Lei se lo sentiva. Se lo sentiva dentro, come un sesto senso, un
presentimento, qualcosa d'indefinito che cercava di avvertirla: Hermione si sentiva nelle ossa che quella sera, durante la solita ronda,
sarebbe successo qualcosa.
Per questo, passeggiando per i corridoi deserti, non
riusciva a rilassarsi, e continuava a mordersi il labbro in un gesto
d'irrequietezza. "Calmati, Hermione." diceva a se stessa, tentando di
tranquillizzarsi "Hai la bacchetta, che vuoi che ti succeda? Al massimo becchi
qualcuno a pomiciare, sai che novità! Non c'è niente di cui preoccuparsi!" Ciò nonostante, non riusciva proprio a calmarsi: non
vedeva l'ora di finire il suo giro di ronda per tornarsene nel suo dormitorio ed
infilarsi finalmente sotto le coperte. Un rumore di passi la fece trasalire, e la ragazza puntò
impaurita la bacchetta davanti a sè: il corridoio, però, era deserto. "Buonasera Mezzosangue." Hermione lanciò un urlo, facendo un salto di mezzo metro
e voltandosi di scatto per illuminare la figura alle sue spalle. "M-Malfoy.. Merlino, ma ti sembra il caso di spuntare
dal nulla così?!" strillò lei, in preda al panico. Lui ghignò: "Siamo nervosetti stasera, o è una mia
impressione? E comunque, cara la mia Mezzosangue, ti ricordo che anch'io stasera
sono di ronda, quindi vedi di non rompere." le disse, passandole accanto per
proseguire il suo giro. Lei si morse il labbro per un secondo, indecisa, poi lo
chiamò: "Malfoy, aspetta!" Lui si volse, un sopracciglio alzato e l'espressione
annoiata: "Che c'è ancora?" "T-ti andrebbe di.. di fare il resto del giro.. con..
con me?" gli chiese, imbarazzata. Draco la fissò: "Stai scherzando?" le chiese, talmente
stupito dalla sua richiesta da non avere la prontezza di spirito per prenderla
in giro. Hermione scosse la testa: "No, non sto scherzando. E ti
prego, non farti venire strane idee. E' che.. stasera non mi sento tranquilla, e
preferirei non rimanere da sola, tutto qui. So che per te è disgustoso
camminare al mio fianco, che non sono degna di baciare la terra che calpesti e
che--" "Va bene." la interruppe lui. "Che probabilmente è l'ultima cosa che vorresti fare
perchè sono una Mezz-- .. come hai detto?" Lui sorrise, divertito: "Ho detto che va bene." La ragazza sbattè gli occhi: "Farai il resto della ronda
con me?" "Sì." "Camminerai al mio fianco?" "Sì." "Senza fare battutine acide sul mio conto?" "Sì." "E--" "Oh per Morgana, Granger, dacci un taglio!" esplose lui,
lasciandola a bocca aperta per un secondo e facendola poi scoppiare a
ridere. Draco la fissò stralunato, e senza nemmeno sapere come
si ritrovò qualche istante dopo a ridere di gusto con lei. "Muoviamoci, dai." disse lui, mentre lei rideva ancora:
era la prima volta che si lasciava andare ad una sana risata con qualcuno; già
faceva fatica ad essere se stesso con i suoi, pochi, amici, figuriamoci se gli
fosse mai venuto in mente di poterlo fare con una come la Granger! "Mi spieghi di cos'hai paura?" le chiese lui, mentre lei
gli camminava di fianco. Hermione si passò una mano tra i capelli: "E'.. è
complicato da spiegare. Non c'è una vera e propria cosa di cui ho paura, è più
che altro una sensazione.. come se qualcosa dentro di me volesse farmi capire
che devo stare attenta, che potrei trovarmi in pericolo." gli spiegò,
descrivendo il tutto con ampi gesti delle mani. Lui annuì, pensieroso: "Sì, credo di aver capito cosa
intendi. In effetti girare a quest'ora da soli non entusiasma nemmeno me. E poi,
per una come te è ancora più pericoloso." "Cosa intendi scusa?" gli chiese lei, agrottando la
fronte. Draco alzò le spalle: "Sei una bella ragazza, corri
sicuramente più rischi di me." commentò lui, chiedendosi poi un momento dopo da
dove gli fosse uscita quella frase. La Mezzosangue non era bella, era.. era una
