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Autore: drosmigs_62    01/07/2015    2 recensioni
"Lui era chiaramente a disagio, lo sapeva perché aveva iniziato a spostare il suo peso da una gamba all’altra. Che carino che è quando fa così. - Allora, pace? - Disse sfoggiando un radioso sorriso.
-D’accordo Flash, pace! Ma prima, riordini questo pasticcio.- Disse lei ridacchiando. - Oh,come desidera mia principessa!- Flash si chinò a terra e con cura iniziò a raccogliere tutti i libri della ragazza. Twilight osservava la scena. Di solito era sempre stata felice di incontrare il suo fidanzato, ma questa volta c’era qualcosa di diverso. La solita emozione, il solito batticuore erano spariti. In compenso un terribile senso si colpa le stringeva lo stomaco. Ora che si era scusato, non si sentiva più fiera di ciò che aveva fatto. "
Segreti. Tradimenti. Amicizia. Amore. Cosa può succedere durante un'innocua gita scolastica?
[Human Version]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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  • La mattina della gita(Fluttershy pv)

 

-Oh, no, Angel Bunny! Non fare così…su, da bravo, mangia la carotina!- Una ragazza dai lunghi capelli rosa confetto era inginocchiata davanti  ad una piccola palla di pelo bianco, con due enormi orecchie, che tamburellava la zampa sul parquet. - Ti prego, solo un morsettino piccino picciò e poi…- Non fece a tempo a finire la frase che il coniglietto le voltò spalle e scappò in un’altra stanza, indignato dalla richiesta della padroncina. Fluttershy si rialzò, pulendosi con le mani il lungo maglione verde pistacchio e sistemandosi i capelli dietro all’orecchio, cosa del tutto inutile, poiché le ricaddero davanti al volto subito dopo. Provò a chiamare il coniglio, con tutta la dolcezza del mondo, ma l’animaletto non si fece più vedere. Sospirò rassegnata. Ci aveva messo tutta la gentilezza che aveva. - Okay…allora se non la mangi subito, te l’appoggio qui accanto alla cuccia.- Probabilmente, molti penserebbero che parlare con degli animali sia assolutamente inutile, ma lei ci sapeva davvero fare con quelle creaturine! 

Una volta appoggiata la carota prese in spala il suo zaino e si avviò alla porta. Attraversò il salone, stava per uscire di  casa quando…DRiiiinn !

-Emmm…pronto?

-Heylà Fluttershy! Scusa il disturbo, ma sai com’è…il sonno mi annoiava e quindi ti ho chiamato per fare due chiacchiere!

-Oh…ciao, Discord. Ve..veramente..io 

-Sai, stavo giusto pensando…che ne dici se oggi il tè lo prendiamo da me?

-Da..da te?! Ma la tua casa non è un po’…un…caos?

-Certamente, ma sai…ho un debole per tutto ciò che è fuori luogo!

-Sì…questo lo so!

-Fantastico!! Anzi direi favoloso, quindi passerò a prenderti questa mattina verso le cinque del pomeriggio, ti va?

-Certo…cioè volevo dire NO! O santo cielo, non “no” in quel senso…è che non posso proprio oggi…

-Oh…capisco…

-Coraggio non te la prendere..

-E chi se la prende? IO??? E perché mai poi? Per il semplice fatto che la mia UNICA AMICA abbia di meglio da fare che trascorrere un solo pomeriggio con me?? Ma non scherziamo, non me la sono mica PRESA!!!

-Aspetta Discord, mi dispiace! E’ per la …- 

CLUNK!

La ragazza riportò lo sguardo sul telefono. L’amico aveva messo giù. Grandioso ,altri sensi di colpa che si aggiungevano alla lista. La ragazza provò a richiamare, ma lui non rispose mai. Non avrebbe mai pensato di poter fare amicizia con Discord, eppure da quando si era ritrovata in coppia con lui durante un camping, non avevano più smesso di sentirsi. Per lei Discord è uno dei pochi con cui riesce a essere davvero se stessa, ma resta comunque solo un buon amico…anche perché il ragazzo ha sicuramente parecchi anni più di lei. Cinque anni, o almeno così sembrava: non glielo ha mai detto con esattezza. 

