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Autore: innamoratahobbit96    29/06/2015    3 recensioni
Richard era così affascinante che tutte le donne gli sbavavano dietro, io compresa, grazie ai suoi modi da gentiluomo, ma sentivo che per lui sarei stata solo un’amica, oltre ad essere la sua truccatrice, nulla di più e questo pensiero mi faceva soffrire.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Richard Armitage
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AMORE SUL SET

 
< < STOOOOP! – urlò Howard Brenton, il regista – rifacciamola! > >
Laila e Richard, quando il regista diede il via, si baciarono con passione.
< < Su su, adesso anche con le lingue! > > disse al megafono David.
Il bacio durò almeno un minuto. Feci una smorfia e mi voltai.
< < Ok! STOOOP! > >
Subito, Richard si staccò, mentre Laila avrebbe preferito baciarlo a lungo.
< < Perfetto! Riprendiamo domani dalla scena in cui Vaugh rapisce Maya > > disse il regista.
 
Attesi Richard davanti alla porta del camerino, ma notai che si fermò a chiacchierare con la sua fidanzata Laila, anzi, ex.
Laila cercò di convincerlo a tornare con lei, ma Richard si rifiutò.
 
UN MESE PRIMA
Un giorno, io, Richard e suo fratello, mentre stavamo facendo una passeggiata, arrivammo a Buckingham Palace, scoprimmo Laila con un uomo.
< < Leila?? > > disse sorpreso Richard.
Laila si staccò immediatamente dall’uomo che stava baciando e fece finta di nulla.
< < Rich! > > sorrise imbarazzata.
< < Ti fa così ridere? > > disse infuriato Richard.
< < N- non è come sembra > >
Sì certo come no. Laila si stava sbaciucchiando con un altro uomo. Questo diceva tutto.
< < Tra noi è finita! > > disse Richard.
< < Be, vedo che anche tu non perdi tempo > > disse Laila indicandomi con lo sguardo e incrociando le braccia.
E io che c’entravo??                                           
< < Emma, andiamocene da questi due > > disse Richard appoggiando una mano sulla mia schiena e facendomi segno di seguirlo.
 
Richard si era fidato di lei. L’aveva amata.
Immaginate come stava dopo il tradimento: non era più se stesso, stava malissimo. Mi dispiaceva molto vedere il mio migliore amico così. Amico. Diciamo che per me era più di un amico.
Richard e Laila sono stati insieme per 4 mesi. Avevano però un rapporto burrascoso. Laila voleva sempre avere ragione, non lo ascoltava per niente e gli rispondeva malissimo, facendolo addirittura piangere, visto che Richard è sempre stato un tipo dolce e sensibile.
Ogni volta che discuteva con lei, mi chiamava sempre e mi confidava ogni cosa, sentendosi sereno quando chiacchierava con me.
 
Richard era così affascinante che tutte le donne gli sbavavano dietro, io compresa, grazie ai suoi modi da gentiluomo, ma sentivo che per lui sarei stata solo un’amica, oltre ad essere la sua truccatrice, nulla di più e questo pensiero mi faceva soffrire.
 
Il tempo passava e Laila iniziò ad essere indifferente per Richard, che non era affatto felice di doverla baciare, ma d’altronde, così diceva il copione.
Un giorno . .
< < Che fai di bello adesso? > > mi chiese Richard mentre uscimmo dal set.
< < Be . . pensavo di tornare a casa ma . . preferisco fare una passeggiata per Hyde Park prima > > risposi.
< < Ti dispiace se ti faccio compagnia? > > mi sorrise in modo malizioso.
< < N- no no, anzi . . > > balbettai.
 
Passeggiammo per i sentieri di Hyde Park, fermandoci di volta in volta quando vedevamo uno scoiattolo avvicinarsi.
Non grossi e carini.
< < Fra due settimane finiranno le riprese e cominceranno le ferie , che programmi hai? > > mi chiese appoggiando le mani sulla ringhiera che divideva il sentiero dal laghetto pieno di oche e altri uccelli.
< < Ancora non ho deciso, tu? > >
< < Pensavo di andare in Irlanda . . se vuoi venire . . io ne sarei felice . . > > azzardò a chiedermi.
Abbassai lo sguardo e sorrisi.
< < Non vorrei crearti disturbo . . > >
< < Tu non mi crei affatto disturbo piccola > >
Amavo da impazzire quel soprannome, per di più ero sorpresa che lo associasse a me.
< < Ti farò sapere più avanti > >
Ci fu un forte vento che mi faceva venire la pelle d’oca. Mi strofinai le mani sulle braccia e Richard se ne accorse.
< < Meglio che andiamo adesso, altrimenti ti prenderai la bronchite > > mi disse togliendosi il cappotto e coprendomi le spalle.
 
