Anime & Manga > Candy Candy
Segui la storia  |       
Autore: bacionero    30/06/2015    5 recensioni
Candice si ritrova ad abitare nuovamente a villa Andrew. E' lontana da anni dal suo Terry ma qualcosa potrebbe riavvicinarli...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Archie!

La familiare voce squillante distolse il ragazzo dall’avvenente signorina appoggiata allo stipite della porta e che stava dando l’arrivederci al suo uomo come una dama del Medioevo al suo cavaliere in procinto di partire per le Crociate.

Indossava una vestaglia aperta sul davanti e i lunghi capelli ondulati le ricadevano in due morbide  bande simmetriche  fino alla vita, simili invece, queste, a quelle di Raperonzolo.

Con la classica espressione del bambino colto con le mani nel barattolo dei biscotti  Archie si voltò verso la cugina.
-Candy…che ci fai qui?

-Io? Tu che ci fai qui! Pensavo che fossi a villa Andrew!

-Si dà il caso che potrei dire lo stesso di te…ad ogni modo, ehm…Gabrielle, questa è mia cugina Candy.

-Ah, la cugina di Archie… heureux de vous rencontrer.

-Ma…è pure francese?

-Sì Candy, Gabrielle è una delle più talentuose ballerine di Francia e  ha deciso di tentare la fortuna qui in America dopo la guerra.

-Ah sì… enchantèe-rispose Candy con un sorriso così forzato che Gabrielle pensò si trattasse di una smorfia-sai, Archie, penso sia arrivato il momento di salutare la tua amica e di fare i conti…cioè volevo dire di andare a saldare il conto giù nella hall.

Archie imbarazzatissimo salutò la sua amica lasciandola a sistemarsi nella stanza che aveva occupato con lei e scese la scale con Candy.

-Archie, ma cosa ti è preso? Come hai potuto tradire così  Annie?

-Mi dispiace, Candy, non so cosa mi sia preso. Sentivo la sua mancanza e anche tu eri diventata così distante…una sera sono uscito da solo, sono andato in un night e lei era così bella, avvenente, e disponibile…

-E  quando è successo?

-Circa dieci giorni fa, prima che la compagnia di Terence arrivasse a Chicago.

-Basta così, Archie. La ami?

-Amarla io? Ma scherzi?! Ci capiamo a malapena, non ha niente a che vedere  con il rapporto che ho  con Annie. Lei mi completa, mi sostiene, mi fa ridere…

-E allora perché? Perché? –ripetè Candy alzando la voce.

-Perché sono uno stupido. Mi dispiace Candy. Ti prego non dirle nulla, non voglio rovinare tutto per uno stupido scivolone. Io ed Annie  siamo anime gemelle, non possiamo stare con persone diverse.

-Ci devo pensare, Archie. Devo capire cosa sia meglio per Annie.

-E  tu ancora non mi hai detto cosa ci facevi qui. E soprattutto come hai fatto a trovarmi.

-Te lo dirò facendo colazione. Andiamo in sala da pranzo. A proposito, sei venuto con la tua macchina?

-Sì Candy, e  ti darò un passaggio in villa.

Archie e Candy tornarono in villa solo nel primo pomeriggio: prima, infatti, decisero di fare una passeggiata per le vie di Chicago per soffermarsi sulle ultime novità: Archie cercava di spiegare a Candy cosa provava per Gabrielle e cosa provava per Annie e Candy raccontava all’amico, per la verità omettendo molti particolari di cui si vergognava, in che modo fosse tornata con Terence.

-Bene, Candy, doveva andare così. Solo se ti avessi saputa veramente felice e innamorata sarei potuto andare avanti…dimenticando per sempre che poteva esserci ancora una minuscola, insignificante speranza per me…adesso posso dirtelo. Ragione per cui la prima cosa che farò sarà imbarcarmi per la Francia e chiedere ad Annie di sposarmi. Stai tranquilla, le dirò ogni cosa di Gabrielle e se lei non vorrà perdonarmi farò di tutto per riconquistarla.

Nel frattempo si era fatta ora di pranzo così i due amici restarono a consumare un pasto leggero in uno dei ristorantini della zona, come ai vecchi tempi.

Quando giunsero in villa non trovarono nessuno, all’infuori della servitù, che riferì loro che Albert e Susanna erano andati a fare una passeggiata nella grande tenuta.
 
 
                                                                      ***                                    
 
 
 
Il rumore degli zoccoli si alternava a quello delle foglie morte calpestate dal cavallo e a quello delle rade carrozze che percorrevano la stradina di campagna al di fuori della grande proprietà degli Andrew. 

Sul cavallo che dondolava con la sua andatura al passo, Albert e Susanna respiravano i profumi dell’autunno inoltrato e prestavano l’orecchio ai rumori spesso imprevisti ma piacevoli del bosco. Albert ogni tanto avvicinava il volto alla chioma della ragazza inalandone il profumo mentre Susanna si lasciava andare a tutti quei bei pensieri che non aveva mai creduto possibili.

Dopo quei baci intensi e interminabili si erano chiariti a lungo. Susanna, pur pensando  che gli uomini sono molto meno complicati delle donne, aveva tentato di spiegargli cosa avesse passato negli ultimi anni, negli ultimi giorni, e quella stessa mattina, leggendo il giornale.

Sorprendentemente lui aveva capito.

-Credo sia per il fatto di essere stato cresciuto da donne. Mi hanno insegnato ad amare e ad amarle-le aveva detto alla fine.

Anche questo le aveva fatto capire quanto William  potesse essere giusto per lei.

