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Autore: Spleen89    28/06/2015    7 recensioni
Una storia semplice. Emozioni, gesti e piccole avventure di una quotidianità mai banale, ma intensa. Oscar e André dall' infanzia alla maturità. Cercando di rivivere insieme a voi quello che sarebbe potuto accadere tra gli spazi bianchi dell' anime e del manga. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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[André]
 
Strana la vita,  ormai erano trascorsi cinque anni da quando Oscar aveva assunto l’incarico di Capitano delle Guardie Reali. Ma anche cinque anni dalla sua presa di consapevolezza. Ed era veramente paradossale il notare come le vite dell’ erede della famiglia  Jarjayes e quella del figlio orfano di un falegname di Tours scorressero  parallele...si sarebbero mai congiunte nell’anima e nei corpi quelle strane vite che il destino aveva voluto così vicine? Quella era un’utopia e André lo sapeva bene. Era innamorato di una donna cresciuta come un uomo, ma soprattutto cresciuta con lui fin da quando erano bambini. Innamorato di un Conte o Contessa, a dir si voglia, il problema rimaneva… visto che lui era un semplice uomo della plebe senza né titoli né soldi. André iniziava a capire perfettamente le raccomandazioni della nonna Marie “mantenere le distanze”. Lo avrebbe dovuto fare André. Ma l’amore è un sentimento latente che sembra scoppiare nel cuore all’improvviso e così era stato. Nemmeno il tempo di accorgersi di dover “mantenere le distanze” che già le aveva eliminate poiché il suo cuore nonostante tutto riconosceva solo il calore di Oscar e delle distanze gli importava ben poco!
 E poi quel maledetto desiderio mai sopito di accorciare tutte le distanze, ma proprio tutte, anche quelle fisiche. Non poteva dire esistesse un giorno preciso in cui aveva capito di amare Oscar, quel sentimento era qualcosa che c’era da sempre nel suo cuore. Qualcosa di cui aveva bisogno come l’aria.
Tutti lo giudicavano un ragazzo “giudizioso” e lo era! Lo dimostrava il fatto di non aver mai provato a rivelarle i suoi sentimenti, di non aver mai tentato di baciarla o stringerla in maniera passionale tra le braccia. Lo faceva per lei. Oscar sarebbe uscita devastata da questa rivelazione, la conosceva. Forse non avrebbe neppure ricambiato .... eppure questa era la vera cosa che lo tormentava. Qualcosa in fondo al suo cuore gli diceva che Oscar avrebbe ricambiato, perché lei con lui era come non era con nessun altro. Perché aveva sempre letto dentro al suo cuore. Aveva come la sensazione che forse sarebbe bastato accendere una miccia per far scoppiare l’amore di lei. Eppure da “giudizioso” quale era sapeva perfettamente che l’essere ricambiato avrebbe risolto ben pochi problemi, non vivevano ormai più da tempo nel “loro” mondo. Vivevano della Francia dell’ “Assolutismo” dove un servo non può amare un nobile, né davanti gli uomini, né davanti Dio. Dunque era arrivato ben presto alla conclusione che in nome di quei sentimenti così profondi e sinceri non gli restava che rimanere in silenzio. Non confessare nulla. Non destabilizzare la “loro “ vita, anzi la vita di lei visto che la sua era ormai destabilizzata da quando ormai più di cinque anni prima al ritorno di lei dall’ Accademia Militare aveva capito di essere irrimediabilmente perduto. Aveva da poco conosciuto l’amore carnale con una prostituta. E aveva da poco preso consapevolezza di amarla. E non erano state le strane parole di quella prostituta, Anne, era stato il rivederla dopo tutta un’ estate, rivederla con gli occhi di un uomo che ormai conosce i “segreti dell’amore” e sa perfettamente con chi vorrebbe scoprirli. Oscar era ormai sempre più donna. E glielo aveva pure urlato dietro “ Oscar fermati e diventa una donna!” quando il Generale le aveva imposto il suo destino di diventare un vero soldato, un Capitano. Lei non lo aveva ascoltato e André ne fu felice. Diventare una donna avrebbe significato perderla. Farla diventare moglie e madre dei figli di un altro, di un nobile accuratamente ben scelto dal Generale che non avrebbe esitato a venderla al miglior offerente. Non perché fosse cattivo, ma perché le cose per le nobildonne funzionavano così. Eppure André sapeva che quello che le aveva urlato era un tentativo  per salvarsi e salvarla da un amore che prometteva solo difficoltà e dolore … un tentativo di fare prendere definitivamente alle loro vite strade differenti.. Le strade che una donna nobile e un plebeo figlio di un falegname avrebbero dovuto intraprendere. Irrimediabilmente diverse. E invece quella folle idea del Generale di crescere Oscar “come un uomo” mettendole accanto come modello un vero uomo aveva fatto incontrare i loro destini. E la scelta di lei di continuare a vivere così…aveva significato una sola cosa. Lei Capitano, lui attendente… insieme. Irrimediabilmente insieme. E lui nonostante avesse provato con tutte le sue forze a cambiarlo questo destino non vi era riuscito e si era arreso a questo amore troppo grande. In silenzio, perché se davvero era così grande l’amore verso Oscar glielo doveva il suo silenzio come estremo pegno d’amore. Questo lo induceva a intuire che la sua sarebbe stata una ben triste vita, segnata per sempre da un amore non corrisposto, per questo all’inizio aveva provato…aveva provato a uscirne. Con qualche cameriera, con qualche prostituta, con qualche lavandaia di cui non ricordava il nome. Poche a dire il vero. Ma erano bastate a fargli capire che “fuggire non era la soluzione” né la lontananza, né il contatto con altre. Destinato a un amore platonico e infelice a guardarla e desiderarla con riserbo, accontentandosi di leggere dentro lei come nessuno.
 
