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Autore: _Takkun_    05/07/2015    5 recensioni
“Ace! L’avevi promesso! Mi avevi p-promesso che non saresti mai m-morto!” La vista ormai era totalmente appannata dalle lacrime. No, Ace non poteva andarsene, aveva ancora bisogno di lui, non poteva!
Ace abbozzò un sorriso, stringendo con le poche forze rimaste la camicia gialla del minore. Se la ricordava quella promessa, eccome, ma sperò che il suo adorato fratellino potesse trovare la forza di perdonarlo per non aver tenuto fede a quelle parole.
“R-Rufy…” Mormorò con voce flebile e il respiro affannato. “Ormai le forze mi stanno abbandonando, e voglio che tu riferisca a tutti… quello che sto per dirti.”
*****
È una storia idiota ma c'è comunque uno SPOILER per chi non è arrivato alla saga di Dressrosa!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Nota: questo capitolo rappresenta uno spoiler per coloro che non hanno ancora letto il capitolo 792 lasciando ovviamente da parte la restante idiozia.
 
 
[3] Ciak! Buona la prima!
 
 


Il completo silenzio aleggiava sul set.
Chiunque fosse presente in quel momento aveva tutta l’attenzione rivolta ai due attori in scena.
 
 
«Vuoi sentire le parole che disse Ace al nostro capitano, sull’isola Banaro, quando eravamo in procinto di salpare e consegnarlo alla Marina?»
Ghignò Burgess, soddisfatto di essere riuscito fermare il rivoluzionario. Non lo avrebbe lasciato andare senza prima ottenere il potere del frutto Mera-Mera, questo era poco ma sicuro.
Alimentare la rabbia del ragazzo non sarebbe stato troppo difficile, ne era certo.
Se era fratello di Pugno di Fuoco e Cappello di Paglia, la stupidità e l’impulsività dovevano essere una cosa comune in famiglia.
«Scommetto che non appena te lo dirò, ti piegherai in due dalle risate!» esclamò, non riuscendo a contenere le proprie di risa. Oh sì, quello sguardo era proprio ciò che voleva.
 Folle rabbia poteva leggere nei suoi occhi. Un incendio stava per divampare dentro di lui.
«Dopo aver capito che sarebbe stato giustiziato, disse…» fece una pausa, sempre più divertito e carico di adrenalina. Era vicinissimo ad avere tra le sue mani quel magnifico potere. «Non ditelo al mio fratellino.» Disse, imitando la voce supplichevole che Pugno di Fuoco aveva utilizzato, e che aveva rappresentato uno spettacolo assai appagante per tutti loro. In fondo non si vedeva tutti i giorni uno dei comandanti più forti della ciurma dell’Imperatore Bianco in un simile stato. Ghignò malignamente nel vedere accentuarsi l’ira sul suo viso, pronto ad aspettare che avanzasse verso lui, in modo tale da poterlo far fuori con un solo-
«Ma cosa…?!»
 
 
«STOOOOP!» urlò a squarciagola Oda, facendo tappare le orecchie a tutti. «ACE!» ringhiò a quell’idiota di un attore, che si era catapultato sopra la schiena di Burgess, avvolgendogli l’avambraccio attorno al collo.
«Primo, io non parlo così!» disse indignato, riferendosi a quella penosa imitazione della sua voce. «Secondo, metti via il pugnale, Mister! Sabo non si tocca!» rafforzò la presa, facendo diventare viola il povero Jesus. «Invece di andare dietro al mio frutto, pensa a metterti a dieta! Tu e il tuo capitano ne avete bisogno!»
A Barbanera, in piedi davanti alla tavola imbandita per gli attori, intento a litigare con Rufy per le solite ciambelle, le parole di Pugno di Fuoco non sfuggirono. «Il mio peso forma è perfetto, Ace! E tu lascia le ciambelle alla marmellata, ragazzino!» urlò, allontanando con il palmo della mano il viso di Rufy dal piatto. Questo, in risposta, gli morse la mano, sputacchiando subito dopo a causa dei troppi peli.
«Io sono colui che diventerà il Re dei pirati! Le ciambelle sono mie!» e così dicendo se le ficcò tutte in bocca in un volta sola, scappando di corsa verso i suoi amici, non prima però di essersi accaparrato altri piatti contenenti altrettante delizie, lasciando al nemico solo sedano e altre verdure varie, richieste dalle donne del cast.
«Cappello di Paglia!» urlò, serrando i denti. «Restituiscimi almeno le ciambelle al cioccolato!» iniziò con uno scattò fulmineo l’inseguimento, avvertendo mano a mano il respiro farsi sempre più pesante.
«C-Cappello…» tossì, rallentando. «… di Paglia!»
Rufy rise di gusto, ingurgitando un piatto pieno dopo l’altro. «Shishishisi! Prima che tu riesca a raggiungermi, non ci sarà più nulla!»
In un angolo, Hancock osservava innamorata il suo più grande amore sorridere felice, afferrando subito in mano il cellulare per ordinare una quindicina di pizze, solo e solamente per lui.
La gioia di Rufy era anche la sua.
 
