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Autore: The Mad Tinhatter    15/01/2009    1 recensioni
"The smile when you tore me apart
You took my heart
Deceived me right from the start
You showed me dreams
I wished they would turn into real
You broke your promise
And made me realize
It was all just a lie..."
Angels - Within Temptation
"Scorgo due figure dentro la foresta. Sono belle come angeli, e sembrano appartenere ad un altro mondo…."
Fanfiction 4° classificata al contest "Dal Sogno alla Fanfiction" indetto da DarkRose86.
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Genere: Drammatico, Horror, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arya, Eragon, Nasuada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Angel Of Pain

"The smile when you tore me apart
You took my heart
Deceived me right from the start
You showed me dreams
I wished they would turn into real
You broke your promise
And made me realize
It was all just a lie...."

Angels - Within Temptation

Sto correndo, più veloce che posso. Non posso fermarmi, è questione di vita o di morte… devo andarmene da questo luogo, trovare un posto al sicuro….

I miei piedi sono nudi, urtano contro le pietre e contro il terreno… sanguinano, fanno male, ma non posso diminuire il ritmo della mia corsa….
I miei abiti sono quelli di una popolana, e in questo momento non sono niente più di una semplice ragazza… una semplice ragazza indifesa, e in preda al terrore. Un enorme drago rosso torreggia sopra di me, pronto ad incendiare tutto ciò che gli capita a tiro… fuoco dappertutto, sulle tende, tra le poche piante che ci sono… quasi miracolosamente riesco a sfuggire alle fiamme, sporca di polvere e accaldata.
Mi rendo conto che dovrei essere da tutt’altra parte, forse a combattere, a cercare di contrastare il drago, ma la paura nel corpo di quella popolana così uguale al mio mi impedisce di fare altro che non sia scappare.
Vedo la gente attorno a me morire tra le fiamme emesse dal drago, ma io continuo a correre, perché sono sicura che troverò la salvezza da qualche parte… ci dev’essere una via di fuga… ma non potrò mantenere questo ritmo ancora per molto… ben presto le fiammate del drago rosso raggiungeranno anche me….
E poi, è come se fossi davanti ad un miraggio. Una foresta, viva, è davanti a me. In questa landa desolata, io vedo una foresta. Come un portale per un altro mondo, una via d’uscita, una scappatoia. Una foresta rigogliosa, dove tutti sono in armonia con la natura e dove regna eterna la pace.
Corro ancora più veloce. I piedi protestano, il sangue esce copioso dalle ferite, posso vederlo, a terra, mischiarsi con la polvere, ma non rallento.
Scorgo due figure dentro la foresta. Sono belle come angeli, e sembrano appartenere ad un altro mondo… non quello della guerra, questo dove mi trovo io… sembrano appartenere alla foresta… chissà se mi lasceranno entrare…. Io, sporca e ferita, sarò degna di entrare in quel mondo fatato?
Sono sempre più vicina, e riesco a riconoscere le due figure.
Ci sei tu, Eragon, e sorridi. Sorridi verso di me, ma tieni per mano l’altra figura, l’altro angelo. Arya.
La foresta ci inonda di luce, e all’improvviso sento la paura dissolversi.
Non sono più quella popolana. Sono tornata me stessa, tranne per il modo in cui sono vestita. Sono io, Nasuada. Forse non mi riconoscete, forse per questo non mi farete entrare….
Mi avvicino sempre di più, la luce colpisce i miei occhi, mi ingloba. Mi sento protetta, le ferite fanno meno male ora.
E tu, Eragon, lasci la mano di Arya. Ti avvicini a me.
Sei vicinissimo, e non riesco a capire cosa tu voglia fare. Poggi una mano sul mio petto, e mormori qualche parola nell’antica lingua….
Una strana sensazione mi pervade. Cosa stai cercando di fare, Eragon? Stai cercando di incantarmi? È come se una strana forza stesse cercando qualcosa dentro di me… non sento dolore….
