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Autore: Zomi    05/07/2015    3 recensioni
Cinquanta modi di amarsi...
Cinquanta momenti tutti loro...
Cinquanta attimi di una vita vissuta in due...
Cinquanta capitoli in cui i protagonisti saranno solo loro, Nami e Zoro, la loro storia, i loro caratteri e il loro amore...
Cinquanta capitoli, per cinquanta sfumature di un amore verde e arancione...
*Fanfiction offerta dal Midori Mikan: perchè a San Valentino non sono importanti i cioccolatini, è importante lo Zonami... ma non solo a San Valentino*
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sfumatura 34: Mocciosa Cattiva

 
Le teneva i polsi bloccati contro il materasso, premendoli con forza con una sola mano e pesandole sulla schiena con tutto il peso del suo corpo.
Gli occhi gli brillarono di lussuria nel vederla agitarsi sotto di lui, ruotando il capo e mostrandogli gli occhi sgranati di preoccupazione e incorniciati da quella massa selvaggia di capelli rossi.
Sentì il membro scalpitante e con la mano libera riaprì la patta, abbassandosi pantaloni e intimo, estraendone il fallo eretto e già pronto.
Gli occhi di Nami, seppur in quella posizione scomoda e dolorante per le gambe costrette in ginocchio sotto il peso dell’uomo, si allargarono ancor di più alla vista del membro, mozzando il fiato alla cartografa.
Accidenti!!!
Gran butta situazione.
Tentò di divincolarsi dalla presa dell’uomo, ma era troppo forte per lei che non poteva nemmeno scalciare con le gambe per allontanarlo e svicolare da quella pessima situazione.
Dannazione: e ora?
Ansimando, ruotò il capo verso il suo aguzzino, tremando quando vide la sua mano libera, scura e decisa, abbassarle gli short, spostandole il cavallo teso degli slip e rivelando la sua intimità.
Si strozzò con un urlo quando due possenti dita di lui la penetrarono, iniziando a ruotare tra le labbra, aprendole e preparandole, stimolando con il pollice la perla di piacere della rossa, incapace di invocare aiuto con la gola chiusa da gemiti e ansimi mal trattenuti.
Lo vide ghignare con la coda dell’occhio e la rabbia che provava per se stessa, per essere finita in quella pessima situazione, crebbe maggiormente, pungendole l’orgoglio che le impedì di emettere un solo altro suono dalla bocca, mordendosela a sangue piuttosto.
L’uomo sfilò le dita dalla sua intimità sghignazzando, accostando con fare minaccioso il suo fallo all’entrata della rossa che tremò fissandolo.
Con pollice e indice si sfregò il glande, stimolandolo e indurendolo prima di accostarlo alle labbra di lei, bagnandosi con i primi umori che vi colavano. Passò il membro sul clitoride, sfregandolo con forza, ritraendolo all’indietro e premendolo sulle labbra, non entrandovi ma solleticandole lascivamente.
Nami ingoiò la saliva che le riempiva il palato, impedendosi di continuare ad assistere a ciò che lui le stava facendo, ruotando il capo contro la tastiera del letto e conficcando le unghie nel tessuto del cuscino, mordendosi le labbra.
Dannazione, dannazione, dannazione!!!
È tutto per uno stupido scherzo.
Dannazione, dannazione, dannaz…
-Dillo-
Sgranò gli occhi, sentendolo parlare.
-Dillo o non lo farò-
La bocca della cartografa si aprì immediatamente, ma il suo orgoglio la bloccò aperta, impedendole di parlare.
No, non si sarebbe piegata così facilmente.
Testarda negò con il capo, facendolo ghignare divertito: che ragazzina cocciuta.
Riprese a passare la cappella del suo sesso sull’entrata della ragazza, massaggiandola ed eccitandola, facendola grondare di umori ma non soddisfacendola, premendo con maggior forza sui polsi di Nami, bloccati sui cuscini, quando la rossa tentava di dimenarsi e liberarsi.
-Su dillo…- ghignò, sfregando la cappella fradicia dei suoi umori sul sua intimità -… dillo e lo farò-
Nami ringhiò, negando ancora con il capo.
-Mai!!!-
Le si spezzò il respiro in bocca sentendo il glande premersi sulla sua fessura posteriore, spingendo per violarla.
Eh no, questo non valeva!!!-
-Zoro!!!- strillò, agitando le mani nel suo palmo –Co-così non val… ah!-
Irrigidì le natiche ansimando nel sentire il membro del compagno sfregarsi con forza sulla sua femminilità, facendola esplodere di piacere senza nemmeno penetrarla.
