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Autore: Fra_chan22    02/07/2015    1 recensioni
"Tu sei sempre stato ottimo nella guida, non passava giorno che non te ne vantavi criticando la mia passione per la velocità e le frenate improvvise. E avevi deciso proprio sabato, quel cazzo di sabato di una settimana fa, di prendere la macchina e guidare come un pazzo? Di non accorgerti del semaforo che da arancione diventava rosso? Della vettura che ti veniva incontro..."
[AU!FrUK] + accenno FACE family
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, FACE Family/New Continental Family, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Good morning, my dearest love.

(Alfred)
Il mio papà è triste. Oggi ci ha lasciati dalla zia Elizabeta, le ha detto qualcosa che non sono riuscito a capire, ci ha dato un lungo bacio sulla guancia e ha lasciato la porta chiudersi alle sue spalle, uscendo. È la terza volta questa settimana. Papà è andato da Francis, in ospedale. Francis è l'altro nostro papà, e noi gli vogliamo davvero tanto bene. Credo che papà Arthur gliene voglia ancora di più. Per questo è ancora più triste di noi. A Matthew manca tanto, io lo so. Ogni sera da quando non vediamo papa, dopo il bacio della buonanotte, lui viene nel mio letto e mi abbraccia. Io lo sento piangere contro la mia spalla ed essendo un eroe cerco in tutti i modi di consolarlo, senza scoppiare a piangere anch'io. Io sono un vero eroe. Me l'ha detto papà Francis una volta. Sono un vero eroe perchè proteggo a tutti i costi quelli a cui voglio bene. Io, peró, non sono riuscito a proteggerlo da quel brutto incidente.
"Al, Matt, il vostro papá ritornerà questa sera dopo cena; quindi, che ne dite di venire in salotto? Volete qualcosa?" Elizabeta ci accarezza il capo, sorridendoci comprensiva. Io la guardo spaesato.
"Io voglio solo che papa ritorni a casa..." mormora Matthew, prima di stringere convulsamente il suo orsacchiotto.
Giá, è tutto quello che desidero anch'io.
❋❋❋
(Arthur)
Brutto coglione.
Brutto pervertito, vinofilo, coglione di una rana. Tu sei sempre stato ottimo nella guida, non passava giorno che non te ne vantavi criticando la mia passione per la velocità e le frenate improvvise. E avevi deciso proprio sabato, quel cazzo di sabato di una settimana fa, di prendere la macchina e guidare come un pazzo? Di non accorgerti del semaforo che da arancione diventava rosso? Della vettura che ti veniva incontro...
Brutto coglione.
Dovresti proprio vedere quanto fai stare male Alfred e Matthew con la tua assenza. Non passa giorno che non mi chiedano di te, maledetta rana. E non passa giorno che io non riesca a rispondergli senza incrinare la mia voce. Sei sempre stato tu il più forte a sopportare il dolore, quello tuo e anche quello degli altri. Sei sempre stato tu quello bravo a consolare nel momento del bisogno. Ovvio che non te l'abbia mai detto, ma tu giá lo sai. 
Brutto coglione.
Sto guidando ben oltre il limite di velocità consentito per raggiungere una rana vinofila stesa su un lettino d'ospedale, che da cinque giorni fa la "bell'addormentata nel bosco". È proprio nel tuo stile. Non potevi semplicemente riportare qualche taglio qua e lá sulla tua odiosa faccia. No, dovevi per forza mettere la tua vita a rischio fino a questo punto. E io, invece, non potevo semplicemente combattere il mio orgoglio, quel sabato sera, e prenderti il braccio implorandoti di restare. Se solo l'avessi fatto, forse la macchina sarebbe rimasta nel garage e tu saresti rimasto tra le mie braccia, sussurrandomi le tue solite cazzo di frecciatine sul mio carattere. Se solo l'avessi fatto, forse avresti solo un labbro spaccato per il pugno che sicuramente ti avrei rifilato a quel punto. Se solo l'avessi fatto, forse adesso non mi troverei nel parcheggio dell'ospedale, con la fronte appoggiata al volante, a pregare che tu ti risvegli e ritorni dalla tua famiglia. Che ritorni da me. 
Sei solo un brutto coglione.
Mi fai pure aspettare nel corridoio, come se io avessi tutta la pazienza di questo mondo per poterlo fare. "Visita di controllo" 'sto cazzo. I medici farebbero meglio a lasciarti perdere, sei un caso disperato. Lo sei sempre stato. Ecco, ora vedo la porta aprirsi e un'infermiera carina che mi avverte di poter entrare. Finalmente. Sai, sarebbe proprio il genere di ragazza alla quale un tempo tu saresti corso dietro come il pervertito che sei. Ora non lo faresti mai. Vuoi troppo bene alla nostra famiglia per poter ritornare quello che eri un tempo. Avrei dovuto ricordarmelo anche quel sabato sera, mentre prendevi le chiavi di casa e mi avvertivi, con rabbia repressa, che saresti andato a schiarirti le idee "in un posto in cui saresti stato sicuramente più gradito". Come se ci fosse stato un luogo più consono di casa nostra. 
Sei davvero pallido oggi, rana. Me ne accorgo quando mi siedo al tuo capezzale e ti osservo. Sei davvero brutto, in stato comatoso. Ti preferisco quando ti addormenti con un leggero sorriso sulle labbra, mentre mi stringi un po' più forte a te dopo aver fatto l'amore. Oppure quando osservi i bambini giocare, con quello sguardo dolce a dipingerti il volto. A questo corpo apparentemente inanimato, ti preferisco persino quando cerchi di velare le tue smorfie di disgusto mentre assaggi un mio piatto. Ho sempre segretamente pensato che sarebbe stata proprio la mia abilità culinaria a mandarti in ospedale, anche se non te l'ho mai detto. Andiamo, non sono stupido; è ovvio che tu sappia cucinare meglio di me. È l'unica cosa in cui sei più bravo del sottoscritto. Oltre a confortare i bambini. Oltre a coccolarli come si deve. Oltre a farmi sentire amato. Dannazione, rana! La nostra famiglia senza di te non puó esistere! Sappiamo entrambi che è così. Quindi, per favore, ritorna da noi, da Alfred, da Matthew e da me.
Ti prendo una mano tra le mie.
Brutto coglione.
Sono passate ore da quando sono seduto su questa sedia così scomoda e tu non hai ancora mosso un dito. Ci godi a farmi stare così in pena, ammettilo. Ci godi a sentirmi portare la tua lunga e morbida mano alle mie labbra, a sussurrare contro essa insulti e carinerie. Ti amo, Francis. Te l'avró detto sì e no quattro volte in dodici anni che siamo sposati, mentre tu me lo ripeti almeno venti volte al giorno. Lo fai perché non vuoi che io pensi sia una cosa scontata. Credimi, amore mio, non l'ho mai fatto. Non ho mai dato il nostro amore per scontato. Insieme abbiamo superato tanti problemi ed inconvenienti, dai più piccoli a quelli più grandi. Per questo sono convinto che anche questa volta ce la faremo. Ti devi solo svegliare, Francis. Ti devi solo svegliare.

