“Che ore sono?” chiese un ragazzo con i capelli rosa ciliega, raccolti in due codini e degli occhi da fare invidia ad un mare in pieno agosto. Era intento a finire, a testa in giù su un divano, il settimo ghiacciolo.
“Ma se me lo hai chiesto solo 1 minuto fa?” rispose un ragazzo con i capelli di un marrone scuro ondulati, lunghi fino sopra la spalla e gli occhi marroni-rossiccio. Stava suonando al pianoforte, ma si interuppe per la domanda del rosato.
“Tu pensa a rispondere” disse sempre a testa in giù, cercando di non farsi né venire un emicrania da gelato, né ritrovarsi tutto il sangue in corpo concentrato in testa.
“Ricorda che ore erano un minuto fa e aggiungilo” disse cercando di ritrovare la tranquillità in quella stanza per ricominciare a suonare.
“Allora...se prima erano le 16 e 44, adesso sono le 16 e 45?”
“Bravo” disse sarcasticamente, prendendo in giro l'amico “Hai finito il settimo ghiacciolo?” e dopo di questo, si arrese a suonare il pianoforte, sapendo che l'amico lo avrebbe interrotto chiedendogli altro e andò a sedersi sul divano mentre guardava l'amico
“Devo batterti, lo vuoi capire? Tu ne hai mangiati 10 a testa in giù, io sono solo a sette! Ci sono altri ghiaccioli?”
“Ce ne sono altri 5 scatole stra piene, mi hai chiesto, anzi obbligato, a comprare tutte le scatole presenti nel negozio”
“Perfetto. Intano potresti prendermi l'ottavo? E' difficile mangiare a testa in giù e prenderne un'altro”
“Vado vado” disse il moro alzandosi e andando ad aprire un'altra scatola di ghiaccioli. Ne prese uno e chiuse il frigorifero. Torno indietro e lo diede all'amico. Lui lo prese, lo scartò e lo morse. Il ragazzo rosato chiese il time out e disse:
“Stò letteralmente morendo!” e si sciolse i codini, poi tornò a testa in giù:
“Non credi sia arrivata l'ora di tagliarli?” disse il moro e per poco il rosato non si strozzò con un pezzo di ghiacciolo:
“Credo che il caldo ti abbia dato alla testa, senza offesa, ci mancherebbe, sei il mio migliore amico, però non farmi questo dispetto” e si tirò su. “ E poi sei sempre stato tu a dire che stavo bene con i capelli lunghi”
“E' vero, l'ho sempre detto, ma almeno una spuntatina con questo caldo ci vuole” disse accarezzandogli i capelli
“Non mi fido dei parrucchieri”
“Tu non ti fidi dei parrucchieri, dei medici, degli insegnanti, dei meccanici, dei baristi e pure preti. Insomma, non ti fidi di nessuno”
“Ho i miei motivi”
“Tu e i tuoi maledettissimi motivi!” disse il moro prendendolo per le spalle e scompigliandogli i capelli “Vuoi giocare a il mio nuovo gioco della Play Station?”
“Ma me lo chiedi?! Maledetto! Me lo hai anche nascosto! Torna qua prima che ti faccia fare una brutta fine!”