Union – Madrid

Quand’ero piccolo, non avrei mai creduto che sarei stato così coraggioso da riuscire a prendere un aereo di notte.
Era troppa la mia paura che precipitasse per poter pensare di dormire su un sedile sospeso a migliaia di piedi da terra. D’altra parte non avrei neanche mai detto che avrei avuto una fidanzata spagnola dall’altra parte dell’Atlantico. Claudia, fuori è buio, e altro non si vede se non le luci dell’aereo.
Non vedo l’ora di essere con i piedi per terra e arrivare a Madrid, poter passeggiare dove faccio più fatica ad essere riconosciuto, poter godere di quel caldo così speciale e della tua insostituibile compagnia. Eppure mi devi perdonare, se stasera non penso a te.
Tutto ciò che ho sempre in mente, ogni volta che dall’America emigro in Europa, sono quei pazzi, sconclusionati viaggi in aereo che condividevo con lei.
Jennifer, dove sei? E’ passato poco tempo dall’ultima volta che ti ho visto, ma la tua mancanza mi opprime, da quando insieme abbiamo girato le ultime scene del film, del nostro film. Perché qualunque cosa dirà il mondo di noi in futuro, io sarò sempre Peeta e tu sempre Katniss. Abbiamo pianto insieme vedendo Francis scrivere quel tweet in cui annunciava la fine, stavolta definitiva, di Hunger Games Mockingjay part 2. Abbiamo girato le ultime scene senza fare gli stupidi come al solito. Mi hai guardato e abbracciato insieme a tutti gli altri della troupe, e io ho lasciato scivolare la mano lì dove te l’ho sempre tenuta, sul fianco.
So che ti rivedrò ancora, e che ancora appoggerò la mia mano sul tuo fianco quando gireremo il mondo per promuovere quest’ultima parte della saga.
Ma ho paura di ciò che succederà dopo, quando non avremo la scusa di rivederci così spesso.
I’m in love with Jennifer Lawrence? è la domanda che mi assilla da anni, e a cui non ho trovato ancora una risposta. E’ possibile amare più di una persona? Posso tenere il piede in due scarpe come sto facendo ora?
Amo Claudia, per lei salgo su quest’aereo ballonzolante. Ma se con me ci fosse Jennifer...se potessi scegliere se atterrare a Madrid con Claudia, sano e salvo, o rimanere sospeso a migliaia di metri con Jennifer, la risposta mi investe e mi scuote come la turbolenza che si è appena verificata quassù.
 




 
 
Los Angeles

Mi sdraio a pancia in giù sul letto dell’hotel in cui alloggio, producendo un rumore sordo che fa scricchiolare le doghe. Che stanchezza, non vedo l’ora di mettermi sotto le lenzuola e dormire. Ma più per abitudine che per vera voglia, accendo il televisore gigante che padroneggia in questa stanza.
Finisco su MTV, dove non ci sono quei bei reality sporcaccioni che mi fanno tanto ridere, bensì le immagini che promuovono un nuovo film...Paradise lost...con lui. Con Josh.
E’ alla prima, e stringe Claudia sorridendo. Anche lei sorride.
Il telecomando mi cade di mano, perché queste immagini mi investono come un pugno sotto il mento. Josh è bellissimo, ancora più del solito. Ha i capelli spettinati ad arte e la barbetta un po’ lunga che gli dona moltissimo. Mi costringo a spegnere la televisione per non ricevere altri pugni immaginari che fanno male come se fossero veri, dolorosi e accompagnati da una sola logica constatazione: Dio, quanto mi manchi.
Mi manca la tua tranquillità, la tua saggezza, la tua risata. Anche se è passato relativamente poco tempo dall’ultima volta che ti ho visto, non vedo l’ora di poterti parlare di nuovo: non impazzisco per le prime e per gli eventi, mi sembra sempre di essere una scimmietta ammaestrata che deve dire quanto è bello il suo vestito Dior, ma non vedo l’ora di ritornare sui red carpet in tua compagnia.
Eppure, sono una donna, e in quanto tale adoro le storie complicate: ho sempre avuto un debole per Chris, ma chi l’avrebbe mai detto che una cotta da ragazzina si sarebbe tramutata in una storia quasi reale? Dico quasi perché forse affrontare una ex moglie e due figli non è proprio un pensiero felice, e perché la distanza, come succedeva con Nicholas, è difficile da affrontare. Ma a me piace, forse lo amo. Credo che in fondo ne valga la pena, forse andrà a finire male, ma chi se ne frega. O forse no, potrebbe essere una storia seria. Oh, questi forse mi uccidono.
Spengo la luce e mi metto a letto, abbracciando il cuscino. E per un attimo penso con dolcezza e amarezza che con Josh non c’è mai stato un forse, mai: siamo una certezza, qualunque cosa proviamo l’uno per l’altra.
E prima che l’oblio mi chiami a se’, sono sul treno del Distretto 12, stretta a Peeta Mellark.







Sì, Joshifer tutta la vita, baby! Spero vi sia piaciuta questa breve storia....entrare nelle menti di due persone reali fa strano, lo ammetto...ma siccome siamo sul meraviglioso pianeta di EFP, tutto è permesso...in nome dello Joshifer! XD Lasciate una recensione se vi va! Ciaoooo!