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Autore: The Land Of Disagio    01/07/2015    4 recensioni
Seguito di "Hello, I'm the monster within your heart"
Heilà! Sono tornata, ed ho finalmente finito l'attesissimo (wait, what?) seguito.
So, che avete aspettato tanto, ma non mi sono affatto dimenticata della mia promessa quindi eccolo qui e spero veramente che vi piaccia :)
STORIA: Sono passati tre mesi, Raito Yagami non è mai stato più abbattuto nella sua vita, ignorato da colui che ama più della sua vita e perseguitato dai suoi demoni peggiori che gli rendono l'esistenza impossibile.
Scoperta una cosa che potrebbe cambiare tutto, il giovane si trova nel fuoco incrociato della battaglia tra il suo cuore e la ragione.
DEDICATA A: Nemesis, prima classificata del mio mini-concorso ;)
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heilà! Sono tornata, ed ho finalmente finito l'attesissimo (wait, what?) seguito della mia precedente fanfic LxLight come richiesto dai miei recensori (vittoria facile 3-0) :)
Ho deciso di dedicare questo seguito alla straordianaria Nemesis, che ha risposto correttamente alle domande a mini-concorso della mia precedente storia e ha scelto come pairing proprio questa quindi ecco qui la sua storia personalizzata, ancora complimenti :D
Inizialmente volevo scrivere una storia a parte, visto che era già programmata da tempo, ma poi mi sono resa conto che questa è senza dubbio la scelta migliore e spero veramente di averla accontentata con i suoi gusti ;)
Goditela finchè puoi, mia cara! XD
Tornando alla storia, se la prima parte è ambientata nel mio momento preferito, questa ha luogo nel momento dell'anime che mi fa veramente schifo, cioè le poche puntate che vanno dal ritorno della memoria di Light/Raito e la morte del povero L/Eru, pugnalato a tradimento dal suo 'amico' :( *
Spero dal profondo del mio cuore che vi piaccia almeno un pochettino, comunque sia mi fareste un grande favore se mi lasciaste iun commentuccio corto per dirvi la vostra opinione perchè qualsiasi critica mi aiuta ogni volta a migliorarmi sempre di più, spronandomi a fare di meglio.
Ora non vi stresso più, lo giuro, e vi lascio alla storia senza ulteriori indiugi :)
Buona lettura a tutti!!


I'd be his, if he just asked

Tre mesi.
Erano passati tre mesi da quando era successo.
Erano passati tre mesi da quando Eru aveva cominciato a snobbarti.

Cosa ti aspettavi, stupido? Pensavi veramente che ti amasse? Povero ingenuo!

Stai zitto, esci fuori dalla mia testa!

Non posso, Raito, sei stato tu a scegliermi


Sei ogni giorno sempre più nervoso, sempre più frustrato.
Dopo quel giorno, Eru ti aveva rimosso le manette e ti ha cominciato a trattare con molta freddezza e distacco.
Da quando tu hai riottenuto i ricordi e sei tornato ad essere Kira, il detective ha bruscamente interrotto quel poco contatto che ancora avevate, ignorandoti completamente e rivolgendoti la parola solo quando era strettamente necessario.
Ti domandi se Eru avesse veramente capito tutto, non rendendoti conto che basta guardarti negli occhi per capire il tuo cambiamento e lui l'aveva notato subito nel momento stesso in cui aveva toccato nuovamente quel maledetto Quaderno della Morte.

Che ti interessa se ha capito? Tanto non ha prove schiaccianti contro di te e entro oggi sarà tutto finito.

No...non voglio...non voglio che muoia...non voglio niente di tutto ciò...

Oh Raito, ancora non lo capisci? Lui deve morire, indipendentemente dalla tua volontà. Ti sei divertito abbastanza con lui, ma è il tuo unico ostacolo che si frappone tra te il tuo obbiettivo: creare un mondo privo di essere impuri, diventare il dio del nuovo mondo.

Ma lui non è un essere impuro...non merita di morire!

Quanto sei patetico, Raito, ti sei rammollito. Ormai non puoi più evitarlo, è già stato tutto stabilito! Appena esporrà il suo piano di provare ad usare il quaderno per testare la falsa regola dei 13 giorni, e certamente lo farà, Rem lo farà fuori e non avrai più problemi. Sono sicuro che lo farà, non abbandonerà Misa adesso che la sua vita si è nuovamente dimezzata.


Cercando di distrarti dai propri demoni, cominci a girovagare per l'edificio come un anima senza pace arrivando quasi fino al tetto dell'enorme edificio.
Guardando fuori dal grande finestrone, noti che ha cominciato a piovere a dirotto e, arrivato finalmente al tetto dell'edificio, vedi che sotto la pioggia si trova una persona che fissa imperterrito il cielo coperto interamente di nuvole scure.
Eru
Ti domandi cosa ci faccia quello stupido lì immobile sotto quel diluvio, rischiando di prendersi un bel malanno. Sembra come incantato, perso nei suoi confusi pensieri, godendo del silenzio tombale che regna in quel luogo, disturbato solo dal ticchettare delle gocce che si abbattono sul suolo e sul suo corpo.
Si gira lentamente verso di te, ancora al riparo, fissandoti con i suoi occhi di ossidiana cerchiati più che mai da profonde occhiaie scure.
Allibito da quella vista, cerchi di richiamarlo.

