Note: Hercules/Megara – Hercules.
Questa è una delle mie otp storiche della Disney e dedico questa storia alla
mia cara amica Ilovewrite. <3
Storia ambientata post-Hercules! J
Ciò
che si fa per amore lo si fa sempre al di là del
bene e del male
48.
«Don't say we aren't right for each other. The way I see it, we
aren't right for anyone else».
Alcune volte Hercules contemplava l’Olimpo, fin dove la visuale lo
permetteva, mentre nelle vicinanze scivolavano utensili da cucina o si
sgretolavano delle pareti, generalmente a causa della baldanza di Pegaso.
In quei casi Megara lo rimbeccava più e più volte, finché lei e Pegaso non
concordavano un silenzioso astio, il che perdurava sino all’ora di cena –
Hercules trovava tutto ciò divertente, per quanto ripetitivo, quella era la sua
idea di famiglia.
Tra l’Olimpo e la terraferma vi era un divario immenso, anche se Hercules aveva
avuto solo un assaggio delle ultraterrene origini: vi erano una varietà di dei,
ma l’armonia regnava serena e non sarebbe potuto essere altrimenti.
«Non dirmi che ti sei già pentito, bel fusto», Megara lo raggiunse, dandogli
una piccola gomitata.
«Oh, no, affatto. Stavo solo riflettendo…», ammise sinceramente Hercules. «La
vita sarebbe stata una noia, laggiù».
«Oh, certo, l’immortalità e lo svago. Nessuna tassa da pagare, nessun problema
al mondo. Dei, aiutate quest’uomo!» , declamò teatralmente Megara, voltandosi
in direzione del cielo.
«E nessuna come te, Meg».
Megara lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e chinò leggermente il capo:
non era un aspetto di se stessa che le piaceva mostrare – non ai più, almeno –,
ma Hercules conosceva sin troppo bene quello sguardo.
«Nessuna come me, eh? Ma saresti potuto essere immortale e un giorno… un
giorno potresti pentirti di questa vita mortale. Semplice. Terrena».
«Perfetta», scandì a sua volta Hercules, stupendola. «Per come la vedo io non
ero destinato all’Olimpo, ma l’Olimpo era destinato a portarmi da te».
Megara sussultò, per la prima volta non sapeva davvero cosa dire; quindi
Hercules ruppe quel silenzio, appoggiando la sua fronte a quella dell’amata:
«Non pensare mai più una cosa del genere. Questa vita, questo… amore, è
più immortale di tutte le divinità dell’Olimpo messe insieme».
Le loro labbra si sfiorarono per qualche istante, dopodiché le parole di Megara
proruppero nel piacevole scambio di silenzi e sguardi che si era venuto a
creare: «Beh, dovrai farci l’abitudine bel fusto, perché è l’unica immortalità
che avrai. E ora rientriamo, prima che i dei ci minaccino di persona».
♥