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Autore: Gold Nightmare    04/07/2015    3 recensioni
[Dalla storia]
"Cosa vuoi Vegeta" chiedo in tono secco. Lui sorride beffardo "Cosa provi per tuo padre, eh?-dove vuole arrivare?-Lo odi forse? Per tutto quello che ti ha fatto. Un povero bimbo indifeso come te, costretto a lavorare duramente per mantenere la sua famiglia. Dov’era tuo padre in tutto questo tempo? Dov’era quando avevi bisogno di lui?" stringo i denti deglutendo rumorosamente "Non c’era. Non ci è mai stato" dico in un urlo strozzato.
-Gold Nightmare
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Gohan, Goku, Vegeta | Coppie: Chichi/Goku
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I  need  you in my Life.

“Dove vai, Gohan?” sento Bulma corrermi alle spalle tentando di raggiungermi ma, al suo richiamo, rimango impassibile. Il rumore veloce dei suoi tacchi contro al pavimento aumenta finché, non si ferma di colpo, o meglio, viene fermato “Cosa? Fammi passare Vegeta!” la voce si fa più acuta, quasi arrabbiata. Ho ben altre cose cui pensare, ma sono comunque molto grato al principe Sayan per aver fermato sua moglie. Continuo a camminare sotto gli occhi spalancati del piccolo Trunks e lo sguardo cupo e comprensivo di Vegeta. La camminata accelera diventando una corsa. Voglio andarmene, scappare via da tutto e da tutti. Ripensandoci forse, vorrei scappare solo da lui. Chiudo fortemente la porta dietro di me cercando di trattenere la mia forza, inutilmente, dato che si frantuma sul colpo. Corro. Più veloce. E ancora. Non m’importa che qualcuno possa vedere la mia effettiva velocità. Quello che m’importa ora, è sfogarmi. “Perché?” mi lascio sfuggire in urlo. Non cerco di trattenere le lacrime… no, perché dovrei? Tanto nessuno ascolta mai quello che ho da dire. Nessuno. Qualcosa di caldo bagna il mio volto. “Perché!?” grido più forte. Voglio che il mondo sappia quant’ho sofferto. Quanto quell’uomo mi abbia fatto soffrire. “Cos’ho fatto di male?- sussurro tra un singhiozzo e l’altro -cos’abbiamo fatto di male tutti noi per meritarci questo?” il mio tono aumenta. Una voce dall’alto giunge fino alle mie orecchie “Gohan che ti succede?” rimbomba a ripetizione nella mia mente. Porto le mani alla testa nella speranza di non sentire più quella maledetta voce. “Figliolo?” non chiamarmi in quel modo. Ti prego smettila di parlare. Sembri quasi preoccupato ma, so che non lo sei. A te non importa di noi. A te non importa di me. “Vattene” scusami davvero ma, è la prima cosa che mi è venuta in mente e, l’unica cosa che voglio. “Gohan, cosa ti prende? Puoi dirlo al tuo papà” peccato che tu non sia mio padre. Mio padre era un eroe. Mio padre, non mi avrebbe mai abbandonato. Faccio una smorfia e cerco di asciugarmi le lacrime. “Niente” dico in tono freddo. Non voglio soffrire ancora, non per te.  “N-non sei felice per il mio ritorno?” felice? Ma davvero? Dovrei essere felice per il ritorno dell’uomo che mi ha abbandonato? Vuoi la verità? No. Non sono felice, affatto e, tu, sei la causa delle mie sofferenze. “Proprio non ti accorgi, eh?” le lacrime aumentano. Irresponsabile, ecco una parola per descriverti. Non rispondi, proprio come immaginavo. Davanti alle difficoltà scappi come un codardo. Sei in grado di sconfiggere i più terribili cattivi mai esistiti, ma non sai rispondere alla domanda di un figlio, di tuo figlio. Stringo i pugni, se fossi qui, ti picchierei a sangue. “E’ questo, quello che desideri?” vacilli nel pronunciare quelle parole, come se avessi intuito quello a cui sto pensando. “No, in questo momento, voglio solo odiarti, papà.” peccato che non ci riesco. Anche se lo voglio con tutto il mio cuore, non posso farlo. Probabilmente non ti farei neanche