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Autore: Jheyra    05/07/2015    3 recensioni
Riccardo, un anno passato a seguire un ragazzo. Notti passate a parlare di lui, discorsi monopolizzati su di un solo argomento. Lui. Questo è quello che Lisa, sua amica, deve sopportare per più di 365 giorni. Ma a tutto c'è un limite. E la sua pazienza è anche durata fin troppo.
Un mese.
30 giorni per farsi avanti. 30 giorni per trovare il coraggio che non ha avuto per un anno intero. Ce la farà il nostro povero protagonista a superare questo muro? Non importa il come ed il dove. Se entro questo termine non si sarà fatto avanti qualcun'altra se ne occuperà.
Ma cosa vuole veramente Riccardo da questo ragazzo?
La sua è semplice curiosità o si cela altro?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Mi sento davvero un completo idiota. Se mai qualcuno mi vedesse in questo preciso istante mi prenderebbe in giro per il resto della mia vita.

Mi sento molto agente 007 in questo momento ma non sono minimamente figo quanto lui. Non sto pedinando un pericoloso criminale, non sto salvando il mondo e l'inseguimento non è così spettacolare come si vede nei film. I protagonisti sono solo un coglione patentato, io, uno studente all'oscuro di tutto questo e la location è una scuola.

Sono ancora nascosto dietro ad un pilastro quando sento il mio cellulare vibrare. Lo estraggo dalla tasca dei pantaloni e guardo lo schermo. Faccio una leggera smorfia nel notare chi è. Lisa, la mia vicina barra amica forse migliore amica barra rompicazzi.

Oggi non è venuta a scuola per “ indisposizione” o almeno questo è quello che scriverà sulla giustifica ma io conosco la verità. È rimasta a casa di proposito.

Noi oggi avevamo le prime due ore di matematica. Una coincidenza?

<< Che vuoi? >> rispondo sgarbato stando comunque ben attento a non alzare di troppo il volume di voce << Sono occupato! >> 

<< Ah si? >> mi chiede lei sprezzante. Sentila come è vivace. E questa sarebbe la voce di una malata …  ma fammi il piacere << E a fare cosa di grazia il mio piccolo povero e tenero Riccardino ?>>

Cazzo ma quanto li può rompere su una scala da 1 a 100?! E poi odio quel nomignolo!

<< Se hai chiamato per prendermi per il culo potevi anche evitartelo, si da il caso che io sia una persona molto richiesta e molto impegnata ed ora sia nel bel mezzo di qualcosa di veramente importante! >> ribatto un po' scazzato.

Nel frattempo controllo che non se ne sia andato, bene è ancora lì fermo a parlare con la sua compagna, quella imparentata con i polipi. Lo so, lo so, non è molto carino da dire su di una ragazza ma seriamente, non si stacca ma da lui.

Eh che cazzo... lascialo respirare qualche volta!

<< No no >> riprende Lisa << Ti ho chiamato solo per ricordarti che l'ultimatum finisce questa sera alle 17:30 in punto! >> la sento ridacchiare, che stronza << Non sai quanto mi divertirò a vedere la tua faccia in quel preciso momento! >> ed ecco un altro risolino.

Ma solo io le posso trovare così stronze vero? Forse è per questo che patteggio per l'altro sesso...

<< Ferma prima di cantare vittoria >> la interrompo con tono deciso << Sono solo le 11:00  quindi se la matematica non è un' opinione, e non lo è, mi restano ancora 7 ore e trenta minuti prima che la mia immagine sia sputtanata per sempre! >> termino gongolante, non te l'aspettavi tutto questo coraggio vero??

Non sai con chi stai parlando mia cara!

<<  6 ore e trenta vorrai dire... >>

<< eh? >>

<< Ho detto che ti mancano solo 6 ore e trenta minuti, non 7 e trenta come hai detto tu mio caro il  mio “ se la matematica non è un'opinione ” >>

Ma sentila sta bastarda, si fa pure beffe di me.

<< Non è quello il punto carina... >> ribatto io, comunque un po' a disagio per aver sbagliato un calcolo del genere << Non permetterò che una cosa del genere accada, te lo puoi scordare che ti lasci prendere una simile vittoria su di me! >>

Sghignazzo << Ti farò vedere io! >>

E detto questo chiudo. So quanto odi che le persone le mettano giù il telefono ma non posso perdere tempo a parlare con lei quando ho qualcosa di così importante da fare.

Le chiederò scusa più tardi... forse...

Metto il telefono in tasca e contemporaneamente sbircio fuori dal mio nascondiglio, bene, non si è mosso, a volte quella tipa lì è utile.

Ok, non posso più scappare, è arrivata l'ora x.

Mi appoggio maggiormente al pilastro, faccio un bel respiro e tento di calmarmi. Dai, non sarà mica la fine del mondo, non sto andando al patibolo, devo solo andare da un ragazzetto a dirgli che mi piace e che vorrei incominciare una sana e tranquilla conoscenza con lui.

Senza nessuna malizia, senza nessun atto osceno in luogo pubblico.

Cosa ci può essere di male? Cosa può andare storto?

Respira Riccardo, respira cazzo …  peggio delle donne che stanno per partorire.

Mi do dei leggeri colpetti in faccia con le mani ed istintivamente chiudo gli occhi, non posso dubitare proprio ora, devo essere forte, io sono forte!
Raccimolo tutto il mio coraggio ed esco allo scoperto, non so cosa farò, non so cosa dirò, non so neppure come farò ad allontanare quella sanguisuga misto polipo ma se ci penso anche un solo secondo in più rischio di impazzire!

Ok sono pronto, esco dal mio nascondiglio ma noto qualcosa di strano. Come se mancasse qualcosa. Vedo la tizia di spalle ma … dove cazzo è finito!?

Un secondo, mi sono distratto per un solo misero secondo e quello è scomparso! Perché sono così sfortunato? Vorrei urlare, forse riuscirei a sfogare tutta la mia agitazione mista frustrazione.

