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Autore: Ilia in Wonderland    02/07/2015    3 recensioni
Faceva freddo quel giorno.... Esattamente come quel giorno.... Indossai i miei anfibi neri e la mia giacca di pelle e andai esattamente in quel posto...Quello di sei anni fa.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E quindi sono tornato su quel tetto, perché volevo semplicemente stare da solo, semplicemente solo io e i miei ricordi. Il fumo mi esce dalla bocca e quindi mi metto le mani in tasca, fa davvero freddo come quel giorno. Accidenti, forse avrei dovuto mettermi qualcosa di più pesante invece che la mia solita giacca di pelle borchiata. Perché sono venuto qui? Riesco a sentire la città com’è per davvero. Ci sono le sirene delle ambulanze, della polizia, clacson che suonano contemporaneamente, il traffico che passa, il vento leggero e agghiacciante che mi sta gelando perfino la punta dei piedi. È tetro e soffocante. Come quel giorno, identico …. Quanti anni sono passati? Sette anni dal nostro primo incontro …. Chissà perché mi diede subito l’impressione di una ragazza che sorrideva spesso ma che dentro stava morendo. Dopo un anno la rincontrai, stava peggio di prima …. “Ma cosa ti sta succedendo?” è questo che volevo chiederle ma potevo mai essere così indiscreto con una ragazza che conoscevo appena? Mi sto innervosendo, caccio nervosamente le sigarette e me ne metto una in bocca …. Da quando fumo così tanto? Manco me lo ricordo più …. Di sicuro spero che tu non sia delusa. AHAH se ci ripenso …. Mi dicevi che ogni volta che mi incontravi fumavo “Che sei una ciminiera?” AHAHAH ma che diamine? Ci rido ancora …. Non posso trattenermi davvero. Davvero, faccio fatica anche a reggermi in piedi. Rimango in silenzio ascoltando ancora il chiasso del traffico, sto respirando ancora l’aria umida. E pensare …. E pensare che questi miei piedi non hanno corso abbastanza, non per te, queste mie mani non ti hanno afferrato …. Oh mio …. Ma che merda sono stato ad averti lasciata cadere così? A non chiederti prima “Come stai?”. Quando tu mi dicesti “Bill …. Per me non c’è nessuna alternativa ….” Io dovevo risponderti “Si che c’è!” invece sono stato in silenzio e ti ho fatto pat pat sulla testa. Dovevo prenderti con me …. Quel giorno le sirene suonavano sotto questo stesso palazzo, le donne urlavano, tra cui anche tua madre e poi la polizia cercava di calmare tutti, io ti ho riconosciuta, tu eri lì sopra e guardavi ovunque tranne il pandemonio che si era creato a causa tua. Tu piangevi, io ho visto che tu piangevi perché quel gesto era troppo anche per te, eppure lo stavi facendo …. Io sono corso tra tutti spezzando le transenne, con i miei occhi truccati guardai te che stavi in alto, perché cazzo nessuno faceva niente? Mi fanno incazzare, merda! E quindi sono salito con il pensiero “Fai che non si butti mentre io sto salendo! Ti prego!” ho corso con tutto il fiato che avevo in corpo, no, non tu, la tua vita non può essere buttata così, so che tu devi vivere. Arrivai sul tetto dell’edificio, il tuo giubbino a terra –Aspetta ….- tu ti girasti con uno sguardo impassibile –Non farlo! Ti prego, non puoi farlo!- -Ciao Bill ….- mi dicesti sorridendo –Aspetta, dai su vieni qui!-. Lei scosse la testa –Bill …. La vita non è come in un film o in un videoclip …. La vita è quella che è …. E per me non c’è alternativa …- lei singhiozzò –Per me non c’è più niente Bill! Non lo capisci? Sono finita!- -No, dai non dire così ….- -Ahah Bill ….- lei fece una pausa e ridiventò seria –Bill io …. Ti amo ma non posso restare …. Mi dispiace!- -ILIA!!!!!!!!- vidi la sua immagine scomparire da sopra il tetto …. Avrei voluto dirle tante cose, avrei volute dirle che io avrei potuto ricambiare il suo amore, che potevo farla ridere, che io potevo aiutarla ed ero andato lassù per dirglielo. Mi ressi al muro stringendo così tanto le unghie da potermele spezzare, guardai giù e urlai con tutta la forza che avevo in corpo –NO!!!!!