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Autore: readytofly    02/07/2015    3 recensioni
La fama si sa, ha i suoi aspetti positivi e negativi.
Una cosa di cui ci dimentichiamo spesso è che, anche se famosa, quella è una persona con dei sentimenti e sogni nel cassetto, proprio come tutti noi.
Harry è famoso. Harry Styles è il cantante più famoso del momento. Ha una voce incredibile ed un fascino da pop star tutto suo. Il mondo intero richiede la sua presenza in qualche show televisivo, tutti lo adorano. Ma il sogno di Harry è Louis Tomlinson, ex cantante dei The Rogue.
It's Larry Stylinson, people.
SORRY NOT SORRY.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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*Con questo mio scritto, senza scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera, né offendere in alcun modo i personaggi,
in quanto, purtroppo, non mi appartengono.*




 
Harry Styles è il cantante più famoso del momento. Ha una voce incredibile ed un fascino da pop star tutto suo. Il mondo intero richiede la sua presenza in qualche show televisivo, tutti lo adorano. Lui non può essere più fiero di sé stesso, perché andiamo, guardate dove è riuscito ad arrivare grazie alla sua voce!
Ci sono giorni però in cui vorrebbe solo far finire tutto, giorni in cui un po’ di riposo è tutto quello di cui avrebbe bisogno. Esce da uno stadio pieno zeppo di persone urlanti e si rifugia nella sua stanza, solo. A volte vorrebbe avere qualcuno accanto a lui che gli chieda come è stata la sua giornata, o che si lamenti perché lascia tutto in disordine quando rientra esausto. Sfortunatamente né Liam, né Niall sono sufficienti a ricoprire quel ruolo.
Lascia le chiavi sul tavolino accanto all’ingresso e si sfila il cappotto, sfinito. Il periodo di registrazione dell’album è il peggiore secondo lui, inizia a cantare la mattina presto per riscaldare la voce e smette solamente numerose ore dopo, mentre fa anche esercizi di resistenza per allenarsi a non perdere il fiato quando si muove sul palco. Sono solo le cinque del pomeriggio e già vorrebbe buttarsi sotto il getto caldo della doccia e poi a letto. Ma il suo stomaco reclama del cibo e non può far semplicemente finta che quegli strani gorgoglii provenienti dalla sua pancia non ci siano. Purtroppo però per lui, Colette, la sua donna di servizio non gli fa visita già da parecchi giorni a causa di una brutta influenza e nessuno ha fatto la spesa per lui. Tutti gli scaffali della sua cucina sono completamente vuoti, c’è solo una mezza bottiglia di latte scaduto e qualche cipolla a riempirgli il frigo. Sbuffa infastidito e dopo essersi infilato nuovamente il cappotto, esce di casa per dirigersi al supermercato più vicino.
Infila le cuffie nelle orecchie e preme play sulla riproduzione casuale. La sua canzone preferita inizia e finalmente sente tutti i nervi sciogliersi. Quello è l’effetto che Amnesia (*) dei The Rogue gli fa.
Harry aveva tredici anni quando una band, chiamata The Rogue fece il suo esordio. Se ne era innamorato sin da subito. Era composta da cinque ragazzi: Ashton Irwin alla batteria, Calum Hood al basso, Luke Hemmings e Michael Clifford alla chitarra e Louis Tomlinson alla voce. Ecco, Louis Tomlinson è sempre stato il punto debole di Harry. È stato la sua prima cotta, il suo primo cantante preferito e l’unico che è mai riuscito a farlo emozionare con la sua voce. Harry era semplicemente pazzo per Louis Tomlinson e per i The Rogue. Sfortunatamente per lui, però un paio di anni prima, dopo cinque anni di grandi successi e onorata carriera, per cause sconosciute, i The Rogue si sciolsero e Harry, avendo preso malissimo la notizia, seppur ormai diciottenne, si chiuse in camera sua per tre giorni, ascoltando i loro cd a ripetizione e piangendo davanti le loro foto. Liam, il suo manager aveva addirittura dovuto annullare qualche intervista di promozione del suo primo album perché non c’era stato verso di farlo uscire dalla sua camera.
Arriva al supermercato proprio sulle ultime note di Amnesia, così decide di togliere la riproduzione casuale e preme play sulla sua playlist dei The Rogue, non smetterà mai di ascoltarli. Canticchia un’altra delle loro canzoni mentre, dopo aver afferrato un carrello, si dirige verso il primo reparto, quello dei cereali e dei biscotti. Uh, aveva proprio voglia di quei biscotti che Anne, sua madre gli comprava sempre da bambino. Cerca in tutti gli scaffali, ma non li trova da nessuna parte.
