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Autore: blabs    15/01/2009    6 recensioni
Occhi gonfi. Sconvolta. Quella faccia lì l’aveva già vista. Quella notte, la loro prima notte. - Che ti ha fatto Weasley? Ora occhi spalancati
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui e Lei
Aberforth Silente non era quel genere di persona che fa domande sui sentimenti altrui, soprattutto se questi erano suoi clienti. Fu questo, più di ogni altra cosa, a spingere Hermione a scegliere la Testa di Porco, quella sera. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era la compassione delle persone che avrebbe potuto trovare ai Tre Manici di Scopa.
Era in uno stato pietoso. Aveva bisogno di bere, fumare e drogarsi anche, se questo sarebbe servito a stordirla. Ad alleviare il dolore.
 Poco più in là stava Draco Malfoy, con l’aria a dir poco incazzata. Il breve periodo passato ad Azkaban non aveva certo giovato alla sua reputazione. Era un mese che andava in bianco. Un mese!! Per un Malfoy stare senza rapporti per un mese è un disonore, quasi come essere figli di un Weasley. Qualche volta, al colmo della disperazione, aveva dovuto rifugiarsi in qualche bar Babbano. Ma non si era sentito soddisfatto. O, per meglio dire, si era proprio vergognato. In quel momento però vide una figura con tratti femminili. Anche se non si fidava molto dei suoi occhi, dato il nuvolone di fumo e la gente ambigua frequentante quel posto, decise comunque di avvicinarsi al bancone.
-    Un Whisky Incendiario, per favore. E un… cosa posso offrirle?- disse voltandosi verso la donna che gli sedeva accanto.
-    Oh Salazar! Granger!- aggiunse strabuzzando gli occhi.
-    Solo da accendere Malfoy. Come vedi ho già da bere.
-    Che ti è successo Granger? Fumi, bevi. Non ti ha proprio giovato il matrimonio con Weasley, eh?
Hermione non lo guardò in faccia, ma immaginò il suo assurdo ghigno. Decise di non farci caso, anche se il riferimento a Ron le aveva causato un’improvvisa nausea, o forse era l’alcool?
Draco, dal canto suo, aveva deciso che niente poteva essere peggiore dei Babbani. E insomma, la Granger era pur sempre una donna! Ma non aveva l’aria troppo felice. Chissà, magari era morto Weasley. All’idea un altro ghigno comparve sul suo viso.
-    Allora Granger, vogliamo stare qui a guardarci in faccia o vogliamo intrattenere un conversazione “civile”?
Altro ghigno. Altro silenzio.
-    Sai Granger, in sei anni di scuola non ti ho mai vista tacere ad una domanda, perché proprio ora hai perso l’uso della parola?
Lei sembrava sorda. Fumava e beveva come se non si accorgesse di quel che faceva. Lui scosse la testa, spazientito.
-    Saluti Granger.
Fece per alzarsi. Lei mise una mano sul suo braccio. Nonostante lui sentisse il bisogno impellente di pulirsi, si trattenne.
-    Ho trovato Ron con un'altra, nel NOSTRO letto.
Lui fece per parlare, ma lei continuò.
-    Ho appena avuto una bambina che probabilmente crescerà divisa tra due genitori, Harry è in viaggio di nozze con Ginny, Luna è in Irlanda cercando qualche stupido animale, e mia madre è in un manicomio alle prese con una terribile demenza senile. Perché avrei voglia di parlare?
Si aspettava finalmente un po’ di dignitoso silenzio da parte di Malfoy. Si sbagliava.
-    Sai cosa penso Granger? Che tu sia solo la solita donna che ama lamentarsi. Hai trovato Lenticchia con un’altra. E allora? Insomma capisco che siate terribilmente melensi dai tempi di Hogwarts, ma forse è ora di cambiare pagina. Insomma è un Weasley!! E se proprio volevi sfogarti con i tuoi santissimi amici, potresti benissimo mandar loro una lettera. Son sicuro che San Potter non avrebbe certo rifiutato l’idea di un salvataggio e l’Irlanda non è poi così lontana! E per tua figlia, non farne un dramma, mica siete morti.
Lo sconcerto di Hermione era tale che non si accorse di aver spalancato la bocca. Rimase per un attimo a guardarlo e poi iniziò a parlare, anzi a urlare.
-    Come ti permetti di giudicare la vita degli altri? Tu non sai un cazzo! Io Ron lo amo e non sono qui per lamentarmi! 6 tu che ti lamentavi del mio silenzio! Non ho intenzione di rovinare la luna di miele ai miei amici, né la carriera! Come osi?! Se fossi stata così egoista sarebbero già qui da un mese probabilmente! Non ti ho raccontato i miei problemi per sentirmi rispondere cazzate, Malfoy!