Appoggiò una mano sulla mia spalla e ci dirigemmo a casa sua, al centro di Londra.
< < Fa come se fossi a casa tua > > mi disse dirigendosi in camera.
Entrai timidamente e mi ritrovai nel soggiorno con cucina.
Lo spazio era grande e accogliente. Il divano era lungo e bianco, la Tv era grande 25 pollici, non immagino le camere.
Sembrava la casa nella quale Richard doveva recitare alcune scene con Genevieve.
Mi diressi alla porta di vetro che portava sul terrazzo. Ero indecisa se aprire o rimanere in casa. Se l’avessi aperta e fossi uscita sul terrazzo sarebbe stato solo un gesto maleducato . .
< < Prego . . - mi disse Richard dietro di me facendomi sobbalzare - Perdonami > >
Aprì la porta e uscimmo sul terrazzo.
< < Wow, la tua casa è molto bella > > dissi ammirando i grattacieli di Londra e London Eye in lontananza.
< < Grazie, però preferisco casa tua, è situata in periferia, dove c’è più tranquillità > > disse.
 
Osservammo il bellissimo tramonto, per poi rientrare all’interno.
< < Cosa vuoi da mangiare? > > mi chiese.
Tutta questa ospitalità mi lusingava, ma forse era meglio tornare a casa mia.
< < Preparo dei semplici sandwich se vuoi > >
< < Non devi disturbarti Rich . . me ne vado se . . > >
< < Vada per i sandwich allora > > disse prendendoli dal frigorifero.
Come non detto.
Chiacchierammo a lungo, soffermandoci soprattutto delle riprese di “Spooks”, le quali stavano andando molto bene.
 
Notai che non intendeva togliermi gli occhi di dosso e questo mi imbarazzava.
< < Perché mi guardi in quel modo? Mi . . mi sono sporcata? > > chiesi imbarazzata e ridendo.
< < No no – sorrise – ti guardo perché sei bellissima > >
< < Non esagerare dai . . > > sorrisi abbassando lo sguardo.
< < Be, è la verità. Per me sei bellissima > >
*Accidenti Richard, basta con quei complimenti, altrimenti mi sciolgo davvero adesso*
< < Vuoi qualcos’altro? > > mi chiese indicandomi la cucina.
< < No grazie, non ho più fame > >
Iniziò a sparecchiare, così, mi alzai dalla sedia e lo aiutai.
< < Vai a sederti sul divano, qua finisco io > > mi disse.
< < Andiamo Rich, ti do una mano . . > >
< < Tranquilla, sei mia ospite, faccio io > > disse prendendomi il piatto di mano e facendomi l’occhiolino.
Sbuffai e mi sedetti sul divano.
 
Poco dopo, Richard si sedette sul divano, avvicinandosi ancor di più a me. Prese una rivista dal tavolino e mi fece vedere i programmi che avrebbero trasmesso quella sera.
< < Cosa vuoi guardare? > > mi chiese sfogliando le pagine.
< < è uguale, tu cosa vorresti vedere? > > gli chiesi.
Si fermò su una pagina dov’erano segnati i film consigliati.
< < Wow! – dissi emozionata indicando due titoli – Colpa delle Stelle e Ps: I love you > >
< < Anche a me piacciono molto > > sorrise.
Tutti e due erano proprio dei film strappalacrime. Quando li ho visti al cinema ho pianto come non so cosa.
< < Inoltre . . sono anche molto romantici > > disse guardandomi in modo malizioso.
< < A-Allora . . quale guardiamo? > > balbettai.
< < Mmmmh, colpa delle stelle? > >
Mi aveva letto nel pensiero!
 