"Ma cosa stai facendo qui sopra, Ryuzaki?"

Continuando a fissarti, i suoi occhi diventano curiosi, portandosi la mano sull'orecchio facendo cenno di ripetere, non avendo capito le sue parole.
Esasperato, urli ancora più forte.

"Ho detto: cosa ci fai qui sopra, Ryuzaki?"

Sul volto del moro compare un flebile sorriso, continuando a fare cenno di non capire le tue parole.
Non trovi altra scelta se non avventurarti sotto la pioggia che ti colpisce come fredde coltellate cercando di ripararti inutilmente con il braccio, avvicinandoti sempre di più ad Eru, che non distoglie lo sguardo; quella è la tua occasione per parlargli una volta per tutte senza che nessuno vi interrompa continuamente come è successo negli ultimi tempi.
Una volta arrivato al suo fianco, gli domandi nuovamente.

"Che stai facendo, Ryuzaki?"
"Niente. Non sto facendo assolutamente niente di particolare...ascolto il suono delle campane..."
dice, distogliendo lo sguardo.
"Le campane?"
"Già...oggi però devo dire che fanno davvero un baccano assordante..."


Ti giri intorno, cercando di sentire anche tu quelle campane, ma non ci riesci affatto.

"Io non sento niente..."
"Dici sul serio? Eppure è tutto il giorno che vanno avanti, è impossibile ignorarle...deve essere una chiesa...forse c'è un matrimonio...o forse..."


Le sue parole incomprensibili ti fanno irritare oltremodo, facendoti gridare.

"Ma che stai dicendo, Ryuzaki? Smettila con queste sciocchezze e torna dentro!"
"Scusami...dico sempre cose senza senso...non starmi a sentire"


La sua espressione sembra ferita mentre abbassa la testa, visibilmente rattristato.
Il suo malumore ti intenerisce mentre guardi il suo viso confuso, facendo comparire il tuo sorriso più dolce che solo lui riesce a strapparti.
Cerchi di risollevarlo, parlandogli con tono scherzoso.

"Hai ragione, Ryuzaki, tiri sempre fuori un sacco di cose totalmente prive di senso! Se dovessi dar retta a tutto quello che dici diventerei matto! Ormai ti conosco bene..."
"Sì...hai proprio ragione, Raito...però...lo stesso vale anche per te, giusto?"
"Che cosa vuoi dire?"


Si gira verso di te con una lentezza esasperante, incatenando i tuoi occhi color ambra.

"Dimmi una cosa: dal giorno in cui sei nato, hai mai detto anche una sola volta la verità?"

Sgrani gli occhi, completamente sconvolto.
La sua domanda ti lascia spiazzato, quella era l'ultima cosa che ti aspettavi che dicesse.
I suoi occhi ti guardano accusatori e pieni di risentimento ed astio, lasciandoti senza parole: con quella domanda sibillina, cosa intendeva veramente chiederti?
Con quella domanda si riferiva a tutte le bugie che hai detto per nascondere il fatto che sei Kira, oppure si riferisce a ciò che è successo tra voi, alludendo alla tua dichiarazione, credendo che tu gli avessi mentito sui tuoi veri sentimenti per lui?
Che sciocco.
Non sa che l'unica cosa vera che gli hai detto è proprio che tu lo ami.
Fai finta di nulla, rispondendogli in modo altrettanto sibillino.

"Che stai dicendo, Ryuzaki? Eh? Certo, a volte anche io mento. Del resto, chi a questo mondo non a mai detto una bugia in vita sua? Però...non esiste nessuno tanto perfetto...tutti mentono...però io sono sempre stato attento a non dire bugie che ferissero altre persone...ecco la mia risposta."
"Immaginavo che avresti risposto così..."


Eru abbassa la testa, quasi deluso della tua risposta.
I suoi occhi spenti hanno uno sguardo perso, fissando quell'anonimo e freddo pavimento grigio mentre i vostri corpi infreddoliti si inzuppano sempre di più sotto quel diluvio inarrestabile che sembra non avere mai fine, continuando ad abbattersi su di voi e sul silenzio innaturale che si è creato.
Non ce la fai più, devi dirgli tutto quello che pensi.
Non sopporti questa distanza enorme che si è creata tra voi.
Ti avvicini a lui, afferrandolo per le spalle, incurvate come sempre.

Cosa stai facendo, imbecille? Stagli lontano, vattene di qui!

Ti ho detto di tacere! Io faccio quello che desidero, non sono ai tuoi ordini!


Lo fissi nei suoi profondi occhi scuri che ti scrutano impassibile, cercando ti trasmettergli tutti i tuoi sentimenti e tutto l'amore che provi per lui con un semplice sguardo.
In questo secondo, Eru sa che sei tu a parlare, sa che davanti a lui non c'è Kira ma Raito Yagami, il suo Raito, il ragazzo dolce, geniale e con un grande senso della giustizia che è stato capace di portarlo fuori dalla sua apatia, facendogli provare per la prima volta un sentimento nuovo.
Vorrebbe tanto fidarsi, ma non può.

