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Autore: Rowena    17/01/2009    2 recensioni
Primo settembre 2017: una volta che i nipoti grandi sono partiti con l’Espresso per Hogwarts, Molly chiama a raccolta figli, generi e nuore per mettere in moto un piano tutto suo; Charlie sta per tornare dalla Romania per un breve soggiorno a casa, come la mamma lo ha pregato, e la famiglia deve agire. Molly, infatti, non sopporta l’idea che il suo secondogenito non si preoccupi di crearsi una famiglia e vuole rimediare forzando la sorte: la sua strategia prevede fargli incontrare qualche strega nella speranza che cambi idea. Quello che Molly ancora non sa è che Charlie ha già incontrato una ragazza davvero fuori dal comune…
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Famiglia Weasley, Nuovo personaggio, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '19 anni dopo'
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La riunione può avere inizio, dunque», commentò Molly andando a raggiungere il marito in salotto, seguita dal resto della famiglia.
La stanza era grande da contenere tutti, ed erano state disposte sedie e poltroncine perché ogni invitato potesse mettersi comodo.
Arthur si alzò per salutare ognuno dei figli: si era trasformato in un caro anziano curioso e solare, soprattutto grazie al risanamento del bilancio familiare.
Al momento, lavorava solo poche ore al Ministero, avvicinandosi al pensionamento, e nel frattempo cercava di far considerare al suo successore al Dipartimento Ufficio Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani la sua proposta per rendere legali le automobili volanti.
Se fosse riuscito a far passare il decreto, avrebbe potuto aprire la tanto sognata officina magica così da mettersi in proprio e dimostrare alla moglie, ancora una volta, che non tutte le trovate dei Weasley erano strane, bizzarre e senza significato.
«Molly, avanti: tutto questo mi sembra assurdo», cercò di obiettare il mago senza successo. «Ti stai lamentando di una tempesta in un bicchiere di succo di zucca».
«No, Arthur, lasciami parlare: sono preoccupata per Charlie, per questo vi ho convocati qui».
Ancora, fu la parola che rimbombò nel cranio di tutti gli invitati. Almeno una volta l’anno la signora Weasley s’intestardiva su questa storia, lamentandosi con un figlio o un genere su quello sciagurato intestardito sui draghi che sembrava deciso a non mettere la testa a posto.
La definizione più amata ultimamente era quella, sebbene non fosse mai arrivata alle orecchie dell’interessato.
Questa volta, però, la donna sembrava decisa a fare sul serio. Fratelli e cognati si osservarono a vicenda, perplessi: questa volta sarebbe stato difficile tirarsene fuori senza condannare il collo di Charlie.
Che poi, si chiedevano cosa potevano davvero fare per incastrare il malcapitato allevatore di draghi e costringerlo al matrimonio: anche se gli avessero presentato ogni ragazza di loro conoscenza, e di certo collaborando tutti insieme avrebbero riunito un numero discreto di fanciulle, ma se il mago non aveva desiderio di convolare a nozze difficilmente l’intervento familiare gli avrebbe fatto cambiare idea.
Tutti sapevano quanto era ostinato e testardo, proprio come un drago; anche se rispondeva sempre con un sorriso, era ovvio che simili intromissioni gli pesassero molto.
«Voi siete tutti sposati e avete dei figli meravigliosi», continuò imperterrita la signora Weasley senza accorgersi di alcunché, «ma Charlie è ancora solo e, da quanto ho visto, se non interveniamo rimarrà nella stessa condizione per il resto della sua vita».
«Mamma, credo che tu stia esagerando».
Ginny, poco diplomatica come sempre, s’intromise all’istante a difesa del fratello assente. Anche Harry, seduto al suo fianco, intervenne a una leggera gomitata da parte della moglie.
«Ha ragione, Molly: Charlie conduce la vita intensa che ha sempre desiderato, soprattutto ora che il suo capo si è ritirato e gli ha lasciato tutta la direzione. È felice, perciò è meglio non immischiarsi».
Mai contraddire Ginny, specie se si trattava del suo fratellone preferito. Harry l’aveva imparato presto, quando era stato spedito a dormire sul divano in salotto per aver osato suggerire che, forse, la signora Weasley non aveva del tutto torto.
Del resto, a tutti sarebbe piaciuto vedere l’ultimo scapolo di famiglia sistemarsi, ma una simile decisione non poteva essere presa per lui dai suoi fratelli!
Molly scosse il capo con decisione; aveva gli occhi lucidi di una povera madre delusa dalla sua prole, notò George con una risatina, come se la vagonata di nipoti che mettevano a dura prova la vecchia Tana non fosse già sufficiente.
«Harry, caro, temo che tu non capisca: Charlie sta per raggiungere i cinquant’anni», sottolineò con enfasi la donna mettendo a disagio molti dei presenti; tutti crescevano o, per meglio dire, invecchiavano con lo stesso ritmo del suo secondogenito.
Era quanto meno deprimente che un'ultra-settantenne ricordasse ai suoi stessi figli che la vecchiaia avanzava anche per loro.
«Appunto, mamma: proprio per questo ribadisco che non ha bisogno di chaperon o di un terzo incomodo per trovarsi una moglie», ripeté Ginny sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. La sua chioma era ancora fulva e brillante, e senza trucchi di bellezza. «Charlie non è stupido, nel caso tu te ne sia dimenticata: il giorno in cui sentirà che è arrivato il momento giusto, si sistemerà».
«Ma a chi lascerà la sua attività, il giorno che non riuscirà più a tenere testa a quei bestioni che considera animaletti domestici?», domandò in risposta la madre.