«Che cosa avevo detto, io?» sogghignò divertito Ace, guardando quella scena pietosa. Ma la sua espressione si trasformò presto in una carica di dolore dopo aver ricevuto in testa il copione dell’intera saga di Dressrosa da parte del Sensei.
«Ahia!» si massaggiò il punto colpito con entrambe le mani, lasciando così andare la presa sul povero Burgess, che cadde a terra in avanti, alla ricerca di ossigeno.
«La scena stava uscendo divinamente! Perché diavolo ogni tanto vi scatta questo impulso di interrompere tutto?!» sbottò, lanciando in aria il copione e andando a rifugiarsi in un angolino, in mezzo alle finte macerie. «Ti detesto! Sono felicissimo di averti fatto fuori!»
Il corvino si fece fintamente addolorato, portandosi una mano all’altezza del cuore. «Guardi che così ferisce i miei sentimenti.»
Oda fu sul punto di piangere. «Ditelo che mi odiate…» borbottò tra sé e sé, ma nessuno sembrò prestargli davvero attenzione, se non Sabo.
Ace fece spallucce. Tanto alla fine si riprendeva sempre. «Pausa per tutti!» urlò, e il biondo non poté fare a meno di tirarsi una manata sul viso.
Il Sensei gli faceva davvero pena.
«Ace, guarda che…» ma si interruppe, tirando fuori dalla tasca il lumacofono, che aveva ripreso nuovamente a suonare. La cosa non sfuggì agli occhi attenti di una certa persona.
Sabo voltò le spalle ai presenti, chi intento a sbadigliare e stiracchiarsi, chi a vagare sul web.
«Sì?» rispose.
«Uno dei tuoi fratelli ne ha combinata un’altra. Mi auguro che il Sensei non finisca in ospedale per un ennesimo esaurimento nervoso, i fan ne morirebbero.»
Il rivoluzionario sorrise nel sentire la voce di Koala all’altro capo. «Lo so, ma non preoccuparti, Oda-sensei è un tipo piuttosto forte. In tutti questi anni ha ceduto solo due volte, il che è impressionante.» disse, guardandosi attorno. «Ehi, guarda che siamo vicinissimi. Perché ci parliamo tramite il lumacofono?»
Il perché fu presto spiegato.
«S-S-S-Sabo-senpai e K-K-K-Koala-senpai stanno parlando al lumacofono!» urlò eccitato Bartolomeo, che sembrò quasi in procinto di svenire per l’emozione.
Gli occhi di tutti finirono addosso al biondo, che avvertì ben presto un tic nervoso impadronirsi del suo sopracciglio destro. Quel dannato fanboy sarebbe morto per mano sua prima o poi.
«OMG!» si unì Iva al verde con una voce acuta, cominciando a sbandierare uno striscione –tirato fuori da chissà dove- rosa e blu con su scritto “SaboKoala OTP FOREVAH”. «I miei piccolini sono cresciuti così tanto!»
Sabo sospirò. Persino Iva-san non si smentiva mai.
«Uhhhh!» si sentì le spalle avvolte da un braccio, un braccio muscoloso che gli era fin troppo familiare. «Parliamo con la fidanzata mentre il fratellone è distratto, eh?» gli punzecchiò una guancia con l’indice, avvicinandosi al lumacofono. «Ciao, Koala!» salutò con un ghigno.
La ragazza, dall’altro capo, sospirò allo stesso modo, esasperata. «Ecco perché, Sabo-kun. Ciao, Ace-kun.» ricambiò il saluto prima di chiudere la conversazione e comparire dalla parte posteriore del set.
«Barto-boy, quando aggiornerai quella long sui miei zuccherini? Non vedo l’ora di leggere il nuovo capitolo!» si prese il viso tra le mani, Iva, estasiato alla sola idea.
Bartolomeo si sentì mancare l’aria. «P-p-presto, Iva-san, p-prestissimo!» assicurò con il cuore galoppante in petto. «M-ma lei deve promettere c-che a-ggiornerà a-a-anche la sua r-r-raccolta di one shots! C-come rende l-lei S-Sabo-senpai e K-Koala-senpai, non c-c-ci riesce n-n-nessuno!»
«Oh, sciocchino!» gli tirò una pacca sul sedere. «Così mi fai arrossire! Anche se non hai tutti i torti! Posso dire di conoscerli meglio di chiunque altro! Renderli IC è un gioco da ragazzi, per me!» e mentre Bartolomeo era ormai prossimo a una sincope, Ace scattò subito alle parole del transgender, avvicinandosi per dirgliene presto quattro e abbandonando, per il momento, i due rivoluzionari.
Sabo approfittò della momentanea distrazione di quei pazzi per afferrare la mano di Koala e trascinarla lontano da lì.
«S-Sabo-kun?»
«Shh! Andiamo nel camerino, lì non ci daranno fastidio.» Ammiccò, facendo ben attenzione che nessuno si accorgesse di loro.
«Oi, Iva! Passa Koala, ma Sabo solo io e Rufy lo conosciamo alla perfezione.» Sogghignò fiero, ottenendo in risposta un’occhiata di sufficienza da parte del rivoluzionario.
«Ti prego, Ace-boy. Le ho lette le tue fan fiction su Sa-boy, e lasciano a dir poco a desiderare. Per non parlare di quelle di Mugiwara-boy…»
Ace aggrottò le sopracciglia, furioso. Poteva insultare le sue di fan fiction, ma su quelle di Rufy non avrebbe dovuto fiatare.
«Il nostro fratellino ha uno stile originale che gente come te non è in grado di comprendere! E poi, scusa, come diavolo fai a sapere che si tratta proprio di me e Rufy se ci sono i nickname?»
Iva alzò entrambe le sopracciglia, guardandolo decisamente male. Lo stava prendendo in giro, vero?
«Ace-boy, ti assicuro che se vi chiamate “BabboBarbabiancaÈIlMioUnicoPadre” e “CiaoSonoIoIlFuturoReDeiPirati”, persino quell’idiota di Foxy capirebbe che si tratta di voi due.»
 
