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Autore: SpamShipper    28/06/2015    5 recensioni
Sam sospirò e cominciò a camminare nervosamente per la gabbia. Poi si fermo di colpo e chiese "Almeno hai il cellulare? Perchè io non ce l'ho" 
"Neanch'io, l'ho lasciato di sopra. Ma stai tranquilla, magari Carly e Feddie si chiederanno perchè ci mettiamo così tanto e verranno a liberarci" rispose l'artista. 
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"Oh no! Avevo detto a Spencer di chiamare qualcuno. Ogni tanto questo ascensore si blocca" si lamentò Carly. 
"Vuoi dire che siamo chiusi qui dentro?!" 
"Purtroppo sì, Freddie!" 
"Aspetta!" disse il ragazzo "tu non soffri di claustrofobia?"
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In questa fanfiction, Sam con Spencer e Carly con Freddie restano in qualche modo rinchiusi da qualche parte. Così sono costretti a parlare e a "chiarire" alcuni punti in sospeso...
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlotta 'Carly' Shay, Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket, Spencer Shay
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Carly e Freddie erano seduti al computer, mentre Sam era comodamente sdraiata sul divano con accanto un piatto pieno di prosciutto. 

"Hey ragazze, guardate! Il nostro sito adesso si aggiorna il 12% più velocemente di prima" disse contento il ragazzo.

"Anch'io, se vuoi, posso insultarti il 12% più velocemente" replicò Sam senza nemmeno guardarlo in faccia.

"Dai smettetela di litigare!" intervenne Carly "chissa se Spencer ha comprato qualcosa da bere, sto morendo di sete! Freddie, vai a vedere?"

"Si, fammi solo resettare questo hardisck!" rispose il ragazzo.

"Perché non provi a resettare anche il tuo cervello? Magari riesci a diventare più inteligente!!!" lo insultò Sam. Ormai nessuno la ascoltava. Tutti erano abituati ai suoi insulti e nè Carly nè Freddie si offendevano.

"CARLY!!!" gridò Spencer uscendo dalla sua camera.

"Che vuoi, Spencer?" chiese la sorella dovendo interrompere il suo discorso con Freddie.

"Sai per caso dov'è la mia Sham-Pow?" domandò l'artista "Non ricordo dove l'ho lasciata"

"A cosa ti serve?" intervenne Freddie prima di alzarsi e prendere quattro pepi-cola dal frigo.

"Ehm... oggi ho... dimenticato il rubinetto del lavandino aperto e..." rispose con voce sempre più bassa.

"Credi davvero che la Sham-Pow possa rimediare a questo disastro?" chiese la sorella ridendo.

"Bhe..." cominciò Spencer fissando il vuoto e pensando "No, però... BASTA! Dimmi dov'è!!!" sbuffò il ragazzo.

Carly rise e poi disse "È nel seminterrato, dentro la gabbia dove ti aveva chiuso Chuk l'altra volta"

"Ah, già! Vado a prenderla" disse Spencer per poi aprire la porta.

"Aspetta!" Urlò Freddie dalla cucina. "Prendi" continuò lanciando una pepi-cola al ragazzo, poi una a Sam e un'altra alla sua ragazza seduta al computer.

"Grazie!" esclamarono i fratelli Shay. Sam si limitò ad alzare la testa in segno di ringraziamento.

"Ok, ora vado!" disse l'artista.

"Spencer, posso venire con te?" chiese Sam.

"Perché?"

"Qui mi annoio e alla tv non c'è niente di decente!" si lamentò la bionda.

"Va bene, andiamo" disse Spencer per poi uscire dall'appartamento con Sam.

*Nel seminterrato*

I due arrivarono nella 'famosa' gabbia in cui l'artista aveva passato più di due giorni a causa di quello stupido bambino. Aprirono la porta di metallo e cominciarono a frugare tra la roba, o meglio, Spencer cominciò a frugare tra la roba, perché Sam era troppo annoiata per fare qualcosa.

"Ma dove cavolo ho messo la Sham-Pow!!!" disse tra sé il ragazzo.

"La Sham-Pow è quello straccio giallo che mi hai fatto  vedere quando mi facevi da psicologo?" chiese Sam.

"Sì!" rispose sorridendo "quando ti aiutavo con l'incubo del mostro che ti rubava la zuppa! Ehm... hey! Mi aiuti a spostare questo scatolone?"

"Mi piacerebbe tanto, ma non ne ho voglia..."

Spencer sospirò e si voltò verso di lei. "Ti prego, è pesante!"

"Anche tu, quando parli, sei pesante!" disse ironicamente ridacchiando.

"Sam! La smetti di prendermi in giro e vieni ad aiutarmi?" domandò Spencer guardandola.

Sam lo fissò con uno sguardo serio e molto annoiato. Non le andava di lavorare. Quella parola non c'era nel suo dizionario.

"Per favore?" aggiunse il ragazzo donandole lo sguardo più dolce che sapeva fare.

"Va bene!" sbuffò Sam andando verso di lui.

Afferarono lo scatolone e cercarono di sollevarlo, senza riuscirci. "Ma che cavolo c'è qui dentro?!" chiese irritata la bionda.

"Non ne ho idea" rispose il ragazzo ridacchiando.

Provarono di nuovo ad alzare lo scatolone, ignari del fatto che alle loro spalle un bambino di circa dodici anni si stava silenziosamente avvicinando. Era Chuk! Lui e Spencer non erano mai andati d'accordo. Da quando il ventiseienne gli ha vietato di giocare a tennis nell'atrio del palazzo, Chuk ha giurato di fargliela pagare. Si avvicinò alla gabbia e lentamente chiuse la porta.

