Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Scarlett_Brooks_39    01/07/2015    1 recensioni
Clare e Matt non hanno piu' saputo niente l'uno dell'altra dopo quel fatidico sabato di quattro anni prima, ma quando si troveranno faccia a faccia le cose fra loro saranno molto cambiate, tanto da non far sperare nessuno dei due in un lieto fine, tanto da andarsene con la consolazione di riuscire a trovare, un giorno, qualcuno simile a loro con cui passare il resto della vita.
>
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
THE ONE
 
Image and video hosting by TinyPic


Nickname Scarlett.Brooks
Titolo "The One"
Fandom Originale
Personaggi e/o Pairing Clare/ Matt (HET)
Titolo canzone "Leave out all the rest", Linkin Park
Rating Verde
Genere Romantico, Introspettivo
Avvertimenti Nessuno
Introduzione o note d'autore Clare e Matt non hanno piu' saputo niente l'uno dell'altra dopo quel fatidico sabato di quattro anni prima, ma quando si troveranno faccia a faccia le cose fra loro saranno molto cambiate, tanto da non far sperare nessuno dei due in un lieto fine, tanto da andarsene con la consolazione di riuscire a trovare, un giorno, qualcuno simile a loro con cui passare il resto della vita.
NOTA: Durante la stesura della storia mi sono accorta che, invece di un finale triste, me ne sarebbe piaciuto piu' uno felice... la canzone non specifica propriamente la perdita di quest' amore, ed in molti punti mi sono comunque soffermata su questa per renderla adatta alla storia. Spero di non essere penalizzata :(. Buona lettura!


Continuava a camminare avanti e indietro lungo il vialetto di casa sua, nascosta dietro ad un albero, mai convinta di fare ciò che desiderava. Ormai lui aveva una vita, una moglie, lei che cosa c'entrava? Era solo un ricordo per lui, che piano piano si sarebbe affievolito col tempo. Tutti i bei momenti passati insieme sotto gli alberi, tutte le sere a fissare le stelle, tutti i loro segreti sarebbero stati seppelliti nel fondo del loro cuore, per riaffiorare rare volte, futilmente. Non aveva il coraggio di bussare a quella porta. E se le avesse aperto lei? Cosa avrebbe pensato? Ma francamente, era molto più preoccupata dall'idea che le aprisse lui. Non si vedevano da quattro anni, ed in questo lasso di tempo lei si era fatta una splendida carriera nel mondo della scrittura, lui invece si era sistemato e sposato. Dopo un fatidico sabato le loro vite si erano separate e nessuno aveva più avuto notizie dell'altro. Clare allora si decise, dopo essersi aggiustata un po' alla meglio la camicetta color panna ed essersi sciolta i capelli castani dalla coda di cavallo, e si indirizzò verso la porta di casa.