Aspetta, ragione con calma, non può essersi volatilizzato, se la tizia è ancora lì e se non si allontana mai da lui allora o hanno litigato, cosa poco probabile, o lei non lo può seguire.

Solo ora noto che a due passi da lei c'è una porta...

Ehi... È la porta del bagno, la porta del bagno maschile.

Sia lodato il cielo, Dio non ho mai creduto in te ma ora ritiro tutto, tu esisti e questa ne è la prova. Grazie. Giuro che da domani verrò in chiesa ogni singola domenica ed accenderò un lumino ringraziando ogni singolo Santo in Paradiso.

È la mia occasione, quello è un posto dove una signorina come lei non può sicuramente entrare! Lo vorresti ora un cazzo tra le gambe per seguirlo anche lì, non è vero sanguisuga che non sei altro!?

Sorridendo sghembo mi avvicino, le passo accanto ignorandola. Lei mi nota ma fa finta di nulla tornando a messaggiare con qualcuno al cellulare.
Ammetto di essere particolarmente su di giri per aver avuto una piccola vittoria su quella ragazzetta ma è ora il momento più difficile.

Punto primo, non devo fargli capire di averlo seguito, deve sembrare un incontro casuale. Senza alcun tipo di premeditazione.
Punto secondo, dopo essermi presentato, se mi riconosce anche meglio, possiamo incominciare una tranquilla chiacchierata e poi, solo poi, svuoto il sacco.
Punto terzo, non c'è un punto terzo, magari non morire di imbarazzo, non balbettare, non fare la figura del cretino.

Mi appoggio ad un lavandino massaggiandomi le tempie. Sono un po' agitato, non pensavo di sentirmi così. Non voglio nemmeno considerare cosa potrebbe accadere se lui mi mandasse a quel paese o se mi insultasse. Cosa molto probabile visto che quella sarebbe la mia reazione tipo.

Ma magari lui non è così, magari lui la considera una bella cosa l'essere avvicinato da un perfetto sconosciuto, in un bagno, intenzionato a fare amicizia.

Ma chi voglio prendere in giro, dopo questo avvenimento sarò rovinato, lui lo dirà alla sua amica, lei lo dirà al suo gruppettino di ochette ed in men che non si dica tutti lo sapranno. Non avrò nemmeno più il coraggio di farmi vedere in giro. Sono finito.

Preso dallo sconforto non mi sono nemmeno reso conto che l'origine di tutti i miei drammi interiori ha concluso. Sento il rumore dello scorrere dell'acqua.

Bene, ed il punto primo è saltato miseramente.

Come posso farlo apparire un incontro voluto dal destino quando sono appoggiato al lavandino, mani incrociate, gambe incrociate, e sguardo fisso sulle porte dei cessi?

Ruoto leggermente e con discrezione il collo verso destra.

Ha finito, si è insaponato per bene le sue dita affusolate ed ora se le sta asciugando.

Il tempo stringe. Devo sbrigarmi. Mi massaggio nuovamente le tempie e prendo un profondo respiro pronto a dare fiato ai miei pensieri sconclusionati.

<< Ciao >>

Eh ... ? Cosa … è successo?

Sono abbastanza sicuro di non aver mosso un solo muscolo, di non aver aperto la bocca e quindi di non essere stato io a parlare ma allo chi l'ha fatto? Qualcuno alle mie spalle? No, impossibile non ho sentito il rumore della porta aprirsi. C'era qualcun' altro in bagno? Qualcuno che conosco? Ma chi?

Dopo il primo momento di sbigottimento in cui mille domande si affollano nella mia testa noto che due occhi neri mi stanno fissando, anche parecchio intensamente.

Non capisco subito che è stato lui a parlare e credo sia visibile tutto il mio sconcerto. Anzi ne sono sicuro. Sono certo di aver una faccia parecchio ridicola in questo momento, testimoniata da una sua piccola risatina.

<< C-ciao >> rispondo un po' incerto. Cazzo riprenditi. È la tua occasione. Non lasciartela sfuggire. È stato lui ad attaccare bottone!

<< Non so se ti ricordi di me ma io sono un compagno di classe di una ragazza che a volte aspettavi quando uscivamo da scuola >> continua << Sono Davide >>

È la prima volta che posso avere una panoramica così ravvicinata del suo volto. Posso notare quei dettagli che mi erano sfuggiti nei miei appostamenti da lontano.

Occhi neri. Ma non di un marrone scuro tendente al nero, sono neri neri, scurissimi e grandi. Capelli marroni, leggermente disordinati, un po' arruffati.

Ha il viso allungato.

Non porta gli occhiali.

È bello.

Nella mia testa continua a girovagare solo questa parola. È bello...Bello... Bello.

Perché il mio unico neurone sano doveva andare a farsi fottere proprio in questo momento. Non ci credo. Devono pur essermi rimaste delle facoltà mentali da qualche parte.

Credo che il mio silenzio sia interpretato in maniera sbagliata perché riprende il discorso con un sorriso un po' tirato ma comunque bellissimo per me.

<< Beh, ovvio che tu non ti ricorda di me, dopotutto ci siamo visti solo alcune volte e solo di sfuggita >> dice con tono quasi rammaricato << Ci vediamo in giro allora >>

Getta il pezzo di carta con cui si è asciugato le mani e fa per andarsene. Cazzo sta per uscire da questo bagno e tu perderai la tua migliore e unica occasione.  

Devi fare qualcosa! Di qualcosa, una cazzata, qualsiasi cosa ma porca puttana dilla! Ora!

<< Stai meglio con gli occhiali >>

Per favore fa' che non abbia detto quello che credo. Fa che dalla mia bocca non sia uscita questa frase.

Fa che lo abbia solo immaginato. Fa' che non sia così!

Le mie preghiere sono rese vane quando vedo Davide guardarmi con gli occhi sgranati.

Ed ecco che pure il punto due e tre se ne vanno a puttane, certo lui ha riconosciuto me ma dov'è finito l'approccio tranquillo ?! Dove è finita la “ tranquilla chiacchierata” ?  Dove è finita la “ non fare la figura dell'idiota” ?

