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Autore: Mel_mel98    03/07/2015    2 recensioni
Prima che sia troppo tardi, lasciami raccontare tutto quello che ancora non è stato detto.
Prima che tu te ne vada, lasciami sfogare ancora un po', resta qui con me.
Prima che tutto finisca, che tutto venga dimenticato, fermati a riflettere.
Prima che la Morte venga a prenderci, concedimi di vivere tutta la vita ancora una volta.
~ ~ ~
Per chi, come me, in quelle poche righe dedicate alla morte di Finnick non ha trovato le risposte che cercava.
Per chi pretende un addio come si deve, dalla persona a lui più cara.
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il primo amore. Vero, intenso, complicato
 

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L'hanno saputo prima loro di me”
Finnick continua a muoversi, irrequieto come mai lo era stato prima.
Secondo me faresti meglio a dormirci su... adesso non hai la mente lucida, e stai dicendo cose che non hanno senso.”- sospira Mags.
No! No!”- grida allora lui, sempre più arrabbiato. La donna gli rifila un'occhiataccia, così cerca di contenersi e si siede a terra, con la testa tra le mani.
I pensieri, ma soprattutto le paure corrono veloci dentro di lui. Paure tutte nuove e sconcertanti, per la sua età.
Lo hanno saputo prima di me”- ripete, ma con meno convinzione.
Sente una mano sulla guancia, parole sussurrate dolcemente.
Finn, tu lo sapevi già. Altrimenti non avresti accettato tutto questo”- dice la donna.
Non è vero, io non lo sapevo”- ribatte lui, tirando su col naso.
Rimangono in silenzio, seduti sul pavimento.
Ho paura, Mags”
Lei lo guarda in modo dolce, gli dà forza con lo sguardo.
Lo so Finnick, lo so che hai paura.”- dice abbracciandolo- “Ma ce la farai, non temere.”
Io non so che fare, non lo so davvero. Non voglio... metterla in pericolo.”
Non sei tu il pericolo Finnick, e lo sai bene.”- risponde la donna seria.
Ma il ragazzo non ne è convinto. Ha sedici anni, un animo confuso, e non lo sa ancora bene chi è il nemico. Non lo sa che cos'è propriamente il pericolo.
Come hanno fatto a capire che mi piace Annie? Non l'ho mai detto a nessuno, neppure a te, neppure a... me stesso. Come hanno fatto?”- chiede.
Lo si legge nei tuoi occhi. Quando parli di lei, si illuminano di una strana luce. Quando sei con lei, brillano di un altro riflesso. È una cosa involontaria. Non puoi farci niente.”
Lei sorride, perché tante volte ha visto luci del genere, negli occhi di molti del distretto. Ma soprattutto sorride perché si ricorda gli occhi dei quella persona che aveva un tempo fatto battere il suo cuore.

Non volevo innamorarmi di Annie.”
Sì, ma è successo...”
Devo fare qualcosa... qualsiasi cosa. Non posso permettere a Capitol City di utilizzarla come ricatto nei miei confronti. Devo dimostrare che di lei non mi importa niente!”- borbotta lui.
Mags ride, ride di gusto.
Finnick, ma non ti rendi conto che quello che hai appena detto è la prova del fatto che a lei tieni più che a chiunque altro?!”


Passarono giorni, poi mesi, ed era come se Finnick mi evitasse.
Quei momenti che tanto mi piacevano si erano come dissolti, solo un lontano ricordo. Mi faceva male, mi dispiaceva tanto. Troppo.
Non ce la facevo più neanche ad ingannare me stessa: Finnick mi piaceva come mai nessun altro prima. Dopotutto avevo quattordici anni, mi sembra una cosa normale, no?
Ma lui era sempre più distante, il corpo al distretto, la mente a Capitol.
Ma non riuscivo ad odiarlo, non dopo quello che avevo scoperto parlando con Mags.
Se lui continuava ad andare dai ricchi della capitale, allora era segno che ancora contavo qualcosa. E questo bastava per farmi sorridere almeno per qualche secondo. Mi piaceva sapere di essere nei suoi pensieri, o quantomeno, nel suo cuore.
Ero tornata ad essere solitaria, avevo ripreso a passare i pomeriggi da sola raccogliendo conchiglie, ma di questo poco mi importava. Arrivai addirittura fino ad accontentarmi di guardarlo soltanto. Anche perché tutte le volte che provavo ad avvicinarmi, lui si dileguava in pochi minuti.

