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Autore: Emotional Fever    30/06/2015    3 recensioni
Andy, seduta alla banchina dell'autobus, incontra il suo collega di lavoro Adam. Entrambi si conoscono solo da un paio di giorni, ma Adam è innamorato di Andy e vorrebbe riuscire a dichiararsi; nonostante la ragazza sembra non dargli la minima possibilità di farlo.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Questa Storia è ambientata nel Settembre 2010, quando io avevo 18 anni. Buona Lettura!



La luce del sole per poco non le accecò gli occhi chiari e stanchi. Andy si coprì il volto, serrando le palpebre ed avanzando alla cieca, toccando il muro di un edificio al suo fianco. Una volta recuperata la sua naturale vista, si guardò intorno. Ancora non si era resa conto di dove i suoi passi l'avevano condotta. Era uscita dall'ufficio qualche minuto prima. Da tempo sentiva il bisogno di fare una lunga e solitaria passeggiata a fine turno, per schiarirsi le idee. Peccato solo che questa volta aveva preso una strada del tutto diversa, arrivando in una zona da lei non molto conosciuta.
Si fermò all'angolo del marciapiede, guardò in basso e strinse i pugni, rilassandoli subito dopo. La pelle del suo polso sinistro era stata lacerata in precedenza, evidenziando alcuni graffi che le bruciavano da morire. Di solito una sensazione simile scompariva dopo qualche ora dall'incisione...Ma la sera precedente Andy s'era sfogata molto più del dovuto, arrivando perfino a piangere per l'eccessivo dolore autoinflittosi. Trattenne un gemito, sbirciando sotto lo scaldabraccio di cotone nero. Tutto bene. I graffi avevano la tipica crosta di guarigione; doveva solo aspettare che il colore rossastro svanisse. Distolse lo sguardo con un respiro tremante. Ricominciò a camminare, ritrovandosi di fronte ad una banchina dell'autobus. Si fermò di scatto, notando sul tabellone il numero del veicolo che l'avrebbe riportata alla pensilina principale. Si sedette, accavallando le gambe. Era stanca e desiderava tornare a casa il più in fretta possibile. Ma qualcosa la fermò all'ultimo secondo. Si era appena ricordata che quel giorno c'era lo sciopero dei mezzi pubblici. Questo comportava a dover aspettare l'autobus con un tempo doppiamente maggiore, rispetto alla norma. Guardando l'ora sul suo cellulare, la ragazza capì di aver lasciato l'ufficio solo da 10 minuti e che il mezzo sarebbe arrivato solo 30 minuti dopo.
«...Triste ma vero» Mormorò a denti stretti.
Col mal di testa che le martellava le tempie, alla fine Andy si rassegnò all'idea di dover aspettare l'autobus, da sola, sotto il caldo cocente di quell'ultimo giorno d'estate. Si rannicchiò per bene sul sedile, cominciando a scrutare il menù del suo cellulare. Come al solito nessun messaggio e nessuno squillo da parte di qualcuno. Andy si rattristò, mordendosi il labbro inferiore. Ebbe quasi l'impulso di gettare a terra l'oggetto che serrava tra le dita, ma si trattenne. Si limitò a rimetterlo in tasca. Infine appoggiò la testa contro il vetro, scarabocchiato con frasi e disegni creativi. Si riguardò nuovamente le ferite in fase di cicatrizzazione. Voleva sparire, nonostante sentisse il profondo bisogno di essere ascoltata da qualcuno. E nel profondo silenzio di quella strada deserta, si perse nei suoi pensieri; dimenticandosi del rumore circostante. Addirittura pensò che sarebbe morta lì, senza nemmeno essere vista dai passanti. No vabbé, come al solito stava esagerando. Poi d'un tratto qualcosa (o meglio qualcuno) catturò la sua attenzione.
«Ehi, Andy!»
