Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: bagnodonda    01/07/2015    0 recensioni
Mi manchi e mi mancano le tue mani da stringere, anche se so che non cercano mai le mie per prime.
[Femslash]
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 


 







La puzza di delusione era pesante nella piazza sovraffollata, nella parte bassa, vicina alla fontana e alla strada, illuminata appena dai lampioni che buttavano la loro luce squallida sul cemento; là il fetore di alcolici ed erba impregnavano l’aria, mentre le due ragazze discutevano nell’angolo più basso della piazza, con un paio di loro amici a breve distanza.

“NON VOLEVO FARLO!” Urlò la più grande, mentre guardava la più piccola, capelli neri e lunghi, occhi colmi di lacrime e labbra rosse e screpolate.

“NON ME NE FOTTE, VAFFANCULO!” Rispose a tono Bea, facendo girare anche molto persone sedute sulla fontana di marmo. La più grande provò ad avvicinarsi, ma la seconda si spostò, finendo sulla strada lastricata che scendeva lungo la grande via cittadina.

“SEI TUTTO QUELLO CHE VOGLIO!” La prima ragazza la raggiunse, prendendola per un polso. Le fissava le labbra, piccole. Voleva baciarle, le facevano male, erano il suo desiderio più triste e primitivo, e stava a fissarle come stelle e come fuochi d’artificio. “SEI TUTTO QUELLO CHE HO!” Continuò, urlando, il peso dei sensi di colpa sul cuore che le spezzava le costole. L’altra si dimenò, per andarsene, e attraversò la piazza buia come una furia, piangendo, attirando sguardi dagli altri ragazzi presenti.
Sofia si fermò a guardarla mentre saliva, il peso che dal cuore le saliva in gola e arrivava al cervello e rendeva tutto pesante e annebbiato e, complice la vodka che aveva bevuto poco prima, si ritrovò a terra. E pianse, come non aveva pianto mai, pianse per Bea, per le delusioni, per averla persa, per il fatto che non c’era più e per quanto intensamente la desiderava e desiderava le sue mani tra le sue e le sue labbra sulle sue ed i suoi occhi nei suoi. Mentre le sue urla risuonavano ancora

“TU NON MI CONOSCI”

“IO TI VOGLIO CONOSCERE”, avrebbe voluto rispondere Sofia.

“NON SAI NIENTE DI ME!” Voglio sapere di te, Bea, voglio stare lì e starci con te e non sto bene se non ci sei, e per quanto provi a convincermi del contrario, io posso stare solo sotto il suo sguardo e sotto quello di nessun’altra.

“VAFFANCULO!” Non si era fermata, nemmeno dopo l’ennesima dimostrazione che quella ragazza non ce la voleva più nella sua vita, che non voleva averla vicino, che aveva cambiato idea, che aveva lasciato un vuoto che Sofia si impegnava a colmare senza successo, era come cercare di riempire una cazzo di bottiglia bucata.
Amarla era come respirare da una riserva d’aria limitata, pensava Sofia, come quelle degli incidenti aerei. Che se si respira troppo si muore, ma si muore anche se si smette di respirare. Si sentiva così, su un aereo in fiamme in discesa verso l’inferno, e lei si era salvata e stava in alto, tra le nuvole, dove Sofia non poteva raggiungerla e si nascondeva, negando anche quegli sguardi che l’avrebbero salvata pure nelle fiamme dell’inferno.








 




Sono settimane che cerco frasi abbastanza tristi
per farti capire quanto di merda ci sto perchè non ci sei
ma tu non mi guardi più ormai
però penso che la cosa più triste del mondo al momento
sia il mio sguardo quando mi guardo attorno
e capisco che tu non ci sei
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: bagnodonda