Aveva studiato troppa filosofia però forse, perché ora stava letteralmente bruciando di gelosia. E quella non aveva proprio nulla di platonico. Aveva solo voglia di spaccare la faccia a quello lì e non gli importava proprio nulla nemmeno del fatto che avesse contribuito al perdono del re nei suoi confronti. E poi sarebbe stato necessario chiedere scusa alla sua Oscar per aver dubitato di lei, del suo affetto, di “loro” sì, perché aveva dubitato , aveva pensato di non essere più nulla per lei. Lei che ormai era divenuta il severo e impeccabile Comandante, lei che non era più il suo demonietto biondo. Lei che aveva mille impegni e che presa da questi quasi nemmeno scorgeva il suo vecchio amico, sempre al suo fianco.
 E poi come quasi una punizione, una risposta da parte di quel beffardo destino che li aveva voluti insieme era giunto quello spiacevole incidente che aveva urlato addirittura in faccia al re e a Versailles tutta che un “loro” era sempre esistito ed esisteva ancora.
 
 Una distrazione di troppo e la capricciosa e dolce Principessa di Francia era sfuggita al suo controllo. Aveva provato con tutte le sue forze a trattenere le redini del bellissimo purosangue regalo del Principe a Maria Antonietta, ma quello imbizzarritosi a causa di una stretta sui fianchi delle regali gambe inesperte di sua Altezza era sfrecciato via correndo a più non posso. Oscar non ci aveva pensato due volte… era corsa a salvarla. E poi come se questo non bastasse, incurante delle ferite riportate aveva salvato lui, chiedendo con risolutezza e lucidità di essere punita al posto suo, al posto del suo attendente condannato a morte per aver messo in pericolo Maria Antonietta. La sua Oscar aveva osato sfidare il Re di Francia per salvare la vita ad amico di infanzia. Anche il Conte svedese, Hans Axel von Fersen era rimasto sorpreso e incantato dal gesto coraggioso di Oscar e lo aveva imitato, offrendosi come volontario per morire al suo posto. E infine si erano salvati grazie alla Principessa, al suo intervento. Ma non vi era stato un lieto fine, visto che Oscar, ferita a causa della caduta da cavallo per salvare la principessa, era svenuta incosciente e non aveva ripreso coscienza per un giorno e una notte intera. Momenti terribili. Durante i quali a palazzo Jarjayes erano successe tante cose, forse troppe. Fersen aveva appreso dalla nonna in procinto di cambiare ad Oscar i vestiti sporchi di terra e sangue che il bellissimo Capitano delle Guardie Reali in realtà era una donna. Girodel, antico rivale di Oscar per il posto di Capitano, trafelato, bianco in viso e realmente preoccupato aveva palesato i suoi nuovi sentimenti davanti la famiglia e la servitù tutta portandole in omaggio delle delicatissime rose color pesco. Omaggio più adatto a una donna che al proprio superiore in grado. André si era offerto volontario per vegliare Oscar in una notte che sarebbe stata decisiva per la sua vita. E lo aveva fatto. Approfittando di quella notte senza stelle per ripensare a quanto fosse stato stupido a dubitare di lei… del loro sentimento e della loro unione. Oscar era coraggiosa è vero, ma non si sarebbe offerta di morire al posto di chiunque…e forse nemmeno per un semplice amico di infanzia. Si sentì in colpa. Non solo per l’incidente, ma soprattutto per aver messo in dubbio l’affetto di Oscar.