Alle 21.00 iniziò il film. Richard sbadigliò e allungò il braccio appoggiando una mano sulla mia spalla.
Iniziai a sentir caldo, molto caldo e il cuore batteva all’impazzata.
Seguimmo il film attentamente. La storia di Hazel e Augustus aveva il potere di far piangere persino chi fosse orgoglioso.
Nella scena in cui Hazel e Augustus si trovavano nella casa di Anne Frank e stavano per baciarsi, io e Richard ci guardammo intensamente, senza aprir bocca.
Lentamente, si avvicinò al mio viso e mi baciò dolcemente. Mi fece sdraiare e in poco tempo mi ritrovai sotto di lui.
Intanto, sentimmo gli applausi delle persone dalla tv, era la scena in cui i due protagonisti si erano baciati per la prima volta.
< < Quanto ti desideravo > > sussurrò sulle mie labbra continuando a baciarmi.
Infilò le mani sotto la maglietta e me la tolse, così come i pantaloni, lasciandomi in intimo.
Toccò a me. Gli sbottonai la camicia, mentre lui si tolse velocemente i pantaloni.
Mi diede baci delicati sul collo, poi proseguì dandomi baci caldi sulla mia pelle scura, fino alla pancia, dove si soffermò ad accarezzarmi i fianchi.
Tremai sotto il suo tocco.
< < Oddio Rich > > sussurrai.
< < Shhh . . goditi le sensazioni piccola > >
Dopo avermi tolto anche gli slip, entrò in me e il dolore che provavo inizialmente, passò al piacere.
 
Il giorno seguente mi ritrovai sul letto matrimoniale abbracciata a Richard, con il braccio attorno alla mia vita.
< < Buongiorno piccola > > sussurrò dandomi un bacio sulla punta del naso.
Mi stropicciai gli occhi.
< < Che ore sono? > > domandai ancora assonnata.
Richard guardò la sveglia e sbiancò.
< < Sono le nove! Fra mezz’ora dobbiamo andare sul set! > >
Ci alzammo velocemente. Facemmo colazione con del succo d’arancia e le classiche uova con il bacon e ci dirigemmo sul set.
 
< < Ben svegliati. Siete un tantino in ritardo > > sorrise Evanna, nostra collega.
< < Abbiamo avuto un contrattempo > > sorrise Richard dondolando sulle punte come un bambino facendomi sorridere.
< < Che bel contrattempo allora > >
< < Eccoti qua Rich! - lo chiamò Howard – vai in camerino. Emma – disse a me – fai veloce a truccarlo. Siamo già abbastanza in ritardo. Oggi ragazzi sarà una lunga giornata . . > >
 
< < Come sto? > > mi chiese ridendo Richard alzandosi dalla sedia.
< < Perfetto. Come sempre > > risposi spingendolo verso la porta.
< < Ci vediamo dopo piccola > > sorrise attirandomi a sé e  dandomi un bacio.
< < Va bene, ora vai > > sorrisi facendogli segno di andare.
 
La giornata fu lunga.
Il mattino fecero la scena in cui Maya veniva rapita, poi, subito dopo pranzo ricominciarono le riprese. Howard doveva consegnare la pellicola fra 7 giorni, per questo era molto pensieroso e ansioso.
< < Bravi ragazzi! Ora, per concludere, facciamo la scena in cui Lucas e Ros devono fermare la bomba > >
 