< Sciolti ti starebbero meglio, sai? >

Le diceva sempre lui, nel paradiso dei loro quindici e diciotto anni. Clara protestava, perchè odiava avere i capelli in disordine, che col vento le impedivano la vista, ma se piacevano a lui, allora non avrebbe detto niente.
Scacciò questo pensiero dalla mente per concentrarsi sul momento. Bussò tre volte, seccamente, distintamente e poi ritrasse la mano sul fianco. Un ragazzo sui trent'anni le aprì la porta, portandole via il respiro. Non lo ricordava così: i capelli mossi e scuri erano corti, un taglio inusuale per lui. Indossava un paio di occhiali ed una camicia celeste, ma nel complesso, per lei restava sempre il ragazzo più bello del mondo. Appena la vide, Matt ebbe un tuffo al cuore. Clara, la sua Clara era di fronte a lui, più bella che mai. I suoi capelli color cioccolato avvolgevano il suo viso ed i suoi occhi marroni e profondi sembravano scavargli l'anima.
"Ciao Matt"
Matt rimase interdetto, afferrando con la mano il pomello della porta, quasi chiedendo un aiuto per rimanere in piedi.
"Clara...che ci fai qui?"
La voce di lei era soffice e dolce, prorpio come si ricordava. Cercò di mantenere un tono di voce fermo, ma troppe emozioni lo destabilizzavano sempre.
"Io avrei...bisogno di parlarti"
Chiuse la porta dietro di se' ed imboccò una strada secondaria, che li portò su una collinetta, dove c'era una panchina all'ombra di una veccia quercia.
"Come stai?"
Le chiese lei, sorridendo. Matt era stranamente diventato più alto di qualche centimetro da come se lo ricordava Clara ed i suoi bicipiti leggermente più allenati. Un'unica cosa non era cambiata in lui: i suoi magnifici occhi marroni, che al sole diventavano più chiari, contornati da ciglia lunghe ma sottili.
"Bene...bene, grazie. E tu? Ho visto il tuo libro in libreria, è fantastico"
Matt rimase titubante, nervoso come non mai. Queste situazioni lo mettevano sempre in imbarazzo, soprattutto questa. Voleva scappare via, ma Clara emanava qualcosa che lo spingeva a restare. Le sue labbra erano così morbide, dalla forma così definita, ed i suoi occhi, oh...i suoi occhi.
"Oh, sì, il libro...è stata una bella esperienza, quella."
Le parole, che di solito non erano un problema per lei, non riuscivano a venirle in mente. Si mise a sedere sulla panchina con fare disinvolto, come aveva sempre fatto. Lui non smise un attimo di seguirla con lo sguardo. Quanto gli erano mancati i suoi modi di fare, quanto gli era mancata lei.
"Ho saputo che ti sei sposato, è meraviglioso"
"Sì, meraviglioso...lei, lei si chiama Silvia."
"Silvia...quella Silvia?"
Clare lo guardò con occhi sorpresi ed inclinò leggermente la testa.
"Sì, quella Silvia"
Non si aspettava che fosse proprio lei sua moglie. Silvia aveva sempre provato del tenero per Matt, anche quando loro due stavano insieme. Ma cosa poteva rimproverargli? Dopotutto le cose erano andate come era giusto che doessero andare.
"Oh, capisco. Lei per caso è...?"
"No, per ora non vogliamo avere dei figli"
"E' un vero peccato, sai? Vi verrebbero benissimo!"
A quel commento detto con tono sarcastico, per smorzare la tensione del momento, Matt abbassò la testa e soffocò una risata, scalciando un sasso col piede. Lo faceva sempre quando era nervoso, Clare lo sapeva bene. Sperava che guardandola negli occhi Matt capisse che per lei non era ancora finita, ma Matt non incrociava mai il suo sguardo. Rimaneva taciturno, avvolto nella sua timidezza, come aveva sempre fatto. Osservandolo, Clare si rese conto che Matt per lei era tutto: il suo migliore amico, il suo amante perfetto, la sua anima gemella. Ma purtroppo, lui aveva già un'altra anima gemella, alla quale aveva fatto un eterno giuramento d'amore che lei non poteva e non voleva spezzare. Le lacrime iniziarono a bussare alle pareti dei suoi occhi, la gola le si chiuse ed un senso di oppressione e tristezza la invase, ma non voleva mettersi a piangere davanti a lui come una bambina, e lui lo sapeva bene.
"Sai, credo di aver sbagliato a venire qui, saltando fuori dal nulla come se non fosse successo niente fra noi, come se fossimo solo amici di vecchia data. Non avrei mai dovuto. Scusami, scusami tanto, ma non riuscivo a stare lontana da te... ed è stupido dirlo ora, perchè sono io che ti ho allontanato! E mi faccio solo schifo... ma adesso ho capito e sta tranquillo, sparirò dalla tua vita, come se questo giorno non fosse mai esistito."- Clare si portò una mano davanti alla bocca per soffocare un singhiozzo, chiuse gli occhi e poi si voltò per andarsene. Dopo pochi passi però si fermò e si voltò di nuovo verso di lui, che non aveva mosso piede da dove era prima. - "Spero solo di trovare uno come te, prima o poi, ma sappiamo entrambi che di te ce n'è solamente uno. Scusami, addio."