Però, dopo qualche tempo, mi sorpresi a pensare se quella fosse solo una fantasia che io mi ero creata per non soffrire.
Cominciai a credere che forse lui si era semplicemente dimenticato di me. Frequentando la capitale aveva cambiato gusti e, di conseguenza, compagnie.
Aveva senso. Aveva davvero senso.
Arrivò la festa d'estate, quella dei miei quindici anni, e non ricevetti nessun invito.
E quando iniziò a girar voce su chi fosse stata la prescelta di Finnick Odair quell'anno, non potei che provare rabbia. Una rabbia vera, densa come sangue.
Quella rabbia tipica degli adolescenti,per i quali esiste solo bianco e noero, sempre incavolati con tutto e tutti. 
Mi aveva rimpiazzata. Tolta di mezzo. Quello per me era il segno definitivo, il segno chiaro e limpido della fine della nostra amicizia.
Scioccata dalla notizia, mi rintanai in casa per un bel po'. Mi infilai sotto le coperte, nella speranza che nessuno udisse i miei singhiozzi. Perché lui, il mio amico, mi aveva spezzato il cuore.

 

Non la stai gestendo bene, Finn”
Lui la guarda malissimo, giusto un paio di secondi, per poi tornare alla sua occupazione.
Ma che te lo dico a fare, lo sai benissimo da solo.”- la voce di Mags sparisce in direzione della cucina.
Lo sa. Sta sbagliando, ma non sa cos'altro fare.
Finnick infila la giacca leggera ed esce, cercando di non pensare a niente in particolare.
Arriva fino alla porta della casa della ragazza con cui andrà alla festa. Con cui passerà la serata. Che non è Annie, e non le assomiglia nemmeno lontanamente.

Bussa delicatamente, e lei compare con un sorriso a trentadue denti sulla soglia di casa. Gli stampa un bacio rosso sulla guancia.
Questo gesto gli ricorda troppo quelli che sopporta a Capitol City tutti i santi giorni.
Ma ormai non può fare niente, solo adattarsi alla situazione.
Ingoia il rospo, la prende sottobraccio ed insieme si dirigono verso la grande piazza, già stracolma di gente.
Appena arrivati, Finnick nota Annie in un secondo. La trova tra la folla, nel suo solito abito buono che ormai non le va più così grande.
La vede triste, e sa di essere la causa di quella tristezza. Ma qualche giorno prima non invitarla al ballo gli era sembrata la cosa più furba da fare. Per il bene di entrambi.

Adesso la guarda, e si chiede se almeno uno dei due stia davvero bene. E nei suoi occhi trova la risposta negativa che temeva.
Annie si accorge di lui, lo saluta con la mano debolmente. Lui vorrebbe ricambiare in qualche modo, ma una forza misteriosa dentro di sé lo costringe a rifiutare il saluto e ad andare a ballare con la sua dama.
Soffre, soffre più di sempre.
Soffre perché lei sta soffrendo, soffre perché niente sta andando nel verso giusto.
Sì, in questo modo magari Annie è al sicuro, ma a quale prezzo? A questo pensa, mentre balla.
Così si ferma, punta i piedi. No, non continuerà.
Prende e se ne va. Nell'unico posto in cui sa che troverà la pace. E la persona con cui sta bene davvero.


Lo seguii fino al nostro solito posto. Gli occhi di tutti i presenti erano puntanti su di noi, ma nessuno osò seguirci.
Quando lo raggiunsi era accasciato sulla spiaggia, scosso da un pianto incontrollato.
Mi si strinse il cuore. Ero ancora arrabbiata con lui per come mi aveva trattata, ma capivo che dietro c'era qualcosa di grosso, qualcosa che lo faceva agire in modo
irragionevole.
“Annie...”- lo sentii mugolare- “...Annie, ti prego...”- non riusciva a finire la frase.
Mi accovacciai su di lui. Quel ragazzo così grande e grosso, così forte agli occhi di tutti.
Pensai che solo io lo avevo visto così, fragile e rotto, in un certo senso, e arrivai alla conclusione che se a me aveva permesso di vedere quella parte nascosta di lui, qualcosa avrà pur voluto dire.