Sono in momenti come questi che mi rendo conto di quanto io sia coglione. Ma la mia coglionaggine non è solo qualcosa di superficiale, necessaria per non farmi restare senza una battuta pronta. O no.... magari fosse una cosa così, la mia è radicata fin nel profondo, con la brutta abitudine di venire a galla nei momenti meno indicati. Come questo per esempio.

Devo salvare la situazione in qualche modo.

Mi schiarisco la voce e tento il tutto per tutto.

<< Intendevo dire che mi ricordo di te solo non sapevo valesse la stessa cosa anche per te …  >> gli spiego con tranquillità, dopotutto è vero, questa non è una balla  << E per dimostrartelo, mi ricordavo portassi gli occhiali e ho solo voluto esprimere una mia opinione. Spero di non averti offeso per questo >>

Questa si che è invece una balla. Le mie parole non so da dove siano uscite precisamente, l'hanno fatta e basta. Ho dovuto improvvisare e questa mi è parsa una spiegazione abbastanza plausibile.

Lo vedo rilassarsi, si se l'è bevuta. Tutto grazie alla mia voce priva di una qualsiasi nota particolare e al mio volto impassibile. Cazzo come sono stato bravo !

<< Bhe...grazie... dell'interessamento ? >> farfuglia un po' incerto << Questa mattina li ho dimenticati a casa... >>

Sorrido impercettibilmente. Tutto piano piano sta tornando a posto.

<< Senti Davide >> Ah...che bel nome, penso che potrei passare tutto il giorno a scandirlo lettera per lettera, mi piacciono tutte.

<< È da un po' che non ci vediamo e pensavo, dopotutto non abbiamo mai parlato molto noi due … >> In realtà quasi mai, togliano pure il quasi; ma si può dire che oramai lo conosca come le mie tasche. So dove vive, il nome del suo vecchio gatto e del suo pesciolino rosso. So che ascolta musica nightcore, il suo colore preferito è il blu e che odia le ciambelle.

Cosa voglio di più?

<< Senti, scusa se ti interrompo ma io devo andare, devo accompagnare Sara in segreteria e poi alla quarta ora ho una verifica >> dice a testa bassa, quasi come se si volesse nascondere << Però è stato bello rivederti, magari... se vuoi... >>

Si...?! Si... ?! Dai continua la tua frase ! Sara è il suo polipo personale vero? 

<< Beh... potresti venire a casa mia dopo scuola >>

È solo un sussurro, non sono nemmeno sicuro di quello che ha detto ma il mio cuore ha comunque cominciato a battere all'improvviso. E pensare che volevo essere io quello a fare il primo passo ed invece, ancora una volta, è stato lui.

Da una parte ne sono sollevato. Mi ha evitato un sacco di figuracce.

No, rettifico, alcune me le ha evitate ma la Figuraccia con la F maiuscola è solo rimandata di poche ore.

<< Certo, nessun problema, ci troviamo nel parcheggio ? >> propongo sorridendo.

Davide annuisce e dopo avermi salutato timidamente con la mano esce dal bagno.

Non appena sento la porta richiudersi tiro un sospiro di sollievo.

Non è andata come me lo ero immaginato ma sono comunque felice.

Ho un appuntamento con Davide. Certo, lui non l'hai chiamato così e non l'ha proposto con quest'intenzione  ma io sono comunque al settimo cielo. Anche se non so perchè ...

Forse non tutto il male vien per nuocere.

Mi avvicino al lavandino per rinfrescarmi. Il getto d'acqua in faccia è gelido ma è utile per farmi riprendere. Alzo leggermente la testa e solo ora posso notare quanto sia patetico in questo momento. Ho stampato in faccia un sorriso da ebete.

Devo darmi una sistemata.

Sembro davvero una ragazzina al primo amore in questo preciso istante. Non che abbia mai avuto relazioni serie ma... sono un ragazzo porca puttana!
Se mi vedesse Lisa in questo preciso istante... non ci voglio nemmeno pensare.





Ora però mi sta venendo un dubbio, saremo solo noi due? Lui non l'ha precisato ma...

E se ci fosse pure la sua polipo-sanguisuga- amica?

Spero con tutto me stesso che non sia così anche perché non troverai mai il coraggio di dirglielo con quella appiccicata al suo braccio.

Sbuffo. Mille problemi, mille idee. Tutto troppo affollato per i miei gusti. Devo mettere un po' di ordine altrimenti rischio di scoppiare. Un problema alla volta. Un problema alla volta.

Ora con calma tu esci dal bagno e speri che nessuno dei tuoi prof. abbia la brillante idea di interrogarti. Anche perché non ho studiato nulla.

A capo chino torno in classe prestando però molta attenzione a non mostrarmi eccessivamente contento. Sarebbe qualcosa di troppo strano per me e non voglio che qualcuno cominci a rompere i coglioni.

Passo le due restanti ore a guardare fuori dalla finestra, fortuna che il mio banco è lì accanto. Non presto nemmeno attenzione alla mia compagna di banco che tenta, inutilmente di fare conversazione.

Non sempre sono una persona socievole, se poi è anche uno di quei giorni in cui ho la testa altrove, come oggi, non c'è alcuna possibilità che io presti attenzione a qualcosa. Men che meno ad una diciottenne logorroica.

Quando finalmente suona la campanella che annuncia la fine di quella giornata di scuola mi dirigo a passo svelto verso l'uscita. Che sia dannata tutta quella massa di studenti, che possiate bruciare all'inferno tutti quanti! Via dai coglioni. Sono di fretta!

Eh che palle, ci mancano solo quelli che camminano a passo di lumaca, ed una volta superati loro ci si mettono quelli che si fermano in mezzo all'improvviso!

Ma porca puttana!

Lo so, lo so, non devo reagire così ma sfido chiunque a mantenere la calma in questa situazione.     

