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Autore: Shade Drac    03/07/2015    0 recensioni
La mia vita fino a quel momento era stata piena di alti e bassi, ma dovevo ammettere di aver raggiunto il fondo.
"Ho deciso, vi racconterò una storia, è una storia un po' particolare, è più un racconto, il ricordo di una vita passata, ormai lontana e caduta in una sorta di buco nero personale.
Proverò a ricordare e dirvi tutto senza creare caos.
Credo che sarà qualcosa di diverso da tutto quello che vi abbiano mai raccontato."
- Un racconto della sua vita da parte di un mio personaggio che è rimasto lì, l'ho stravolta e non credo di voler tornare a citare questa parte della sua storia, quindi a voi questo piccolo ma grande scorcio di vita.
Genere: Malinconico, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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All'inizio c'erano due vite, poi ne rimase soltanto mezza. ~


 

"Ho deciso, vi racconterò una storia, è una storia un po' particolare, è più un racconto, il ricordo di una vita passata, ormai lontana e caduta in una sorta di buco nero personale.

Proverò a ricordare e dirvi tutto senza creare caos.

Credo che sarà qualcosa di diverso da tutto quello che vi abbiano mai raccontato." 

  

Chi avrebbe mai immaginato che una notte di capodanno tutto potesse cambiare?

Di certo non io.

Un capodanno fottutamente noioso e passato in solitudine.

Non sapevo che fare, e poi ecco, l'idea che rivoluzionò tutto: andare a trovare la Famiglia.

Ero elettrizzata all'idea, così partii, correndo tra gli alberi per correre da Loro; con mia somma delusione quando arrivai trovai solamente Lui.

Era da solo e nessun'altro era rimasto in casa, erano tutti fuori.

Da tempo mi chiedeva di venire da me per andare a caccia del suo animale preferito, l'anaconda; devo ammettere che aveva gusti strani, però acconsentii, così tornammo verso quella che era casa mia e ci dedicammo per un po' a nutrirci.

Chi poteva immaginare che mi sarei divertita così tanto con lui?

Scherzavamo, ridevamo e stando su dei rami d'albero guardavamo la notte stellata; era da tempo che non mi divertivo così con qualcuno, ne ero felice.

Passando il tempo si avvicinò la mezza notte, così m'invitò a passarla con lui ed io ancora inebriata da quella felicità accettai; fu divertente correre nuovamente verso casa sua con lui che mi stuzzicava e mi faceva ridere.

Arrivati mi offrì dello spumante, sapeva che non lo amavamo, ma lo bevemmo ugualmente per festeggiare insieme, aveva un non so che che mi convinse.

Rimanemmo sul divano, lui mi teneva stretta a se come se fosse normale, però ero scettica, lui aveva una ragazza, una moglie che gli era totalmente devota.

Continuando a scherzare, iniziò a dire di avere una doppia personalità ed io feci finta di essere inorridita; il parrucchiere pazzo si presentò, che cosa buffa.

Tra uno scherzo ed una presa in giro mi prese tra le sue possenti braccia e mi portò con se dicendomi di tenere gli occhi chiusi; mi portò in camera sua lasciandomi in piedi ad occhi chiusi in mezzo alla stanza, non avevo il coraggio di guardare e girarmi verso di lui, non volevo ritrovarmi davanti il parrucchiere pazzo e scoppiare inevitabilmente a ridere.

Dopo opera di convincimento da parte sua mi voltai per guardare ed eccolo, quel gioco, quel parrucchiere pazzo che parlava con quella voce buffa, mi si buttò addosso e finimmo nel guardaroba; io sopra di lui e lui sotto, a ridere come pazzi per quel gioco innocente.

Poi eccolo, il bacio, il nostro primo bacio, quello che cambiò tutte le prospettive.

Qul bacio aveva segnato le nostre vite ed era arrivato nel profondo, era qualcosa di forte e di unico che travolse entrambi; il resto non aveva più senso se non vi erano carezze o baci, tutto trovò l'unica prospettiva possibile intorno a noi.

Di mezzo però vi era un tradimento, aveva tradito colei che aveva sposato ed amato, avevamo origini antiche, però il tradimento ebbe un peso inaspettato e duro.

Come potevamo amarci se stava ancora con lei? Come potevamo farle questo?

Era la sua donna da anni ed io ero loro amica da sempre, come si poteva giustificare che in quel rapporto di amicizia così intimo fosse arrivato il tradimento?

Lei lo scoprì quasi subito ed ecco fatto, l'unica prospettiva rimasta fu la fuga; noi scappammo insieme ed anche lei scappò lontana da noi, ora forse avremmo potuto essere felici così.

Ci amavamo davvero, di un'amore pure ed incondizionato; amandoci volevamo avere una vita nostra e tranquilla, così accettai la sua proposta di lasciare la mia amata terra e le mie sorelle per andare in un luogo nuovo dove poter cosruire la nostra vita.