"Perchè?"
"Perchè cosa? Spiegati meglio"
"Perchè fai così? Sono mesi che mi rivolgi a stento la parola, non ce la faccio più! Ho bisogno di saperlo...ho bisogno che tu mi parli...pensi davvero che tutto quello che è successo tra noi fosse una bugia? Credi davvero che ti abbia mentito e usato?"


I suoi occhi continuano ad essere privi di ogni luce ed espressione, e capisci già quale è la sua risposta.
Vuoi trovare il modo di convincerlo che i tuoi sentimenti sono puri e sinceri.

"Ryuzaki, dimmi come pos-"
"Raito...sai già cosa penso sul tuo conto e la mia idea non è cambiata, quindi capirai senza che io te lo spieghi perchè ti sto evitando."


Le sue parole sono come coltellate per te.
Sul suo volto due gocce gli rigano il volto, ma non capisci se sono lacrime o semplice pioggia.
Per spazzare ogni dubbio, prendi il suo delicato volto tra le mani, asciugandogliele con i pollici, e ti avvicini pericolosamente alle sue labbra, rendendo inequivocabili le tue intenzioni mentre gli accarezzi i capelli corvini, ormai completamenti zuppi.
Si allontana velocemente da te, avviandosi con decisione verso l'edificio con il suo solito passo strascicato e la schiena curva, lasciandoti paralizzato come una statua sotto il diluvio torrenziale. Girandoti verso di lui, lo senti mormorare.

"Torniamo dentro, siamo bagnati fradici"

Non riesci a proferire parola a parte una flebile affermazione, seguendolo all'interno.
Ti conduce in uno sgabuzzino buio e ti porge un piccolo asciugamano bianco per permetterti di asciugarti per bene.
Ti siedi sulle scale togliendoti le scarpe, ormai zuppe d'acqua, e cominci a strofinarti energeticamente la testa, cercando un modo di distrarti dai tuoi pensieri, ma ogni tentativo viene vanificato quanto senti il delicato passo di Eru avvicinarsi.
Ti viene da sorridere nel vederlo con quell'asciugamano in testa, è tremendamente dolce e buffo.

"Accidenti! Per poco non ci prendevamo un malanno!"
"Colpa tua, direi! Stare sotto una pioggia del genere!"
"Hai ragione...scusami"


Ha di nuovo quello sguardo indecifrabile, fissandoti come se avesse negli occhi dei raggi X.
Continuando a riflettere, si avvicina lentamente togliendosi l'asciugamano dalla testa, inginocchiandosi davanti a te, che ti stai ancora asciugando i capelli.
Senti il suo delicato tocco prenderti il piede destro, facendoti sussultare per la sorpresa.

"Che stai facendo, Ryuzaki?"
"Pensavo di darti una mano, sto cercando di asciugarti per bene i piedi"
"...lascia stare, non è il caso..."
"Ti faccio anche un massaggio, lascia almeno che ripari al mio errore...sono bravo, sai?"
"Mhhh...fa pure come vuoi"
"Sì..."


Il suo sguardo è incredibilmente concentrato mentre ti asciuga i piedi, massaggiandoteli.
Li strofina con tale vigore da farti sussultare quasi spaventato, sorpreso dalla forza che ci sta mettendo.
Con lo stesso tono incolore di prima ti sussurra.

"Sta calmo, ti abituerai subito"

Mugugni un assenso, restando fermo mentre continua a massaggiarti.
I suoi capelli sono ancora fradici e delle gocce scivolano dai suoi capelli, cadendo sui tuoi piedi rendendo vano il suo lavoro.
Afferri l'asciugamano accanto a te, strofinandoglielo con delicatezza sul capo asciugandogli a tua volta i capelli, quasi rimproverandolo.

"Sei ancora bagnato"
"Grazie, Raito"


Eru continua a voler evitare il contatto visivo con te, concentrandosi il più possibile su quella singolare attività che sta praticando mentre il silenzio più assoluto si impadrona totalmente della stanza per dei minuti che sembrano interminabili.
Non sai quanto potrai resistere in questo silenzio tombale mentre fuori continua a infuriare la tempesta che rispecchia il tuo stato d'animo, ma nonostante ciò un raggio di luce illumina i vostri volti cupi e tormentati.
Improvvisamente lui alza lo sguardo verso di te, con uno sguardo velato da una malcelata malinconia e un sorriso triste sul volto.
Un ciuffo di capelli corvini gli copre l'occhio destro.

"È così triste..."
"Mh?"
"...tra poco dovremmo dirci addio..."


Quelle poche parole ti ghiacciano il sangue nelle vene.
Sa già di dover morire entro poche ore?
Davvero è a conoscenza del piano che hai magistralmente architettato per ucciderlo?
Oppure se lo aspetta semplicemente?

Ahahahah! A quanto pare non è così stupido come sembra. Meglio così, così non si dovrà nemmeno stupire quando avrà un dolorosissimo infarto e il suo cuore si fermerà per sempre.

Cosa? No! No...non posso sopportarlo...non ce la faccio più!