Se non si è ancora capito ho un carattere un po' di merda, sono irascibile, permaloso, me la prendo per un nonnulla, sono praticamente incapace di chiedere scusa o di ammettere di avere torto ma a mia discolpa qualche pregio ce l'ho pure io!

Credo...

In realtà qualche volta Lisa, le volte in cui non litighiamo o non ci prendiamo per il culo a vicenda, in uno dei nostri rari momenti faccia a faccia, mi dice che quello che mostro agli altri tutto non è altro che una “ copertura ”.

Dice che nascondo il mio vero IO e mi atteggio da “ menefreghista- strafottente ”, parole sue, per nascondere la mia fragilità interiore.
In poche parole mi ha dato della femminuccia.

Se non l'ho picchiata è solo perché mi sono ricordato che è una ragazza. Ma su questo ho dei dubbi, secondo me è una strega sotto mentite spoglie in pieno stile Medusa.

Medusa di Soul Eater. Non l'altra Medusa.

Ecco un altro mio pregio. Sottolineo pregio. Adoro gli anime.

Ne guardo di tutti i tipi. Non cosa strane però, quelle le lascio a Lisa. Lei le adora. A volte ci troviamo e facciamo delle magnifiche maratone di anime.

Quando però accenna all'argomento di guardare cose “ diverse dal solito ” io la fermo subito, so già dove vuole andare a parare. Me la vedo già, accovacciata sul tappeto di fronte al pc, un sacchetto di patatine a portata di mano ed un cuscino da strapazzare.

Io in quei momenti preferisco lasciarla sola, me ne vado a fare un giro perché non ho proprio voglia di vederla con gli occhi a cuoricini e sentire i suoi gridolini o le sue risatine mentre si vede uno yaoi.

Per colpa sua ora so cose che una persona sana di mente non vorrebbe mai sapere e ho visto cose che non avrei mai voluto vedere.

Voglio precisare che quella volta sono stata obbligato a vedere una puntata del suo anime preferito. Avevo perso una fottutissima scommessa. O quello o le davo 100 euro.

Ho preferito fare quell'estremo sacrificio. Ora non so cosa mi sia convenuto di più.

Mi devo essere perso troppo perché una volta arrivato al cancello non lo vedo da nessuna parte. Che si sia dimenticato del nostro appuntamento?
Nah... sarà rimasto imprigionato in quella massa umana. È difficile uscirne una volta che sei stato acchiappato. Con calma mi appoggio al muretto e comincio a fumarmi una sigaretta.

Mi ci vuole proprio, devo smaltire tutto questo stress accumulato. Non fa bene al mio organismo.

Sono quasi arrivato al filtro quando vedo una figura in lontananza correre verso di me sventolando una mano.

Strizzo gli occhi. Sono miope dannazione però quella sagoma non la confonderei con nessun altra.

È Davide. Da solo. Solo. Ecco un altra prova che Dio esiste. O Zeus, magari con un fulmine l'ha incenerita e ha liberato il mondo da quel polipo. Che brutti pensieri. Quasi mi vergogno di me stesso. Quasi...

Alzo un braccio di rimando sorridendo mentre allontano dalla mia mente questi pensieri. Non sarebbe carino fare una battuta su una sua amica.

Potrebbe prendersela.

In pochi istanti mi è arrivato vicino. Ha il fiatone e gli ci vogliono alcuni secondi per riprendersi.

<< Scusa... >> mormora con ancora un po il fiato corto.

<< Nessun problema, dopotutto casa tua mica scappa >> Rispondo ridacchiando. Tento di fare una battuta, un po' incerto sul risultato però lo vedo sorridere << Beh, fammi strada allora >>

Lo vedo annuire e poi camminare a passo svelto. So perfettamente dove andare però non devo farmi scoprire. Lo seguo silenziosamente anche perché casa sua non è molto lontana dalla scuola. In circa 10 minuti siamo difatti arrivati.

Si ferma di fronte ad una bella casetta bianca a due piani, traffica un po' con lo zaino per poi tirare fuori un mazzo di chiavi. Apre il portone facendomi però segno di procedere.

Entro un po' titubante.

<< Ti chiedo scusa per il disordine ma vedi i miei non ci sono e non ho ancora sistemato >> mi informa a capo chino.

<< Nessun problema, se vedessi camera mia … >> Rispondo ridacchiando.

Noto che le sue gote sono leggermente tinte di rosso. È realmente in imbarazzo. Davvero? Non me lo sarei mai aspettato. Però è così fottutamente tenero.

Mi fa segno di seguirlo, curioso gli vado dietro osservando tutta la casa.

È davvero carina. Sulla sinistra c'è la cucina, dove immagino siamo diretti, separata dal resto da un muretto di pietra basso.

Sulla destra il salotto con il divano color crema, il televisore ed un tavolino basso di vetro, la luce filtra da una grande portafinestra posta dietro al divano. A me non sembra disordinata ma beh... credo che la mia opinione in merito non conti.

Ci sono solo dei vestiti sparsi sul divano, dei libri aperti sul tavolino e se la mia vista non mi inganna mi pare di notare anche una maglietta sulla tv.
Tutto normale insomma. Di cosa avrà da vergogna poi?

Le scale per raggiungere il secondo piano sono sul lato opposto rispetto a dove sono io. Immagino che di sopra ci siano le camere da letto. Sono realmente curioso di vedere camera sua. Dopotutto quello è il suo mondo ed io un giorno vorrei entrare a farne parte. Come un semplice amico però.

Solo quando sento un frastuono mi accorgo di essere rimasto fermo imbambolato all'entrata per tutto il tempo.

Cerco Davide con lo sguardo e lo vedo di schiena intento a trafficare ai fornelli.

Percorro la strada che mi separa da lui stando attento a non calpestare i resti di quello che una volta doveva essere un bicchiere.

I cocci sono sparsi ovunque ma lui non sembra particolarmente interessato a questo particolare.  Io invece mi preoccupo subito che possa essersi fatto male, magari un pezzo l'ha colpito e si è tagliato.

<< Tutto ok Davide? >> gli chiedo un po' allarmato mentre gli metto una mano su di una spalla.