 E dopo tanti anni si ritrovò a pensare a sua madre , a quei giorni terribili passati a vegliare il suo corpo ormai esanime. E pregò, pregò tanto Dio che ascoltò le sue suppliche. Oscar si era risvegliata con le prime luci dell’alba e gli disse di aver sognato di loro due bambini, aveva sentito la sua voce chiamarla… dirle di restare e così aveva fatto. Oscar aveva pure riso con la sua meravigliosa risata cristallina. Lui allora aveva giurato davanti a quel Dio nascosto tra stelle invisibili che quella notte aveva ascoltato le sue preghiere… sarebbe stato pronto a sacrificare la sua vita per Lei, solo per lei.
Poi col passare delle ore la stanza di Oscar si era riempita di persone accorse alla notizia del suo risveglio. I genitori di lei  ancora sconvolti e impauriti. La Nonna che piangeva di gioia. Un imbarazzatissimo Girodel che ascoltava i divertiti ringraziamenti di Oscar per i fiori del giorno prima. Un Fersen sorridente e suadente che aveva preso ad avere maggiore confidenza con Oscar, una confidenza tutta maschile dato il baciamano col quale si era esibito. E poi c’era lui, André, in disparte, a ricoprire il ruolo di attendente discreto e presente. Solo che ad un tratto dovette uscire perché dopo una battuta di lei, che lo prendeva in giro bonariamente non aveva trattenuto le lacrime. Era corso fuori a piangere e ringraziare nuovamente Dio per avergli permesso di rivedere gli occhi blu della donna che amava.
 
 
Ora seduto sul bordo della fontana, sentiva provenire il vocio dal balcone aperto della stanza di Oscar. Era infastidito non tanto da Girodel, di cui aveva avuto modo in quegli anni di intuire i sentimenti provati per Oscar , ma da Fersen, era inutile negarlo! Non sopportava l’idea che il Conte una volta scoperta l’identità femminile di Oscar avesse mutato atteggiamento impercettibilmente. Magari nemmeno vi aveva fatto caso il Conte di Fersen, ma aveva un modo di fare con le donne suadente e seduttivo che aveva incantato la Principessa di Francia, da lui ricambiata, addirittura e molte altre dame. Dunque era geloso. Normale esserlo quando si ama. Paradossale esserlo di una donna che  si fingeva uomo, ma non vi riusciva, evidentemente nonostante tutta l’abilità, il rigore, la disciplina, l’abilità con le armi, l’attitudine al comando profumava come una rosa. E quel profumo intenso giungeva anche ad altri. Nonostante si fosse ripromesso il silenzio avrebbe mai sopportato di vederla amare un altro?
Ancora preso da tali pensieri nemmeno si accorse del Generale de Jarjayes  che ancora bianco in viso come un cencio per la preoccupazione e con le lacrime  agli occhi gli si avvicinava. André poteva giurare di non averlo mai visto così sconvolto e preoccupato. Quasi si intenerì a guardarlo ricurvo mentre cercava di sorridergli debolmente.
 
