzare la mano
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10 (human), Doctor - Altro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Seduto





Lo trova lì seduto su di una panchina le mani affondate nelle tasche larghe del soprabito scuro. Sì .. è vero sembra invecchiato , pensa notando le piccole rughe attorno gli occhi e il velo appena accennato della barba brizzolata.

Una linea che sembra creare un sorriso si forma dalle sue labbra. Il fatto di vedere la vecchiaia di un suo corpo precedente , quel corpo che non aveva avuto la possibilità di invecchiare con i secoli lo diverte in un certo modo.

Avanza lungo il sentiero fatto di ciottoli rossi e ciuffi d'erba giovane fresca che al passo si schiaccia morbida sotto le suole delle scarpe , un erba che appartiene ad una stagione intermedia . Primavera. Lo sente dal leggero profumo di fiori nell'aria mischiato al fresco delle piogge di fine marzo.

Sulla terra del resto i cicli delle stagioni si susseguono lentamente in una meravigliosa danza di odori e colori percepibili con uno sguardo veloce o respiro.

Si siede di fianco a lui che non si muove nonostante abbia sentito il suo peso appoggiarsi di fianco a sé . Lui rimane a guardare quel paesaggio di tigli verdi e prati accesi , anzi , si tira un attimo indietro con la schiena fruga con mani veloci le tasche ed estrae un pacchetto di sigarette , prende l'accendino nell'altra mano e chiudendosi un po tra le spalle accende la sigaretta.

Lo sguardo dell'altro lo colpisce.

- Come mai hai incominciato a fumare?- chiede l'uomo rosso.

Il moro sorride e scuote la testa – questi vizi sono quelli che solo un essere umano può capire … mio caro-

- Allora ti ha reso stupido tutto questo?- risponde il rosso sospirando e incrociando le braccia.

L'altro accenna ad un altro sorriso , lancia uno sguardo morbido e poi si rimette a fissare il paesaggio davanti a sé.



- Quindi alla fine sei arrivato....- mormora con la sigaretta in bocca – pensavo di non doverti più rivedere … Dottore-

Gli occhi azzurri del dottore si stringono e sembrano brillare di affetto.

In momenti come quelli le parole sembrano quasi non bastare e tutto è bene che rimanga sospeso in un momento di magia. Forse.

- Ormai viaggiare tra universi paralleli non è più così difficile.... - l'iride del rosso trema - … da quando ci sono di nuovo i Signori del Tempo-

Il moro si volta il volto pallido si tende in un espressione di sorpresa. Non ci può credere. Non ci deve credere...

- Gallifrey è tornata – respira e non è una domanda ma un'affermazione.

Il Dottore annuisce lentamente .



Umido negli occhi nocciola dell'uomo. Un groppo in gola. Il suo unico cuore che batte.

Chiude gli occhi e mentre lo fa delle lacrime scappano dalle palpebre serrate. Mormora qualcosa in una lingua aliena , sconosciuta e fa un lungo respiro.

Il Dottore allunga una mano verso di lui e lo abbraccia.



- E' tutto a posto?- chiede poi il moro sulla sua spalla.

Il Dottore annuisce e lo stringe ancora più forte.

- Certo... sono vivi e stanno bene – risponde.

Passano pochi minuti e poi si staccano.

- Sei diventato rosso finalmente- dice lui asciugandosi le lacrime degli occhi.

-E tu brizzolato... come ti fai chiamare adesso?...sempre John?- risponde il Dottore.



Lui aspira il fumo e scuote la testa – No... David , qui il mio nome è David. John non credi che sia stato troppo usato? Poi in fondo me lo dovevo tenere tutta una vita – alza gli occhi al cielo che piano si scuriva sempre di più – la mia unica vita . Rose si sarebbe stufata-

Il Dottore inclina leggermente la testa al nome e i suoi occhi si fanno più dolci – lei come sta?-

David sorride e butta in dietro la testa sospirando – alti , bassi , noia , gioia ,ansia domeniche tranquille , serate accese , momenti di rabbia … momenti di passione… è una vita che ci rincorriamo , bisticciamo , costruiamo e distruggiamo ma siamo sempre qui-

- Una vita terribile immagino...- sussurra il Dottore .