«Scusa, puoi scansarti un attimo?» chiede ad un uomo piuttosto basso che si sbraccia per arrivare ai biscotti sullo scaffale più alto.
«Come ti pare, ma ti prego, dammi una mano, non ci arrivo.» L’uomo si sposta di poco, quanto basta per farlo passare e poi guardandolo per la prima volta, lo riconosce. «Hey! Ma tu sei Harry Styles!»
Hmm, quella è una voce già conosciuta, sfila le cuffie e lo osserva. «Oddio. Ma tu sei Ashton Irwin!»
L’uomo, che poi tanto uomo non è, dati i suoi 25 anni, sorride, annuendo. «Sai chi sono?»
«Come faccio a non saperlo! Ho amato la tua band dal primo all’ultimo giorno! –poi abbassando la voce aggiunge – Ho anche pianto quando ho saputo della rottura! Questo non dirlo a nessuno, ti prego!»
Ashton ride di gusto, Harry arrossisce. «Mi fa piacere che Harry Styles sia stato un nostro grande fan. Che ci fai da queste parti?»
«Uhm, ecco…io abito praticamente qui accanto e..bhe, avevo la cucina completamente vuota…mangio cibo d’asporto da una settimana, è ora di un po’ di cibo salutare. Tu invece?» Harry non pensava che si sarebbe trovato così a suo agio a parlare con un componente della sua band preferita, e invece Ashton ha iniziato subito a parlargli come se fossero vecchi amici. Lo adora.
«Sto facendo anche io rifornimento, stasera ci sarà un po’ di gente a cena e la cucina è così vuota che c’è l’eco!»
«Ash! Ti sto aspettando al bancone del pane da almeno dieci minuti! Ce la fai a prendere quei fottuti biscotti?» Harry si irrigidisce di colpo. La voce proveniente dalle sue spalle è dannatamente familiare, spera di sbagliarsi, spera che quello dietro di lui non sia Louis perché Harry non è pronto né mentalmente, né fisicamente ad incontrarlo: puzza e è sicuro di avere un bel paio di occhiaie ad incorniciargli gli occhi.
«Harry, ti presento Louis. Sai già chi è. Louis, lui è Harry Styles!»
Harry deglutisce e si volta lentamente. «Ciao» dice solo, alzando la mano a mo’ di saluto.
«Ciao Harry! È un vero piacere conoscerti! Ascoltiamo spesso la tua musica.» Louis si fa subito avanti, porgendogli la mano sorridendo.
«Lui era un nostro grande fan sai? Ha detto che ha pianto quando ci siamo sciolti!» Louis ed Ashton ridacchiano. Harry diventa rosso come un peperone.
«Ashton! Avevi promesso che non l’avresti detto in giro!»
«Non l’ho promesso! E poi lui deve saperlo! È un tuo grande fan» dice indicando Louis che prontamente gli tira una gomitata. «Dovremmo farci una foto, mmh? Falla tu Harry, poi me la passi!»
E ok, Harry sapeva che il batterista fosse un tipo molto intraprendente e sciolto con tutti, ma non si aspettava che lo trattasse così, nel senso, come faceva a non essere neanche un po’ impacciato davanti ad uno sconosciuto? Comunque si sfila il telefono dalla tasca e scatta la foto.
«Ora scusami Harry, ma dobbiamo proprio andare! Mike, Luke e Calum non si sfamano da soli. Se puoi inviami la foto su twitter ok? È stato un piacere, a presto!» E veloci come erano apparsi, scompaiono. Harry non ha neanche il tempo di rispondere a ciò che ha detto Louis che già non ci sono più.
Poi ripensa alle sue parole. Quindi i The Rogue continuano a vedersi. E Ashton non ha più preso i suoi biscotti!
Oh, ma al diavolo i The Rogue che stanno a cena insieme e i biscotti! Harry ha appena parlato con Louis Tomlinson che ascolta la sua musica ed è un suo fan. Ha addirittura una foto con lui ed un pretesto per scrivergli su twitter senza sembrare un sfigato.
Così torna a casa mezz’ora dopo pieno di buste con ogni genere di cibo e prima ancora di togliersi il cappotto tweetta:
 
“Harry_Styles: Ho incontrato delle leggende oggi al supermercato @Louis_Tomlinson @AshtonIrwin pic.twitter.com/q834w1QGQy
 
Posa il telefono sul bancone della cucina e ripone la merce acquistata nei ripiani, cominciando anche a preparare la sua cena.
Dopo una doccia, si infila velocemente sotto le coperte, sblocca il telefono e trova una nuova notifica sul social network:
 
“Louis_Tomlinson: Dovremmo fare due chiacchiere prima o poi @Harry_Styles !!”
 