Colta alla sprovvista, la ragazza alzò la testa di scatto. Realizzò di essere stata chiamata da una voce roca e bassa (quasi catarrosa e flebile). Girò la testa verso la fonte del richiamo, sapendo già chi trovarsi di fronte. Era un giovane, sui 30 anni. Alto, moro e dall'aspetto maturo. Vestiva con abiti stropicciati, apparentemente logori e sbiaditi. La cosa che spiaccava subito all'occhio era un cappello di feltro scuro, col cinturino bianco, che nascondeva gran parte dei capelli neri e mossi. Una volta essersi spostata un ciuffo biondo dalla fronte, Andy fissò il nuovo arrivato con espressione enigmatica.
--Adam?-- Pensò, evocando il nome di quella persona.
Non si aspettava di trovarlo lì, dato che a malapena si erano parlati quella stessa mattina. Nonostante tutto, però, ella rimase positivamente sorpresa del suo arrivo improvviso.
«Adam, che ci fai qui?» Gli chiese con tono serio, ma cortese.
«Ti ho seguita»
«...Come scusa?»
Il giovane dagli occhi verdi si fermò di scatto, intuendo di aver utilizzato un termine poco conveniente.
«Ehm...Aspetta mi sono spiegato male. Quando sei uscita ho visto che hai fatto una strada diversa dal solito e volevo sapere dove stavi andando»
«E perché non mi hai chiesto subito dov'ero diretta?»
«Perché non volevo disturbarti. E poi, non dimenticare che sono un Investigatore...Seguire la gente è il mio lavoro»
Andy non disse nulla, limitandosi a posare lo sguardo sul bordo del marciapiede di fronte. Adam, intanto, le si avvicinò.
«Posso sedermi a farti compagnia?»
«Sì...Ma non fare domande, per favore. Oggi non sono di buon umore» Sentenziò lei, senza nemmeno guardarlo.
Lui fece un sorriso contento. Anche se Andy gli aveva risposto in modo pedantesco, era comunque felice di stare al suo fianco. Inoltre provava un evidente piacere nel sentire la sua voce, a guardarla; e si vedeva che il più piccolo contatto con lei lo travolgeva. I minuti passarono lentamente e i due ragazzi non si dissero nulla, fino a quando non fu Adam a cedere alla tentazione di scambiare 4 parole.
«Cosa stiamo aspettando?»
Andy gli lanciò contro un'occhiata superficiale, restando ammutolita.
«Ah...S-scusa ho fatto un domanda» Balbettò imbarazzato, sistemandosi il copricapo.
«Domande come queste mi vanno bene, Adam. Comunque sto aspettando l'autobus»
«L'autobus? Perchè?»
«Non avendo una moto devo prendere l'autobus per tornare a casa» Rispose lei, ancora più seria di prima.
«Ti piacciono le moto?»
«...Sì»
«Io, invece, uso la macchina. Non mi pare di avertela fatta vedere. E' una Mini Cooper SD, per la precisione»
«Mi piacciono le Mini Cooper. La tua di che colore è?»
«Verde scuro»
«..Io l'avrei presa nera. Però anche verde non è male»
«Andy, ma perché invece della moto non vai in giro in bicicletta?»
La ragazza corrugò la fronte, assottigliando le palpebre.
«Non so andare in bicicletta»
«D-davvero?? Questa poi...Sei la prima persona che conosco che non sa andare in bicicletta» Esclamò Adam con sconcerto.
«C'è una prima volta per tutti»
«Ma non hai mai imparato, oppure non ci sei mai andata?»
Andy si scrocchiò le dita delle mani con fare annoiato.
«E' per via del sellino. Le biciclette non hanno un sellino molto comodo...Ma non è questo il punto. E' che non mi piace usare la bicicletta»
«Capisco...»
Adam sembrò voler continuare il discorso, ma preferì cambiare argomento. Dopotutto Andy era la sua unica collega d'ufficio. Inoltre le era piaciuta fin dal primo momento che l'aveva vista. Quindi l'occasione per conoscerla un po' meglio c'era. Si fece coraggio, facendole la fatidica domanda da cui voleva urgentemente conoscere la risposta da tempo.