del male, non prima di averti fatto incontrare a Goten. Sai, nonostante tutto, ti ammira ma, d’altronde, è solo un ingenuo bambino a cui hanno portato via il padre. “Gohan..” non cercare di farmi cambiare idea, sai anche tu che non è possibile. “Perché mi odi?”perché? Hai davvero il coraggio di farmi questa domanda? Distolgo lo sguardo “Perché hai lasciato sola la mamma.” e me. Ho fatto a meno di un padre per anni. Tu non c’eri mai quando avevo bisogno di te, è già tanto se ti presentato alla mia nascita, cosa di cui non sono molto convinto. Ogni notte, andavo a dormire con il terrore che ti potesse essere successo qualcosa combattendo e, ogni mattina mi svegliavo presto aspettando anche ore e ore davanti alla finestra, in attesa di un tuo inaspettato arrivo. Ti volevo un bene dell’anima. Tu eri il mio papà. Eri il protagonista. Eri l’eroe. Eri l’uomo che non aveva tempo per la sua famiglia. E ogni singola sera la sentivo. Felice all’apparenza, sorridente di giorno ma, di notte, quando il sole calava, il vento si alzava e non c’erano tue notizie, la felicità si trasformava in preoccupazione e il sorriso così dolce, svaniva lasciando spazio a pianti silenziosi. Purtroppo per mamma, i Sayan hanno un udito fine e, non poteva nascondere in eterno il suo dolore. Quel dolore che piano piano, le s’infilava nel cuore, distruggendo tutto l’amore che provava per te. Perché, ammettiamolo, Chichi, è stata l’unica persona che ha sempre creduto in te e che, non ti ha mai dimenticato. Però tu l’hai lasciata, no? Da sola contro il mondo, senza soldi e con un bambino cresciuto troppo in fretta e, un altro figlio in grembo da mantenere. Hai la minima idea di quanto sia forte quella donna? Ha visto morire suo marito più volte spezzandole il cuore, ha visto portarsi via il suo bambino per anni, ha visto crescere i suoi figli senza un padre. Il dolore che ha provato, non è niente in confronto a quello che hai subito tu in tutto le tue battaglie. Non si può dire che la mia vita sia orribile; ho la mamma, gli amici e il mio piccolo Goten a tirarmi su il morale. Ma allora, perché quando qualcuno pronuncia il tuo nome, iniziano a pizzicarmi gli occhi? Perché non posso fare a meno di cambiare argomento, quando mio fratello mi chiede di te? Perché non riesco a guardarlo in faccia senza pensare a te? Siete così simili, sia d’aspetto che di carattere e, questo non riesco a sopportarlo. Ho promesso a Chichi che mi assicurerò che non diventi un teppista come te. Purtroppo non credo sia possibile. A casa, nessuno osa nominarti o almeno, non davanti alla mamma. Ricordo ancora la sua espressione cupa quando la maestra assegnò a Goten un tema su di te. Lui non sapeva e, non doveva assolutamente sapere. La mamma si rifiutò categoricamente di aiutarlo, affidando a me questo compito. Devo ammettere che ero tentato di raccontargli la verità ma poi, vidi i suoi occhi neri come la pece illuminarsi alla parola “eroe” e, non volevo distruggergli un mito. Così ignaro del fatto che tu in realtà eri un egoista, gli ho raccontato di tutte le volte che hai salvato il mondo, giusto per fargli spuntare un sorriso. Non mi piace vederlo triste. Lui non merita un padre come te, è convinto di essere il figlio di un uomo straordinario e, va bene così. Sai Goku Son, qualcosa di buono l’hai fatto, mi hai donato il mio amato fratellino. Non so cosa farei senza le sue marachelle e le facce buffe. Pensa, la sua prima parola è stata ‘Goa!’ che poi, tradotto, sarebbe una sottospecie di ‘Gohan’ ma, purtroppo, il poveretto non sapeva pronunciare né la N e né tantomeno l’H. Magari mi sbaglio, magari voleva solo pronunciare la parola ‘riso’ in giapponese, dato quanto mangia ma, mi piace pensare che  fosse un richiamo per me. “Credimi, non