David si volta regalandogli un sorriso sereno – una noiosa e terribile vita umana-



Il Dottore gli da due pacche sulla schiena e si alza – Avete avuto figli?-

-Due – risponde David guardandolo con occhi socchiusi nella luce del tramonto che sembra avvolgerlo in un colore dorato. Vede un riflesso di tristezza nei suoi occhi.

- Come si chiamano?- chiede ancora.

- Alan e Lilian -

Il Dottore sorride – sono felici ?-

David annuisce.

Stanno ancora a guardare il tramonto il silenzio fin quando il cielo non scurisce e i raggi del sole sulle nuvole in lontananza non si tingono di magenta risaltando su quel velo indaco che è la volta celeste e le prime stelle incominciano a brillare solitarie.

In quel momento David si alza e il Dottore si accorge che quando lo fa deve utilizzare un bastone. Il suo viso si contorce in una piccola smorfia.

- Quanti anni hai ? - chiede poi il Dottore aiutando l'uomo a sorregersi in piedi.

- Sono più giovane di te comunque …- risponde prontamente il moro.

- David … veramente-

David sospira e si volta verso di lui sovrastandolo con lo sguardo e notando che il corpo del suo futuro io è sì fulvo ma purtroppo un po più basso della sua precedente incarnazione. Gli viene da fare una battuta ma poi ricordandosi della situazione ingoia le parole.

- Ho la sclerosi multipla... o almeno dai test degli ospedali umani è stato diagnosticato questo – lo guarda negli occhi e il suo sguardo sembra duro negli occhi azzurri del Dottore.

- Ne sai qualcosa?- chiede poi appoggiandosi alla panchina ansimando.

Il Dottore abbassa lo sguardo . Non risponde.



David annuisce e sospira – Non è sclerosi... vero? Sto morendo per le mutazioni genetiche della metacrisi- dice. Il suo respiro è grave e deve di nuovo sedersi un momento . Il Dottore si inginocchia davanti a lui e gli stringe le mani.

- Quanto tempo hai trascorso con loro? - chiede a David.

- 10 anni – risponde.

- Mi dispiace... - resta un attimo a stringere le mani dell'uomo davanti a sé , sembra pensare a qualcosa ...per un attimo i suoi occhi sono tormentati da un pensiero poi alza gli occhi e incontra quelli di David – vuoi rivederli?- chiede poi.

Ed è una domanda che resta sospesa in aria per un po . Le labbra dell'uomo sembrano muoversi in una risposta ma poi rimane muto guarda il suo altro io futuro quasi con sofferenza.

- Venire con te ? Su Gallifrey?- domanda e il Dottore annuisce.

David scuote la testa – il compleanno di una amica di Lilian finisce alle 21 … devo andarla a prendere Rose lavora fino a tardi -

Il Dottore abbassa il capo e sospira .

David ride e gli tocca la sua spalla cercando di raccogliere di nuovo la sua attenzione – non mi serve. Ho tutto quello che ho sempre desiderato qui Dottore...- così si alza prendendo il suo bastone e puntandolo in terra con una piccola smorfia si incammina verso il sentiero ormai in penombra.

Il Dottore resta lì in piedi mentre lo guarda camminare zoppicando verso la macchina scura al di là del sentiero.

- Gli addii non riesci ancora a sopportarli però... Dottore – urla a David.



L'uomo si volta i capelli scompigliati alla leggera brezza di un vento di primavera , il soprabito scuro e la camicia chiara sotto in risalto dal completo nero , lo vede sorridere sotto i baffi brizzolati e ad un punto alzare la mano – Grazie ancora...per tutto questo.- risponde urlando – non avremmo potuto desiderare di meglio.-

Il Dottore lo saluta di nuovo e poi lo osserva entrare in macchina e piano sparire nel progressivo scurirsi della sera lungo le strade di Aberdeen.























  
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