Awareness


Il respiro affannoso colmava il pesante silenzio.
Era sicura di sentire solo il battito del proprio cuore e quella fastidiosa sensazione del sapore delle lacrime in bocca-ma, ormai, ci era abituata-.
Stringeva noncurante la stoffa della tuta nera ed arancione, lo sguardo perso.
Non sapeva cosa fare, cosa pensare.
Provava angoscia, inutilità, impotenza, agonia.
Lui era lì, di fronte a lei. Stava morendo, e lei non poteva fare nulla per salvarlo.
Sentì un tonfo, e con un'espressione disgustata notò il braccio del giovane-che prima sosteneva il viso della ragazza-poggiarsi lentamente a terra.
Sakura non realizzò subito cosa fosse successo.
Continuò a guardare gli occhi di Naruto, che lentamente si chiudevano.
Era stanchezza, si ripeteva ingenua.
Ma, quando gli occhi serrati cerulei si spensero, ella spalancò i suoi.
Il petto, non più mosso dai profondi sospiri, era lacerato da gravi ferite, fuori dalla sua portata.
"Naruto...?" Mormorò, come una muta preghiera.
"Naruto!" Continuò, alzando la voce, scuotendo lentamente le spalle del giovane.
"Naruto..." Ripetè come un disco rotto, lasciando la presa dalle sue spalle e guardando impotente il ragazzo.
"Naruto...svegliati..." Sussurrò, cercando di convincersi che le sue intuizioni fossero sbagliate.
Ma, quando sentì un profondo sospiro e la voce spezzata del suo maestro-di fianco a lei-, uno spasmo la colpì e cercò di inghiottire quella poca saliva che inumidiva le labbra.
La pressione delle lacrime si fece più violenta e sentì il corpo diventare d'un tratto debole.
Lasciò che le lacrime rigassero il volto candido e che i singhiozzi riempissero quell'angosciante silenzio.
E piangeva, Sakura, perché lei era brava a fare solo quello.
Credeva di essere cambiata, di essere diventata forte, ma si sbagliava, eccome se si sbagliava.
La consapevolezza la colpì all'istante, più affilata e dolorosa di mille lame.
Lei aveva indotto Naruto a combattere contro Sasuke, lei non era riuscita a fermarli, lei non riusciva a curarlo.
Era per colpa sua se lui...
Non riuscì a terminare il pensiero che sentì una leggera pressione sulla guancia rigata dalle lacrime.
Aprì gli occhi-rendendosi conto di essersi persa nei suoi pensieri per minuti e minuti-e ne incontrò un paio turchesi che la osservavano sorridenti.
Nemmeno allora riuscì a realizzare subito cosa stesse succedendo.
Seguì con lo sguardo la mano, che carezzava il volto della giovane nel goffo tentativo di pulirlo dalle lacrime.
Confusa ripuntò gli occhi contro quelli incontrati poco prima, e spontaneo nacque un sorriso sulle sue labbra rosee.
"Perché piangi, Sakura-chan?" La voce leggermente spezzata dai sospiri profondi.
"Baka..." Mormorò singhiozzando.
"Mi hai.. Mi hai fatta spaventare, baka!" Continuò, non riuscendo a ricacciare indietro le lacrime di gioia.
"Piangi quando sto male...piangi quando sto bene...-Riflettè il ragazzo, la testa poggiata sulle gambe della rosa-Cosa devo fare per farti sorridere?"
"Vivi..." Sussurrò tra i singhiozzi, non riuscendo, però, a trattenere un sospiro sollevato e un sorriso.
Portò le dita affusolate sul volto del giovane, e lo sfiorò, come per testare se tutto fosse vero e così delicatamente, come se avesse avuto paura di romperlo.
"Sei vivo..." Mormorò, chinandosi e poggiando la propria fronte su quella del biondo, facendolo arrossire.
Egli sorrise dolcemente, prima di chiudere gli occhi, assaporando il suo "attimo di gloria".
"Si sta comodi così..." Ironizzò Naruto, sorridendo nuovamente.
"Sei proprio un...baka..."