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Autore: Lullaby1992    04/07/2015    6 recensioni
Bene... nel Nothing#2 i nostri personaggi si sono sistemati e tutto era finito per il meglio... ma è proprio così? è davvero tutto finito? tutti i guai?
Ovviamente no, perchè è proprio nel momento in cui ci si sente più al sicuro che succedono le cose peggiori...
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Asuma/Kurenai, Minato/Kushina, Obito/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Prima dell'inizio, Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing#2'
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La discussione tra Ryuko e Lòng avvenne appena la settimana dopo.

Raimaru si era appena liberato della fasciatura, e si stava distrattamente allenando a tirare degli shuriken a un tabellone rotondo che aveva in camera, restando spaparanzato nel letto.

Niisan?”

Si neechan?”

Vorrei parlare alla mamma ma... vieni anche tu?”

Le sorrisi. Capivo che la prospettiva di affrontare Lòng non era mai della migliori, anche se era una mamma più che comprensiva, sapeva essere anche spietatamente sincera.

D'accordo...”

La accompagnai in cucina, dove Lòng stava spignattando qualcosa sul fuoco, anche se aveva ancora dei rotoli di missioni aperti sul tavolo.

Come mai quell'aria da cospiratori?” ci freddò subito.

Ryuko voleva parlarti...” risposi semplicemente.

E ti serve la spalla per farlo? Dai sputa il rospo...” disse lei con un sorrisetto.

Io beh... non credo di voler diventare un ninja”

Questo ottenne la completa attenzione di mamma.

Spiegati”

Ryuko le disse grosso modo le stesse cose che aveva detto anche a me.

Quindi cosa vorresti fare?”

Io... beh la squadra crittografica mi ha sempre interessato, e il sensei mi ha anche detto che sembrava che i ricercatori nel campo genetico erano interessati ai miei test attitudinali. Pensavo di poter studiare... essere comunque utile ecco” Ryuko era piuttosto in apprensione.

Capisco. Anche se non sono certa delle tue motivazioni...”

Questo mi lasciava un po' perplesso. Non era da mamma forzarci a prendere decisioni che non sentivamo nostre.

Io... se vuoi...”

No, Ryuko, non fraintendermi. Non tutti nascono con l'inclinazione di essere guerrieri. È un dato di fatto. E non voglio di certo obbligarti, sarebbe stupido quanto controproducente.

Tuttavia, la tua mi sembra tanto una fuga...”

Cosa... in che senso?”

Ti sei spaventata durante l'attacco dell'Akatsuki. Il che è naturale, eri piccola, hai subito un brutto trauma. Ma non puoi vivere nella paura. Non puoi provare paura per sempre. La gente muore. Sempre, di continuo. Se non è la guerra a stroncarti prima o poi ci pensa la vecchiaia, o la malattia.

Si può morire per i motivi più stupidi di quelli che credi. C'è gente comune che s'ammazza scivolando su un gradino e battendo male la testa.

Anche se non sarai in prima fila, vivi comunque in un paese ninja. Possono capitare le invasioni, come avvenuto quando morì Sandaime Hokage. E anche uscendo da Konoha, il pericolo si può sempre annidare in ogni angolo.

Se vuoi diventare una studiosa perché è una tua vocazione esserlo ed è una cosa che ti piace fare, allora non sarò io a impedirtelo.

Se invece, stai fuggendo dall'accademia per paura di diventare genin, allora è ora che affronti le tue paure. Non puoi continuare a nasconderti con delle scuse. Non servirà a niente, prima o poi ti ritroverai faccia a faccia con ciò che temi. La vita è breve e spietata, e difficilmente troverai compassione presso altri. Tanto vale che ti ci abitui”

Ed ecco che spuntava fuori mamma drago. Forte, saggia, protettiva... e terribile nelle spietate verità che diceva.

Ryuko sembrò farsi ancora più piccola. Era già uno scricciolino di ragazza, e ora, sotto lo sguardo diretto della mamma sembrò diventare un pulcino davanti alla dragonessa.

Si, mamma”

Non devi prendere subito una decisione. Riflettici solo bene” disse, questa volta più dolcemente.

F... farò così”

Potresti provare a iniziare a diventare Genin. Tanto il diploma dell'accademia ti serve anche per diventare ricercatrice. Le basi dell'uso del chakra valgono per ogni filone che sceglierai di seguire. Nel frattempo potrai scegliere cosa fare eh?” le dissi io.

Lei annuì sollevata.