-Ma-maledett-ohhh!!!- premette la fronte sui cuscini, cercando di attutire i suoi gemiti di piacere, trattenendosi dal dimenarsi contro di lui e piegarsi al suo ricatto.
Dannazione, dannazione, dannazione: lo stava facendo solo per farla cedere!!!
La stava eccitando, ricattandola allo stesso tempo con lo sciopero del sesso solo… solo perché l’aveva mollato nel bel mezzo del paese dell’isola a cui erano appena approdati!!!
Stupido Marimo!!!
Non poteva, non poteva piegarla così!!
Lei…
-Dillo mocciosa, su- continuava a sfregarsi su di lei, trattenendosi con grande fatica dal farla sua –Dillo e lo facciamo…-
La massa rossa di ricci di Nami fremette, per poi agitarsi convulsamente in segno negativo, dimostrando la cocciutaggine della cartografa.
Un ringhio scontroso si sollevò dalle labbra dello spadaccino che, ormai anche lui al limite, sculacciò la compagna arrabbiandosi.
-Nami e andiamo: è colpa tua se siano a questo punto!!!-
-No- mugugnò la rossa, premendo il capo tra i cuscini –Sei tu quello che se la prende per uno stupido scherzo!!!-
-Scherzo?- ringhiò il verde –Scherzo lo chiami?-
Portò entrambe le mani ai fianchi della rossa, premendo il bacino di lei sul suo, facendola gemere e tremare di piacere.
-E se qualcuno ti avesse fatto del male?- si strusciò su di lei, facendola gemere -È un isola pericolosa, piena di cacciatori di taglie-
Una spinta, un’altra, le mani strette sui suoi fianchi e i gemiti della rossa sempre più acuti.
-Se ti fosse successo qualcosa…- si abbassò con il busto sulla sua schiena, accostando il volto dai ricci e scivolando con le mani dai fianchi ai seni, denudandoli del bikini e pizzicandone le cime -… sarei impazzito- di rabbia e avrei fatto una strage-
Si spinse con il sesso contro le sue natiche, continuando a stuzzicarla e sfregandosi apposta su quei punti che ben conosceva della sua donna.
L’urlo di Nami gli sembrò un segno di resa e le permise di inarcare la schiena e spingere il bacino contro di lui, aiutandola e reggendole i fianchi.
Ne aveva bisogno anche lui, voleva sentirla vicino e viva tra le sue mani.
-Zoro…- ansimò piano, strusciando le mutandine spiegazzate sul suo membro -.. ti prego: facciamo l’amore-
La baciò tra i capelli, sfilandole gli slip del tutto e massaggiandole il ventre.
Una piccola manina di Nami si intrecciò alla sua, portandosela alla bocca e baciandone le dita con dolcezza.
-Sono una mocciosa cattiva…- sussurrò piano, soddisfacendo la sua richiesta e pronunciando le sue scuse -… prometto di non allontanarmi più da te se ci troviamo su un’isola pericolosa…- lo sentì posare le labbra ghignati su una sua tempia, baciandola piano.
Con delicatezza, si spinse in lei, facendola gemere soffusamente e unendosi a lei, baciandole la spalla tatuata.
-Ma…- ansimò piano Nami, miagolando per le spinte del compagno -… sai bene che so difendermi-
-Mmm… si…- ansimò premendo il bacino sulle sue natiche -… ma…-
-… se qualcuno avesse –mmm- osato toccarmi, sarebbe morto fulminato… mmm, più forte Zoro… ah!-
Affondò in lei, spingendosi nel cuore del suo corpo, ansimandole tra i ricci e baciandole le tempie sudate.
-Se qualcuno avesse osato sfiorarti… ah- aderì completamente a lei, tendendosi con un braccio sopra il suo esile corpo per non schiacciarla -… sarebbe morto affettato… mmm!!!-
La sentì mugugnare di piacere, ricambiando le sue spinte e amandolo con la stessa intensità con cui la stava amando lui.
La strinse sotto di sé, accompagnandola verso l’apice e abbracciandola protettivo quando la sentì tremare per l’orgasmo.
Se la strinse al petto, baciandole i capelli e lasciandosi abbracciare con forza da quelle piccole manine da ladra.
-Promettimi che non ti allontanerai da me se ci sono pericoli- le soffiò tra i capelli.
-Prometto- ansimò lei, premendo il viso sul suo petto –Ma sappi che…- sollevò gli occhi a incrociare i suoi, sorridendo maliziosa -… potrei sempre mentire, d’altra parte sono una mocciosa cattiva… ricordi?-
   
 
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