Hermione finì di ammirarsi allo specchio nella stanza di Villa Malfoy che Draco le aveva messo a disposizione per quel giorno. La cerimonia si sarebbe svolta nel salone del maniero, quello stesso posto dove era stata torturata da Bellatrix Lestrange, e che lei aveva scelto proprio per lasciare il passato dove doveva essere, alle sue spalle. Prese un respiro profondo, era tutto esattamente come lo aveva immaginato, i capelli castani dai riflessi dorati raccolti in un nodo sulla nuca, il velo fissato al di sotto di questo, il viso truccato alla perfezione, a tal punto che non riusciva a riconoscersi, lei che di solito si cecava gli occhi per disegnare una linea di matita. Ginny aveva fatto un miracolo. Le era sempre piaciuto truccarla. Ad Hogwarts, nelle rare volte in cui erano rimaste a scuola nel giorno della gita ad Hogsmeade, Ginny aveva preso in mano la sua tavolozza di ombretti, la sua valanga di rossetti ed i suoi mille tipi, tra cui uno tutto brillant inato, di mascara, e si era dedicata a quella che lei chiamava l’arte della bellezza. Per Hermione era l’arte della tortura. Ginny pretendeva che stesse immobile come una mummia, aveva alzato la sua delicata vocina più volte pur di ottenere ciò che voleva. Con i pennelli tra le labbra e gli occhi semichiusi, Ginny era una perfetta make up artist. L’abito era semplice, forse persino troppo, le lasciava scoperte le spalle ma aveva le maniche lunghe, la gonna era a tubino, si apriva leggermente alle caviglie per formare un corto strascico. Se ne era innamorata non appena lo aveva visto. Trattenne le lacrime. Ancora un’ora e sarebbe stata la moglie di Draco. Se qualcuno glielo avesse detto cinque anni prima, gli sarebbe scoppiata a ridere in faccia e non avrebbe smesso più. Sarebbe arrivata da sola all’altare, aveva preferito non dare a nessuno quel posto che avrebbe dovuto essere di suo padre. Non doveva piangere o avrebbe sbavato il capolavoro.
-Hermione, è ora, io scendo, ti aspetto di sotto tra tre minuti esatti, devi essere tre passi dopo di me- si raccomandò Ginny, tutta eccitata nel suo abito blu pervinca al ginocchio, con la gonna a sbuffo. Hermione le aveva lasciato libera scelta, dopotutto avrebbe dovuto indossarlo lei. Scese la scalinata di ferro battuto decorato aggrappata al corrimano per non inciampare nei tacchi altissimi che era stata costretta ad indossare per non sembrare troppo minuta accanto a quello spilungone di Draco. Attraversò il tappeto rosso tra le due file di sedie quasi fluttuando, non si accorse di nessuno in particolare, per lei esisteva solamente Draco, che la aspettava accanto al celebrante, un mago basso e tarchiato dai capelli rossi. Quando arrivò, Draco le posò un bacio sulla fronte, poi iniziò la cerimonia. Le sembrò che volasse, almeno fino a quando il celebrante non chiese se ci fosse qualcuno contrario a quel matrimonio. Visto che Lucius non era presente, e Narcissa Malfoy aveva imparato ad apprezzarla, Hermione aveva creduto di poter stare tranquilla. Mai dire gatto se non l’hai nel sacco! Si udì il fragore del portone di pesante quercia spalancarsi, e qualcuno parlare ad alta voce, pericolosamente simile a quella di Blaise Zabini, che avrebbe dovuto essere il testimone dello sposo.
-Draco, marry me!- gridò il ragazzo, avanzando sul tappeto rosso con un elegantissimo completo bianco che risaltava sulla pelle scura, e con una sicurezza che Hermione avrebbe pagato oro per poter avere. Quell’idiota di Zabini le stava rovinando il matrimonio! L’idiota in questione provocò tre diverse reazioni. Draco e l’intera sala, ad eccezione di Ginny Weasley, trattennero il fiato. La suddetta ragazza, facendo pendant con il colore dei suoi fiammanti capelli, si alzò dal posto della damigella d’onore e, con occhi spiritati pronti per emettere fulmini, sfilandosi dal piede una delle leziose scarpette tacco venti, iniziò a zompettare vero Zabini, che la osservò temendola come un elefante si spaventa di fronte ad una mosca.
-Zabini, giuro che ti strappo le palle, ho investito secoli in questo matrimonio, non lo rovinerai con la tua follia- gridò la ragazza. Qualcosa, forse il ghigno animalesco sul volto di Ginny, spaventò Blaise a tal punto che il ragazzo, un metro e novanta e passa contro un metro e sessanta scarso con tanto di tacchi, iniziò a correre verso la porta, inseguito dalla damigella.  Hermione scoppiò a ridere istericamente, in parte per il divertimento, in parte per il terrore che tutto andasse a rotoli. Una volta che Ginny ebbe trascinato fuori dalla sala lo spasimante dello sposo, dopo aver calmato gli animi,  la cerimonia riprese. Nessuno seppe che fine avessero fatto i testimoni, tra gli ospiti circolò la voce che Ginny Weasley fosse tornata al ricevimento con il vestito mezzo strappato ed i capelli scompigliati, sulle labbra il sorriso soddisfatto di chi si è divertito, quanto a Blaise, Draco, andandosi a scusare per non aver capito i sentimenti dell’amico, si sentì rispondere che lo aveva fatto solamente per attirare l’attenzione di Ginevra Weasley. Lo sposo rimase con un palmo di naso. La sposa non smise un attimo di ridere.
The End
 
 
Buonasera a tutti!
Dunque, piccolo sclero estivo nato nella mia mente contorta per mettere per iscritto una scena immaginata da me e da una delle mie migliori amiche. Blaise ci ricorda un nostro caro amico, che ha tirato giù il cielo quando ha saputo che l’amica in questione ha un ragazzo. Mai vista reazione peggiore, giuro. Comunque, bando alle ciance, vorrei che mi faceste sapere cosa ne pensate e spero che vi faccia sorridere, tutto qui.
Torno in letargo, arrivederci a presto, spero,
Momy