Sì, la tua pazienza è decisamente al limite, non puoi più sopportare questa situazione.
Le fredde parole di Eru hanno mandato a far friggere definitivamente quel poco che restava del tuo autocontrollo.
Questa volta non gli dai il tempo di sfuggirti, afferrandogli il viso con forza e avvicinandolo al tuo, baciandolo con dolcezza ma decisione, determinato a non permettergli più di riallontanarsi da te in tutti i sensi trattenendolo per la testa, accarezzandogli nuovamente i capelli neri come la notte.
Senti le sue mani poggiarsi sul tuo petto nel tentativo di spingerti via e le sue labbra cercare di resisterti, ma dopo un pò si arrende inevitabilmente, rispondendo a pieno il tuo bacio disperato e allacciando timidamente le mani intorno al tuo collo, come per chiederti il permesso.
Senti il tuo cuore esplodere dalla gioia mentre emetti un sospiro sollevato



Questo momento intimo e desiderato viene bruscamente interrotto dall'insistente squillare del cellulare di Ryuzaki, che lo riporta bruscamente alla realtà.
Si stacca da te senza guardarti in viso, imbarazzato da ciò che è appena successo, rispondendo al cellulare con il suo solito tono freddo, incolore e distaccato, come se non fosse successo assolutamente niente degno di nota in quei secondi.

"Pronto?...Sì, va bene...arrivo subito"

Riaggancia bruscamente la chiamata avviandosi verso la sala dove tutti vi stanno aspettando, chiamandoti.

"Raito, andiamo...sembra che ci siano delle novità..."

Vorresti ammazzare chiunque vi ha disturbato, ma non è il tempo di fare congetture di vendetta: devi evitare la sua esecuzione, non deve morire soprattutto ora che hai dimostrato che non si è dimenticato dei vostri sentimenti e sai anche con chi parlare.
Segui senza esitare Eru facendo finta di nulla per poi sgusciare in un corridoio isolato pregando che lui non si accorga di nulla almeno per qualche minuto sufficiente per risolvere quella complicata e insolita situazione che si è totalmente ribaltata, anche se molto confusa.
Una parte di te sa che una volta morto non avresti più ostacoli e desidera vederlo accasciarsi a terra, ma l'altra sa perfettamente che la vita non avrebbe più senso senza di lui e non che non si sarebbe mai perdonato la sua eventuale dipartita.
Preferiresti affrontare il patibolo piuttosto che vederlo immobile e privo di vita.
Cerchi Rem, chiamandola a gran voce, quasi urlando, ma il grande shinigami bianco non compare dietro di te.
Non potresti essere più ansioso, lei potrebbe ucciderlo da un momento all'altro, quindi l'unica soluzione è depistare definitivamente Eru sulla tua vera identità di Kira perchè sai che se ti incastrasse, non esiterebbe ad arrestarti e farti condannare a morte, nonostante i sentimenti che prova per te.
Il suo senso di giustizia prevarrebbe, e tu lo sai.
Mentre ti avvii verso la sala di comando, passi davanti ad una camera che conosci anche troppo bene e noti che la porta è socchiusa.
Entri nella vostra ex-stanza, che non è stata più usata da nessuno dopo quel giorno, e vedi circa una decina di scatoloni, alcuni piccoli, altri più grandi, accatastati sul letto o sul pavimento e non capisci quale sia la loro utilità e soprattutto perchè siano lì.
Sfiori con un dito lo scatolone più vicino, quello più piccolo, per ripulirlo dalla polvere e vedi un numero: 2000
La curiosità ti vince e decidi di aprirlo, ma il contenuto ti stupisce ancora di più: sono dei fascicoli bianchi di ragazzini con dentro dei grafici di test d'intelligenza o di varie materie e il numero 2000 è riferito al loro anno di nascita.
Leggendo i risultati, noti che sono piuttosto buoni per dei bambini di soli 4 anni e alcuni di loro sono anche evidenziati con un simbolo a forma di L blu.
Un altro particolare è che sopra il fascicolo c'è solo una lettera o un nome evidentemente fittizio, ma leggendo i dati personali dei bambini scopri con facilità i loro veri nomi e la precisa data di nascita dei piccoli alunni, insieme ad una piccolissima foto che li ritrae.
Ancora però non capisci cosa ci faccia Eru con dei dati del genere, quindi decidi di saperne di più.
Esami per bene le scatole e le cartelline stesse, notando che vengono dall'Inghilterra, precisamente da Winchester, da un posto chiamato Wammy's House.
Ora comprendi a pieno chi siano tutti quei bambini e perchè Eru abbia quei nomi: sono degli orfanelli selezionati per essere istruiti a diventare dei detective in piena regola, e deduci senza troppe difficoltà che il più bravo tra loro prenderà il suo posto quando sarà il momento.
Capisci perchè alcuni di loro sono evidenziati: sono quelli con più possibilità di farcela, è una gara tra tutti quei ragazzini e solo uno vincerà.
Una forza interiore ti spinge a continuare ad aprire tutti gli scatoloni uno per uno, anno per anno, scatolone per scatolone.

