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Autore: Hermy chan    30/06/2015    1 recensioni
Jake Smith affronta con successo il colloquio per un piccolo bar a Sidney. Molti parlano bene del locale, il proprietario è molto gentile e simpatico e la paga ottima. Sembra andare bene, troppo bene...
Sorrisi e momenti dolci in questa storia.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2

Il giorno seguente mi presentai alle diciotto di fronte 'Blue Skies'. Abram mi accolse sorridente e mi invitò ad entrare anche se qualcosa non quadrava. 
Davanti ai miei occhi si presentò un enorme palco con strani pali argentati e sotto il grande palco vi erano porte con su scritto 'camerini'. Continuai a guardarmi intorno, trovai un grande bancone e dietro scaffali pieni di bevande e frutta con cui avrei realizzato i miei cocktail. 
"Qualcosa non va?" Chiese Abram.
Mentre parlava muoveva i suoi baffoni, avevo paura che prima o poi sarebbero scesi dal suo viso paffuto e avrebbero cominciato a camminare.
"Ehm...non capisco bene l'utilità di quelle aste sul palco. Che cosa ci si dovrebbe fare?" 
"Lap dance! Tu no ricorda? O forse da voi si chiama in altro modo?" Continuò Golubev.
Aspetta aveva davvero detto l-lap dance?! Davvero ora lavoravo in uno strip club?! Meglio far finta di niente.
"Ahahaha me ne ero già dimenticato, che stupido", mi limitai a rispondere fra una risata nervosa e l'altra. 
"Ahahahahah come sei divertente caro mio! Ora ti presento ballerine."
Fiu! Non si è accorto di nulla.
Per due minuti rimasi da solo, aspettando Abram. Era andato verso una porta e non ci era ancora uscito. Sentii un botto improvviso.
"Scusate il ritardo, quel fottuto pullman non è passato in orario", era una voce femminile.
Mi girai e ciò che vidi fu davvero una bella vista. Era una ragazzina sul metro e sessanta, capelli lunghi e rossi, occhioni verdi.
"Tu sei quello nuovo?" Chiese lei quasi scocciata.
"Vedo che sei informata", risposi con un sorriso malizioso.
"Oh tu ha conosciuto Sam!" Ci interruppe Golubev.
"Piacere Samantha", disse porgendomi la mano.
"Jake Smith", ricambiai.
Dietro il proprietario si presentarono tre ragazzone. 
"Queste sono Liberty, Natasha e Kim", le tre ragazze in risposta salutarono.
"Salve sono Jake", sorrisi io.
"Ci voleva proprio un bel ragazzo a tenerci compagnia", Kim si strinse al mio braccio.
"Senti non cominciare a fare la smorfiosa tu!" All'altro mio braccio apparve Liberty.
"Ragazze piano, possiamo dividercelo", cercò di riappacificare Natasha.
Eh? Dividermi? Ma che sono un giocattolo?!
"Dai lasciatelo in pace ragazze, piuttosto andate a prepararvi apriamo tra un'ora", intervenne il capo.
"Ti ambienterai tranquillo. Vai al bancone comincia a fare pratica", sorrise lui.
Non vedevo l'ora di puntare meglio gli occhi su Sam, sembrava una preda facile.
Andai dietro il bancone e trovai la ragazza a lavoro. Stava sbucciando una cassa di frutta.
"Quanti anni hai?" Le chiesi.
"Lasciami lavorare", rispose senza neanche guardarmi in faccia.
"Mh che caratterino. Sai mi piacciono le ragazze come te", dissi appoggiando il gomito sul bancone. Nessuno risposta e nessuna reazione. 
Come avevo detto sembrava una preda facile...ma non lo era.
"Senti perché non pulisci i bicchieri che fra poco apriamo? E comunque porta rispetto che sono il tuo capo".
"Ahahahah davvero? Tu il mio capo ahahaha", scoppiai a ridere.
"Ah quasi dimenticavo! Lei tuo capo", intervenne Golubev. Sembrava piovuto dal cielo.
Un sorrisetto soddisfatto apparve sul volto di lei. "E va bene", mi limitai a dire.
Il tempo passava, clienti arrivavano e lo spettacolo stava prendendo vita. Al bancone arrivavano uno dopo l'altro, inutile dire che erano tutti uomini. I soldi arrivavano così in fretta che sembravano piovere dal cielo, questa era la parte più bella. 
"Prendi", disse Sam lanciandomi una bottiglia di birra.
Fortunatamente la afferrai "ma sei scema?" Sbottai.
"Sta un po' zitto", rispose lei.
"Porta rispetto", quasi urlai.
Lei continuava a sorseggiare tranquilla la sua bibita. "E pensare che stavo per complimentarmi."
"C-complimentarti? Tu?" Quasi risi.
"Già. Per essere la tua prima serata sei bravo", mi guardò negli occhi.
Non erano occhi, erano smeraldi verdi quelli.
"Beh grazie", sorseggiai la birra.
"Comunque ho diciassette anni se ti interessa".
"Che cosa ci fa una ragazzina a lavorare qui? Non hai scuola domani?" Le chiesi ghignando.
"Questi sono affari miei. Ricorda che io sono il tuo capo", disse scocciata.
"Va bene, forse ho esagerato scricciolo", mi scusai.
"Scricciolo? Senti se stai cercando di rimorchiarmi sei sulla strada sbagliata."
Mi piaceva sempre di più insultarla.
"Scricciolo la vuoi fare una scommessa?" Le chiesi.
"Dipende...non chiamarmi scricciolo!" Gridò lei infuriata.
"Io lancio la moneta. Se esce testa devi baciarmi", le dissi.
"Che scommessa inutile." 
"Dai se esce croce decidi tu, anche se so che muori dalla voglia di baciarmi", le sorrisi malizioso.
"Se esce croce, tu salì sul palco e fai uno strip", scoppiai a ridere.
"A quanto pare ti piaccio davvero", scoppiai a ridere.
Sotto lo sguardo di disapprovazione di lei lanciai la moneta. La presi con la mano e la misi sul mio braccio.
"Che è uscito?" Chiese lei.
"C-croce", dissi quasi con un filo di voce.
"L'idea era tua", cominciò a ridere lei.
"Non se ne parla", sbottai.
"Facciamo che se fai lo strip, ti do il bacio", si strinse al mio braccio.
Deglutii a quella proposta.



ANGOLO AUTRICE : I'm back bitches (?) spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. A presto!❤️
   
 
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