Qualche altra ora dopo mi sto per addormentare sul tuo braccio, deciso a lasciarmi portare via dalle ultime tracce del tuo solito e squallido profumo. Prima di cadere definitivamente tra le braccia di Morfeo, ti bacio delicatamente sulle labbra pallide e ti stringo un po' più forte la mano. Che, questa volta, non tarda a rispondermi con una rapida stretta. Tutto il sangue defluisce dal mio volto. Oh, mio Dio.
"Francis..." mormoro, mentre sento un'ulteriore stretta, un'altra ancora. I miei occhi si riempiono di lacrime, mentre vedo i tuoi crucciati e coperti dalle palpebre intorpidite. Ti stai svegliando. E io sono troppo commosso, troppo emozionato anche solo per fiatare. Dovrei chiamare qualcuno, dovrei uscire dalla stanza e chiedere l'aiuto di un'infermiera. Ma tutto quello che faccio è stringerti un po' più forte la mano e con l'altra detergermi le guance dalle lacrime. Neanche in un momento come questo mi va di mostrarmi troppo debole. Anche se è la verità. Io sono debole, lo saró sempre, finchè tu non sarai al mio fianco. Sei la mia vita, Francis. 

Quando finalmente apri gli occhi, i tuoi bellissimi occhi azzurro cielo, mi sento sospirare, come se fino a quel momento, per un'intera settimana, avessi trattenuto il fiato. Ti vedo spossato e spaesato. E come darti torto. Lo sono anch'io, non appena volti il tuo sguardo su di me. Hai una cera orribile, te l'ho detto? Sei brutto. Molto brutto. E sei anche un coglione. Le lacrime riprendono a scendere. Mi hai fatto spaventare tantissimo, maledetta rana. Ti odio per questo. Ti odio per avermi fatto dire quelle cattiverie sabato. Ti odio per la tua brutta faccia. Sei un vinofilo, uno sclerato, un brutto coglione...
"Bonjour, mon Arthur" mi sussurri, mentre il primo sorriso della giornata compare sul tuo volto. Dio, quanto vorrei prenderti a pugni in questo momento. Ma ho le mani troppo impegnate ad asciugarmi le lacrime e a velare un sorriso che nasce spontaneo anche sulle mie labbra:
"Good morning, my dearest love."


Angolo dell'autrice sclerata:
okay, eccomi con una deprimente  FrUK di nuovo in questo fandom. Volevo scusarmi per la volgarità, ma ritengo che persino un gentleman come Inghilterra si trasformi in un piccolo Romano quando l'amore della sua vita Francis si trova tra la vita e la morte. Spero di essere stata abbastanza IC, in caso non esistate a farmelo sapere!
Fra_chan22
P.S. Devo ammettere che guardare videoclip dei Maroon 5 dà terribili spunti...

  
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