 Così,  se in quel momento non sapeva se la cosa più giusta era interrompere quel silenzio o rischiare di sembrare una persona che parla tanto per parlare, alla fine decise di essere se stessa. Lui l’aveva desiderata e apprezzata per quello che era, e se avesse voluto Candy avrebbe scelto lei.

 Era decisamente arrivato il momento di smetterla di paragonarsi alla sua ex rivale e capire che adesso  iniziava una nuova vita. Lei era Susanna, Candy era Candy, e anche se Terence l’aveva fatta sentire per tanti, troppi anni, una persona insignificante, non voleva dire che lo era. La vita dipende quasi completamente dalle persone che si incontrano  e da quello che possono tirare fuori da noi, e soltanto se si riesce a spezzare quel filo invisibile ma crudele che tiene legati alle persone sbagliate e che fa rifare gli stessi errori all’infinito, si può sperare di essere un giorno veramente felici, anche se si ha paura, una dannata paura di abbandonare il certo per l’incerto.

Se fosse rimasta un’insicura avrebbe certamente rovinato tutto, e invece William le aveva solo chiesto, implicitamente, di amarlo. Di amare lui e nessun altro. Non di cambiare. Che poi, ne era certa, William avrebbe tirato fuori il meglio di lei.

Le premesse c’erano tutte. L’aveva ascoltata, capita, aveva annuito quando lei gli aveva chiesto se poteva comprendere e aveva aspettato ogni tanto che asciugasse una lacrima prima di ricominciare a parlare. Per giorni  l’aveva vista disarmata, disperata, arrabbiata, e qualunque cosa avrebbe visto in lei in futuro sarebbe stato di certo un miglioramento:  lo avrebbe stupito mostrandogli finalmente il meglio di sé; anche lei sapeva essere dolce, ironica, altruista, solo che lo aveva dimenticato perché nessuno le aveva più dato la possibilità di farlo.

-E’  già passata da un pezzo l’ora di pranzo, avrai fame, Susanna…

-No, William, sto bene.

-Mi spieghi perché mi chiami col mio primo nome? Tutti mi chiamano Albert, l’avrai sentito.

-Candy ti chiamava Albert, così quando la tua cameriera mi parlò di te come del “signor William” preferii distinguermi da lei e stupirti mostrandoti di conoscere il tuo primo nome. Ti dà fastidio?

-Ma certo che no, puoi chiamarmi così, se preferisci. Eccoci qui, siamo arrivati al famoso capanno  di cui ti parlavo. È stato qui che uno dei miei stessi guardiacaccia mi ha sparato.

Albert aiutò Susanna a scendere da cavallo, quindi entrarono nel capanno. Questa volta fu Albert a parlare e le raccontò parecchie cose della sua infanzia e adolescenza.

Il sole stava già tramontando quando  li raggiunse Peter, lo stalliere.

-Buon pomeriggio, padrone. Il signorino Archie e la signorina Candice hanno fatto ritorno in villa. Sono venuto per avvisarvi di questo. Inoltre la signorina Candice sta per uscire di nuovo e mi ha incaricato di dirvi di non aspettarla alzato, stasera.

-Bene, Peter, ti ringrazio.

Quando Peter ebbe richiuso alle proprie spalle la pesante porta di legno, Albert aggiunse:
-anche se ci dovessimo muovere di qui subito, dubito che riusciremmo a tornare in villa prima di tre quarti d’ora.
Potremmo restare qui un altro po’.

-Candy starà bene, William. Anche stasera vedrà Terence…

-Lo penso anche io.

-Mi dispiace solo che ancora non sappiano che sono liberi…liberi di vivere il loro amore. Ma solo per un’altra sera ancora. Quando domani Terence verrà a prendermi gli parlerò.
 
 
 
                                                                 
 
 
 
 
Salve a tutti coloro che mi leggono. Scusate la lunga assenza, ma sono stata impegnata a…vivere. Ebbene sì, la vita ha molta più fantasia della più fantasiosa fiction, e al suo confronto sono una pivellina. Sono stati due mesi e mezzo molto intensi, due mesi e mezzo in cui mi è sembrato di stare perennemente sulle montagne russe.  Avrete già intuito…un nuovo  amore. Mi piacerebbe scrivere che va tutto a gonfie vele, invece è finito. Chi ha provato l’esperienza della rottura sa bene che accanto ai momenti di sconforto c’è la confortante certezza che bisogna tornare a vivere come prima, magari dedicandosi alle passioni abbandonate, come, nel mio caso, la scrittura.
Comunque lui non lo sa, ma potrebbe diventare materia di ispirazione per qualche mio personaggio maschile, ah ah ah! O magari potrei raccontare la nostra storia in qualche fiction originale!
Mi è anche venuto in mente che forse questa strana (per come ci siamo conosciuti), bella storia io me la sia attirata proprio perché ultimamente ho esercitato molto la mia fantasia con la scrittura e che, per la cosiddetta “legge dell’attrazione” si verificano proprio le cose che sogniamo.
Questo capitolo lo avevo scritto prima del “fattaccio”, altrimenti non vi nego che rimettermi a scrivere di sana pianta sarebbe stato molto faticoso. Per questo il capitolo non è completo, ma ho deciso di postarlo lo stesso, per darmi la “spinta” per proseguire.
Capisco bene chi lo troverà monco e non pretendo che chi mi ha letta continui a farlo, ma voglio ringraziare lo stesso tutti quelli che mi hanno seguita in tutti questi mesi. Non so se sono pochi o tanti rispetto ad altre storie, però ho constatato con piacere di avere avuto  un certo numero di lettori costanti.
Cercherò di essere più rapida in seguito, anche perché sarò più libera! (battuta dolceamara)
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Candy Candy / Vai alla pagina dell'autore: bacionero