Ok, tutto quello che deve fare è darsi una calmata, tornare a respirare come una persona normale e rispondere in modo vago al tweet. Non ci riesce. Louis gli ha chiaramente detto che vuole rivederlo, tante grazie. Un quarto d’ora dopo sembra essere ritornato sulla terra, e dopo aver risposto con un semplice ‘Quando vuoi.’, spegne l’abat-jour e finalmente può dormire.
Louis Tomlinson sarà il protagonista di tutti i suoi sogni.
 
La mattina, quando Harry si sveglia, quasi con un gesto automatico prende il telefono ed apre Twitter, per cominciare la giornata in modo positivo, leggendo i messaggi dei suoi fans. Ad un certo punto poi, spalanca gli occhi, si alza dal letto di colpo e quasi non può crederci: c’è un messaggio diretto di Louis in cui gli scrive il suo numero di telefono dicendo ‘Quando vuoi, scrivimi.’
A poca distanza da un Harry emozionato e ancora mezzo addormentato, c’è Louis Tomlinson che si chiede se abbia fatto bene ad inviargli il suo numero senza sembrare un povero cretino.
 
ᴥ ᴥ ᴥ ᴥ ᴥ
 
Si svegliò di soprassalto. Quello stupido aggeggio infernale non la smetteva di suonare una fastidiosissima melodia spaccatimpani. Aveva sognato Louis, ancora una volta. Come ogni volta che sognava il cantante dei The Rogue, si sentiva vuoto, incompleto. Lo amava così tanto e non avrebbe mai potuto dirglielo.
Cominciò a piangere, singhiozzando. Era proprio una femminuccia.
«Perché piangi?» domandò una figura accanto a lui. Harry si asciugò le lacrime e si voltò a guardarla. Era Louis, nel suo letto, non aveva sognato tutto. Louis era lì, lo amava tanto quanto lui. «Amore, hai fatto ancora un brutto sogno?»
«Ho sognato il giorno in cui ci siamo incontrati per la prima volta.»
«Wow, dev’essere stato brutto incontrarmi visto che stai piangendo!» scherzò il maggiore.
«Smettila Lou. Ogni mattina è così, ti sogno e poi quando mi sveglio comincio a piangere perché ho paura che sia tutta una mia immaginazione.» Una lacrima scese solitaria sulla guancia di Harry, che si affrettò ad asciugarla.
«Harry ascoltami, sono qui. Ok? Non me ne vado. Ti amo così tanto, non dico bugie, dovresti saperlo.»
«Ti amo anche io Loulou, ma se smettessi di amarmi, io poi come farei?»
Il maggiore lo strinse ancora più forte a sé, passandogli una mano tra i capelli.
«Non importa quanto tempo passerà, non importa quale sarà il mio umore o quanti chilometri ci separeranno, finché vivrò, il mio cuore sarà sempre tuo, perché niente può fermare il nostro Grande Amore



 
 (*) Ovviamente i The Rogue sono i 5seconds of summer e Louis e Amnesia è la famosa, bellissima, stupenda e asdfghjkl canzone dei 5sos.




JamJam's me.
Hey gente, è un po' che non ci si vede! CIAO.
Nel caso non si sia capito, il titolo è preso dall'omonima canzone del Volo (Grande Amore, obv), che ha vinto Sanremo.
Ho questa storia tra le bozze da tantissimo tempo, la scrivevo e la riscrivevo continuamente, ma non riuscivo mai a trovare un finale, spero che questo sia di vostro gradimento C:
Ho finito gli esami, sono diplomata, sigh.  quindi ora mi concentrerò esclusivamente sulla scrittura.  Mi dispiace per voi!
Se avete voglia di parlare, o siete fans del Volo (non credo ce ne saranno molte ma sappiate che se ci siete vi amo tutte), potete trovarmi su twitter, qui
Un bacio,
Jam.


 
   
 
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