-Okay, appena torni dalla gita, lo chiami e uscite fuori…anche perché avrò un bel po’ di cose da dirgli mi sa…dopo oggi…dopo che le avrò detto tutto…- Improvvisamente il cuore le iniziò a tamburellare come impazzito, le gambe a tremare, il fiato le divenne pesante e si sentì mancare. - Oh..no! Non ce la farò mai a dirglielo se al solo pensiero mi comporto così…ma ho troppa paura!- Due enormi lacrime le si formarono ai lati degli occhi. Non poteva perdere già ora il controllo.

Improvvisamente si irrigidì e si asciugò il volto con la manica. - NO Fluttershy! Adesso basta, te lo sei promesso o oggi o mai più! - Così dicendo fece un bel respiro uscì di casa. Era fortunata, perché abitava decisamente vicino al luogo di ritrovo, due passi ed era lì. Con tranquillità, estrasse la cuffiette dallo zaino e iniziò e scorrere tutte le canzoni che aveva, alla ricerca di quella giusta. 

-Troppo allegra…troppo sdolcinata…troppo malinconica…troppo rock…- Mormorava con la sua sottile vocina, scartando canzone dopo canzone.Ormai era quasi alla fine. Possibile che su cinquecento canzoni non gliene andasse bene una??

Sbuffò rassegnata e optò per mandare un messaggino di scuse anticipate a Discord. Aprì con un delicatissimo tocco what’s app. Scrollò con lo sguardo le prime conversazioni. Non aveva ancora trovato l’amico, quando tutta la sua attenzione cadde su di una in particolare e ne rimase ipnotizzata.Il suo cuore le diceva di aprirla e scrivere, ma dentro la testa “NON LO FARE!!”. Rimase immobile ancora per un po’, il vento che le scompigliava i capelli. Deglutì tremante e con un rapido gesto scrollò la pagina e aprì il contatto di Discord. “ Ciao, Dis, volevo davvero scusarmi per prima. Oggi sono in gita per questo non posso venire da te…non volevo dirti di no” Osservò pensierosa il testo. Era buono, ma mancava ancora qualcosa. Stava pensando a cosa poter aggiungere quando qualcuno le sbatté sulla schiena. Fluttershy saltò letteralmente in aria, urlando di terrore! 

-No,no,no,no,no,no…ShyShy…tranquilla, sono io Flash…mi spiace non era mia intenzione spaventarti. - La ragazza riemerse dalla tenda di capelli che le era caduta sul viso. -Ciao, Flash. O cavo…mi hai spaventata!- Il ragazzo scoppiò in una dolce risata. - Mi sa proprio di sì!- Poi smontò agilmente dal suo skateboard e si mise a camminarle a fianco. -Allora…preso tutto per oggi?- La rosa annuì sorridente. - Naturalmente, tu?- Flash dette delle pacche ad una sacca appesa alle spalle. - Tutto pronto!- I due continuarono a camminare in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri, o meglio…solo Fluttershy. -Senti, sai per caso se Twily è già arrivata?- La rosa scosse la testa stordita. - Uh..scusa, non stavo ascoltando!Puoi ripetere?- -Tranquilla, volevo solo sapere se hai notizie di Twilight?- La ragazza riportò lo sguardo sul telefonino, per vedere se l’amica le avesse scritto e si accorse di non aver più spedito il messaggio a Discord. Presse il pulsante “invio” e poi ritornò al ragazzo. -No, mi spiace non so niente, ma penso che sia già lì! Brava e diligente com’è…- Poi Fluttershy guardò l’ora sul suo orologio. - …e mi sa che è anche in ansia.- Flash la guardò confuso. - Ansia? E perché mai?- La ragazza lo guardò sorridendo. - Perché tu non sei ancora arrivato!- Esclamò come se fossa la cosa più ovvia al mondo. - E, per di più, siamo anche un po’ in ritardo. Sono le quaranta e fra cinque minuti part…- Improvvisamente il ragazzo le mise le mani sui fianchi e la sollevò delicatamente da terra, per poi appoggiarla sopra al suo skate. Fluttershy era terrorizzata. - Cos..cosa vuoi fare?? Che idee hai?- Il ragazzo sorrise maliziosamente, poi montò a sua volta. -Reggiti forte!- La ragazza afferrò disperata la sua giacchetta in pelle. Flash appoggiò saldamente un piede a terra, una forte spinta e …via!