"Sì! Ora sei di nuovo in trappola, scimmione!!!" esultò il bambino.

Spencer e Sam si voltarono e solo allora si accorsero di cosa era appena accaduto. "CHUK?! No! Liberami subito, hai capito?" gridò il ragazzo.

"E perché dovrei farlo?"

"Perché se esco ti faccio a pezzettini" rispose Sam, visibilmente infuriata.

"Appunto! Se esci, ma sei lì dentro quindi non puoi fare niente" disse Chuk per poi ridere di loro.

"Ma tu non eri alla scuola militare?" chiese con calma Spencer.

"Pensi che quella scuola duri tutta la vita? Ci sono andato a dieci anni e adesso ne ho dodici. Avevo giurato che appena sarei uscito mi sarei vendicato!" disse in tono minaccioso.

"Oh andiamo..." cominciò Sam "Spencer ti ha solo rimproverato perché giocavi a tennis e disturbavi tutti gli inquilini del palazzo e poi tu l'hai già chiuso qui dentro una volta! Ora fammi uscire prima che io perda la pazienza!!!"

"Non mi interessa. Io odio Spencer e che tu lo voglia o no resterai lì dentro con lui per tutto il giorno"

A quel punto Sam scoppiò in un impeto di rabbia e iniziò a buttare a terra tutte le cianfrusaglie e le scatole che gli capitavano sotto mano. Si sa, Sam non è certo una persona tranquilla! Spencer cercò di calmarla e ci riuscì.

L'adulto fece cenno al bambino di avvicinarsi e gli disse "Ascolta Chuk, lo so che ce l'hai con me e io non mi sono mai sottrato alle tue punizioni. Puoi farmi tutto quello che vuoi, ma per favore non coinvolgere altre   persone. Sam non ha fatto niente di male!"

"Non posso aprire la gabbia! Usciresti anche tu quindi chiudi il becco!" replicò il dodicenne. "Adesso vado, mio padre mi aspetta in macchina. Sperate che qualcuno vi trovi e vi liberi, perché io sto per andare a New York per una vacanza di un mese" disse e poi mise le chiavi della gabbia su un tavolo e se ne andò. Spencer e Sam gli implorarono di tornare fino a quando sentirono la porta del seminterrato chiudersi e poi si rassegnarono. Non potevano prendere la chiave a circa tre metri di distanza e cominciarono a disperarsi.

"Ecco perché non volevo aiutarti a spostare la scatola" disse Sam.

"Scusa, non pensavo che saremmo rimasti chiusi qui dentro..." si difese Spencer.

Sam sospirò e cominciò a camminare nervosamente per la gabbia. Poi si fermo di colpo e chiese "Almeno hai il cellulare? Perchè io non ce l'ho"

  "Neanch'io, l'ho lasciato di sopra. Ma stai tranquilla, magari Carly e Feddie si chiederanno perché ci mettiamo così tanto e verranno a liberarci" rispose l'artista.

Sam si arrabbiò e furiosamente  disse "Si può sapere perchè parli al condizionale?!"

"Mi dispiace Sam... ma hey!" disse sorridente frugando in una scatola per poi tirare fuori qualcosa "Ho trovato la mia Sham-Pow!!!"

Sam sospirò perdendo ogni speranza e mettendosi una mano sulla fronte.

Nel frattempo nell 8-C...

"Carly, sono arrivati trentotto filmati da visualizzare per iCarly!" disse Freddie.

"Non mi va di guardarli adesso, aspettiamo che arrivi Sam e ci facciamo aiutare" propose la ragazza.

"Credi davvero che Sam Puccket possa essere d'aiuto?!" domandò il moro inarcando un sopracciglio.

"In certe situazioni" rispose ridendo. "Senti, io devo andare a trovare mio nonno. È arrivato ieri da Yakima e si fermerà fino a stasera. Vieni con me?" chiese Carly.

"Perché no! Tanto non ho niente da fare" rispose il ragazzo premendo il pulsante per chiamare l'ascensore, dove Carly e Freddie entrarono poco dopo. La ragazza schiacciò il bottone con il numero più basso.

Passarono pochi istanti di silenzio prima che il pavimento dell'ascensore tremò e la luce che indicava i piani si spense. Erano bloccati!

"Oh no! Avevo detto a Spencer di chiamare qualcuno. Ogni tanto questo ascensore si blocca" si lamentò Carly.

"Vuoi dire che siamo chiusi qui dentro?!"

"Purtroppo sì, Freddie!"

"Aspetta!" disse il ragazzo "tu non soffri di claustrofobia?" Carly l'aveva dimostrato quando Sam e sua madre Pam dovevano fare pace e l'avevano trascinata in cabina con loro.

"Infatti, non credo di poter stare per troppo tempo qua dentro" disse cominciando a preoccuparsi.

Angolo autrice: ok, avevo detto che avrei postato una one-shot ma... ci ho ripensato! Tuttavia, non penso ci saranno molti capitoli. Spero che la mia idea vi piaccia, anche se di storie in cui i personaggi sono chiusi da qualche parte, ce ne sono tantissime, ne sono consapevole. Questo capitolo è corto perchè è un prologo, è solo la trama di questa piccola storia. Se volete dirmi qualcosa, darmi consigli, farmi delle critiche o delle domande, potete farlo nelle recensioni qui sotto 👇 e se ci sono errori, vi prego di segnalarmeli :)

   
 
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