1999, 1998, 1997, 1996, 1995, 1994, 1993, 1992, 1991

Per l'ennesima volta in pochi minuti, trovi una cosa che attira oltre modo la tua attenzione.
Hai tra le mani una cartellina speciale, ma questa volta è, invece che bianca, completamente nera con una grande N bianca in cima.
Aprendola, resti di sasso: hai trovato senza dubbio il futuro Eru.
Questo ragazzino di soli 12 anni ha i risultati più alti di tutti gli altri trovati fino ad ora, non ha assolutamente una sola imperfezione, in tutti i test che ha eseguito ha ottenuto sempre il massimo dei voti. Leggi il nome con il quale si firma e ti viene da sorridere.
Near
Che curiosa scelta per il nome del futuro Eru, non è vero?
Guardi la piccola foto in miniatura e vedi il suo volto, notando che il giovane Near è albino, vestito completamente di bianco ed ha un viso dolce dai tratti ancora infantili e i lineamenti molto delicati, con due occhi scuri coperti in parte dai capelli candidi che sembrano analizzarti persino dalla foto.
Quello sguardo cupo ma che cela una grande tristezza ti fa provare un moto di tenerezza senza neanche un preciso motivo, nessuno si aspetterebbe che in realtà sia un piccolo genio.
La sua espressione esasperatamente controllata ti ricorda molto Eru, sembra quasi un suo consanguineo.
Istintivamente, mentre metti a posto le altre, poggi la cartellina nera del ragazzo a terra, non sapendo nemmeno cosa farci, continuando poi a sfogliare i fascicoli seguenti.
Nate River, detto Near, nato il 24 agosto del 1991, nazionalità inglese, non sa che la sua vita è appesa ad un filo.

1990

Una nuova cartellina particolare, questa volta totalmente verde con un nome completo scritto in bianco: Matt.
Anche lui con risultati eccellenti, anche se non come Near, ma sufficienti per essere molto pericoloso.
Guardando il suo ritratto noti come è diverso dall'altro ragazzo: nel suo volto circondato da fiammeggianti capelli rossi mogano c'è un ampio sorriso e i suoi occhi verde mare sono pieni di spensieratezza infantile e voglia di divertirsi.
Decidi di conservare anche questo fascicolo, non sapendo se lasciare vivere il giovane Mail Jeevas, detto Matt, nato il 1 febbraio 1990.

1989

Con tuo sommo stupore, noti un'altra cartellina nera tra le numerose datate in quell'anno, siglata però con una grande lettera M.
Mello, così viene chiamato il ragazzino leggendo la cartella.
Anche se non ha nemmeno 15 anni, questo Mello ha risultati tanto buoni quanto quelli di Near. Lo scarto di punti tra loro è veramente minimo, massimo 1 o 2 punti di media, e poteva benissimo prendere il posto di Eru anche lui quando sarebbe stato il momento.
Non ti è difficile capire che i due giovani sono in competizione, del resto, può esserci un solo Eru.
Guardando anche la sua foto, la prima cosa che noti è la differenza con Near, sono completamente due poli opposti: se uno è puro bianco, l'altro è puro colore con i suoi vestiti neri, i capelli biondissimi tagliati a caschetto e, soprattutto, i suoi occhi color ghiaccio e quel sorriso beffardo di chi sa di aver già la vittoria in pugno.
Posi anche la sua cartellina, mettendo in giudizio la vita di Mihael Keehl, detto Mello, nato il 13 dicembre 1989, nazionalità tedesca.

Continui a visionare distrattamente tutte le altre scatole, che arrivano fino al 1986, cioè fino ai ragazzi di 18 anni, ma nessuno di loro ti colpisce come hanno fatto quei tre speciali ragazzini.
Prendi i loro dati tra le mani, confuso, non sapendo che fare: se li lasci in vita, potrebbero essere un serio pericolo per te, soprattutto se Eru dovesse morire, ma dall'altro canto non hai il coraggio di eliminare dei ragazzini così giovani e ancora innocenti.
Ti sovviene in mente il volto di ciascuno di loro, e sai già che non troverai la forza di spegnere quei sorrisi pieni di vita, il Quaderno della Morte non ti ha ancora reso così crudele da desiderare la morte di esseri così puri.
Non hai idea di come agire.

Che stai aspettando, stupido idiota? Scrivi i loro nomi sul Death Note o ordina a Misa di farlo! Sono troppo pericolosi.

No...non posso...

Ti sei proprio rincretinito? Devi eliminare i tuoi ostacoli!

Un bambino di 12 anni è pericoloso, secondo te?

No, almeno per ora, ma lo diventerà molto presto. Aspetta solo un paio di anni e vedrai come ti accopperà.

Non mi interessa, non lo ucciderò, non ucciderò nessuno di loro. Io desidero la morte dei criminali e di quei esseri indegni che rendono il mondo una schifezza, non quella di coloro che ancora non hanno fatto nulla di male.

Hai proprio perso il lume della ragione, Raito. Dove è finito il tuo istinto di sopravvivenza? Dovrai uccidere tutti loro, Eru compreso, per potertela cavare senza rimetterci la tua sporca pellaccia, fattene una ragione e falla finita!

NO! Sono stufo di tutto ciò! Sono stufo di essere Kira, non voglio più usare il quaderno! D'ora in poi farò quello che voglio io, senza le tue irritanti interferenze. Hai finito di rendermi la vita un inferno!

Credi di poterti sbarazzare facilmente di me? Ahahahah, povero illuso.