 

-Ciao Flash, ciao …Fluttershy tesoro! Ti, ti senti bene?- Rarity le si parò davanti e la squadrò da capo a piedi. - Hai un’aspetto orribile, sei bianca come un lenzuolo!- Il tragitto era stato terrificante; Fluttershy era quasi svenuta dalla paura e ora sarebbe stata sempre a dovuta distanza da quei trabiccoli a quattro ruote. -Sì, è tutto okay…- Rispose flebile, mentre cercava di riprendere fiato. Improvvisamente l’amica la prese per mano e la trascinò con forza alla corriera. - Le altre sono già arrivate? Sono l’ultima vero?- Chiese dolcemente, mentre si apprestava a salire. Rarity non le rispose, ma aveva la faccia contrariata. - Hemm…tutto apposto?- Odiava farsi gli affari degli altri, ma in questo caso si trattava di preoccuparsi dello stato d’animo di una delle sue amiche, quindi decise di fare una piccolissima eccezione. - AppleJack non è ancora arrivata.- Rispose secca la viola. “Oh…allora è meglio che non chieda altro” pensò ShyShy e sgusciò velocemente a sedere. 
 

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  • Non sono più un bambino (Spike pv)

 

La stanzetta era ancora avvolta nel buio. Un ragazzino si cucciava beatamente il pollice, quando un fascio di luce improvvisa gli si sparò sul volto. - Coraggio Spike, la colazione è pronta.-   Gli ci volle del tempo per abbandonare il mondo dei sogni e rendersi conto che era già mattina. Goffamente scese dal suo letto a castello e raggiunse la sala da pranzo. - Heylà campione! Dormito bene?- Un uomo vestito di tutto punto gli sorrideva appoggiato allo stipite della porta. - MMM…- Mugugnò Spike, stropicciandosi gli occhi. Era davvero esausto, se fosse stato per lui sarebbe rimasto a dormire tutto il giorno. Non che fosse rimasto sveglio fino a chissà che ora, semplicemente era un pigrone nato. -Ecco qua, amore, il latte è pronto!-  Spike appoggiò sul tavolo il suo piccolo pupazzo di pezza a forma di draghetto viola e versò un’intera confezione di cerali dentro la tazza. - Munch…mamma, a che ora partiamo?-  Disse masticando. La donna volse lo sguardo sull’orologio a cucù appeso sopra ai fornelli. - Fra venti minuti, circa, quindi ti conviene sbrigarti!- Il ragazzino finì di mangiare in un lampo e tornò in camera per prepararsi. -Okay, oggi tutto sarà diverso!- Esclamò deciso, fissando la sua immagine riflessa nello specchio. Con un movimento secco aprì il cassetto del comodino e tirò fuori lacca e pettine. La prima volta che si era sistemato i capelli ci aveva impiegato ore, ma ormai era un esperto! Con destrezza raccolse in un unica ciocca tutti i suoi splendidi capelli verde smeraldo, una pettinata veloce ai restanti più corti, di un verde meno acceso, e via con la lacca a presa rapida. - Ed ecco fatto!- Disse facendo roteare il pettine tra le dita e ammirando la cresta appena fatta. Raccolse lo zaino da terra e vi tirò fuori un bigliettino color rosa confetto, sigillato a dovere, teneva in mano con una cura tale che pareva potesse rompersi al minimo tocco. -Ooooh…povero me…- Sospirò buttandosi sul letto. - Con Rarity stava anche andando bene, c’ero quasi riuscito se non fosse stato per Applejack!- Sbottò seccato. Poi ritornò a fissare il pezzettino di carta, sentendo un piccolo calore allo stomaco. - Ma con lei è tutto diverso! Ci conosciamo fin da quando eravamo piccoli e sono stato il suo primo amico. Tutto questo non è giusto, ma non voglio mentirle…non voglio neppure rovinare la nostra amicizia, però…- Si alzò dal letto e camminò avanti e indietro per la stanza, scavalcando le pile di fumetti e giocattoli sparsi per terra. Raccolse da una pila di vestiti una maglietta verde, pantaloncini e una giacca in pelle viola scuro. Prese lo zaino e raggiunse i suoi sull’uscio di casa. -Fatto tutto piccolo?- Spike sbuffò esasperato. - Sì papà…- -Non avrai freddo vestito così?- La madre fissava incerta il suo abbigliamento. - Non hai preso neppure la sciarpa?-  - MAMMA!! Fa caldo, siamo in Maggio!- La donna scosse fermamente il capo. -Maggio o no, senti che aria tira, se poi ti becchi il raffreddore non venire a lamentarti.- Così dicendo salì in macchina e mise in moto. Spike incrociò le braccia sul petto. - …se ti becchi il raffreddore non venire a lamentarti da me…- Cantilenò il ragazzino. -Coraggio, la mamma vuole solo il tuo bene, non fare così!- -Lo so papà, è che ormai non sono più un bambino e vorrei che lo capisse. - Il padre gli sorrise comprensivo, ma non disse nulla. 

