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Autore: LadySparrow    04/07/2015    1 recensioni
“Conoscevo Tywin Lannister” rispose solennemente.
Tyrion fece un sorriso beffardo ed annuì “Già… conoscevi. Quindi, suppongo tu sappia anche come è morto.”
Genere: Introspettivo, Mistero, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Tyrion Lannister, Varys
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Silver and stone
Gli occhi gonfi, cerchiati, Tyrion Lannister era distrutto. Si poggiò con la schiena al cornicione di marmo e buttò il capo all’indietro. Il mal di testa era atroce, la nausea anche peggio. Un intero viaggio dentro una cassa aveva ancora più immiserito le sue condizioni, sia mentali che fisiche. Aveva ucciso suo padre, la sua amante che l’aveva tradito e umiliato, ed ora si sentiva inerme, un piccolo insignificante uomo travolto dal suo destino. Per certi aspetti, era come se fosse ancora chiuso in quella cassa di legno, costretto a nascondersi, senza potersi muovere e circondato da fetidi odori.
Varys, poggiato anch’egli al cornicione, lo fissava con sguardo interrogativo.
Tyrion sospirò “Vuoi spiegarmi perché mi continui a fissare?” Poi di colpo si chinò e rigettò tutto il vino che aveva appena bevuto.
Varys non batté ciglio, ma la sua espressione era alquanto contrariata “Pensi di continuare ad ubriacarti?”
Tyrion sollevò appena la testa “Sì” la sua voce uscì come un rantolo.
Varys alzò un sopracciglio “Non riesco proprio a capire perché un Lord come te abbia deciso di gettare via la sua vita in questo modo!”. “Lord …” tentò di rimettersi dritto “che parola nobile! Mi sembra un po’ troppo onorevole come appellativo per uno che ha ucciso suo padre, non credi?”.
 A quella frase Varys non ebbe neppure il tempo di ribattere, perché fu un’altra persona a farlo, una donna. “Tu però sei effettivamente un Lord e non per via di un semplice appellativo, ma per discendenza.
Entrambi si voltarono nella direzione da cui proveniva la voce e videro una donna vestita con un abito molto semplice, lungo, colorato di celeste chiarissimo; i capelli erano lunghi, bruni ed una ciocca argentea le partiva dal lato della fronte, per poi scendere giù, fino al seno. Non era una donna anziana, ma neppure più una fanciulla. Tyrion e Varys non avevano la più pallida idea di chi fosse. La guardarono sorpresi, con gli occhi sgranati.
Fu Tyrion il primo a rivolgerle la parola “E lei, mia Signora, come fa a sapere che sono un Lord?” Effettivamente, con l’odore nauseabondo e gli abiti sudici che portava addosso, chiunque avrebbe fortemente dubitato che fosse uno di nobile famiglia.
Lei inclinò appena la testa e sorrise “Sei il figlio di Tywin Lannister.”.
Al solo udire quel nome il volto di Tyrion divenne ancora più scuro di quanto già non fosse; dalla sua espressione traspariva una terribile angoscia. Distolse lo sguardo da quello della donna.
“Sembri molto provato.” Osservò la nuova arrivata, continuando a guardarlo in volto. Poi diresse gli occhi verso Varys “ Perché quello sguardo così pensieroso, Lord Varys? Sta cercando di chiedersi come mai non mi conosce?”
In effetti stava riflettendo esattamente su ciò: non riusciva a spiegarsi per quale ragione non avesse mai sentito parlare di colei che gli stava di fronte, considerando perfino il fatto che quest’ultima sapeva chi lui fosse. Era sicuro che non si trattava di una donna di umili origini.
“Io sono Vilya.” si presentò, chinando un poco il capo in segno di reverenza.
Varys era sempre più sconcertato, ma sapeva nascondere bene i propri stati d’animo. Quel nome non era mai giunto alle sue orecchie.  "Vilya…” Tyrion sembrò riprendersi dal suo stato di catalessi. Tornò a guardarla, era molto bella “hai detto che sembro provato, giusto?” Fece una piccola pausa “Dimmi, tu conosci mio padre?” Era passato ad un registro molto confidenziale, ma lei non si infastidì, anzi, non vi badò affatto.
“Conoscevo Tywin Lannister” rispose solennemente.
Tyrion fece un sorriso beffardo ed annuì “Già… conoscevi. Quindi, suppongo tu sappia anche come è morto.”
“Mio Signore,” lo interruppe Varys “non credo che sia…”
“Cosa non credi?” lo freddò l’altro, rivolgendogli uno sguardo carico di rabbia.
Varys lo fissò per un lungo istante, e non proseguì oltre.
“Non è importante come è morto, è importante chi l’ha ucciso. Ma non per me.”
Gli occhi di Tyrion si ridussero a due fessure, doveva essere una donna intelligente, pensò. Il problema era che non era riuscito a farsi la benché minima idea su quali fossero le sue intenzioni. Sembrava del tutto imperscrutabile.
“Sei destinato a fare e vedere grandi cose, Tyrion Lannister.” Sentenziò.
“Ah sì?” rimarcò lui, sarcastico “Cos’è? Una profezia? Sei una chiromante?”
Lei sorrise “Una strega.”.
Tyrion rispose con risolino beffardo “Mi rincresce deluderti, mia Signora, ma non credo di essere destinato a fare grandi cose. Mi pare di aver già fatto abbastanza.” Mormorò, con amarezza “Il tempo ha il suo corso, inesorabile, e tu non puoi farci nulla.”
Per la prima volta la donna sembrò mostrare un po’ di empatia ed anche la tonalità della sua voce si fece più calda. Curvò appena la schiena per guardarlo meglio “Non darti per sconfitto prima ancora di esserlo effettivamente. Tu sei roccia, piccolo leone.”
 Piccolo leone. Lui ebbe un sussulto: Shae usava chiamarlo in un modo simile.
Vilya cercò i suoi occhi e in essi vi trovò molta tristezza.
“Non credo che tu abbia ragione.” le disse. Poi si voltò dalla parte opposta e fece per andarsene, iniziando a camminare lentamente.
Varys, che nel frattempo aveva assistito alla scena con sincero interesse, rivolse lo sguardo alla donna, sorrise lievemente e la salutò chinando delicatamente il capo. Successivamente, continuando a non proferire parola, seguì l’altro.
“Tyrion?” lo richiamò la strega.
Lui si bloccò immediatamente. Prese un profondo respiro e si voltò. “Cosa c’è?”
Lei sollevò lo sguardo verso l’alto. Tyrion di riflesso la imitò.
“Continua ad osservare il cielo nei prossimi giorni.” Abbassò lo sguardo, i suoi occhi erano colmi di una luce intensa“ Diventerà rosso.” Poi flesse le ginocchia e si congedò con un inchino degno di un re. In quel momento, la sua ciocca argentea ondeggiò, brillando ancora di più alla luce del sole. “A presto, piccolo leone.” Disse con dolcezza.
Tyrion, con vivido stupore dipinto sul volto, la guardò andare via, chiedendosi chi mai fosse quella misteriosa donna con l’argento nei capelli.
  
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