Ti alzi di scatto, riponendo freneticamente le cartelline nel rispettivo scatolone, cercando di vincere la tentazione del piacere che proveresti nel contare quei fatidici 40 secondi, immaginandoti i loro corpi accasciarsi portandosi le mani all'altezza del cuore in preda agli spasmi, con gli occhi sgranati pieni di terrore e sorpresa per poi chiudersi per sempre.
Riesci a resistere, emettendo dei respiri pesanti per cercare di ritrovare la lucidità.
Passando le mani sui capelli ancora umidi, noti uno scatolone che non avevi ancora visto, più grande degli altri, ricoperto da uno spesso strato di polvere.
Ti avvicini, inginocchiandoti per ripulirlo con la mano e leggi il numero 1979.
Aggrotti le sopracciglia, sospettoso.
Una persona nata nel 1979 dovrebbe avere ormai 25 anni, troppo adulta per essere nominata come successore di Eru, che senso dovrebbe avere conservare i loro dati? Proprio non riesci a comprenderlo, non trovi uno straccio di senso, ma la curiosità è troppo forte per essere domata.
Senza pensarci due volte, lo aprì tirando fuori le numerose cartelle contenute al suo interno, sollevando una fastidiosa nuvola di polvere causata dagli anni trascorsi; è chiaro che è da tantissimo tempo che non viene toccato, e questo ti stranisce ancora di più.
Cominci a leggere ogni singola cartella, sormontata da una foto protetta con una pellicola invece che da un nome, e noti che anni addietro quella struttura non era affatto quello che è adesso, ma un semplice orfanotrofio come tanti altri e questo non fa altro che aumentare i tuoi sospetti su questa faccenda.
Tutto diventa chiaro quando, arrivato a più della metà delle cartelline, vedi un volto molto familiare.
Un bambino di circa 8 anni con folti capelli corvini e due grandi occhioni neri e tristi, un tenero broncetto pervade il suo visetto infantile mentre si mordicchia l'unghia con i suoi dentini nascosti delle labbra sottili curvate leggermente in giù.
Eru
Quel bambino è senza dubbio Eru, lo riconosceresti tra mille.
Ma che ci fa una sua foto lì?

Povero stupido, si è messo la corda intorno al collo da solo! Avanti, Raito, gira quel foglio e leggi il suo nome, così potrai ammazzarlo con le tue stesse mani.

Cosa? No...non voglio vederlo morire...

Fai poco il santerellino, perchè non lo sei affatto. Fai il bravo e obbedisci.


Questa volta non resisti alla tentazione e giri quel maledetto pezzo di carta, rivelando le sue vere origini.

Nome e Cognome: Eru Lawliet
Data di nascita: 31 ottobre 1979
Nazionalità: inglese, italiana, russa, giapponese


Osservi incantato quel nome, accarezzandolo delicatamente con il pollice.
Eru Lawliet...non poteva avere un nome migliore: dolce e semplice, come lo zucchero che lui ama tanto.
Leggi attentamente i rapporti del direttore dell'orfanotrofio, un certo Quillsh Wammy (*), che descrive il piccolo Lawliet come un ragazzino timido e riservato, sempre chiuso in sè stesso, ma assolutamente eccezionale, fuori dal comune, con un intelligenza e capacità deduttive assolutamente sopra la media per un bambino così piccolo.
Naturalmente era chiaro fin da piccolo chi sarebbe diventato, quale persona speciale sarebbe stato.
Sorridi dolcemente guardando quella foto, ormai un pò ingiallita dal tempo, e sai che potresti ammirarlo anche per tutta la giornata, però quando distogli lo sguardo davanti a te, attirato da un indistinguibile rumore, vedi lo stesso volto più adulto, ma con un espressione vuota e indecifrabile, per niente sorpreso.
Sussulti spaventato, certo che sia un illusione, ma il velo di tristezza che cala su i suoi occhi ti risveglia come una martellata, rendendoti conto che lui è reale ed è davanti a te, immobile come una statua.
Solo in quel momento ti rendi conto cosa potrebbe pensare in quel momento, vedendoti con in mano i suoi dati personali.
Scatti in piedi, lasciando cadere a terra il fascicolo, cercando di spiegare.

"Ryuzaki..."
"Raito..."
"Ryuzaki...non crederai che io tentas-"
"Che tu tentassi di uccidermi? Io di questo ne sono sicuro, Yagami"
"Lascia che ti spieghi"
"Ti prego, smettila di mentire e rispondi sinceramente alla mia domanda...tu sei Kira, vero?
"..."
"Rispondi!"
"Sì...è vero, io sono Kira"


Abbassi lo sguardo chiudendo gli occhi, stanco di lottare, e ti aspetti che ti ammanetti immediatamente e ti porti in carcere a seduta stante, ma, stranamente, sul volto di Eru compare un sorriso pacifico e al contempo amaro, come se quella rivelazione che aspettava da mesi non cambiasse niente.
Si avvicina lentamente a te mantenendo il sorriso e ti prende per le mani, ma invece di sentire le fredde manette stringere i tuoi polsi, senti qualcosa appoggiarsi sul tuo palmo e, una volta aperti gli occhi, vedi cosa hai appena preso: è il Death Note che in precedenza era tuo.
Ti invita ad afferralo, parlando con una calma inquietante.