“Ssssh”- dissi, accarezzandogli i capelli.
“Annie, io non ce la faccio a spiegarti...”- riuscì a dire tra un sussulto e un altro.
“Non importa, Finn. Vorrà dire che starò qui ad aspettare finché non troverai le parole”- dissi, riprendendo ciò che lui anni prima mi aveva detto.
Alzò la testa e mi sorrise, con gli occhi lucidi.
“Annie io... io ho solo tanta paura...”- sussurrò.
“...Ma non sei cattivo. Lo so, tranquillo, lo so.”- dissi subito io. Mi fidavo di lui. Mi fidavo di quegli occhi sinceri, di quello spirito confuso e impreparato.
“Ho sbagliato tutto con te, Annie. Ho sbagliato tutto con noi. Credevo che allontanandomi da te ti avrei resa più al sicuro ma... non credo di essere capace di fare a meno della tua presenza nella mia vita.”

Rimasi folgorata, come sempre del resto, dalle sue parole. Mi sedetti al suo fianco e aspettai che si sfogasse.
“Sei arrivata all'improvviso, di colpo... non credevo che sarei diventato dipendente dalla tua compagnia, dal tuo silenzio. Pensavo che, per il bene di entrambi, avrei potuto rinunciare a quei momenti. Beh vedi, io non ci riesco.”
Mi strinsi più vicina, con il cuore che mi batteva a mille. Mi sembrava tutto un sogno.
“Non ci riesco, però in ogni caso ho voluto provare. Ma oggi, in piazza, mi sono accorto che... che sì, magari sarai al sicuro dal presidente, ma sei triste Annie. Ed è colpa mia.
Che senso ha allora, tutto quello che sto passando? Tanto non posso proteggerti da Capitol City per sempre, hai ancora quindici anni e davanti a te altre tre mietiture. È tutto inutile, capisci?! Ho sbagliato tutto.”- e a quelle parole le lacrime ricominciarono a rigare il suo viso.


Era bello il mio amico, seduto sulla spiaggia la sera della festa, per la seconda volta. Per la seconda volta insieme a me.
Era ferito, distrutto, il mio amico. Ed era andato in pezzi per me.
E allora capii che il mio amico non era più mio amico, ma qualcosa di diverso.
Gli voltai il viso nella mia direzione, lo pulii dalla lacrime. Lui portò una mano sopra alla mia, e dopo tanto tempo sentii un brivido, che solo con Finnick avvertivo.
Così feci la cosa più insensata del mondo, contro ogni mia stessa aspettativa.
Lo baciai.

 

Finnick la sente ancora quella pressione sulle sue labbra.
Se la ricorda bene. Perché è unica, come Annie.
Dolce, sensibile, delicata. Tutta il contrario delle donne che ha incontrato a Capitol.
Si sente finalmente felice, in pace.
Perché quello è il posto in cui vuole stare, quello è il momento che vuole vivere.
La sfiora con una mano, come per trovare la conferma che non è tutto frutto di un'illusione.
No, lei è lì, paziente, al suo fianco.
Quella felicità è impagabile.
Sorride, pensando che per poco Capitol City non si portava via anche quella.
Ma non ce l'ha fatta, pensa. Ti proteggerò sempre Annie.
Sempre.

 

 

Angolo dell'autrice
Ebbene, signori e signore, eccoci giunti ad un capitolo che io personalmente attendevo di pubblicare da tempo. Ho impiegato forze non indifferenti per tentare di placare il mio animo di fangirl e riuscire a scrivere il tutto in maniera leggibile. Spero che i miei sforzi non siano stati del tutto vani.
Ringrazio tutti coloro che nonostante i miei aggiornamenti non proprio puntuali continuano a seguire questa storia, che mi sta dando davvero grandi soddisfazioni
Conto di trovare qualcuno di voi lettori nelle recensioni, fatemi sapere se il mio delirio interiore mi ha portato fuoristrada o se invece sono riuscita a scrivere qualcosa di apprezzabile.
Ancora grazie mille davvero,
Mel

   
 
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