Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: LuluXI    01/07/2015    5 recensioni
“Dai Aphro, muoviti!”
Il richiamo di Death Mask non servì a nulla: il Gold Saint dei Pesci non si mosse di un centimetro. Cercò di convincersi che non aveva dei veri motivi per aver paura, ma il suo tentativo fallì miseramente: era troppo determinato a non salire su quell’aereo.

_________
Aphrodite, Death Mask, un aereo e la paura di volare.
[Partecipa alla Challenge "Chi, Con chi, Che cosa facevano"]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cancer DeathMask, Pisces Aphrodite
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un'altra One-Shot ispirata alla Challenge “Chi, con chi, che cosa facevano” che, per chi non lo sapesse, obbliga ad associare a dei personaggi un numero a caso, per poi “svolgere” delle tracce, lasciando che sia la sorte a guidarci. Per la traccia di oggi, ho scelto la numero 21, che dice proprio così: One Shot! 1 ha paura di volare. Bhe, l’1, nel mio caso, è il caro Aphrodite dei Pesci. OOC palese e fin troppo evidente, temo, ma nel contesto lo trovo inevitabile.
 

In volo
 
 
“Dai Aphro, muoviti!”
Il richiamo di Death Mask non servì a nulla: il Gold Saint dei Pesci non si mosse di un centimetro. Cercò di convincersi che non aveva dei veri motivi per aver paura, ma il suo tentativo fallì miseramente: era troppo determinato a non salire su quell’aereo. Era un inutile spreco di tempo per due Gold Saint, in grado di viaggiare alla velocità della luce: a piedi sarebbero arrivati prima. Eppure il Sacerdote aveva insistito, sostenendo che in quel modo avrebbero dato meno nell’occhio. Lui continuava a domandarsi come poteva passare inosservato un jet privato che sfreccia sopra Madrid per poi atterrare in un hangar non distante dal centro città, con a bordo solo due persone.
 
“E che cazzo Aphro, vuoi salire o no?”
Death Mask, immobile davanti al portellone dell’aereo lo fissava sempre più seccato. Il Saint dei Pesci tuttavia tentennò ancora qualche minuto, in lotta con se stesso. Il ricordo dell’aereo che si era schiantato sul suolo ghiacciato della Svezia portandosi via i suoi genitori, lasciandolo orfano, era ancora vivo nella sua mente. Fino ad allora lo aveva ignorato, rinchiudendolo in un angolo remoto della sua testa; non aveva avuto bisogno di rievocare le immagini che lui aveva visto dall’aeroporto, tra le braccia di sua nonna. In fondo, finito l’addestramento, per arrivare al Santuario aveva usato solo una nave e i suoi piedi: c’era voluto parecchio tempo, ma aveva considerato tutto come parte dell’addestramento stesso.
 
“Si può sapere perché non porti quel tuo fottutissimo fondoschiena su questo ancor più fottuto aereo?”
La pazienza di Death Mask stava raggiungendo il suo limite e la sua volgarità, sempre più accentuata, per Aphrodite era insopportabile.
“Perché ho paura di volare”.
L’idea di rivelare tutto ciò al compagno di viaggio non gli passò neanche per l’anticamera del cervello: non era disposto a tollerare la risata di scherno che ne sarebbe seguita. Lui, un Saint di Atena, che non aveva paura davanti al nemico, terrorizzato da un aereo: decisamente qualcosa di cui vergognarsi, che avrebbe fatto ridere di lui tutti gli altri Saint da lì alla fine dei suoi giorni. Così, infine, si decise a sollevare il bagaglio e ad avviarsi verso l’aereo, più per evitare una confessione scomoda e le volgarità del Saint del Cancro che per altro.
 
La borsa nelle sue mani era leggera, come da protocollo: i Saint che agivano in incognito dovevano portarsi dietro il minimo indispensabile per mimetizzarsi nel luogo della missione. Salì gli scalini che portavano all’aereo coi piedi che sembravano fatti di piombo ma, per sua fortuna, Death Mask non era più lì per vederlo: lo aveva preceduto all’interno, per dare istruzioni al pilota. In fondo era lui quello che aveva ricevuto tutte le informazioni dal Sacerdote e, vista l’urgenza della missione, Aphrodite aveva accettato di ricevere spiegazioni durante il viaggio, pentendosi della scelta nel momento in cui si era trovato davanti al mezzo di trasporto.
 