Lo vedo sussultare. Poverino lo devo aver spaventato.

<< No no, tutto a posto! >> si appresta a rassicurarmi ed in aggiunta mi regala anche un bellissimo sorriso << Ho solo fatto cadere un bicchiere, a volte capita, sono un po' sbadato >>

Un altro sorriso. Gli chiedo se ha bisogno di un aiuto ma nega col capo ed anzi mi invita ad appoggiare la cartella e sedermi a tavola.

Tavola che tra l'altro ha già apparecchiato.

Lo guardo trafficare e da quel che posso notare sta provando a preparare della pasta. Sebbene io non sappia cucinare niente ed anzi, mia mamma mi ha ufficialmente bandito dalla sua  cucina,  quello è un piatto che mi esce abbastanza bene. Nonostante ciò più di una volta lo sento sbuffare o imprecare contro qualcosa di indefinito.

Un sorrido si fa largo sul mio volto. È così carino.

<< È pronto ! >> esclama tutto contento porgendomi un piatto di pasta al pomodoro.

<< Grazie >> rispondo mentre lo afferro.

Sono un po' perplesso. Dove l'ha trovato il tempo di fare pure il sugo?! Io non l'ho visto...

Credo di essermi imbambolato ancora una volta. Devo seriamente smettere di fare una cosa del genere.  È da malati.

Pranziamo in silenzio, ognuno nei propri pensieri. Lui rigido sulla sedia non accenna nemmeno solo una volta alzare gli occhi dal piatto che sembra aver attirato tutta la sua attenzione.

Io invece tento di trovare un modo per parlargli. Prima un discorso generale, giusto per conoscerlo un minimo, poi scendo nell'argomento scuola, tiro in ballo Anna, gli racconto della volta in cui l'ho visto per la prima volta e bum sgancio la bomba.

Sebbene non ci siamo mai parlati mi hai colpito fin dal primo momento. Ecco...vorrei realmente conoscerti, mi sembri una persona interessante e particolare. So che ti potrebbe sembrare da pazzi venirti a dire una cosa del genere ma non sono niente del genere. Sono solo una persona normale e fidati, l'unica cosa che voglio da te è un po' di fiducia, così da poterci conoscere meglio.

Credo posso funzionare, in qualche modo glielo devo pur dire, certo, se fosse per me non farei mai una cosa del genere, non sarei mai così diretto con un perfetto sconosciuto ma sono obbligato.

Lisa, esasperata dai miei continui discorsi su di lui mi ha ricattato. Se entro un mese non fossi andato a parlargli sarebbe andata lei, e Dio solo sa cosa avrebbe potuto dirgli.    
                                      
Tremo ancora all'idea.

Dopo circa un quarto d'ora entrambi abbiamo finito di pranzare. Davide si alza per sparecchiare ed io lo imito. Metto i piatti nel lavandino e questa volto insisto nell'aiutarlo così ci dividiamo i compiti. Io lavo e lui asciuga.

<< Ti andrebbe di vedere un film? >> mi propone mentre sta finendo di asciugare un bicchiere.

<< Certo, mi piacerebbe molto >> rispondo entusiasta. Anime e film, ecco come prendermi.

<< Ho una piccola collezione ma se non ti piacciono posso sempre collegare il pc alla televisione >> continua mentre sistema i piatti asciugati nell'armadietto sopra la mia testa.

Io annuisco. Non ho gusti particolari, mi va bene qualsiasi film, basta che non sia uno romantico dove si sbaciucchiano ogni secondo. Anche quelli li lascio volentieri a Lisa.

Mi asciugo le mani ed una volta sistemato tutto ci dirigiamo verso il salotto. Tenta di sistemare un po' il “ disordine ” e nel frattempo mi indica la sua videoteca personale.

Porca puttana e questa sarebbe una piccola collezione, saranno 100 e passa film!

Comincio a farli scorrere col dito, Il signore degli Anelli, Lo Hobbit, Salvate il soldato Ryan, American Sniper, Iron Man, Dorian Gray, Il Padrino, Apocalypse Now, Lo Squalo, Arancia Meccanica, Indiana Jones, Dracula ... tutti titoli interessanti, alcuni li ho visti mentre altri no ma ciò che realmente cattura la mia attenzione è ciò che trovo dopo.

Chiamatemi infedele ma non riesco a resistere alla scritta anime.

Si, lo so, sono un debole.

Li ho visti quasi tutti, da Dragon Ball a Full Metal Alchemist, da Death Note a One Piece, da  Code Geass a Tokyo Magnitude 8.0 e chi ne ha più ne metta.

Ora ho un motivo in più per conoscere questo ragazzo.

<< Hai trovato qualcosa che ti piace? >> mi domanda curioso, eppure riesco a percepire una nota di... ansia? Forse cerca la mia approvazione sui suoi film.

<< Hai così tanti film che non riesco a decidermi >> gli confesso ridendo.

Inclina leggermente la testa: << Beh allora... prendi quello che hai visto meno volte >> mi propone << A me va bene tutto >>

Pensieroso avvicino la faccia a quei dvd, non so realmente cosa scegliere, è troppo difficile per me!

Come posso scegliere tra Death Note e 12 anni schiavo?

O tra Code Geass e il Padrino?

Si, lo ripeto, sono un debole ma per me sono dilemmi esistenziali!

Sbuffo esasperato. Chiudo gli occhi e decido di prenderne uno tra la mischia. Non ho paura di trovarne uno brutto, prima li ho fatti passare e mi piacciono tutti.

Con i polpastrelli sento il lucido della copertura, faccio scorrere il dito e dopo un paio di ripensamenti prendo la mia decisione. Ne estraggo uno e ancora all'oscuro di ciò che ho scelto decido che quello sarà il predestinato. Nessun cambio d'opinione. Nessuna esitazione.

Apro leggermente gli occhi ma non riesco comunque a mettere a fuoco la copertina. Sbatto un paio di volte le palpebre, i contorni diventano più definiti ma immediatamente li richiudo.