Matt incontrò Silvia due anni dopo quel giorno, e passato un anno e mezzo lei stessa chiese a Matt di sposarla. Rassegnato ormai all'idea che la sua anima gemella fosse perduta, acconsentì, nella speranza che col tempo tutto sarebbe divenuto più semplice e che in qualche assurdo modo lui sarebbe riuscito a dimenticare Clare. Ma questo non era mai successo.
Il giorno dopo Matt si vestì, come al solito, pronto per andare a lavoro. Silvia lo baciò al mattino, gli preparò il solito caffè e gli stessi biscotti integrali di sempre.
"Silvia, come ti sembro?"
Silvia era stupita da questa domanda, ma osservando suo marito non potè non dire che era meraviglioso al solito. Un perfetto uomo serio e diligente.
"Serio e diligente."
Ripetè lui, riflettendoci su.
"Non ho mai voluto essere così, sai? Ho sempre voluto essere me stesso, in ogni cosa che ho fatto."
"Tesoro, ma che stai dicendo?"
"Odio le camicie, odio il caffè amaro ed odio i biscotti integrali."
"Beh, compreremo qualcosa che ti va allora, qual è il problema?"
"Non posso continuare ad essere chi non sono, nella speranza che un giorno diventi una persona diversa."
E poi, in preda ad un momento d'euforia, si alzò di scatto dalla sedia e sorrise.
"Io non sono così! Non...non posso esserlo, capisci? Ma certo!"
Prese la giacca e camminò a passo sostenuto verso la porta. Silvia, sempre più preoccupata dal comportamento del marito, lo seguì.
"Ma dove stai andando?"
"Silvia, il nostro matrimonio è stato uno sbaglio."
Disse secco lui, voltandosi verso di lei.
"Scusami?"
"Io amo Clare! L'ho sempre amata, solo che non volevo ammetterlo a me stesso!"
Silvia allora gli tirò uno schiaffo, così forte da fargli voltare la testa. Ma lui, invece di sentirsi in colpa o altro, disse solamente:
"Grazie!"
E con un sorriso stampato sulla faccia, uscì da quella casa, da quella prigione, e corse in macchina. Sfrecciò a tutta velocità con la sua Mustang sulla via che conduceva all'areoporto. Sapeva che Clare stava tornando a casa, la conosceva troppo bene. Mentre stava guidando, tutte le immagini della loro vita insieme si materializzarono davanti ai suoi occhi. Le superiori, il loro primo bacio, la loro prima rottura, il loro ritorno insieme, i baci, i bei momenti, le estati passate insieme e separati, le litigate, il loro amore, i loro amici, le sere in discoteca, le risate, la complicità, i segreti, la maturità, le corse per non perdere il treno che l'avrebbe portato da lei, durante i tempi dell'Università, i loro nuovi amici, quelli vecchi, gli sguardi, i sorrisi! Era lei la sua anima gemella, era lei quella che lo rispecchiava in tutto e per tutto.
Parcheggiò la macchina un po' alla meglio e corse dentro l'areoporto. Cercò, finchè la trovò. Stava imbarcandosi, in tutta la sua bellezza. Corse da lei, gridando il suo nome più volte. Clare si voltò, lo vide, rimase senza fiato. Il suo Matt era davanti a lei.
"Matt, che ci fai qui?"
"Odio piombare qui così, ma non posso stare senza di te...ci ho provato, credimi, con tutto me stesso. Ma di te ce n'è solo una, e senza di te io non sono me."
"Oh, Matt..."
"Voglio farti una domanda, ma ti prego, stavolta rispondi sì o no." - "Clara Mary Anne Thompson, vuoi sposarmi?"
Il viso di Clare s'illuminò di scatto, ed un sorriso comparve sul suo viso. Lasciò cadere le valigie a terra, e piena di gioia disse solamente:
"Come potrei rifiutare?"
Non ci fu bisogno di dire altro: i due si abbracciarono come non facevano da tanto, tantissimo tempo e poi si baciarono. E quando le loro labbra si toccarono, fu come se una parte del loro cuore tornasse, dopo tanto tempo, dove doveva essere.
"Ti amo, Clare"
Quelle sue parole, uscite in un sussurro, le erano tanto mancate. Fu come tornare ai tempi della loro adolescenza, quando le loro preoccupazioni ed i problemi erano pochi e di minore importanza. Sapevano entrambi che non sarebbe stata facile la via per la felicità, ma volevano credere che niente è mai troppo tardi, che l'amore spesso fa male, ma che a volte è destinato a durare nel tempo. Adesso, dopo colpi di testa, addii, dichiarazioni, notti passate in bianco, litigi, lacrime, sorrisi ed emozioni, potevano finalmente dire che non poteva esistere qualcuno che potesse sostituire uno dei due, perchè erano semplicemente unici l'uno per l'altra.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Scarlett_Brooks_39