Giunto all’interno si sedette i uno dei posti che davano sul corridoio, vicino alle ali: stare lì gli dava un minimo di sicurezza, ma non avrebbe saputo dire perché. Death Mask lo raggiunse poco dopo, con l’intento di sedersi dall’altra parte del corridoio anche lui nel posto più esterno.
“Si può sapere che avevi prima?” gli domandò lasciandosi cadere sul sedile.
Con più naturalezza possibile, Aphrodite si sistemò un ciuffo di capelli, spostandolo dagli occhi. “Niente. Stavo pensando che questo aereo, visto da fuori, fa davvero schifo”.
Una bugia bella e buona, ma il Saint del Cancro parve credergli, dato che sbuffò, per poi borbottare qualcosa tipo “Tu e le tue fissazioni sull’estetica…”
 
Il Saint dei Pesci non fece in tempo a compiacersi di quella piccola vittoria perché le luci che invitavano ad allacciare le cinture si accesero: il decollo era imminente.
“Stai calmo” si impose Aphrodite allacciandosi le cinture, ma fu tutto inutile: non appena l’aereo prese velocità e si staccò dal suolo, lui strinse convulsamente i braccioli del sedile. Per un lasso di tempo che gli parve un’eternità, la spia luminosa rimase accesa; poi si spense e, sebbene titubante, Aphrodite potè slacciare le cinture.
 
“Pronto per sapere per quale ragione stiamo andando a Madrid? O preferisci l’effetto sorpresa, una volta arrivati lì?”
La domanda di Death Mask, posta con il suo solito ghigno strafottente stampato sul volto riportò Aphrodite alla realtà. L’aereo era stato una sorpresa più che sufficiente, a suo parere: così, si impose di ascoltare. La spiegazione della missione e dell’obbiettivo della stessa, assieme all’esposizione delle preoccupazioni del Sacerdote e all’organizzazione di un piano d’azione occuparono tutto il tragitto. La mente di Aphrodite era talmente concentrata sulla loro missione che il Saint non si accorse che la spia si era riaccesa, fino a quando l’aereo non iniziò a perdere quota.
 
Colto alla sprovvista, strinse nuovamente i braccioli del suo sedile, senza trovare il coraggio di muoversi, anche solo per allacciarsi le cinture. Così come il decollo, l’atterraggio sembrò durare un’eternità; poi l’aereo si fermò. Senza aspettare che la spia luminosa si spegnesse, annunciando che era possibile slacciare le cinture, Aphrodite si alzò in piedi e si diresse all’uscita, dopo aver recuperato il bagaglio, ben deciso a fermarsi solo una volta posati i piedi sulla solida terra.
 
“Sai Aphro” disse Death Mask dopo averlo raggiunto, posandogli una mano sulla spalla “Spero che a nessuno dei due capiti qualcosa di grave in questa missione”.
Aphrodite si voltò a guardarlo, interdetto: la missione presentava dei rischi minimi e, inoltre, non era da Death Mask mostrare delle emozioni o sentimenti da lui provati per qualcuno. Intuendo la domanda che si celava dietro lo sguardo del Saint, Death Mask riportò sul suo volto il suo ghigno sghembo, per poi parlare.
“Sarebbe un vero peccato perdere l’occasione di vederti nuovamente terrorizzato durante il volo”.
“Vai all’inferno Death Mask”.
 
 
NOTE: Sì, ok, tornare dopo un lungo silenzio con questa cosa alquanto discutibile forse non è il massimo. Ma era lì da una vita e mi sarebbe dispiaciuto lasciarla a marcire nel mio pc. Comunque sì, è banale, c’è Death… ma ero in crisi da astinenza, da troppo tempo non parlavo un po’ di quell’uomo! *-* Che dirvi…il prompt non era facile da trattare e la sorte è stata crudele a far capitare Aphrodite come “1” perchè il Saint dei Pesci non ce lo vedo proprio terrorizzato da un aereo…pazienza. Spero vi sia piaciuta almeno un pochinoino. Alla prossima!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: LuluXI