Li apro e li chiudo parecchie volte prima di capacitarmi che tutto questo è reale.

Solo una domanda riesco a formulare. Perchè?

Ancora non riesco a crederci. Tra le mie mani sto stringendo … non ho neppure il coraggio di dirlo dentro di me.

Sto stringendo...

<< Ah....  vedo che alla fine hai scelto l' Attacco dei Giganti! >>

Sussulto per lo spavento. In questo momento di piena tragedia mi sono pure dimenticato della presenza di Davide in questa stanza.

<< Cosa ci fa qui? >> gli chiedo allibito e mezzo sotto shock << Come puoi averlo nella tua collezione ? >> gli indico quel dvd.

Davide mi guarda mezzo stralunato, come se non capisse appieno il significato della mia domanda.

<< Non conosci gli anime giapponesi? >> mi domanda ingenuamente. Forse crede che il mio sconcerto sia derivato dal non averne mai visto uno ma non è così.

<< No... non … è quello >> farfuglio un po' nel panico marcando comunque volutamente su quello. Non so come fargli capire ciò a cui mi sto riferendo senza essere troppo... diretto

<< Quale è allora il problema ? A me è piaciuto >> mi dice con una alzata di spalle.

Io sono secondo dopo secondo esterrefatto, come può dire una cosa del genere? Ma che razza di gusti ha? Comincio a credere di non essere io quello “ strano ” in questa stanza.

<< Hai una faccia come se tenessi tra le mani qualcosa di disgustoso >> mi informa Davide, in infatti non è molto lontano dalla verità, sono nauseato da tutto questo.                                                                   
<< L'hai già visto? >>

Io nego col capo, gli occhi ancora fissati su quel cofanetto << Hai letto il manga? >> Nego nuovamente col capo.

Sento Davide sbuffare lievemente e alzo gli occhi in tempo per vederlo mettere un leggero broncio.

<< Capisco che non ti possa piacere il genere o hai sentito pareri negativi ma non è un brutto anime, magari non eccezionale come altri ma non mi sembra comunque giusto avere questo genere di pregiudizi senza nemmeno averlo visto >>

Sembra un po' irritato. Non è una questione di avere o meno pregiudizi ma … Non mi vengono nemmeno le parole per spiegare. Eppure non voglio che pensi questo di me. Non voglio che si faccia un'idea sbagliata di quello che realmente sono.

Prendo un profondo respiro.

<< Senti, quello che sto per dire mi farà diventare rosso come un peperone >> lo avverto in una semi-risata isterica << Quindi non osare prendermi in giro capito? >>

Lui annuisce un po' incerto.

<< Adoro gli anime, ne guardo moltissimi, faccio delle fantastiche maratone di anime assieme alla mia vicina di casa, Lisa e beh … un giorno lei mi parlò di un genere “ diverso” >> mi fermo per prendere fiato, non sento ancora le guance andare a fuoco ma non manca molto << Io sempre aperto alle novità ed anche in debito nei suoi confronti ho accettato di vederlo assieme a lei … >>

Ora voglio seriamente morire. Sta per arrivare la parte imbarazzante. Non so nemmeno se riuscirò a parlare in maniera normale. Davide nel frattempo mi guarda seriamente interessato. Spero non sia ansioso di vedermi andare nel panico.

<< Non mi ha voluto svelare il titolo quindi io quel giorno andai a casa sua completamente all'oscuro di quello che mi aspettava ma conoscevo i suoi gusti e mi fidavo del suo giudizio … >> gli spiego << Ora non più >>

Ho completamente catturato l'attenzione di Davide, gli leggo in faccia il desiderio di pormi una domanda, ma non una domanda qualsiasi, la più temibile di tutte, quella che mi ha tormentato per un giorno intero, quella che quasi non mi ha fatto dormire.

<< Perché ? >>

Ed ecco arrivato il momento, speravo di risparmiare questa dose di umiliazione giornaliera per la mia “ dichiarazione ” non per spiegargli come ho conosciuto il vasto e, inesplorato, mondo degli yaoi.

<< Beh … devi sapere che quell' anime non era un anime “ normale”, l'inizio mi parve anche abbastanza normale, certo qualche piccole stranezze, ricordo anche di aver quasi ridacchiato in una scena ma poi … >> Prendo nuovamente fiato, sento le mie guance farsi sempre più calde  << Ma poi … si rivelò essere quello che effettivamente era … >> indugio qualche secondo incapace di guardare Davide in faccia. << U-uno … y-yaoi >>

Sembra quasi che sia sceso un silenzio irreale in questa stanza. Io con la testa bassa e le guance in fiamme, Davide beh … probabilmente ora chissà cosa penserà di me. Devo apprestarmi a spiegare:

<< Voglio precisare che non ne sapevo niente, se l'avessi saputo non l'avrei mai guardato ed anzi avrei dato a Lisa quei dannati 100 euro ma quella brutta stronza aveva chiuso a chiave la porta e aveva nascosto le chiavi, ti prego credimi, non sono un pervertito! >> Non credo di aver preso fiato mentre sparavo questa raffica di parole una dietro l'altra ma questo, ahimè, è l'unico modo che ho per confessare cose così imbarazzanti.

<< Ho capito >> mormora Davide flebilmente.

Anche lui è arrossito ma c'è qualcos'altro. Come se qualcosa non lo soddisfacesse.

<< Mi hai raccontato del tuo incontro con gli anime yaoi ma … questo che c'entra con Shingeki no Kiojin ? >> mi chiede un po' turbato.

Come può farmi una domanda del genere? Se ha una collezione del genere anche lui deve essere a conoscenza di cosa trattano questi tipi di anime quindi come può chiedermi questo?

<< Beh … ecco … >> mi metto una mano tra  capelli ravvivandomeli un pochino << Se hai visto quell' anime puoi rispondermi tu .. >>

<< Non farmelo dire a voce alta ti prego >> lo supplico poi.

<< C'è qualcosa che non mi quadra >> mormora pensieroso Davide.

