Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: alltimelouis21    04/07/2015    1 recensioni
«Ebbene, – comincia, fissando sorridente davanti a sé, la sua voce è intinta di sicurezza e determinazione – ecco la storia di come ho conosciuto vostro padre.»
AU!How I Met Your Mother; Larry!Parents; Larry!MarriedCouple;
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

How I Met Your Father

 

«No – la persona che sta parlando tossichia – no, ho detto di no.»

Louis alza di scatto lo sguardo, fissando l'amico dritto negli occhi e smettendo momentaneamente di parlare. Il biondo gli sorride come se si volesse scusare, mimando un “ops” con le labbra, ma continua a parlare come se fosse nulla. E' sempre il solito.

Un'idea fulminea passa nella mente dell'uomo barbuto. Ora sa come iniziare la sua storia, intorno alla quale ha girato per l'ultimo – guarda l'orologio a forma di gallo – quarto d'ora.

«Ebbene, – comincia, fissando sorridente davanti a sé, la sua voce è intinta di sicurezza e determinazione – ecco la storia di come ho conosciuto vostro padre

 

 

04. 07. 2016

 

Sono appena arrivato all'allenamento di calcio che, due volte a settimana, facciamo nel campo da calcio della sua scuola.

«Hey hey hey, Louis William Tomlinson» dice una voce alle mie spalle. A quel tempo avevo ancora i miei bellissimi capelli a spina, e, tirandomeli all'indietro con una mano, mi giro. Davanti a me c'è il mio allenatore, la tuta larga che non gli fascia per niente il corpo e i capelli pieni di gel. E, quanto gel, penso. Insomma, ne usa in quantità industriali. Da vicino, comunque, non sembra così vecchio quando nei momenti in cui urla alla sua squadra per cercare di farci lavorare. Soprattutto in allenamento, poi, urla tantissimo, ma solitamente tutto ciò che faccio è guardare gli altri lavorare – oh, dai, è dannatamente scocciante quel quarto d'ora perso ad allenarsi perché blah blah blah serve blah blah.

Il mister alza un sopracciglio, e, ops, mi ricordo di non aver risposto. «Sì, mister?» domando, il mio sorriso più falso sulle labbra. Odio quell'essere, come lui odia me. E' risaputo, tutta la squadra lo sa, forse perfino tutta la scuola.

«Ti volevo parlare dell'allenamento di oggi» mormora spicciolo. Lo fisso accigliato, prima di vederlo sbuffare. Che uomo rude.

«Vieni nel mio ufficio o no, allora?» Ecco, che uomo rude, mi ripeto mentalmente.

Annuisco piano e lo seguo, mentre ci dirigiamo verso l'edificio che è un prolungamento di altezza più bassa del college a cui è vicino.

Mi guardo intorno appena entrato, nonostante non è la prima volta che entro in questo... in questo buco. Ci sono vari mobili raccimolati da non-voglio-sapere-dove, messi in ordine sparso nella piccola stanza. Sulla scrivania dietro la quale il mister si siede ci sono almeno tre stampanti, ma non ho idea di quale delle tre sia funzionante. Anzi, a dir la verità se una delle tre sia funzionante. Diciamo che quello fino a nemmeno due mesi fa è stato il magazzino dell'intera scuola, ecco il motivo della carta igienica sull'armadietto. Decido di non farlo notare a Testa Di Gel, che ogni volta fa finta che quello sia l'ufficio perfetto che ogni allenatore vorrebbe. Soltanto quando passo ad analizzare ciò che c'è difronte a me – due spade appoggiate al muro, una Tavola Periodica e varie cartine arrotolare – noto che sta parlando. Oh, ops. L'uomo mi fissa spazientito, e gli vorrei proprio dire che, mi dispiace se quel magazzino è più interessante di ciò che mi sta dicendo, ma sono una persona educata e mi trattengo. «Scusi – mi lecco le labbra, e il mister sembra fissare rapito il movimento della mia lingua, cos- cosa? - può ripetere?» esito, grattandomi quel po' di barba che mi sono fatto crescere.

