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Autore: KateBeckett_12    03/07/2015    1 recensioni
-Mr Castle, lei è omosessuale?-
Avevo osato troppo. Potevo notarlo dalla sua espressione che era meravigliato.
-Mi scusi ma vede è scritto qui....- dico mostrandogli il quaderno con le domande di Lanie.
-Tranquilla, Kate. E' comunque no. Non sono omosessuale.-
Iniziò tutto cosi. Per un imprevisto di Lanie Parish, per un impacciata Kate Beckett e un Richard Castle che è tutto tranne che il solito scrittore: Bello, affascinante, intelligente ma soprattutto lo scapolo più ricco degli Stati Uniti d'America. Come mai? Non vi resta che leggere.
Riferimenti molto casuali a "50 sfumature di grigio, nero e rosso". Tutto assomiglierà alla storia vera ma sarà scritto in modo differente (In parole povere non sarà un copia incolla.)
Spero che vi piaccia ;)
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Lanie Parish, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Mr. Castle, lei è omosessuale?-
Avevo osato troppo. Potevo notarlo dalla sua espressione che era meravigliato.
-Mi scusi ma vede è scritto qui....- dico io mostrandogli il quaderno con le domande di Lanie.
-Tranquilla Kate. E comunque no, non sono omosessuale.-
Rimango in silenzio alcuni minuti, fin quando Mr. Castle non si schiarisce la voce riportandomi  alla realtà.
-Allora dove eravamo?- chiede
-Io avrei finito.- dico spegnendo il registratore e rimettendolo nella borsa.
-Vuole fare un giro dell'azienda , Mrs. Beckett?-
-Veramente dovrei ritornare a casa e poi questo non è un posto che si addice a me.-
-Perché dice cosi?-
"Ma dico non te ne rendi conto? Forse potrei lavorare qui, solo se indossassi trampoli di 15 cm e cambiassi colore di capelli!"
-Io credo che sia perfetta invece.- aggiunge dopo qualche secondo di silenzio.
-Mi dispiace Mr. Castle ma devo rifiutare.- mi alzo dal divano bianco e lui mi segue a ruota.
-Ha un soprabito?- chiede aprendo la porta dell'ufficio. Annuisco ma lui aspetta che sia io ad uscire per prima.
-Sa, voglio essere sicuro che non si faccia male di nuovo.- dice sorridendomi. Fa un cenno a una delle due assistenti che subito si precipita a prendere il mio giubbotto
di jeans blu. Richard, il signor Castle, glielo strappa dalle mani e me lo infila dolcemente. Mi accompagna all'ascensore e quando le porte si aprono, entro aspettando che si richiudano.
-Kate.- dice sorridendomi.
-Richard.-
Il viaggio verso casa trascorre tranquillo. Beh si fa per dire.
Non smetto di pensare al sorriso di Richard, ai suoi occhi e anche al suo profumo. Credo che fosse una fragranza di muschio e pino verde.  Maledico Lanie per essersi ammalata e guardando il contachilomentri mi rendo conto che sto andando relativamente lenta. Cosi decido di accelerare perché il traffico ed il tempo me lo permettono. Quando rientro a casa, Lanie inizia con le domande a raffica. Io riesco solo a dirle che poteva darmi una benedetta biografia di quel dio greco!
Tralascio questo piccolo particolare (sul fatto che Richard assomigli ad un dio greco) e le racconto dell'intervista.
-Voleva farmi fare un giro dell'azienda ma ho dovuto rifiutare.- dico andando in cucina.
-Dovuto? Cosa significa dovuto Kate?- chiede curiosa.
Rimango in silenzio, un po' perché sto bevendo un bicchier d'acqua e un po' perché non so che dire.
-Non dirmi che ti piace!- dice Lanie resuscitando miracolosamente.
-Ora ti senti meglio eh!- dico scherzando.
-Andiamo Kate, racconta!-
-Lanie non c'è niente da raccontare. Anzi visto che sono tornata relativamente presto vado da Clayton a fare il mio turno di lavoro.-
-Ma non sei stanca?-
-Si ma visto che tra una settimana ci trasferiremo a Seattle è molto meglio andare a lavorare oggi che farlo i prossimi giorni. Sai per il trasloco.-