 

La macchina correva e Spike guardava le case scorrere via fuori dal finestrino. Mise la mano in tasca e la strinse attorno al biglietto. Era strano. Non provava le stesse cose che provava con Rarity, c’era una base di paura che gli faceva venir voglia di scappare via, lontano. -Eccoci arrivati…- Il ragazzino si morse la lingua, “ugh come non detto!”. Scese mogio dall’auto e si avvio alla corriera. Tra le tante cose, inoltre, lui era anche più piccolo di un anno. - Buona giornata tesoro e divertiti!- 

Sollevò una mano per salutarli e in un attimo era già dalle sue amiche. -Heylà ragazze! Come state?- Erano quasi tutte lì e provò un forte piacere nel notare che la cowboy non si vedeva ancora. - Bhe non c’è male Spikybù, almeno così credo! Naturalmente se un enorme mostro delle tenebre si stesse nascondendo sotto di noi con la sua armata pronto ad attaccarci, il male allora ci sarebbe! Ma io non potrei saperlo e quindi penso che non vada tutto bene!- Snocciolò Pinkie tutto d’un fiato senza mai togliere lo sguardo dal cellulare. -Ignorala Spike..- Mormorò Rainbow Dash dandogli una pacca sulla spalla. - Tranquilla, ormai conosco anch’io Pinkie!- Esclamò ridendo. Poi una voce alle sue spalle. - Allora, sei emozionato?- Rarity era seduta sulla bici di Rainbow e gli volgeva uno splendido sorriso. -S…sì…cioè, No! Emozionato? E perché mai è solamente una gita ad un noiosissimo museo.- Concluse cercando di apparire il più indifferente possibile. La ragazza gli si avvicinò e si piegò all’altezza del suo orecchio. - Avanti tesorino, ti sei dimenticato che Twilight è anche nostra amica?- Spike sentì il volto andargli a fuoco. Un po’ per la presenza della ragazza così vicino a se e un po’ per il discorso. - Cosa centra Twilight, adesso?!- Esclamò sulla difensiva. -Spike!! Che bello che almeno tu sia qui!- Lui si voltò e vide l’amica dai capelli blu notte corrergli in contro e stringerlo in un forte abbraccio. Un odore di inchiostro e libri antichi lo avvolse e si lasciò sprofondare tra le sue braccia. 

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Spazio Autore 

Chiedo scusa se ci sono errori di battitura. In questo periodo sono abbastanza occupata, quindi passerà più tempo tra un capitolo e l'altro e mi dispiace, vi chiedo perciò di avere un po' di pazienza. Ciao e alla prossima! :)

   
 
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