Beh nemmeno a me, sembra quasi che stiamo parlando di due cose completamente diverse.

<< Davide >> lo chiamo << Se non sono diretto non ne usciamo più, se muoio di imbarazzo ti reputo responsabile sappilo! >> lo informo ridendo, per smorzare un po' la tensione.

<< Ho “ avversione ”, chiamiamola così, verso quell' anime perché è uno … yaoi  >> gli spiego velocemente, non voglio far durare troppo a lungo questa agonia. Ero rosso, ora di che colore sarò?

Davide però mi guarda stralunato come se vedesse un alieno e non me. Una persona normale. Che c'è? Mi sono cresciute delle corna? Ho un occhio rosso?

<< Ma che dici? >> mi domanda semplicemente.

<< Come che dico, lo devo ripetere ? >>

<< No, ho sentito tutto perfettamente ma … l'attacco dei giganti non è uno yaoi >>

Eh? Ma che dici ora tu? Ci deve essere qualche errore. Forse stiamo parlando di due anime diversi.

<< Sai di cosa parla quell'anime? >> mi chiede Davide indicando il cofanetto che tengo stretto tra le mani.

<< Diciamo che ne ho sentito parlare … >> rispondo restando un po' sul vago.

<< So cosa sono gli  yaoi e ti posso assicurare che non ce ne sono nella mia collezione >> mi informa risoluto Davide. Quasi come se fosse consapevole di tutti i dubbi che si sono venuti a creare nella mia testa.

<< Ma … ma … mi hanno detto che era uno yaoi >> balbetto un po' in imbarazzo.

Non è uno yaoi? Come è possibile ?

<< No, ti posso assicurare che non lo è >> mi garantisce Davide << Chi te l'ha detto? >>

<< Lisa >> rispondo di getto, senza pensarci.

Solo in seguito mi rendo conto di quello che ho detto e di ciò che comporta, anche Davide deve esserci arrivato o lo deve semplicemente aver intuito perché  ridacchia sommessamente.

<< Credo che ti abbia fatto uno scherzo >> spiega Davide pacatamente.

Io annuisco distrattamente. Quella brutta stronza, non appena torno a casa quella me la paga.                                       

Per colpa sua ho fatto una pessima figura, mi sono sputtanato per sempre. Devo trovare un modo per vendicarmi, occhio per occhio dente per dente. Quella bastarda mi ha proprio tirato un brutto tiro … cosa posso fare?

Sto ancora pianificando la mia vendetta quando sento la risata di Davide. Prima controllata ma poi, una volta resosi conto di essere stato scoperto, esplode completamente arrivando a piegarsi sulle ginocchia, tenendosi lo stomaco con entrambe le braccia.

Io lo guardo un po' storto ma poi mi faccio contagiare dalla sua allegria e scoppio a ridere pure io.

Mi passo un dito sotto l'occhio per raccogliere la piccola lacrima scappatami.

<< Sai … è stato divertente >> mi dice allegro Davide << Anche quando eri in imbarazzo e non sapevi come dirmelo. Soprattutto in quel momento! >>
Io forzo un sorriso. Per me non lo è stato molto.

<< Sai Riccardo ? >> mormora Davide a bassa voce << Eri davvero carino prima >>

Penso di essere ad una nuova tonalità di rosso oramai. Devono dargli il mio nome, Color Riccardo imbarazzato.

Non so come mai ho reagito in questo modo, non appena ho sentito queste sue parole il mio cuore ha cominciato a battere più forte.

Non sono mai stato particolarmente timido ma ora mi sento esposto. Davide mi sta trapassando con i suoi occhi neri come la pece.

Mi sento esposto. Pendo totalmente dalle sue labbra. Carnose e deliziosamente rosee.

Sono curioso se riuscirei a farle diventare rosse.

Scuoto il capo. Perché sto facendo questi pensieri? Non devo pensare a Davide in questi termini. Lui per me deve essere solo un amico. Qualcuno con cui poter parlare. Passare dei bei pomeriggi assieme, a vederci un film, a bere qualcosa … insomma le solite cose. Non devo ripetere lo stesso errore.

Non so se riuscirei a risollevarmi.

Eppure …

Devo essere rimasto a fissare il nulla, perso nei miei pensieri per parecchio tempo.

Tanto da non rendermi conto di parecchi cambiamenti e mutamenti dell'ambiente circostante.

Non mi sono reso conto di Davide che si muove, viene verso di me, si alza leggermente sulle punte e si avvicina al mio viso.

Vedo i suoi occhi socchiusi, le gote rosse causate forse dall'imbarazzo e alla fine sento le sue labbra sulle mie.

Al diavolo il mio desiderio di fare solo amicizia. Nel sentire le sue labbra premute contro le mie l'unica cosa che voglio è approfondire questo dolce contatto. È un istinto viscerale, si agita dentro di me e non posso resistergli. Nemmeno con tutte le mie forze. Ed io non sono interessato a combattere questa battagli già persa in partenza.

Appoggio entrambi le mani sui lati della faccia di Davide, posso così infilare le dita tra i suoi capelli. Sono così morbidi al tatto che sorge dentro di me il desiderio di passare pomeriggi interi a giocare con questi fili di seta.

Dopo secondi che sembrano minuti e minuti che sembrano ore ci stacchiamo per mancanza d'aria. Se fosse per me continuerei all'infinito ma ahimè il mio partner ha bisogno di respirare.

Sarebbe leggermente tragica la sua morte.   
                                                                       
Già vedo i titoli dei giornali:                                                                                                                                                  

Ragazzo muore per soffocamento causato da un bacio fin troppo appassionato con il suo compagno ” 

“ Il bacio della morte ” 

“ Il primo bacio di un adolescente si rivela essere fatale ”

Grazie ma lo evito molto volentieri. Non voglio essere ricordato per quello che ha ucciso il fidanzato con un bacio. Si perché lui ora è il mio nuovo ragazzo. Volente o nolente.  E poi non credo sarebbe contrario dopo quello che ha appena fatto...