"Se tu sei veramente Kira, allora sai già cosa fare"

Sgrani gli occhi, sperando di aver capito male le sue intenzioni.

"T-tu vuoi che io..."
"Sì"
"Stai scherzando, vero?"
"Affatto. Avanti, fallo"


Cominci a tremare sconvolto, mentre senti le tue mani stringere il Quaderno della Morte e una sottile penna.
Il suo tono incolore e indifferente ti fa venire i brividi.

Forza, Raito, scrivi! Ti sta dando l'occasione perfetta, muoviti cretino!

No...non lo sopporto, non posso ucciderlo così...

Ne va della tua sopravvivenza, è così fin dall'inizio: o la tua vita o la sua, non hai molta scelta.


Aprì il quaderno maledetto, aprendolo sulla prima pagina libera che trovi poggiandoci la punta della penna sopra.
Eru chiude gli occhi con un sorriso soddisfatto e tranquillo, preparandosi al dolore lancinante al petto che sta per provare, accettando passivamente e con serenità il suo triste destino, ma più che deciso a non emettere neanche un rantolo.
Cerchi di scrivere la prima lettera, ma la tua mano trema in maniera incontrollabile e non trovi la forza di scrivere il suo nome.
Non puoi uccidere la persona che ami.

Scrivi, stupido, scrivi. Uccidilo e sarà tutto finito.

Non posso...non voglio farlo e non lo farò. Lui è troppo importante per me! Questa volta gli ordini li dò io, e non cercare di intrometterti nelle mie decisioni"


Lasci cadere il Death Note e la penna, respirando a fatica, e abbracci forte il detective, inspirando a fondo il suo profumo di dolce alla panna e zucchero.
Inutile provarci, non riuscirai mai a spezzare la sua vita.

"No"
"Ma cosa..."
"Non ti ucciderò, non posso farlo"
"Devi farlo"
"Non lo permetterò, non me lo perdonerei"


Si stacca da te, guardandoti dritto negli occhi con uno sguardo straordinariamente severo.

"Raito, sai che solo uno di noi potrà vincere, o io o tu. Se non muoio, io dovrò arrestarti e ti daranno l'ergastolo o la condanna a morte"
"E così sia"
"E così sarà...ma io non voglio esserci"
"Cosa?"
"...preferisco andarmene per primo piuttosto che assistere alla tua esecuzione"


Non per la prima volta in questa giornata rimani senza parole, guardando quei profondi occhi riempirsi di lacrime represse.

"Quindi...tu già credi che mi cattureranno"
"Oh sì, ne se più certi...magari non la squadra di tuo padre, ma verrà qualcuno dopo di me che sarà in grado di arrestarti"


Distogli lo sguardo colpevole, sapendo già a chi si riferisce.
Un lampo di consapevolezza attraversa il viso di Eru, comprendendo la verità.

"Tu sai già tutto, vero?"
"..."
"E sai anche i loro nomi e i loro volti...giusto?"


Annuisci silenziosamente, sapendo di aver perso quel poco di stima e affetto che Ryuzaki ancora provava per te.
Vedi il suo volto perdere quel poco colore che ha, stringendo nervosamente i pugni: sa già quali saranno le prossime vittime di Kira dopo la sua morte.
Il suo brillante piano è svanito nel nulla: pensava che avresti frugato solo nei suoi dati personali, ma evidentemente non ha valutato adeguatamente il tuo istinto di conservazione; per quanto lui sappia, quei poveri ragazzini potrebbero già essere all'obitorio per colpa sua.

"Li hai già uccisi?"
"No, assolutamente no, diamine! Sono solo dei bambini, non sono così crudele!"
"Se è successo loro qualcosa lo saprò presto"
"Non temere...Ryuzaki..."
"Sì?"
"Avevi già programmato tutto, vero? Hai messo tu quegli scatoloni?"
"Esattamente"
"Per questo mi evitavi?"
"No"
"Allora perchè non mi rivolgevi la parola?"
"...pensavo che standoti lontano sarei stato capace di poter mantenere la lucidità e trovare il coraggio di catturarti...ma non ha funzionato quindi ho messo i miei dati dove avresti potuto trovarli"
"Pensavi davvero che sarei stato capace di ammazzarti a sangue freddo?"
"Sì"


Le sue parole ti fanno male, ma non ti scoraggiano affatto: sei più che deciso a riconquistare la sua fiducia, a qualunque costo.
Prendi nuovamente il suo viso tra le mani, costringendolo a guardarti negli occhi senza possibilità di distoglierli, incatenando l'ambra con l'onice, sussurrandogli ad un centimetro dal viso.

" Eru Lawliet , io non permetterò mai che ti succeda qualcosa, posso giurarlo"

Il detective sgrana stupito gli occhi, ormai non abituato più a sentirsi chiamare con il suo vero nome, ma non può negare la piacevole sensazione che gli provoca sentirlo pronunciare per la prima volta dopo anni dalle sue labbra: dopo tanto tempo, finalmente si sente pienamente accettato non solo come famoso investigatore, ma come persona in carne ed ossa, con dei sentimenti e delle paure che da quando ha iniziato questo faticoso lavoro sono state ignorate.
Ti stringe riconoscente, come un silenzioso 'grazie', e tu non perdi tempo, baciandolo con più ardore di prima, fuori di te dalla gioia.
Ce la stai facendo, è di nuovo tutto per te, e ora non lo lascerai andare facilmente.
Sposti quei fastidiosi scatoloni ingombranti con un piede o con una mano mentre l'altra è impegnata con il suo collo, facendo abbastanza spazio per voi due. Non è molto, ma vi basterà senz'altro, tutto ciò che volete è sentire il calore dei vostri corpi abbracciati.
Senti Eru esitare, non ancora dimentico della tua identità, ma tu sai esattamente cosa dirgli per rassicurarlo.