«Senti Andy...Tu...Ce l'hai il fidanzato?»
Passarono molteplici secondi, nei quali Andy non rispose. Sembrava non aver udito la richiesta; ma in realtà stava solo pensando ad un modo elegante per spiegargli la situazione.
«Vuoi la risposta vera o quella che vorresti aspettarti?» Chiese, sommessa.
«Quella vera»
«...No, non ce l'ho il fidanzato. Anzi, non so neanche se ne avrò uno»
«Okay, questa era la tua risposta vera. E la risposta che mi sarei dovuto aspettare, invece?»
«La stessa. Solo, te l'avrei esposta con un po' più di finezza»
Il giovane rimase sbigottito, abbassando le spalle in segno di sconforto. A quel punto la ragazza si tirò su dal sedile, scostandosi i capelli biondi per portarseli dietro le spalle.
«Comunque, se può consolarti, sappi che io provo interesse solo per i motociclisti»
«C-che cosa vuoi dire?» Domandò Adam con un filo di voce.
«Voglio dire, che prima di pensare a cosa possa riservarci il futuro, bisogna essere sicuri di quello che si vuole. Ed io so quello che voglio»
Subito dopo quelle parole, la ragazza guardò nuovamente l'ora sul display del suo cellulare.
«E' tardi...Sarà meglio che torni a casa. Grazie per avermi fatto compagnia, Adam» Disse, girandosi per seguire il percorso del marciapiede.
«No, aspe-...Aspetta Andy!»
Adam si alzò in piedi, seguendo la ragazza come un'ombra e la mera intenzione di volerla prendere per un braccio. Fortunatamente riuscì a trattenersi nell'applicare quell'ultima azione.
«Dove stai andando?»
«Mi sono appena ricordata che posso prendere la metropolitana per tornare a casa»
«La metropolitana? Quella roba esiste ancora??»
«Oh, giusto...Devo anche passare in edicola»
Mentre Andy proseguiva il suo cammino, Adam si era fermato di colpo; come se non si ricordasse più dov'era o cosa doveva fare.
«Non posso nemmeno offrirti un passaggio in macchina?»
«No, ti ringrazio»
«E se ti accompagnassi in edicola? Se vuoi te lo pago io quello che devi prendere»
«E' contro la mia morale far pagare un uomo. Preferisco offrire io per lui. Ma grazie per il pensiero»
Prima ancora di arrendersi, di fronte all'ennesimo rifiuto, il giovane strinse i pugni. Quindi raccolse tutto il suo coraggio per esporre ancora i suoi pensieri latenti.
«Andy! Se io mi comprassi una moto...Ti metteresti con me?»
Bastò quella semplice frase per mettere la ragazza sotto scacco, inducendola a fermarsi all'improvviso. Sia lei che il giovane rimasero fermi, aspettando un'eventuale mossa da parte dell'altro. Ovviamente fu Andy la prima a voler mettere in chiaro la situazione.
«Avevi già intenzione di comprarti una moto, per caso?» Domandò, sentendosi le gote incandescenti per il disagio.
«Non mi è mai balzata in mente l'idea di potermi comprare una moto, sono sincero. Però, se a te piacciono i ragazzi che ne hanno una, posso sempre comprarmela!»
Presa alla sprovvista da quanto appena udito, Andy si girò lentamente verso il Detective; cominciando a scrutarlo con sguardo indecifrabile.
«...Perché?»
«C-cosa?»
«Perché vorresti fare questo per me?»
Lui la fissò senza proferir verbo, pensando bene a cosa risponderle. Una volta appurato che non ci fosse nulla di strano nella sua risposta, avanzò di un passo, fermandosi nuovamente a pochi metri da lei.