volevo” ti giustifichi così? Non volevi? E’ stato un errore? Va a prendere in giro qualcun altro. “Nemmeno io avrei voluto” taglio corto voltandomi dalla parte opposta della direzione da cui proveniva la voce per asciugarmi una lacrima. “Tu eri tutto per me- continuo sospirando -eri il mio eroe..” appoggio una mano sul terreno e faccio per sedermi quando “Gohan... so quant’è difficile per te ma, credimi, io..” mi alzo di scatto arrabbiato “Ah ma davvero? E sentiamo, quant’è stato difficile per me, eh? Dopo che sei morto il peso della famiglia è caduto sulle mie spalle. Ero solo un ragazzino. Invece di giochi in compagnia, io dovevo allenarmi o badare a tuo figlio. Non ci sei mai stato veramente. Mi spiace tanto per mamma e per Goten; non sei degno di far parte della loro famiglia! Vattene dalla nostra vita, Goku. Vattene e non tornare mai più!” me ne vado di nuovo da lì, per poi arrivare in una fitta foresta. Devo chiarirmi le idee e, il modo migliore è distruggere qualche cosa-in questo caso alberi. Tiro un pugno poi un altro finché numerosi tronchi cadono a terra. Faccio per colpirne un ultimo quando sento la presenza di qualcuno. “Che ci fai qui?-chiede avvicinandosi sempre più la figura misteriosa-Pensavo fossi andato a dare la bella notizia alla tua strana famiglia.” alzo le spalle nascondendomi dietro ad un falso sorriso “Sì beh, c’è stato un cambio di programma. Pap..-mi fermo- Goku non potrà venire. Mi spiace tanto, Vegeta” lui arriccia le labbra fissandomi in modo strano “Cosa vorresti dire, che non potrò combattere contro Kakaroth?!-non sembra molto sorpreso, se devo dirla tutta- E per quale losco motivo non può tornare sulla Terra? Baba gli aveva promesso un giorno..” non gli lascio continuare la frase “Contrattempi” taglio corto io, facendo piangere. Il potente Sayan si avvicina e mi tira uno schiaffo in pieno volto. Inarco un sopracciglio con fare interrogativo e mi asciugo una lacrima, con la guancia ancora dolorante per il colpo infertomi poco prima. “I Sayan non piangono” si limita a rispondere, come se fosse la cosa più ovvia in assoluto. Rimane a braccia incrociate e chiude gli occhi alzando la testa verso il cielo “Non mi sorprende che tu pianga, dato che sei figlio di un rammollito come Kakaroth” stringo i pugni istintivamente “D’altronde, c’era d’aspettarselo..  un codardo come lui, non avrebbe potuto tornare per affrontare le sue responsabilità di padre o marito. Perché è solo questo quello che è, un irresponsabile, giusto? E’ in grado di combattere divinamente ma, quando si tratta di responsabilità, scappa con la coda fra le gambe.” arriva al punto “Cosa vuoi Vegeta” chiedo in tono secco. Lui sorride beffardo “Cosa provi per tuo padre, eh?-dove vuole arrivare?-Lo odi forse? Per tutto quello che ti ha fatto. Un povero bimbo indifeso come te, costretto a lavorare duramente per mantenere la sua famiglia. Dov’era tuo padre in tutto questo tempo? Dov’era quando avevi bisogno di lui?” stringo i denti deglutendo rumorosamente “Non c’era. Non ci è mai stato!” dico in un urlo strozzato. Il principe annuisce comprensivo appoggiando la sua mano destra sulla mia spalla. Credo sia il gesto più tenero che abbai fatto nei miei confronti in tutto il tempo che ci conosciamo. Mi gira verso di lui prendendomi per il colletto della maglietta “E dimmi, dov’eri tu, quando lui aveva bisogno di te?” il suo volto è vicinissimo al mio e, posso sentire il battito del suo cuore troppo accelerato per un essere umano. Percuote il mio corpo mentre la domanda risuona nella mia testa come durante un’interrogazione e, mi pare di non essere a conoscenza della risposta. Resto immobile balbettando qualcosa d’incomprensibile. “I-io.. non lo so” dico in tono sommesso. Dov’ero io quando