«Il sangue non basta certo ad assicurare al suo laboratorio un bravo direttore: nostro fratello sta pensando di prendere con sé quattro o cinque dei migliori assistenti che ha a disposizione e decidere quale di questi potrà seguire le sue orme tra qualche anno», spiegò Bill scuotendo il capo.
L’avrebbe saputo anche Molly, se alla sua ultima visita non avesse perso tempo a pensare alle possibili fidanzate da presentargli piuttosto che ascoltare le storie del figlio, ma nessuno trovò il coraggio di farglielo notare.
George prese la parola in aiuto del fratello maggiore: «È vero, mamma, e una volta che avrà accettato di non potersi più occupare dei draghi che ama tanto tornerà qui definitivamente per godersi le gioie familiari. Magari, dopo il trasferimento, perfino l’idea di trovarsi una moglie gli sembrerà meno insensata: devi convenire che, anche volendo, non è facile trovare una donna che non tema i draghi e che sia disposta a vivere in Romania per amore».
Era vero. Le relazioni di Charlie negli ultimi anni erano naufragate sempre per gli stessi motivi: i lucertoloni con cui il mago lavorava e la distanza dall’Inghilterra.
In Romania sembrava non avere tempo per frequentare una donna, anche se era più probabile che il mago non raccontasse alla famiglia ogni sua delusione amorosa, più per amor proprio che per altri motivi.
«Francamente, mamma, credo che tu non l’abbia ancora perdonato per aver deciso di lavorare in un luogo così lontano da casa», esclamò all’improvviso Percy sistemandosi con la punta dell’indice gli occhiali sul naso. «Ricordo che riunisti tutti i parenti in una riunione simile, ai tempi, per cercare un sistema che lo convincesse a cambiare idea e rimanere entro i confini nazionali».
Evitò di aggiungere che perfino zia Muriel, ai tempi, si era dimostrata più ragionevole di lei; Molly per la prima volta si era infuriata con l’odiosa parente, perché aveva dichiarato che se Charles aveva intenzione di tracciare la propria strada non doveva rinunciare per le ansie della sua famiglia.
Era probabile che la zia avesse esultato al pensiero che ci sarebbe stato un mostriciattolo dai capelli rossi in meno, alla Tana, così da rendere le sue visite meno orribili.
Charlie, poi, si era rivelato il cervello dietro alla maggior parte dei pesanti scherzi subiti dalla strega: spedirlo dall’altra parte dell’Europa non poteva che essere positivo, nella sua ottica, anche se il bambino pestifero era cresciuto e aveva già compiuto diciott’anni.
«Molly, non pensi che Charlie possa trovare offensive o quantomeno irritanti queste nostre intromissioni?», domandò con un filo di voce Hermione.
L’interpellata tossicchiò imbarazzata, per nulla felice che il terzogenito avesse ripescato quella storia dall’armadio; malgrado la vecchia zia fosse stata una spina nel fianco per quasi mezzo secolo, pace all’anima sua, quella era stata l’unica volta in cui le aveva gridato in faccia tutto il male che pensava di lei.
«Non è questo il punto, Hermione, anche se ammetto che sarei molto più serena sapendo che tutti i miei ragazzi sono vicini a casa, felici e sposati».
«Mamma, mi stai convincendo di parlare una strana lingua senza rendermene conto: Charlie non si è ancora sposato perché non è interessato al matrimonio».
Ginny si stava dimenticando le buone maniere, sempre più irritata: odiava le ingerenze della madre nella vita privata di ciascuno di loro, per quanto le voleva bene.
«Io ci sto, ma’», esclamò infine George, beccandosi una gomitata dalla moglie. Angelina non aveva ancora proferito parola, ma come la minore delle sue cognate trovava ingiusto vessare Charlie in quel modo.
«Avanti, non fate i moralisti: con Perce ci siamo divertiti tutti, no?»
Percy rischiò l’infarto; era motivo di gran vergogna per lui sapere che aveva conosciuto la moglie tramite un appuntamento al buio organizzato dai suoi parenti.
Audrey era una donna meravigliosa e l’amava infinitamente, ma preferiva non ricordare le circostanze che li avevano fatti incontrare.
«Bravo, George, questo è lo spirito giusto», annuì la madre; ai suoi occhi, del resto, Charlie sarebbe rimasto per sempre un ragazzino che scappava nella Foresta Proibita per cercare gli Unicorni e che nascondeva animaletti curiosi sotto il letto, anche alla sua veneranda età. «Tuo fratello non sa ancora quello che vuole, questa è la verità, e noi c’incaricheremo di mostrargli quanto si perde non sposandosi».
«Oppure, più semplicemente, non è interessato a farsi mettere il cappio al collo», esclamò una voce inaspettata dal corridoio. «Senza offesa per voi, fratelli, ma il matrimonio non mi è mai sembrato particolarmente attrattivo».
Charlie Weasley era apparso dal nulla portando con sé la solita sacca di tela e un gran sorriso.





@Vekra: Ti ringrazio! ^_^
@Marty McGonagall: Sicuramente Charlie è un uno spirito libero e sicuramente non è facile metterlo *in riga*, ma troverà pane per i suoi denti. Sì, io avrei davvero paura se un consiglio del genere si riunisse per me...
@SorellinaMalfoy: Niente Mary Sue, promesso! ^^ Non credo che i figli di George e Angelina siano gemelli, almeno, la Row non si è pronunciata, però a me sembrava carino...
   
 
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