"Non preoccuparti, risolveremo tutto e ogni cosa andrà per il meglio"

Non è ancora completamente convinto, ma non ha alcuna voglia di ribattere, volendosi fidare cecamente di te almeno per il momento.
Non vuoi perdere la speranza, ci deve essere una soluzione, e insieme la troverete.
Voi siete la giustizia, ma separarvi adesso sarebbe il peggiore dei crimini.


Sono passati mesi dalla risoluzione del caso Kira, ormai divenuto famoso in tutto il mondo.
Eru sta leggendo il giornale appoggiato sul tavolo, pieno di articoli di elogio sul misterioso detective, amato e odiato allo stesso tempo per aver mandato in gattabuia il giustiziere più discusso di tutti i tempi, che si era attirato molti nemici ma anche molti sostenitori, più di quanto si aspettasse.
Si passa distrattamente il pollice sul labbro inferiore, mentre con l'altra mano aggiunge zucchero su zucchero su una grande tazza di caffè caldo.
La sua lettura viene interrotta da un ragazzo castano, che entra sorridente con in mano due piatti con due generose fette di torta alla panna sormontate da una piccola fragola, il dolce preferito dal grande detective che lo ringrazia con un sorriso appena accennato.
Porgendo il piatto, il più giovane lascia un piccolo bacio sulla tempia del maggiore, i cui occhi si illuminano per la felicità.
Il castano, che risponde al nome di Raito Yagami, si siede accanto all'altro ragazzo, sporgendosi per leggere anche lui il giornale.
I due giovani non potrebbero condurre una vita più felice nella caotica città di New York, nella quale si sono definitivamente stabiliti dopo aver catturato insieme il criminale, che rispondeva al nome di Teru Mikami, condannato in seguito al carcere a vita.
Nessuno dei due ha ricordanza di ciò che avevano passato in quanto entrambi avevano rinunciato alla proprietà del Quaderno della Morte.
Raito aveva programmato il suo piano tutto nei più minimi dettagli: dopo aver parlato con Rem, ovviamente sotto la minaccia di uccidere Misa, l'aveva convinta ad accettare il suo piano di consegnare il quaderno ad Eru facendogli perdere la memoria e Ryuk fece lo stesso con la ragazza, dopo di che Eru divenne il proprietario di entrambi i Death Note, rinunciandoci a sua volta dimenticando tutto anche lui, ma non scordandosi dei loro reciproci sentimenti.
Dopo di che Ryuk consegnò il suo quaderno a Mikami, che diventò il nuovo Kira.
La bionda prese malissimo la loro partenza, ma prima che potesse opporsi i due erano già partiti per l'America per cominciare una nuova vita.
Vivevano felici, affrontando il futuro insieme nonostante i tentennamenti iniziali di Eru, che però nel suo cuore lo sapeva.

Sapeva che sarebbe stato suo, se solo l'avesse chiesto.


(*) Naturalmente Quillsh Wammy è il vero nome di Watari





Spazio dell'autrice malata di yaoi
Una settimana! Ci ho messo una settimana intera senza interruzione per scrivere la storia!
Santo Kira che fatica, ma non potrei essere più felice di così :)
Pensavate veramente che li avrei lasciati morire? Suvvia ragazzi, io mi chiamo Happily Ever After, dovevo dargli un finale felice ;)
Come avrete già notato, i dialoghi della scena della pioggia e della scena dei piedi sono ripresi completamente dall'originale (ovviamente il finale di quest'ultima l'ho modificato), quindi mi sono guardata nuovamente la mitica puntata 25 per cercare di rendere la mia creatura fedele all'opera originale.
Quindi immaginatevi la scena di io con le cuffie all'orecchie che ascoltavo i dialoghi mentre con la mano destra scrivevo sul blocco note parola per parola e con la mano sinitra prendevo i fazzoletti in preda ai feels (no, io non prendo una patatina *anf anf* e non la mangio, mi dispiace XD).
Ero in condizioni pietose, ancora sono in lutto *si soffia rumorosamente il naso*
Comunque sia, mi sono veramente divertita un mondo, soprattutto nel cercare le immagini (se guardate anche la mia precedente storia vedrete che le ho inserite anche lì...o almeno penso di farlo entro poco tempo ^.^), sperando di avervi strappato almeno un sorriso, e spero che una certa persona sia felice della mia storia ;)
Mando a ciascuno di voi un abbraccio forte, intanto vi lascio una piccola chicca tutta per voi ;)



*la si vede in prima fila con il suo alter-ego maligno S ad assaltarli, ma vengono stese da un calcio potente di Elluccio*
Ooook dopo questo sclero vi saluto ^.^"
Alla prossima!!

   
 
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