«Ho appena finito di dire, Tomlinson, che arriverà un nuovo giocatore» sottolinea il mio nome «fai conto che di calcio non ne sa nulla, e tu ti prenderai cura di lui per i prossimi mesi, finché non sarà abbastanza bravo da poter giocare in campo, buona fortuna»

Lo guardo. Mi guarda. Ci guardiamo per quello che, hey, sembra un'infinità di tempo, e poi scoppio a ridere.

«Spero lei stia scherzando» provo, mentre la risata mi muore in gola. Sembra ogni secondo che passa più serio e questo no, non può essere vero. Non un altro marmocchio, ti prego Dio. Che ho fatto di male?

«Nient affatto Tomlinson, ripeto, buona fortuna» sorride. Un sorriso inquietante, che, giuro, non mi scorderò più nella mia vita.

Ed è in quel momento che decido avrà inizio la mia vendetta, penso mentre mi mordo le labbra davanti al mister, mi alzo e, senza salutare, esco dallo studio muovendo esageratamente i fianchi.

 

 

***

 

«Aspetta, aspetta, aspetta.» Il biondo mi interrompe, e inevitabilmente io sbuffo. Lo stronzo sta ridendo, ancora.

«Ero serio!» dico per l'ennesima volta quella serata, mentre sorseggio della birra dalla bottiglia.

«No, Louis, non ti credo» continua ridendo. Quasi quasi sputa tutto ciò che ha bevuto sul pavimento. Insomma, con chi sono finito a vivere i miei anni al college?

«Cosa c'è di strano nel sapere che il tuo migliore amico ci prova con l'allenatore della squadra di calcio, e che questo sembra davvero, davvero, davvero interessato?» mormoro, ripercorrendo nella mia mente le immagini di quel pomeriggio. Ho continuato a provocare il mister per tutta la durata dell'allentamento, e non mi sono sfuggiti né i suoi sospiri mentre mi abbassavo a raccogliere i palloni da terra – sporgendo in fuori quella parte apposta – e nemmeno il suo sguardo sul mio sedere mentre facevo gli esercizi.

Niall mi guarda, cercando di essere serio, ma ricomincia a ridere sputacchiando birra qua e là. «Che è sposato, Louis» mi spiega con nonchalance, per poi adottare una smorfia disgustata «ed è anche proprio brutto» finisce con più enfasi del necessario.

Decido di non dargli peso, non ho sicuramente intenzione di finirci a letto, e mormoro un “ops” con il labiale, appena noto che ha cominciato a parlare al telefono -con sua mamma, immagino- mentre mi dirigo in camera mia.

Potrei o non potrei aver trovato un passatempo molto divertente.

 

 

 

2046

 

«Ecco come ho conosciuto vostro nonno» spiego ai due bambini.

Niall, vicino a loro, è sfinito dalle risate – non so bene se sia per la faccia che hanno fatto i bimbi, o perché dopo anni ride ancora di quegli episodi.

E' comunque sempre il solito, e a me non dispiace.






 

 

 

Aye There!
Ebbene sì, I'm here con una nuova storia e penso abbiate ben capito di cosa essa parli.
La storia ha appunto preso spunto dalla serie tv How I Met Your Mother (serie che io amo e che sto finendo di guardare, sono alla quinta stagione, ouch).
E niente, mi andava di unire una delle mie serie TV preferite con una delle coppie che shippo maggiormente, è una cosa che ho fatto di getto, quindi eccoci qui.
Ringrazio chi è arrivato alla fine del capitolo e anche chi è semplicemente entrato (perché qualcuno dovrebbe essere entrato senza poi leggere?).
Sarei felicissima se mi diceste cosa pensate del capitolo, cose belle/brutte, ma amerei sapere la vostra impressione.
Alla prossima, xx

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: alltimelouis21