In bagno, seduto sulla tazza del water in preda a un attacco di dissenteria, Foxy avvertì, come se il dolore alla pancia non bastasse, un senso di angoscia pervaderlo. Qualcuno aveva parlato male di lui. Che gran novità.
 
«E ti assicuro che potrei riconoscere chiunque di voi iscritto al sito. Prendi ad esempio il vice di Mugiwara-boy.» disse, indicando lo spadaccino  seduto a terra, appoggiato con la schiena contro il muro intento a farsi uno dei suoi soliti pisolini. «Tra di noi chi sarebbe capace di scrivere storie in cui un ragazzo, stranamente della sua stessa descrizione fisica, si impegna a corteggiare delle katane? Si tratta palesemente di lui.»
Con eleganza, Sanji si fece spazio tra i due, scavalcando il corpo di Bartolomeo che ormai giaceva inerme a terra dall’inizio della conversazione. Allontanò la sigaretta dalle labbra e sorrise a entrambi. «Iva-san, mi duole smentire la tua supposizione. Quell’idiota di uno spadaccino non saprebbe mettere insieme due parole in croce per scrivere una sola frase, figuriamoci una storia a capitoli.» Alle espressioni perplesse del tran gender e del pirata, il biondo indicò loro con l’indice un angolo in cui erano appostati Usopp intento a scrivere al portatile e Chopper, Franky e Brook dietro di lui sghignazzanti, lanciando occhiatine divertite a Zoro.
«Il Marimo non sa nemmeno di avere un account. Sono loro che scrivono tutto.» Un ghigno si fece strada tra le sue labbra. «Pardon… noi.»
«Sanji! Vieni, abbiamo bisogno di te riguardo una nuova idea!» lo chiamò Chopper eccitato.
«La troverai sicuramente SUPER divertente!»
«Yohohohohoh!~ Zoro in versione corteggiatore mi fa venire le lacrime agli occhi dal troppo ridere! Anche se… io gli occhi non ce li ho!»
Usopp si scrocchiò le nocche, pronto a picchiettare i tasti del suo portatile per scrivere la loro prossima opera geniale. «Veloce! Non c’è tempo da perdere! Voglio proprio vedere che recensioni lasceranno!»
Salutando cortesemente Ace e premurandosi di dedicare un’occhiataccia a Iva –quelle scene potevano essere state pura finzione, ma lui aveva sofferto davvero quando era stato spedito sull’isola di Kamabakka-, si diresse con sorriso malefico verso i suoi compagni, pronto a buttare contro lo spadaccino tutta la demenza che era in suo possesso.
«Comunque…» riprese il corvino, non togliendosi dalla testa l’idea che quei ragazzi fossero davvero degni di essere amici del suo fratellino, fuori di testa proprio come lui. «Le mie fan fiction su Sabo e quelle di Rufy sono decisamente le migliori. E ora, se vuoi scusarmi, devo tornare a tormentare il mio fratellino innamorato.»
«Oh, no che non lo farai.» comparve Marco con le braccia incrociate al petto, seguito a ruota da un Satch sorridente, le dita delle mani intrecciate dietro la nuca.
Iva si morse il labbro inferiore, salutando i nuovi arrivati e lanciando occhiatine maliziose al primo e secondo comandante. «Ace-boy, sappi che ho in programma anche una long su te e Marco-boy~» fece una giravolta, battendo le mani. «E ora vi lascio! C’è una cosa importantissima di cui devo discutere!» fece una serie di balzi aggraziati, andando verso un tavolo a cui erano seduti Robin e Dragon, entrambi impegnati a parlare e sorseggiare l’una una tazza di tè l’altro del caffè amaro.