Quel giorno finimmo le riprese verso le sette. Ero stanca morta.
< < Sai, ti ci vedo bene come poliziotto > > dissi a Richard mentre lo stavo aiutando a togliersi i costumi di scena.
< < Ah sì? Mi preferiresti come attore o poliziotto? > > mi chiese volgendomi uno di quegli sguardi sexy che solo lui riusciva a fare e avvicinandomi a sé.
< < Mmmmh per me è uguale. Tanto . . attore o poliziotto . . avrai sempre molte donne ai tuoi piedi > > risi.
< < Ma sentila > > rise dandomi un bacio.
La suoneria del telefono di Richard ci interruppe.
Sbuffò e rispose.
< < Ciao . . sì . . dimmi . . adesso?? Ma . . ok va bene . . come subito?? Aspettami, prima accompagno la mia ragazza a casa . . > >
Gli feci segno di no. Se aveva un impegno mica poteva portarmi a casa.
< < Scusa farò veloce . . a dopo James > >
Dopo aver messo giù abbassai le spalle.
< < Non ce n’è bisogno Richard, me ne torno a piedi > > dissi.
< < Ma devi passare a Camden Town, è pericoloso passare di lì . . per di più da sola > >
< < L’ho sempre fatta a piedi, non mi è mai capitato nulla > >
Richard non sembrava molto convinto.
Presi la borsa, gli diedi un bacio veloce e uscii dal set. Mi incamminai fra le strade trafficate, finché arrivai a Camden Town, dove non girava anima viva, a parte qualche coppia che passeggiava.
Il cielo si era fatto grigio, sicuramente avrebbe piovuto. L’aria era gelida e il vento mi scompigliava i capelli ricci.
Sentii un tuono e sobbalzai.
Notai un uomo incappucciato che stava appoggiato al muro, vicino ad un negozio.
Gli passai accanto e affrettai il passo appena sentii dei passi che si avvicinavano.
Mi voltai di poco. L’uomo mi stava inseguendo. Un altro uomo, dall’altra parte della strada, mi vide e mi venne incontro lentamente.
Presi il telefono dalla tasca e composi il numero di Richard.
Suonava. Richard non mi rispondeva. Cercai di chiamarlo di nuovo, ma niente.
Allora, gli scrissi velocemente, sperando che leggesse il messaggio: aiutami.
Schiacciai invio e iniziai a correre. Gli uomini si stavano facendo sempre più vicini.
Mi presero per il cappuccio de maglione fermandomi.
< < Lasciatemi andare! > > urlai.
< < Stai zitta! > > mi minacciò l’uomo mettendo una mano sulla mia bocca.
< < Tanto nessuno ti sentirà > > rise l’altro.
Avevano il passamontagna, per questo non riuscii a riconoscerli.
Diedi a entrambi un bel calcio negli stinchi, facendoli gemere. Cercai di correre il più possibile, ma i due riuscirono di nuovo a prendermi.
< < Adesso verrai con noi bambola > > disse uno prendendomi per la vita mentre cercavo di divincolarmi.
< < Lasciatemi!!! > > urlai con le lacrime agli occhi.
Mi portarono verso il loro furgoncino, dove li stava aspettando un loro compagno, che aprì la porta posteriore.
All’improvviso sentimmo la frenata di un’auto, dalla quale uscì Richard con alcuni poliziotti.
< < Lasciate andare la mia ragazza! > > li minacciò Richard mentre i poliziotti li accerchiarono puntandogli le pistole.
Uno degli uomini prese dalla tasca un coltello e lo appoggiò sotto la mia gola, facendo sussultare tutti, me compresa.
< < Ormai siete in trappola, avanti, lasciatela andare > > ordinò un poliziotto avvicinandosi lentamente e abbassando la pistola.
Gli uomini si guardarono e dopo un bel po’ a rimuginare, si tolsero i passamontagna e l’uomo che mi teneva stretta, mi diede uno spintone facendomi cadere in avanti.
Richard corse da me, mi aiutò a rialzarmi e mi strinse a sé mentre gli bagnai la camicia con le mie lacrime.
< < è tutto finito piccola > > mi disse dolcemente accarezzandomi la schiena e baciandomi i capelli.
Dopo avermi dato un lungo bacio, andammo verso la sua macchina aprendomi lo sportello e mi portò a casa mia.
Si avvicinò e mi diede un altro bacio.
< < Grazie Rich > > dissi abbracciandolo dopo essermi slacciata la cintura.
< < Di nulla amore mio. Il mio amico mi aveva chiamato per dirmi di non disturbarmi ad andare a casa sua perché aveva un impegno. Stavo pensando a te . . avevo paura che ti trovassi nei guai, poi ho visto la chiamata, il messaggio . . > > balbettò.
Riuscivo a leggergli negli occhi la paura.
Si passò una mano sul viso, poi tornò a sorridere.
Tremavo ancora di paura, non me la sentivo di stare a casa da sola.
< < Staresti per una notte a casa mia? - gli chiesi timidamente. Mi diedi della stupida. Dopo una lunga giornata di lavoro sicuramente voleva tornarsene a casa - Non importa . . non voglio disturbarti > > dissi ridendo.
< < Mi farebbe molto piacere invece > > disse parcheggiando e scendendo dall’auto.
Mi cinse la vita ed entrammo in casa, cominciando a baciarci con passione.

CIAO A TUTTI. ECCOMI DI NUOVO QUI CON UNA NUOVA ONE-SHOT.
L'ISPIRAZIONE MI è VENUTA MENTRE STAVO GUARDANDO DEI VIDEO DEL NOSTRO ARMITAGE NEL TELEFILM "SPOOKS".
NON SO VOI MA RICHARD LO CI VEDO BENE COME POLIZIOTTO HIHI
A PRESTO
BACI
     PRITIBI
  
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