Prima mi ero solo illuso, mi ero auto-convinto che la mia fissazione nei suoi confronti fosse solo dettata da semplice curiosità, dalla voglia di conoscerlo, fare amicizia ma non era così.

Credo di aver avuto quello che molti chiamano colpo di fulmine. Forse me ne ero anche reso conto ma razionalmente non l'ho voluto accettare. Non ero pronto a questo.

<< Sai, non pensavo che mi avresti baciato >> rivelo a Davide ad un palmo dal suo viso.

Posso notare con mio estremo stupore lo sue gote tingersi di un rosso ancora più acceso << Beh …   cioè … io … >> farfuglia sempre più in imbarazzo mentre cerca di girarsi dall'altra parte, pur di evitare di guardarmi in faccia << L'ho fatto senza pensarci >>

Lo stringo a me possessivo. Ora che ce l'ho tra le mie braccia capisco quanto io abbia bisogno di questa persona. L'ho capito solo ora ma io mi sento completo assieme a lui. Non ho mai creduto pienamente a queste cose, il vero ed unico amore, ma in questo momento sarei in grado di mettere in discussione qualsiasi cosa. Per lui.

Non importa cosa accadrà, dentro di me sento che finché io avrò Davide al mio fianco tutto andrà bene.

Davide mi stringe i fianchi con le sua braccia. Appoggia la testa sul mio petto e sembra quasi che i nostri corpi siano stati costruiti per stare attaccati. La sua testa si incastra alla perfezione nell'incavo del mio collo.

<< Riccardo >> mi chiama << Hai un buon odore >>

Io sorrido << Tutto merito del deodorante >>

Sento Davide, ancora premuto contro di me, ridacchiare divertito dalla mia risposta.

<< Ed anche tuo >> gli rivelo. Dopotutto mi sono comprato e messo quel deodorante solo per lui. Con quel che è costato ci mancava solo che non fosse buono.

<< Mio ? >> mi domanda curioso alzando i suoi bellissimi occhi su di me << Come? >>

Non posso evitarmi di lasciare andare ad una risata liberatoria << È una storia lunga ed anche un po' imbarazzante lunga un anno intero >> gli accarezzo gentilmente uno zigomo con il pollice << Se vuoi te la racconto >>

Vedo i suoi occhi brillare << Certo, ma … >>

Prima che possa fare o dire qualcosa Davide è sgusciato via dalla mia presa e si è avvicinato alla sua collezione di dvd. Afferra il cofanetto incriminato e lo inserisce nella tv, precedentemente accesa.

Io cerco di carpire informazioni, gli chiedo cosa abbia in mente ma la sua unica risposta è solo un ostinato silenzio.

Traffica per un po' ma poi si lascia andare a peso morto sul divano. Non l'ho perso di vista per un solo secondo e pure ora lo sto fissando. Si gira nella mia direzione << Cosa ci fai lì impalato ? >> mi chiede con uno dei suoi bellissimi sorrisi << Non vieni qui? >>  mi propone indicando il posto accanto al suo.

Senza farmelo ripetere eseguo. Una volta seduto Davide appoggia la sua testa sulla mia spalla. Faccio scorrere un braccio attorno al suo fianco e lo stringo sempre di più a me.

Dopo qualche secondo in cui ci beiamo a vicenda del nostro calore, Davide si sporge leggermente per prendere il telecomando appoggiato sul tavolino e clicca play.

<< Allora … sei pronto a vederci un bell' anime? >>  mi domanda entusiasta.

Annuisco col capo.

Ma si... dopotutto è solo stato grazie a quest'anime se mi sono “ dichiarato”.

No, in realtà è stato Davide. Ora che ci penso ha fatto tutto lui.

A questo pensiero mi deprimo. E poi dovevo essere io quello a fare i primi passi.

Quindi … Davide …

Arrossisco inconsapevolmente al pensiero. Pure lui mi aveva notato. Forse anche lui era interessato a me. Per fare una cosa del genere deve aver provato qualcosa.

Perché ci penso solo ora? Ho accettato tutto passivamente, senza farmi domande, godendomi il momento. Credo, a mia discolpa, che in quel momento il mio cervello fosse andato in black-out.

Ahimè, sono messo male.

Ma prima di pensare ai miei problemi mentali, devo sistemare un paio di cosette.

Per ordine: primo, chiarire con Davide e definire per bene cosa siamo sebbene io oramai identifico noi due come una coppia, secondo, devo parlare con una mia certa vicina …

Non so se insultarla o ringraziarla. Deciderò al momento.

Sorrido e stringo Davide, immergo la mia faccia nei suoi capelli. Respiro il suo profumo.

E poi volevo solo essergli amico, che stupido …

Penso che potrei restare così per sempre. Sono felice. Tutto grazie a lui.

Minuto dopo minuto mi rendo conto di aver trovato la mia persona speciale.  Forse la nostra piccola chiacchierata super-imbarazzante può anche aspettare. Ammetto però di essere parecchio curioso di conoscere la sua versione dei fatti. Ma in questo momento non vorrei essere da nessun altra parte se non qui, con Davide tra le mie braccia.

Gli scocco un bacio sulla testa e poi torno con lo sguardo fisso sullo schermo della tv. L'attacco dei Giganti mi aspetta.




Che dire, se sei arrivato fino a qua, caro lettore- lettrice ti ringrazio a priori! Un grazie proveniente dal profondo.
I commenti sono comunque ben accetti ovviamente, far sapere cosa ne pensate è sempre importante :D
Soprattutto ad una povera anima come me, sicuramente con qualche problema mentale, un po' come Riccardo XD

( Il titolo fa un po' pena ma ahimè, sono negata e dopo un giorno a rimuginarci sopra, non ho trovato di meglio )

P.S. Io ho inserito gli anime che conosco, spero di non aver offeso nessuno con i titoli scelti :)

P.P.S.  Essendo la prima volta che pubblico non sono pratica, spero non ci siano errori, in tal caso mi scuso in anticipo, sistemerò :D

A tutti, Buona Giornata *-*
   
 
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