mio padre aveva bisogno di me? Semplice, non c’ero. L’uomo mi lascia andare e cado a terra rannicchiato su me stesso. Mi sono sempre lamentato di mio padre, quando, in realtà, ero io il primo a non esserci. Lui aveva bisogno.. di me? Possibile che un eroe forte e coraggioso come lui, potesse avere bisogno di un figlio idiota lì accanto? Sbarro gli occhi osservando il vuoto. “Gohan” la stessa voce di qualche ora prima. Mi mordo il labbro inferiore e m’inchino leggermente in avanti in segno di scuse. “Papà..io” non faccio in tempo a finire la frase che mi ritrovo un piccolo bambino combina guai attaccato alle gambe “Fratellone” si stringe più forte a me e, non posso fare a meno di sorridere osservando la sua capigliatura buffa. Lo prendo in braccio e lui si lega le sue braccia attorno al mio collo, come un piccolo koala. Gli accarezzo la testa “Hei Combattente! Che ci fai qui a quest’ora della notte?” mi fissa con uno sguardo malandrino e i suoi occhi s’illuminano “Trunks mi ha detto che papà tornerà a casa per un giorno! Sono così felice!” dice sfoggiando un sorriso a trentadue denti. Gli do un bacio sulla fronte “Lo conoscerò per la prima volta..chissà che tipo è!?”Goten ride emozionato al solo pensiero di incontrare suo padre. Continuo a sorridere scuotendo il capo “Goten, nostro padre-mi soffermo a sorridere all’altro Sayan-E’ un eroe.” non sono mai stato più felice. “Ho bisogno di voi, nella mia vita” Goku sorride dall’alto, ne sono certo. Goten mi scambia un’occhiata eccitata. Annuisco confermando che si tratta di nostro padre. “Anche noi abbiamo bisogno di te” lascio scorrere una lacrima sul mio volto. Non di rancore, né di tristezza. Sono lacrime di gioia quelle che solcano il mio viso e quello del mio fratellino. Faccio per andarmene ma, mi fermo. Dico a Goten di aspettarmi lì e, con molta calma, mi dirigo verso Vegeta. Per tutto il tempo, è rimasto appoggiato ad un albero "Grazie- sussurro- Davvero Vegeta, grazie di tutto.”Sorride compiaciuto arrossendo leggermente “Non osare dirlo a nessuno, però. Ah e..-alza di nuovo lo sguardo-Ti aspetto Kakaroth! Preparati a essere sconfitto!” mio padre scoppia in una fragorosa risata “Non ci contare!” Il principe sbuffa spazientito e va verso l’uscita della foresta “Vegeta!-lo richiamo.-Non dimenticarti che anche tu fai parte di questa strana famiglia ormai!” neanche si girà ma, in cuor mio, so che gli fa piacere. In fondo, la normalità in una famiglia è noiosa. 
 
“Ho bisogno di voi nella mia vita.”
Gold Nightmare Corner,
Ho amato questo anime dal primo momento in cui mio fratello, ha acceso quel televisore e ha detto “Bene, ora si guarda quello che voglio, io!” io, essendo ancora piccolo e, provando una stima enorme per mio fratello, mi limitai ad annuire sorridendo. Poi è apparsa la scritta a caratteri cubitali ‘Dragon Ball’. Fu l’inizio di un mito. Adesso, dopo numerosi anni, ho acceso il computer e taaan. Mi sono detto “E se lo rivedessi?” così eccomi qui. Il periodo in cui è ambientata questa storia è nella serie di Majin Bu, quando il nostro caro Kakaroth *io lo chiamo così perché ultimamente, mi piace moltissimo Vegeta, dopo Gohan, ovviamente* ha deciso di tornare in vita per il torneo. Qui sorge il mio dilemma. Una domanda che mi porgo da sempre. Fatemi capire, Goku poteva tornare sulla Terra quando voleva? E ha scelto un giorno in cui non potrà vedere la sua famiglia perché dovrà combattere. Aspetta, cosa? Il suo unico giorno di vita lui lo spreca così? Perché? Qualcuno mi spieghi!? Comunque, grazie a tutti quelli che sono arrivati a leggere fino a qui. Davvero grazie <3 Come si suol dire, Tanto love per voi.
-Gold (se sono riuscito a cambiare nickname)

 
 
   
 
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