Ormai avevano abbandonato ogni minima traccia di dignità.
-    Ah certo Granger. Dimenticavo che tu sei una Grifondoro. Un’altruista, vero? E il famosissimo orgoglio dove lo metti eh?un mese è passato e tu sei ancora qui a piangerti addosso. Che schifo!
Poi riprendendo un po’ il controllo si sedettero. Silenzio. Passarono minuti, forse ore. Nessuno dei due parlava. Poi Lei con voce flebile.
-    Il mio orgoglio l’ho perso da un po’.
-    Da quando ti sei sposata con Weasley, ovvio.
-    No, l’ho perso quando ho smesso di crederci.
-    Di credere in cosa?
-    Che potesse funzionare.
Ancora silenzio. Poi Lui:
-    Sai cosa devi fare Granger?
-    No, cosa?
Sguardo speranzoso.
-    Vieni a letto con me stanotte.
Sbigottita, lo guardò.
-    E così ritroverò il mio orgoglio Malfoy? Con te?
Incredula, rise. Una risata fredda.
-    No, però dopo ti sentirai meglio.
-    Per le tue incredibili doti? No grazie.
-    L’hai detto tu Granger, hai perso già l’orgoglio. Non ti rimane nient’altro.
-    La dignità.
-    Sai dove trovarmi.
Se ne andò con rinnovata sicurezza.
Un’ora dopo Lei era di fronte a Malfoy Manor.  
Non sapeva la parola d’ordine. Fottutissimo bastardo.
Fece per andarsene. E poi una voce:
-    Ti aspettavo Granger. Allora… non riesci a immaginarti la parola d’ordine?
-    Me ne vado.
-    Dignità, Granger.
Salirono lungo le scale. Fino ad arrivare in un’ ampia stanza.
-    Allora Granger, vuoi qualcosa da bere?
Ghigno.
-    Malfoy, voglio te. Ora.
Con una foga improvvisa iniziarono a baciarsi. Passione e piacere. Lei avvertì l’erezione di Lui. E Lui la fece sua. Lei provò emozioni nuove. Nuove vette di piacere. Lui si accorse di volerla. Non si sarebbe accontentato di una notte.
Lei non voleva più la sua dignità.
                                                     Un anno dopo
Una porta che sbatte. Un saluto confuso.
Significavano solo una cosa: litigata.
Lui arrivò in camera da letto.
-    Si può sapere che succede?
Un singhiozzo dal bagno.
-    Hermione, esci da lì.
-    Che vuoi?
Occhi gonfi. Sconvolta. Quella faccia lì l’aveva già vista. Quella notte, la loro prima notte.
-    Che ti ha fatto Weasley?
Ora occhi spalancati. Stupita.
-    Come fai a sapere..?
-    La nostra prima notte.- disse semplicemente.
Si avvicinò a baciarla. Lei si scostò.
-    Non rendere tutto più difficile, cazzo!
-    Mi vuoi dire che succede?
-    Va bene! Torno con Ron.
Lui si lasciò cadere sul letto. Non disse niente.
-    Sono incinta. Non posso rimanere qui. Se si venisse a sapere che frequento un altro butterei fango sulla famiglia. Mia e tua. Ti farò vedere tuo figlio quando nascerà. Diciamo che, semplicemente, non dovrà saperlo nessuno.
Silenzio. Lei pianse. Lui rimase immobile.
-    Devo andare.
-    Un cazzo. Tu non ti muovi.
-    Draco, per favore.
-    Zitta, stiamo parlando di mio figlio che crescerà credendo di essere un Weasley. Stiamo parlando di te che torni con l’uomo che ti ha tradito. Stiamo parlando di una finzione. Stiamo parlando di noi.
-    Non c’è più un noi, Draco. Lasciami andare. Ti prego.
-    Tu come starai?
Attimo di esitazione. Occhi fugaci.
-    Bene.
-    Allora vai. Parleremo un’altra volta di mio figlio.
-    Draco?
-    Si?- Lui la guarda, speranzoso.
-    Ti amo. Scusa di tutto.
-    Stai facendo del male a te.
Undici anni dopo
Stazione di King Cross. Lui è nell’ombra. Vede Lei e Weasley.
Vede suo figlio. Alla fine non ha avuto molte occasioni per conoscerlo. Weasley si è messo in mezzo. Che direbbe la gente se lo venisse a sapere?! Ma che dice la gente nel vedere un Weasley senza lentiggini e con gli occhi verde chiaro? Fanculo Weasley. Passano vicino a dove è seduto lui. Lei accenna un saluto. Lui vede una lacrima negli occhi di lei. Occhi infelici.

  
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