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Autore: Bluemoon Desire    04/07/2015    1 recensioni
Il segreto di Henry sta per essere portato alla luce ed è proprio Jo a stringere tra le mani la prova decisiva.
Come potrebbe reagire di fronte ad una simile verità?
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                                  "It's A Long Story" 


Il suo primo pensiero nel vedere Jo lì in piedi sulla soglia del negozio di Abe, fu quello di correrle incontro, esattamente com'era accaduto molti mesi prima, quando lei si era presentata per la prima volta alla sua porta per chiedergli un aiuto professionale per un caso. Ne era passata di acqua sotto i ponti da allora e molte cose erano cambiate nella sua vita. A cominciare proprio dal suo rapporto con Jo. Avevano lavorato fianco a fianco per mesi, avevano condiviso tante esperienze incredibili che, nel bene e nel male, avevano influenzato e modificato il loro rapporto in tanti piccoli modi differenti. Sentiva di essersi avvicinato a lei come forse nessun altro era mai riuscito a fare, eppure in quel momento, ricambiando lo sguardo della detective, gli parve quasi di non riconoscere Jo, la "sua" Jo, in quegli occhi freddi e distaccati che non accennavano a voler distogliere l'attenzione dal suo volto. Sembrava che lo stesse scrutando nel profondo dell'animo alla ricerca di qualcosa. Risposte, forse. Difficile dirlo.
Non fece neppure in tempo ad indagare più a fondo sulle motivazioni nascoste dietro quell'atteggiamento austero, che la verità gli piombò addosso ancor prima che potesse aprire bocca. E lo fece con la massiccia violenza di un pugno sferrato dritto nello stomaco, a tradimento. Nell'esatto istante in cui Jo gli sventolò sotto il naso quella vecchia fotografia che lo ritraeva in compagnia di sua moglie Abigail e del piccolo Abe, si sentì mozzare il fiato. 

"...credo di meritare una spiegazione, Henry."

Il tono di Jo non ammetteva repliche. 
D'altronde come avrebbe potuto prolungare oltre quella pantomima, visti gli ultimi eventi che si erano susseguiti nella sua vita? Aveva lottato così tanto in quell'ultimo anno per impedire che Adam rivelasse al mondo il suo segreto e, dopo tutti i sacrifici fatti e le mezze verità propinate ai suoi amici e ai suoi colleghi di lavoro, il risultato della sua estenuante battaglia si era rivelato un autentico fallimento. Jo stringeva tra le mani la prova decisiva, l'ultimo tassello del mistero racchiuso nella sua vita e si aspettava che lui le offrisse una spiegazione plausibile. 

"...è una lunga storia."

Le parole gli uscirono di bocca senza che riuscisse a controllarle, tanto era il suo desiderio di poter condividere con lei quel terribile segreto che gravava sulle sue spalle. 

"Ho la giornata libera, Henry, non ho fretta."

Dopo averle lanciato un'occhiata d'intesa, si spostò da un lato per lasciarla entrare, dopodichè richiuse la porta alle loro spalle, assicurandosi di dare una doppia mandata alla serratura.
Avevano molto di cui discutere.

[....]

"Io non capisco."

Il primo commento a caldo di Jo di fronte alla cruda verità, non fu poi molto diverso da quello di Abigail o di Abe, ma nel suo tono di voce avvertì una sorta di implicito rifiuto che, in un primo momento, lo mise seriamente in allarme. 

"Avrei voluto dirtelo tante volte, credimi Jo, ma non volevo gettarti addosso una simile responsabilità" cercò di spiegarle nel modo più convincente possibile "Nel corso degli anni ho cercato di coinvolgere il minor numero di persone in questa storia, perché volevo tenerle al sicuro e quando quest'anno Adam mi ha contattato ..."

A quel punto, il fiato gli venne meno e dovette fare un lungo respiro per riuscire a riprendere la parola. Il ricordo dell'inferno in cui Adam lo aveva fatto piombare nell'ultimo anno era ancora fin troppo vivo nei suoi ricordi per poterne parlare con disinvoltura e serenità. 

"...volevo tenerti al sicuro, ecco tutto. So di aver sbagliato e so che probabilmente non riuscirai più a vedermi allo stesso modo, ma sentivo il bisogno di dirtelo. Ho vissuto abbastanza a lungo da sapere che, con il passare del tempo, quelle stesse cose che cerchi disperatamente di seppellire nella memoria, sono proprio quelle che non riuscirai mai a dimenticare. E ti assicuro che convivere con un tale peso sulla coscienza è una maledizione che non augurerei a nessuno."

Un lungo silenzio seguì la sua confessione e, suo malgrado, si costrinse a non sollevare lo sguardo sul volto di Jo, per paura di potervi leggere disprezzo, delusione. O peggio ancora, terrore. Poi finalmente Jo si fece coraggio e prese la parola e una piccola breccia parve aprirsi in quel glaciale muro di silenzio che si era venuto a creare tra loro. 

"Avrei preferito che me ne parlassi subito, Henry" mormorò la detective con voce tremula e mesta, continuando a tenere gli occhi bassi sul pavimento "Ti ho visto fare tante cose strane in questi mesi, per non parlare del tuo linguaggio a dir poco centenario e i tuoi modi di fare da gentleman d'altri tempi, e continuavo a ripetermi che era nella tua natura e che avrei dovuto solo farci l'abitudine. Eri diverso da tutti gli altri uomini che avevo incontrato e questo, in un certo senso, mi affascinava. Credo di averti sempre visto avvolto in una sorta di aura di mistero imperscrutabile, forse è proprio questo che mi ha impedito di capire prima che qualcosa non andava. Sei riuscito a penetrare le mie difese con un'invidiabile maestria e, devo ammetterlo, mi hai salvata in tanti modi diversi...più ti conoscevo, più ripetevo a me stessa che in te doveva esserci sicuramente molto più di quello che mostravi esteriormente e speravo che un giorno ti saresti fidato di me a tal punto da decidere di confidarmi i tuoi segreti. E sai una cosa...?"

Lentamente, Henry spostò speranzoso lo sguardo su di lei, rimanendo in attesa del suo verdetto. Colpo di grazia o assoluzione? Qualsiasi cosa lo aspettasse, l'avrebbe comunque accolta con sollievo. 

"...sono felice che tu abbia deciso di confidarti con me."

Lo sguardo di Henry s'illuminò all'istante nel sentire Jo pronunciare quelle parole e il suo sorriso, inizialmente appena accennato, si fece ancor più largo quando finalmente la detective abbandonò le ultime riserve e incrociò sorridente il suo sguardo. 
Un istante dopo, la mano di Henry stringeva forte quella di Jo, in un gesto di silente gratitudine più eloquente e sincero di mille parole. 
Per la prima volta, dopo tanto tempo, si sentiva libero...e vivo. 
   
 
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