«Beh, perché tu...Mi piaci, Andy»
Lei rimase senza parole, completamente sconvolta. Per qualche minuto aveva pensato che lui scherzasse. Tuttavia, quello era (sicuramente) il classico tono di voce che un uomo usava per essere estremamente sincero con qualcuno. Adam era una persona onesta. Glielo si leggeva nelle iridi color verde mirto. Uno sguardo del genere, di sicuro, non poteva far pensare che lui fosse un bugiardo. E non era solo per lo sguardo commiseratorio che aveva assunto; ma anche l'incredibile sforzo che egli stava facendo, per contenere la sua timidezza. Nonostante ciò, tuttavia, Andy non smise di rimanere seria. Anche dopo che il suo cervello le avesse impostato delle risposte pronte, con frasi del tipo:

Ma sei pazzo?

Seriamente, come puoi pensare ad una cosa così insensata?!

Mi conosci solo da un paio di giorni e già credi di esserti innamorato di me!?

In parole povere, immenso cretino, se sai che io non voglio fidanzarmi al momento...Cosa DIAVOLO mi vieni a dire?!

What a Fuck stai facendo, Adam??

Tutte quelle affermazioni vennero subito messe da parte, dato che Andy non era una persona che amava ferire gli altri, per la loro pura ed innocente ingenuità. Per questo si sfogò con una smorfia fintamente offesa, non riuscendo a nascondere una sottile risata divertita sotto i baffi. E prima che potesse schiudere le labbra, il Detective la precedette ancora.
«Ed è quel tipo di Mi Piaci che meriteresti di sentire OGNI singolo giorno della tua vita!»
Andy, ancora più frastornata, cercò di mantenere la calma (come aveva fatto fin'ora) tentando di rimanere impassibile. Peccato solo che non ci riuscì. Troppo era lo stupore, troppo era il sopravvento di quella dichiarazione improvvisa. Cos'avrebbe potuto rispondergli, con fermezza, ancora non lo sapeva. L'unica cosa che le venne in mente di fare fu, semplicemente, guardarlo dritto negli occhi scuri; con un misto di pietà e disprezzo. E lui, sempre con aria più rammaricata di prima, non si preoccupò di ritirare le sue parole.
«In merito di ciò...Qual è la tua risposta? Ti andrebbe bene uno come me? Anche se sprovvisto di moto, al momento?»
Un sospiro alleggerito fuoriuscì dal petto della ragazza. Cominciò a credere che le sue parole, pronunciate in precedenza, fossero state dette in un'altra lingua. Ma, fortunatamente, ebbe compassione di lui. Ciò le fece venire in mente l'unica risposta intelligente, che la fece ridacchiare.
«Quanto sono difficili da sbrogliare i sentimenti d'amore» Ironizzò lei, piccata.
Nell'udire quelle parole, il Detective sentì una fitta allo stomaco, deprimendosi all'improvviso. E mentre si riprendeva, ipotizzò che Andy lo avrebbe disprezzato ancora di più; per colpa di quella dichiarazione improvvisa. Dopotutto, lui sapeva quanto ella godeva ragionare (oltre che fantasticare) sui fatti. Quindi chissà quali atroci pensieri le erano venuti in mente in quel momento! In conferma di ciò, la ragazza scosse la testa scettica.
«Adam, così come sono conciata, ci sono ben poche speranze che tu possa farti venire la voglia di comprare una moto per conquistarmi»
«Non m'interessa! Me la andrò a comprare. Anzi, adesso andiamo a sceglierne una insieme! No, meglio ancora...Voglio che la scegli tu! Mi comprerò la moto che hai sempre desiderato avere, prenderò la patente A3 e ti ci porterò in giro tutte le volte che vorrai!»
Aveva il viso un po' rosso per l'agitazione, oltre che per l'imbarazzo. Tuttavia, Andy non volle sentire ragioni.
«Smettila di dire fesserie» Replicò, digrignando i denti.
«E' perché sono troppo vecchio per te? Sì, lo so che 12 anni sono una bella differenza, però...»