Lavoro da Clayton da quando ho iniziato l’università. È il più grande negozio di ferramenta nella zona di Portland, e nei quattro anni che ho passato lì dentro  ho imparato a conoscere un po’ tutti i prodotti che vende, anche se, per ironia della sorte, sono un disastro nel bricolage. È una cosa che lascio volentieri a mio padre.
Dopo due ore di turno al negozio, ritorno a casa e Lanie mi dice che c'è materiale interessante negli appunti.
-Potrebbe uscirne davvero un buon articolo. Peccato non avere qualche foto.-
-Ma io ne vedo tante di foto.- dico sedendomi accanto a le sul divano  indicando lo schermo del suo pc.
-Si ma quelle sono foto già conosciute. Ce ne vorrebbe qualcuna inedita.-
-Accontentati Lanie. Io me ne vado a studiare. Buonanotte.- dico prendendola in giro.
-Kate?!-
Mi volto verso di lei e vedo che sta ammirando una foto di Richard in primo piano.
-Andiamo, non è carino?- chiede ridendo.
-Buonanotte Lanie!- dico salendo le scale per andare in camera mia. L'ultima cosa che sento sono le parole di Lanie che mi dice:
-Tanto so che ti piace! Non è facile resistere ad un tipo del genere.-
Per il resto della settimana, mi concentro nella mia tesina e nel lavoro da Clayton. Di Richard Castle neanche la traccia. O almeno cosi speravo, fin quando una mattina
mentre ero alla cassa, si presenta da me un  uomo e perché qualche ragione a me sconosciuta alzo lo sguardo e mi ritrovo il dio greco, cioè Richard Castle, di fronte a me.
-Signorina Beckett, quale piacere incontrarla qui.-
-Mr. Castle- mormoro .
"Cosa diavolo ci fa qui?"
-Passavo di qui e visto che avevo bisogno di alcune cose...- dice quasi giustificandosi.- E' bello rivederla signorina Beckett. -
-La prego, solo Kate. - dico sorridendo. -Di cosa ha bisogno signor Castle?-
-Fascette stringi cavo, nastro adesivo e...-
-Se deve dedicarsi al bricolage le consiglio anche delle tute da lavoro. Sa per non sporcarsi i vestiti.- dico a mo' di scusa per averlo interrotto.
"Ma cosa diavolo ti prende?! Stai zitta una buona volta!"
-In realtà per i vestiti posso sempre toglierli...-
Le mie guance diventano rosso fuoco.
-... in realtà mi servirebbe un po' di corda.-
-Fascette, nastro adesivo e corda. Perfetto venga con me.-
-Dopo di lei.- dice facendo un gesto con il braccio destro.
-Come mai si trova qui a Portland?- chiedo addentandomi tra gli scaffali.
-Ero in visita al dipartimento di agraria della Washington State University. Sto finanziando un progetto sulla rotazione delle colture e sulle micro morfologia del suolo.-
-Sembra interessante... allora ecco qui la fascette.- dico facendo mente locale alle richieste di Richard. Quell'uomo mi manda in confusione!
-E lei da quanto lavora qui?-
-Saranno circa 4 anni.-
Una volta preso tutto, ci avviciniamo alle casse e preparo il conto.
-Come sta venendo l'articolo?-
-Ah molto bene... Lanie avrebbe bisogno di alcune foto ma sarà perfetto, non si preoccupi.-
-Che genere di foto?-
-Foto. Semplici foto. Lei ha parlato di foto inedite. Poi non so dirle.-
-Sarò fino a domani sera all'Heatman di Portland . Potremmo farle li, se non ci sono problemi.-
Alzo la testa dalla cassa e solo ora mi rendo conto di cosa ci stia offrendo.
-Non ci sono problemi..?-
-Certo che no, Kate!- dice come se fosse una cosa ovvia. Prende il portafoglio dalla tasca dei jeans e mi porge il suo bigliettino da visita.
-Perché non appena si incontra con Mrs. Parish , non mi chiama e concordiamo un appuntamento?-
-Va benissimo, signor Castle.-
Batto lo scontrino e gli porgo il sacchetto con la merce appena acquistata.
-Sono 43 dollari.- alzo lo sguardo e noto che mi sta osservando.
"Porca miseria, smettila di fissarmi!"
-Mi chiamerà vero se vorrà fare il servizio?- chiede quasi speranzoso.
-Certamente signor Castle.-
Si avvia verso l'uscita quando si blocca all'improvviso.
-Ah Kate.... Sono contento che la signorina Parish non abbia potuto fare l'intervista.-

 

BUON INIZIO ESTATE A TUTTI <3
Come state? Vi prego ditemi cosa ne pensate, se vale la pena o no di continuare ❤️

-Kate

  
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