LA FIAMMA MALEDETTA

UN OSCURO PRESAGIO

Caldo.

Strano a dirsi, ma in quel momento stava davvero soffrendo per il caldo e la cosa era davvero troppo assurda. Lui era il dragon slayer del fuoco! Come poteva patire il caldo?

Eppure quell'immenso calore lo stava facendo impazzire.

Aprì di colpo gli occhi e per poco il suo cuore non si fermò per la sorpresa. Era nel bel mezzo di una landa desolata completamente ricoperta dalle fiamme.

Dalle crepe nel terreno guizzavano lingue di fuoco alte svariati metri e il cielo era ricoperto da nuvole nere attraversate da fulmini rossi. In lontananza vide delle imponenti montagne nere ma poi si accorse del fatto che non erano montagne, bensì vulcani.

“Dove diavolo sono finito?!” urlò Natsu guardandosi attorno. La sera prima era tornato presto dalla gilda ed era andato a dormire senza problemi. Che fosse un incubo?

Si pizzicò una guancia e il dolore gli fece capire che non era affatto un sogno. Massaggiandosi il punto dolorante, si incamminò per quella distesa di fiamme, finché un potente ruggito non squarciò l'aria.

Natsu non ebbe alcun dubbio. Era il ruggito di un drago.

Il rosato si guardò attorno alla ricerca dell'imponente animale ma non lo vide, così attese un altro ruggito. Quando arrivò, capì il suo punto d'origine e si mise a correre in quella direzione.

In pochi minuti raggiunse una specie di cratere fumante pieno di fuoco e, al centro di esso, vi era un drago scheletrico fatto interamente avvolto dalle fiamme. Natsu lo riconobbe subito e, correndo giù per il cratere, urlò “Zio!”

Atlas Flame alzò sorpreso la testa e spostò lo sguardo sul ragazzo intento a correre verso di lui “Figlio di Igneel, ci rivediamo di nuovo”.

Effettivamente l'ultima volta che si erano visti era stato dopo il gran palio della magia, quando il Rogue venuto dal futuro aveva scatenato i sette draghi sulla città. Il drago, in quel frangente, era poi svanito nel nulla ma ora ce l'aveva di fronte e non sembrava sul punto di andarsene.

“Ehi Zio! Che cosa fai qui?” domandò Natsu visibilmente felice per averlo ritrovato.

“Potrei farti la stessa domanda, figlio di Igneel.” disse Atlas Flame “Questo è l'inferno di fuoco, il mio dominio. Anche se sei un dragon slayer non dovresti essere qui...”

“Ah non ti so proprio rispondere. Mi sono svegliato in questo posto poco fa!” spiegò Natsu mentre lo sguardo di Atlas Flame si assottigliava “Per caso... senti caldo?”

“Sì, strano vero?” disse Natsu sedendosi a terra, ormai abituato a quel calore ma per il drago quello non era strano, era inquietante.

-Si è ritrovato qui di punto in bianco... e sta percependo il calore di queste fiamme. Possibile che...?- il drago scosse la testa -No, non può essere. Perché mai proprio ora?-

“Zio, qualcosa non va?” domandò Natsu con sguardo leggermente preoccupato nel vedere il drago così pensieroso.

“No, tutto a posto.” lo tranquillizzò Atlas Flame “Natsu, ascoltami attentamente. Qualora le tue fiamme dovessero diventare... strane, tu vattene il più lontano possibile dalla tua città e dai tuoi amici, mi hai capito?”

“Cosa? Perché mai dovrei farlo? Le mie fiamme non sono mai state strane!” obiettò Natsu, quando il suo intero corpo iniziò a brillare e, partendo dalle gambe, prese a smaterializzarsi in polvere luminosa.

“Tsk, è già l'alba.” notò Atlas Flame “Ricorda! Vattene subito non appena avvertirai qualcosa di strano nelle tue fiamme!”

“Aaaaah! Il mio corpo!” urlò Natsu scattando seduto nel suo letto per poi guardarsi attorno con aria stralunata “Sono... a casa mia?”

Si toccò le gambe, constatando che non stavano svanendo. Accese le sue mani avvolgendole con le fiamme e constatò che non c'era nulla di strano in esse.

“Fiuuu... dev'essere stato solo un brutto sogno!” si rassicurò Natsu alzandosi in piedi e vestendosi “Su, andiamo alla gilda! Di sicuro Happy sarà già arrivato insieme a Charle!”

Dopo aver chiuso la porta di casa, si avviò verso Magnolia, grattandosi la guancia, dove pian piano compariva il segno rosso di un pizzicotto.