“ André ragazzo mio, ho temuto il peggio”- disse ad un tratto il Generale
“  Signor Generale, anche io, ma ora è fuori pericolo. Inoltre volevo approfittare della Vostra presenza per dirvi che quello che è accaduto è tutta colpa mia se solo… “- non riuscì  a terminare
“  Suvvia André! Sai quanto io sia fedele alla famiglia reale sempre e comunque. Ma non sono mica cieco e stupido. Quell’incidente poteva capitare a chiunque. La Principessa era inesperta ha stretto troppo le gambe sui fianchi del cavallo. Dunque né tu né Oscar avete colpa. Ma il pericolo di morire per quelle ferite è stato reale, e quella sarebbe stata colpa mia, ma grazie a Dio è fuori pericolo come hai detto. Quello che ancora mi fa tremare è che potrebbe accadere ancora e ancora. Potrebbero esserci altre notti come questa per me e Marguerite. Notti di dolore. Dunque è salva. È salva, ma per ora…” – disse lapidario portandosi le mani ai capelli.
“ Beh, non vi è una colpa del genere, Voi avete  indirizzato  Oscar  a seguire questa strada ma lei cinque anni fa ormai ha scelto di fare e di essere Capitano delle Guardie Reali e vi riesce con eleganza e maestria. Tutti l’ammirano per il suo rigore e le sue capacità, inoltre questo ruolo è vero contempla il pericolo, ma Oscar è forte e coraggiosa e sono sicuro riuscirà sempre a venirne fuori in un modo o nell’altro. È stata educata per questo proprio da Voi. Non dovete farvene una colpa.  Inoltre Oscar grazie a voi ha una forza e una cultura che nessun’altra donna in Francia potrebbe mai sognare di avere. Ad ogni modo capisco le preoccupazioni da parte delle persone che le vogliono bene...le capisco bene.”- André rispose con tali parole un po’ per cortesia, un po’ per pietà, non gli sembrava il caso di infierire ulteriormente sui palesi sensi di colpa del Generale.
“ Lo so, lo so bene André. Anche Oscar per te si preoccuperebbe come di un fratello. Ad ogni modo dopo questa spiacevole avventura ho deciso che è necessaria una pausa, una sorta di pausa per tutti. Così Oscar potrà curare e guarire quella brutta ferita al braccio e poi …poi meritiamo riposo e calma. Solo così potremo riflettere bene sul futuro.”
 
André era sbalordito da tali discorsi, forse dettati dalla paura provata nelle ore precedenti, stava per chiedere ulteriori spiegazioni su che cosa volesse dire con “riflettere bene sul futuro” quando il Generale dandogli una pacca sulle spalle aggiunse risoluto:
 
“ Fra qualche giorno, non appena Oscar si sarà rimessa in forze ci recheremo nella villa ad Arras, ho già informato Madame Marie di preparare tutto l’occorrente.  Vedrai, vedrai André…questa è la soluzione migliore.”
 
 
Ciao a tutte. Scusate l’attesa, ma sono stata parecchi giorni a riflettere su come fare evolvere questa storia. Fino ad ora infatti avevo inserito episodi immaginari ( ma spero verosimili) dell’infanzia e dell’adolescenza di Oscar. Dunque questo  capitolo nelle mie intenzioni sarebbe dovuto diventare il motore di svolta. Ho scelto l’episodio dell’incidente e il punto di vista di André perché rappresenta per me il momento massimo di accettazione dell’amore  da parte sua. La consapevolezza di essere disposto a dare la vita per lei, come effettivamente dimostrerà nel corso della storia originale. Mi sono trovata indecisa sul fare prendere un tono o un altro ( non preciso altro se no ‘spoilero’ troppo) a questa storia e oggi quando ho finalmente deciso mi sono ritrovata a scrivere nuovamente. Alla prossima.
LadySibilla
  
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