«Non è questo il punto!»
«...Allora, è perché ti piace un'altra persona?»
Andy non rispose.
«...Oppure è perché sei già stata con qualcun-»
La ragazza si girò di scatto, fissando Adam con un'espressione a dir poco agghiacciante. Quindi avanzò verso di lui a passo rapido. Non appena gli fu a pochi centimetri dal petto, prese il bavero della sua camicia color cardo. Tirò le braccia verso il basso, avvicinando il viso di lui al suo, alzandosi sulle punte per sfiorargli le labbra. Adam impallidì nel ritrovarsi la ragazza ad un palmo dal naso, mentre quest'ultima lo fissava con gli occhi a fessura per inquadrarlo meglio. Perfino le sue iridi celesti sembravano accarezzare la pelle del giovane Investigatore, ormai completamente andato in tilt.
«TU...Non riusciresti a resistere nemmeno 5 minuti, con una come me!» Gli sussurrò con tono ostile ed occhi cattivi.
«Come puoi anche solo pensare che qualcuno possa aver-»
«Posso baciarti?» Le sorrise, inaspettatamente, addolcendo pian piano il suo sguardo.
Gli occhi di Andy si schiusero lentamente, mentre le sue dita si decidevano ad allentare la stretta dal bavero. Riosservò colui che, dall'alto, la guardava con apparente confusione. Lei non riuscì a spiccicare una parola, avendo ancora vivida, davanti a se, l'espressione interessata dei suoi occhi.
«Vuoi prendermi in giro?» Gli chiese, con tono molto emozionato.
«No...Ma gradirei che non lo facessi più, per favore»
Il Detective abbassò lo sguardo, accompagnando le mani sullo scaldabraccio. Dubbi amletici, sguardo vacuo e respiro del tutto assente, furono le uniche reazioni che la mente di Andy riuscì ad applicare, prima di ritrovarsi completamente spiazzata. Nonostante tutto, Adam era riuscito a capire il motivo del suo disagio emotivo, collegando il nervosismo della ragazza al suo stato di salute.
«Eeehm...Non credo di aver capito bene» Ammise lei, allontanandosi leggermente.
«Non voglio che ti faccia queste cose orribili»
«Hai ragione. Sono una cretina...»
«Non dire così! Altrimenti la tua mente registrerà questa cosa e ti farà credere che sia vera!»
L'istinto innocente di Adam fece rasserenare la ragazza, facendola ridacchiare dalla commozione.
«Va bene, vedrò di non farlo più» Disse, apparentemente sconsolata.
«Questo è lo spirito!» Sorrise lui, radioso.
«Ma a partire da domani. Adesso è meglio se ci separiamo»
«Di già? Non vuoi che ti accompagni?»
Andy assunse un'espressione alquanto intenerita. Quindi sistemò il colletto della camicia di Adam e gli scostò i capelli dalla fronte.
«Ciao Adam» Terminò, girandosi subito dopo per andarsene.
Dopo essersi portata avanti di pochi metri, però, si fermò di nuovo.
«Comunque l'ho capito, sai?»
«Eh? Cosa?»
«Si vede con chiarezza che tu preferiresti morire piuttosto che io soffra» Sorrise, con gli occhi incollati a vedere il vuoto.
«Si vede così tanto??» Chiese lui, interessato.
«...L'ho detto così tanto per dire. Non immaginavo fosse vero. Perciò...Grazie»
Furono le sue ultime parole, prima di dileguarsi (questa volta definitivamente) dando al giovane un "arrivederci" accompagnato da un sorrisetto, che faceva trasparire sentimento e pena.
Adam fece un sospiro profondo, sospirando stanco.
«Credo di Amarla...» Sussurrò, quasi a labbra chiuse.
Preso da cotanto entusiasmo, nel sapere che Andy gli aveva dato la possibilità di poter stare con lei, si rese finalmente conto che quello non era altro che l'inizio della loro lunga avventura.
  
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