Australia, una nuova terra lontana da tutti, l'inizio di una nuova vita.
Iniziammo a frequentare un college esclusivo per passare il tempo e divertirci insieme come sempre, però anche li le cose erano diverse; poco tempo ed ecco un'umana, la tipica amichetta di scuola che finiva nei guai.

Ovviamente rimanemmo insieme, però lei doveva, giustamente, innamorarsi del suo migliore amico di sempre venuto apposta a torvare lui; un'errore fatale e costoso per il nostro rapporto.

Rimase incinta, incinta di un mostro e per questo dovemmo tornare dalla Famiglia; solo loro potevano aiutarci ora.

Tornati la gelosia verso di lui e la sua amicizia con l'umana era diventata dura da sopportare, le stava sempre intorno e non mi stringeva più a se come prima, era come se mi avesse lasciata da parte come qualcosa d'inutile.

Nemmeno quando lei partorì le cose migliorarono, forse peggiorarono addirittura, non feci storie però ed ancora il nostro rapporto si dimostrò forte e duraturo.

Gite al lago, al mare, in moto.. con baci, carezze ed il nostro amore intenso che ci portava nelle profondità marine per una danza frenetica tra le onde; l'amore era travolgente per noi, eravamo delle sue vittime.

Ed eccolo, ad un certo punto l'imprevisto più grave: una chiamata, un'obbligo di fedeltà alla propria famiglia, qualcosa a cui non potevo rinunciare e che non potevo negare, era da tempo che mi mancavano le mie sorelle.

Dovetti tornare nella mia terra, le mie sorelle avevano bisogno di me per una situazione irrimediabilmente delicata.

Un mese, quello fu il mese più duro della mia vita.

Stargli lontana era la cosa più difficile e dura che avessi mai fatto, ma non potevo far altro; non avevo nemmeno possibilità per contattarlo, avevo il cellulare, ma non riuscivamo mai a rimanere in contatto.

Poi ecco arrivare la mia condanna, il giorno di San Valentino ed io lontana da lui, una sofferenza immane da sopportare; lui però mi scrisse una lettera, una lettera bellissima e piena di amore, che però non potei leggere subito.

La mia famiglia mi assorbiva totalmente ed il tempo per lui non arrivava mai; non riuscii a rispondere a quella lettera immediatamente, volevo avere l'occasione di scrivergli qualcosa di sensato, qualcosa che ricambiasse totalmente ciò che mi aveva scritto, però avrei dovuto aspettare fino alla fine di quel maledetto mese.

Giunta la fine di quel maledetto lasso di tempo straziante, potevo finalmente tornare da lui, ma mai mi sarei aspettata un'accoglienza così fredda; tutto sembrava cambiato, pareva aver perso interesse in me. La sua collera non si fece aspettare, nemmeno tornai da lui disperata per non averlo sentito tutto quel tempo, che mi cacciò via da se in malo modo; non avevo risposto alla sua lettera ed ora non avrei potuto fare nulla per cambiare le cose.

Volevamo diventare l'uno per l'altro una famiglia, però quella mia mancanza e quel mese avevano distrutto e logorato totalmente il nostro rapporto, non potevo crederci.
Una piccola mancanza e tutto era in fumo.

Tutto avrei immaginato, mai però che avrei perso quella mia unica ragione di vita, era la mia esistenza e senza di lui non aveva più il ben che minimo senso.

Mi lasciò, in quella maledetta radura creata dalla sua furia ceca, quella radura fu il simbolo della fine del nostro amore cieco.

Sarei andata a rimettermi al giudizio della Legge, ma mi fece promettere di non farlo, se lo avessi fatto anche lui non avrebbe esitato a farlo; glielo promisi ma di sicuro se avessi scatenato la Legge o non lo avessi fatto per lui sarebbe stato uguale.

Non avevo più nulla, la mia vita non aveva più senso ormai.

Senza di lui nulla era importante, quello che era per me era tutto.

Oramai non avevo più una casa, non mi nutrivo più e la cosa peggiore era che a lui sembrava non importare.

Aveva il suo migliore amico con la moglie e la figlia, la sua Famiglia ed inoltre arrivò una sorella inaspettata; un inganno che si rivelò fruttuoso.

La sorella mancata diventò la nuova compagna, per poi diventare anch'essa una povera avventura ed una storia mancata, era solo un passatempo; un altro.

Ed io?

Io ero solo un lontano ricordo, qualcosa che ormai non avrebbe più potuto tornare nella sua vita.

Un'esistenza invisibile che per lui non aveva più alcun senso.

 

"Ancora oggi questa povera vita solitaria, senza la sua presenza costante, soffre.

Soffre per ferite inguaribili e dolori strazianti che mai a nessuno auguro di poter provare. "




N.d.a.
 
E' una cosa che ho scritto ormai tre anni buoni fa, quindi non so, è un po' scritto alla cavolo, ma non volevo ritoccare troppo o sconvolgere totalmente ciò che vi ho scritto.
Mi farebbe piacere mi lasciaste la vostra opinione anche solo con una piccola recensione, grazie, Shade.

   
 
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