Mi accesi una sigaretta. Ne assaporai un tiro e misi il pacchetto nella tasca del giubbetto catarifrangente. La folla iniziò ad urlare per il termine dell’esibizione di “Break Free”. Niente male come canzone. Anche se non ci pensavo più di tanto. Non dico di non essere fan di Ariana Grande ma al momento stavo lavorando e non era il primo servizio per i concerti che facevo, tanto meno il primo per Ariana Grande. 
Partì pochi attimi dopo il nuovo pezzo: “Problem”. Niente male nemmeno questo. Non c’era da negare che Ariana fosse un gran bel pezzo di ragazza. Carina, brava e con quel pizzico di dolcezza che ti lascia spiazzato. Ebbene sì, pur avendo quarant’anni suonati non avrei disdegnato una bella nottata con una ragazza del genere. Il pubblico era in delirio: ragazzine che urlavano e cantavano insieme le canzoni, ragazzini che mostravano cartelli in cui scrivevano “Ariana: you’re my everything”. Passeggiai attraverso il corridoio laterale del palco, nello stretto corridoio che separava il palco dalle transenne dietro le quali erano assiepati migliaia e migliaia di fans. 
Ariana era uscita nel backstage da alcuni minuti quando iniziarono a sentirsi le note di “Love me harder” e lei rientrò indossando un bellissimo abito nero e scarpe col tacco alto. Una libidine per gli occhi. Non potei, però, non notare quanto fosse bassa comparandola con i ballerini e le ballerine intorno a lei. Partì il pezzo di “The Weekend” e la folla continuò ad urlare sovrastando quasi le note della canzone. Ripartì Ariana e la folla esplose nuovamente. 
Arrivai di fronte al palco, esattamente davanti, mi affiancai ad un collega e osservai le transenne ma soprattutto i fans stipati contro di esse. 
Forse, con gli anni in questo lavoro, avevo sviluppato una specie di sesto senso per le situazioni strane e questa era una di quelle. Continuai a guardarmi intorno quando, ad un lato del palco, vidi oltrepassare le recinzioni a due ragazzi e una ragazza. In una frazione di secondo si issarono sul palco ed io, pronto ad intervenire feci altrettanto salendo di scatto sul palco. I tre intrusi corsero verso Ariana proprio mentre la canzone volgeva al termine. Insieme a me accorsero anche altri membri della security, dello staff dal backstage e gli stessi ballerini del corpo di ballo personale di Ariana. Uno dei fan si buttò addosso alla cantante facendole perdere l’equilibrio non aspettandosi una foga simile. Cadde sul palco e sentii il tonfo sordo. Arrivai di corsa e presi il ragazzo per le braccia, sollevandolo letteralmente da terra, mentre i miei colleghi presero a forza gli altri due e li portarono con loro nel backstage. Io lanciai letteralmente quello che avevo tirato in piedi contro altri colleghi che lo presero a forza e lo portarono nel backstage. 
Accorsi a soccorrere Ariana, aiutandola ad alzarsi e assicurandomi che stesse bene «Tutto okay?» Le chiesi «Sì… sto bene» Rispose lei con un filo di voce poi, per rassicurare il pubblico, salutò tutti quanti e si preparò per la prossima esibizione. Io la seguii del backstage e raggiunsi di nuovo la mia postazione, dopo averle fatto un cenno a cui lei rispose con un sorriso dolcissimo. 
Proprio una brava ragazza, oh sì!