Poi, la forza svanisce. E io sorrido. Tu sorridi, e questo sembra essere il momento più bello della mia vita. Sei bellissimo, e ora lo so… so che sarai tu l’angelo che mi salverà, che mi farà entrare nella foresta….
Ad un tratto, tutto cambia. La luce non mi avvolge più, ritorno nell’ombra.
Ora ad essere illuminati siete solo te ed Arya… ma la luce si concentra tutta su qualcosa che tieni in mano, chiuso nel tuo pugno.
Schiudi la mano, lentamente, e mi lasci vedere cosa stringevi in pugno. E allora capisco.
Realizzo, improvvisamente, che la tua mano, la stessa con cui hai toccato il mio petto, è sporca di sangue. Il mio sangue. E l’oggetto sul tuo palmo… non è altro che il mio cuore.
Poso la mia mano proprio lì, dove dovrei sentire il mio cuore battere.
Non sento niente.
Non c’è sangue sulla mia mano, non mi hai lasciato nessuna ferita.
Ma comunque non sento niente.
Tu ritorni al fianco di Arya, il tuo palmo ancora proteso verso di me a mostrarmi il mio cuore. Le prendi la mano. Sorridete, come se non ci fosse niente di innaturale in ciò che è appena successo.
Dolore. Una fitta di dolore mi trapassa il petto. Ed è così che ci si sente, quando ci manca qualcosa. Hai rubato il mio cuore, e mi hai gettata di nuovo nell’ombra. Mi hai negato la salvezza.
Non vedi le lacrime che scorrono lungo le mie guance? Come può una creatura essere così bella e, allo stesso tempo, così crudele?
Il dolore è fortissimo. Mi costringe a cadere in ginocchio davanti a voi, le mani sul mio petto… come se questo potesse salvarmi.
So che sto per morire. Come può vivere una persona, se il suo cuore non batte?
Perché resti lì, fermo, Eragon? Non mi riconosci? Non sono solo la regina dei Varden… sono io, Nasuada, la tua amica….
Perché mi lasci qui, mentre tu, invece, entrerai nella foresta? Perché non accorri, pronto a curarmi, a liberarmi da questo dolore? Perché tu, angelo mio, lasci che io muoia? Perché?
Mi guardi ancora, ma non alzi una mano per aiutarmi. Nascondi di nuovo il mio cuore, richiudendo la mano… la mia vista si annebbia, mentre la luce avvolge sempre di più te ed Arya… forse sono morta, e voi siete davvero angeli… vi vedo voltarvi, darmi le spalle, ignorarmi, per proseguire nella foresta….
Poi la luce scompare. La foresta scompare. Ritorno nell’ombra. Cerco, con le ultime forze, di sdraiarmi… distesa sulla schiena, non posso far altro che aspettare che il mio destino si compia.
E vedo l’enorme drago rosso avvicinarsi sempre di più… lo vedo, dal basso, aprire le sue fauci… vedo una fiammata uscire….
Apro gli occhi, spaventata.
Mi alzo, seduta, sul letto. Porto le mani al petto, e sento il mio cuore battere, più forte che mai. Ma non sono tranquilla, anzi.
Sto piangendo, tanto da far scorrere le lacrime copiose sulle mie guance. Non mi era mai successo, prima… ma il sogno era così reale….
Perché qualcosa di vero, in quel prodotto del mio inconscio, c’è.
Hai preso il mio cuore, Eragon, e non mi hai lasciato via di scampo. L’hai preso, forse inconsciamente, e hai lasciato un vuoto dentro di me, un vuoto che non posso colmare da sola. Ogni volta che ti vedo, tu mi sorridi, ma preferirei che non lo facessi.
Potrei illudermi, prima o poi, e credere che tu abbia intenzione di colmare quel vuoto. Quante volte sono stata sul punto di farlo!
Ma prima che potessi farlo, c’è sempre stato un attimo, una frazione di secondo in cui la tua attenzione si è spostata su Arya. E ti vedevo. Completamente catturato da lei, da ogni suo modo di fare, tanto che i tuoi sorrisi e le tue parole per me perdevano improvvisamente significato.
E ho capito. La verità è dolorosa, ma non posso fare niente per cambiarla.
È il mio destino. È come nel sogno.
Dovrò per sempre essere gettata nell’oscurità… e allora vivrò per sempre nell’ombra….
   
 
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