Potresti portarla una volta al campo d'allenamento con te, ogni tanto. Alle volte la curiosità fa smuovere le montagne...” disse Lòng, con calma.


Quella stessa sera, Raimaru, dopo che Ryuko se ne andò a dormire, andò dalla madre, incerto.

Allora, altri rospi da sputare?”

Si, più o meno...”

Vuoi parlarmi di Kakashi non è vero?”

Riuscirò mai a nasconderti qualcosa?”

Spero di no. In fin dei conti, il giorno in cui non riuscirò più a comprendere i miei figli, sarà quello in cui diventerò una cattiva madre”

Raimaru sorrise, sedendosi con lei al tavolino.

Dunque, che vuoi dirmi?”

In verità, non lo so bene neanche io. Per anni mi sono semplicemente rifiutato di provare a capire. Era semplicemente un qualcosa di doloroso a cui pensarci, ed era meglio evitarlo.

Però... ora non ne sono più così certo.

Se era così fedele alla foglia come molti sono soliti a dire perché andarsene?

Ma quello che mi confonde... è perché risparmiarmi? Se è davvero un assassino spietato, il fatto che io sia suo figlio avrebbe dovuto essere del tutto irrilevante... o no?”

Kakashi era molto ben addestrato a sopprimere le emozioni. Era un ANBU perfetta in quel senso. In missione era sempre ed esattamente ciò che era richiesto essere. Un arma.

Se non ti ha ucciso è perché non voleva farlo. Su quello, non ho dubbi.

Già la prima volta che venne alla foglia e che vi incontraste lo capii. Ma era anche vero che non era un loro obbiettivo uccidere, ma solo fare una ricognizione senza dare nell'occhio.

Da quel senso non ho risposte neppure io Raimaru. Più va' avanti questa storia, più mi sorgono diversi dubbi. Non sarebbe la prima volta che mi viene da pensare che deve essere successo qualcosa”

In che senso?”

E se ci fossero dei... moventi?”

Nel senso che sia stato obbligato a fare quella scelta?”

Si. È troppo strano. Kakashi lo conoscevo troppo bene. Non riusciva a nascondermi niente. Nel... mese che precedette la sua scomparsa però... qualcosa era cambiato.

Era più freddo, distaccato, restava poco in casa e parlava poco.

Non che sia mai stato un chiacchierone, ma... era distante.

Forse la mia stupidità è stata proprio quella di non affrontarlo di petto. Gli avrei fatto sputare la verità, l'avessi fatto... probabilmente.

Ma... se è vero che i sentimenti sono debolezza, questa ne è la dimostrazione. Temetti la risposta che avrebbe potuto arrivare, e chiusi gli occhi, sperando che non vedendo, nulla sarebbe cambiato” lo disse con un tiepido sorriso, come se dentro di sé si stesse dando della stupida.

Chi o cosa, potrebbero averlo spinto a prendere una simile decisione? Mi sembra altrettanto improbabile...” commentai io.

Non ti so dire Raimaru. Quello di cui sono certa, è che sta portando una maschera. Il Kakashi che conosco non avrebbe mai ucciso suo figlio, e se fosse davvero al soldo dell'Akatsuki, la sua mano non avrebbe esitato.

Ma tu sei vivo, qui di fronte a me. Un giorno troverò le risposte. Le troveremo. Ma ora come ora, ci sono ancora negate, e credo dovremo solo avere pazienza.

Se c'è del vero nel detto 'tutti i nodi prima o poi arrivano al pettine' allora dobbiamo solo aspettare il momento giusto”

Grugnii, un po' insoddisfatto, però almeno in parte di questi dubbi, era stata sciolta.

Allora non mi ero solo immaginato, il fatto che una parte di lui si stesse trattenendo, durante il combattimento...

Mamma, come ti innamorasti di lui?” le domandai. Non glie l'avevo mai chiesto.

Oh, beh... ecco...” un leggero rossore le colorì le guance. Cosa che non capitava praticamente mai.

Mi ritrovai a ridacchiare “Mamma, tu non arrossisci mai!”

Lei gonfiò le guance come una ragazzina “Quanto sei petulante... che vuoi che ti dica... fu la prima persona che conobbi fuori dal clan Hyuga, la prima volta che riuscii a scappare dai loro aguzzini... avrò avuto... quattro anni? Grosso modo.

Lo ritrovai come compagno di banco in accademia, e la sorte volle che fui anche sua compagna di squadra.