- non poteva averlo fatto. No, Ilia non tu …. Eri piccola e fragile, è vero, però non immaginavo arrivassi a tanto. Non davanti ai miei occhi. “Io penso che tu possa reagire, si, Bill, io penso di si” mi davi un sacco di forza eppure “Tu non mi tradirai vero? No, tu non sei il tipo”, “Bill io sto bene così …. Mi sono sempre fatta coraggio guardando il paesaggio a me visibile …. Alcuni mi prenderanno per pazza o per una stupida bambina che si illude di sogni impossibile ma è così …”, “Aspetta com’è che dicevi? Quando tutto sarà finito io sarò un angelo e per te brillerò nella notte scura”, “Penso che in qualche modo tu mi abbia SALVATO LA VITA” e allora …. Perché io non ci sono riuscito? Mi tocco le guance e tiro su col naso, butto la sigaretta e mi rimetto le mani in tasca …. Fa freddo, fa davvero freddo …. Come ti sentivi quando le lacrime ti spaccavano il volto? Quella notte io sono tornato indietro e da quel giorno vengo spesso qui …. Forse in qualche modo mi sento più vicino a te …. Sento che da questo edificio tu possa osservarmi, quella fredda notte io ho avuta paura, ne ho ancora ma non ci sei tu a tranquillizzarmi e questo mi fa piangere. Mi sento tremendamente solo!! Mi pulisco di nuovo la faccia, cazzo. Sono passati sei anni eppure sento ancora quei suoni, sogno ancora quella scena come se fosse un incubo, forse ti cerco ancora su questo tetto, forse …. Non riesco a convincermi che sei morta. Ti cerco provando a trovarti negli altri. Avrei voluto scriverti una lettera dicendoti tutto quello che mi passava per la testa ma la verità è che non so nemmeno dove si trovi la tua lapide. Lo si, è vergognoso …. Forse dovrei accendermi un’altra sigaretta, ultimamente finisco i pacchetti da venti in un batter d’occhio …. Forse sto esagerando. –Sapevo di trovarti qui!- mi girai e trovai Tom dietro di me –Si può sapere perché diavolo vieni qui ogni volta?- -Scusa, vieni …. Possiamo andare!- Tom mi fermò –è per lei?- io annuii –Si …. È per LEI!- Tom non mi diceva mai niente quindi neanche in quel momento lo fece. –Lei voleva che tu stessi bene e sorridessi ….- mi fermai facendo fischiare i miei giganti stivali di pelle –Cosa?- -Ilia …. Voleva solo il bene per te …. Io le ho promesso che ti avrei tenuto d’occhio!- -Ma Tom perché ….?- -è una sua volontà …. Io, Ilia non l’ho mai conosciuta e neanche mi ci sono sprecato questo è vero, però ti amava e so che voleva che fossi felice!- un soffio di vento e mio fratello gemello mi sembrò un altro …. –Ma Tom ….- -Questo mi fa capire che ci tenevi anche tu …. Ci hai sempre tenuto ma non glielo hai mai dichiarato …. Ammettilo Bill una buona volta!- -Tu devi star fuori ….- -Oh avanti! Siamo sul luogo della morte e ancora non confessi?- -Cosa vuoi che confessi? Lei non c’è più …. Io …. Che dovrei dire eh? Che dovrei fare?- -Lo devi accettare Bill …. È dura ma ce la devi fare ….- abbassai lo sguardo, se Tom era venuto per farmi incazzare quel giorno, ci stava riuscendo alla grande. Tom si mise le mani sui fianchi. –Senti io lo so, per te è ancora più difficile perché tu l’hai vista mentre si buttava …. Tu non riesci a dimenticarlo!- -Non capisci Tom ….- -Si che capisco, la volevi salvare ma non hai fatto in tempo! In lei c’erano già delle ferite troppo grandi che tu da solo non potevi e non hai potuto guarire …. Bill ascoltami!- -Io …. Volevo solo provarci ….- -Lo so, e so che anche Ilia voleva provarci con tutto il cuore ma non possiamo capire chiaramente cosa le sia passato in testa in quel momento …. Io penso che devi dire basta ….- -Va bene, adesso andiamo!- -Bill avanti reagisci maledizione! Voi non siete mai stati insieme ma vi amavate!- un istinto di rabbia mi portò a fiondarmi su Tom con tutte le mie forze. –Si, si!! È questo che vuoi sapere? Beh si! Ilia era una persona fantastica, era allegra anche se sapevo che non le ero stato accanto come dovevo …. Anche se …. Sapevo che lei avrebbe fatto di testa sua quella notte!!- -Però tu ci hai provato Bill, è questo l’importante …- -Non ho fatto abbastanza!- -No Bill, hai fatto fin troppo! E poi dovresti smetterla di fumarti 30 sigarette al giorno …- mi ero arreso, tolsi le mani dalla maglia di Tom e continuai a guardare il pavimento. –Puoi ritornare qui quando vuoi, io non ti dirò niente però non tormentarti per Ilia …. Lei non voleva!- -Posso ritornarci?- lui annuì e io mi sentii più sollevato, non perché sarebbe tornata, no questo no, ma perché avevo ammesso per la prima volta in sei anni i miei sentimenti verso di lei.
  
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