Mezzosangue, ecco! Hermione non si lasciò sfuggire il complimento che
Malfoy le aveva fatto, ma finse di non farci caso: "Temi che qualcuno possa
approfittare di me? E' evidente non conosci abbastanza i nostri compagni, sono
certa che nessuno oserebbe farlo!" "E' evidente che li conosco troppo, invece." replicò
lui. La ragazza rimase in silenzio, incapace di ribattere:
Malfoy le aveva risposto in modo così serio, per un momento le aveva quasi fatto
paura. Ciò nonostante, camminando accanto a lui, si era resa conto di quanto si
fosse tranquillizzata rispetto a prima; forse perchè sapeva che, in caso di
pericolo, ci sarebbe stato lui al suo fianco. ...... a meno che non l'avesse lasciata nei guai visto
il loro non esattamente idilliaco rapporto. "... grazie." mormorò lei, e Draco le chiese per cosa lo
stesse ringraziando. "Beh.. sei qui, con me.. e so che non era esattamente
ciò che avevi programmato, perciò.. grazie." Lui le sorrise, un sorriso dolce e sincero che mai
Hermione gli aveva visto in faccia, ma che lo rendeva la copia perfetta di un
angelo. "Sai che non sei poi tanto male, Malfoy?" si
lasciò scappare la ragazza, portandosi poi una mano alla bocca appena resasi
conto di ciò che aveva detto. Draco ghignò: "Lo so, Mezzosangue, ma mi fa piacere che
tu l'abbia notato." commentò con arroganza. Hermione sbuffò, e volse lo sguardo verso il buio
davanti a sè: era stata una stupida a dirgli una cosa del genere, come se il suo
ego non fosse già abbastanza sviluppato di suo! "E comunque, Granger, nemmeno tu sei poi tanto male."
aggiunse lui dopo qualche minuto, lasciando la ragazza piacevolmente
sorpresa. I due proseguirono in silenzio, ciascuno immerso nei
suoi pensieri: mai, da quando erano diventati Caposcuola, avevano affrontato una
ronda più tranquilla di quella; e dire che l'istinto di Hermione sembrava
preoccupato di scontrarsi con chissà quale pericolo! "Bene, Granger, direi che per stasera abbiamo finito.
Sembra che il tuo sesto senso abbia fatto cilecca, questa volta." le disse lui
quando i due si fermarono davanti al ritratto della Signora Grassa. "Mi.. mi hai accompagnato fino a qui..? .. perchè?" gli
chiese lei, accorgendosi solo in quel momento del fatto che lui l'avesse
"scortata" fino al suo dormitorio. Draco alzò le spalle e sorrise: "Se ti fosse successo
qualcosa mi saresti rimasta sulla coscienza, quindi ho preferito non correre
rischi." le rispose, facendo sorridere anche lei. Hermione si morse il labbro, guardandolo con timidezza:
"Sei stato molto gentile, davvero. Grazie." gli disse, dandogli le spalle per
entrare nel dormitorio. "Aspetta.." mormorò lui, prendendola per la mano
sinistra e facendola voltare, attirandola a sè con una mano, passando l'altra in
mezzo ai suoi capelli e posando poi le sue labbra fredde su quelle bollenti di
lei. Fu un bacio dolce, inaspettato per Hermione tanto quanto
per lo stesso Draco, solitamente abituato a baci molto più infuocati: la tenne
stretta a sè, assaporando il contatto della sua bocca sulla sua, prima di
lasciarla lentamente andare. "Buonanotte." le sussurrò ad un orecchio, prima di darle
le spalle ed allontanarsi. Hermione, ancora stordita, entrò in dormitorio e si
sdraiò sotto le coperte ancora vestita. Il presentimento che aveva avvertito quella sera era
stato del tutto sbagliato: non solo non aveva corso nessun pericolo, ma era
persino stata bene in compagnia di Malfoy, scoprendo un lato di lui del tutto
inaspettato. La ragazza sorrise nel buio lasciandosi andare tra le
braccia di Morfeo, ed il suo ultimo pensiero prima di cadere in un sonno
profondo si concentrò sulla notte successiva. Perchè avrebbe avuto nuovamente il turno di ronda. E perchè, guarda caso, l'avrebbe avuto anche
lui.