Per me il sentimento iniziò come ammirazione. Era sempre tre passi avanti rispetto a tutti gli altri. Era estremamente brillante, e uno shinobi di raro talento.

Siamo cresciuti assieme, e ne abbiamo passate di tutti i colori. Durante la nostra infanzia abbiamo visto la terza guerra, e la cosa ci ha legato.

Non era insolito trovarsi in situazioni che sembravano impossibili. Ma grazie al suo ingegno io e Obito riuscivamo sempre a uscirne... anche se il più delle volte poi toccava a me, rattoppare tutti e due...

Finii con l'ammirarlo da lontano, non volevo essere alla stregua del gruppo di ragazzine che aveva sempre appresso. Kakashi aveva fascino, è innegabile.

Non so bene neanche io cosa cambiò nella percezione che lui aveva di me. Ero stata sua amica per molto tempo... non pensavo che le cose sarebbero potute cambiare ma... beh devo ammettere che purtroppo Genma ha avuto una parte decisiva in ciò, sebbene l'abbia fatto senza volerlo... e credimi non glie l'ho mai detto perché se no mi triterebbe le scatole fino a sbriciolarmele.

Ritornati da una missione, quell'idiota con il cervello a senbon ha avuto la brillante idea di farci ubriacare come dei somari per 'festeggiare'.

Intontiti dall'alcool abbiamo finito con il baciarci, e poi, dopo quell'evento... beh abbiamo iniziato a frequentarci più seriamente, e da cosa è nata cosa...” lei scosse le spalle.

A ben pensarci, forse era andata peggio ai miei genitori che a me, forse di come avevano scoperto la reciproca attrazione.

Lei aspettò un momento, mentre che io elaboravo la cosa. “Kakashi mi fu molto vicino. Hiashi cercò di separarci. Per quanto che gli Hatake fossero da sempre un clan di valenti guerrieri, non aveva 'il ceto sociale per ambire a una Hyuga'. Non si arrese mai.

E, se vogliamo proprio dire il tutto, tu arrivasti ecco... non cercato, per così dire.

Dopo una missione nella quale finii ferita piuttosto malamente, Tsunade mi somministrò dei farmaci ricostituenti che però inibirono gli anticoncezionali.

Fu l'unico momento nella quale ebbi davvero paura. Non sarebbe stato poi così insolito pensare che un ragazzino diciassettenne sarebbe fuggito di fronte una simile responsabilità. Io avevo anche alle spalle un clan bacchettone e soffocante, che avrebbe di certo messo i bastoni tra le ruote.

Io però... non avevo il coraggio di pensare di uccidere quella creatura che ormai era parte di me... ma ero terrorizzata a pensare di affrontare la cosa da sola”

Stavo ascoltando con una sorta di brivido sulla pelle. Non sapevo tutte queste cose. Mi erano state accennate, vagamente, ma tutt'altra cosa era sentirle proferire dalle labbra di mia madre.

Io ero cresciuto con lei che mi aveva amorevolmente accudito, ma avrei potuto anche essere uno dei tanti ragazzini di strada che venivano rifiutati da famiglie potenti o che i genitori non si sentivano di accudire.

Quel destino sembrava molto lontano da me, ma a conti fatti, non era neppure così distante... se mia madre fosse stata meno decisa... magari il clan le avrebbe imposto di abortire, e io non sarei semplicemente mai nato.

Kakashi invece, rimase ben saldo al mio fianco, prese la cosa persino con più entusiasmo di quanto non mi sarei aspettata io stessa.

Si adoperò per evitare che il clan mi prendesse sotto la sua custodia, e rimise in piedi questa casa perché potessimo abitarci dentro tutti e tre... e... solo dio sa cosa deve aver combinato per mettere a tacere le male lingue che spettegolavano maldicenze sul fatto che fossi una ragazzina incinta...

Tu ovviamente non puoi ricordarlo, ma quando eri piccolo passava delle serate a osservarti, quando credeva che non lo vedessi, mentre eri nella culla”

A ben pensarci in effetti, diciassette anni erano pochi per diventare genitore... era come pensare che io da qui a due anni, avrei avuto a mia volta un figlio.

Doveva davvero amare la mamma e me, per combattere tanto, per restargli a fianco.

L'hai conosciuto per soli quattro anni, ma credimi, per quegli anni, ti ha davvero amato, cucciolo mio, e qualcosa mi dice che non ha mai smesso di farlo”

Grazie mamma. Per avermelo detto”

Di niente, tesoro. Spero solo che prima o poi sta situazione ambigua si sbrogli..”

  
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