«Robin-chaaaan!~ Attendo anche i tuoi di aggiornamenti!» urlò, infastidendo visibilmente il capo dei rivoluzionari e facendo, contrariamente, sorridere la mora.
«Pfft. Le mie storie su voi due non le batte nessuno, comunque. E anche quelle su me e te, Izou!» urlò Satch, ricevendo come solito l’adorabile risposta del compagno: «Urlalo ancora e ti stacco la testa, deficiente!»
«Ti amo anche io!»
«Cretinate a parte» riprese Marco, visibilmente scocciato da chiunque fosse iscritto a quello stupido sito di fan fiction. Ormai erano tutti usciti di senno con questa storia, altro che fan: la maggior parte di quelle “opere” pubblicate era soprattutto farina del sacco di questi imbecilli.
«Lascia perdere tuo fratello, abbiamo due problemi.»
Ace sospirò. «Non puoi risolverli tu?»
«Assolutamente no. Anche perché-»
«Entrambi ti riguardano.» Continuò Satch. «Il primo è piuttosto divertente e fosse per me lascerei le cose come stanno, ma il Pennuto vuole fare il buon samaritano quindi…»
«Rufy sta saltando sulla pancia di Teach mangiando una serie di pizze nel frattempo. Ancora dobbiamo capire chi diavolo le ha ordinate.»
Ace gonfiò presto le guance, tentando di trattenere le risate, ma fu inutile, scoppiò a ridere piegandosi in due, adorando ancora di più, se possibile, il suo fratellino. Quel ragazzo era fenomenale.
«Il secondo problema? Finché Rufy non è in pericolo e sembra divertirsi non alzerò un dito, te lo assicuro.»
Marco alzò gli occhi al soffitto, immaginando una risposta simile. «Io te l’avevo detto, Pennuto. Comunque in realtà i problemi sarebbero tre, ma al Sensei ci stanno pensando il Babbo, Sengoku e Garp, quindi… Fa’ morire la faccia dell’ex-Grand’Ammiraglio, non trovate? È molto alla “I know that feel bro”.» rise, scuotendo poi la testa. «A te l’onore di spiegare anche il secondo problema, Marcuccio~»
Non si sforzò nemmeno di fulminarlo con lo sguardo, sapeva bene quanto avesse poco apprezzato quel vezzeggiativo. «Odr Jr. ha perso il suo kasa.»
Il sorriso che Ace aveva sulle labbra scemò in meno di un secondo. «È uno scherzo?! Dov’è adesso?!»
«Se parli del kasa non lo sappiamo, se parli di Odr Jr. è fuori a piangere.» Rispose il castano divertito, alzando poi le mani in segno di resa davanti allo sguardo dei due. «Okay, okay, faccio il serio.»
Il corvino si incamminò presto verso l’uscita insieme ai due compagni. Prima avrebbe dovuto tranquillizzare Odr Jr. e poi mettersi alla ricerca del cappello. Trovarlo non sarebbe stato poi così difficile, dopotutto. «Rufy, cerca di saltare un po’ di meno, però. È l’antagonista principale e se ce lo fai fuori il Sensei si arrabbierà non poco!» si premunì di riprenderlo con un tono comunque non troppo severo.
«D’accordo, Ace!»
«Tu credi davvero che lo farà?»
«Nah, fa’ sempre il contrario di ciò che gli diciamo io e Sabo.» e così dicendo, dopo un cosa lo domando a fare di Marco e un quel piccoletto mi sta sempre più simpatico di Satch, i tre uscirono, lasciandosi alle spalle Teach ormai vicino a vomitare i propri organi.
 
 
§§§§
 
Koala si lasciò cadere all’indietro sopra al divanetto presente nel camerino del biondo, sospirando.
«Ormai non sanno più darsi un limite, e non mi riferisco solo a questi pazzi dei nostri colleghi, ma specialmente ai fan della serie.» Koala si chiuse alle spalle la porta del camerino del biondo, sospirando. Quando riaprì gli occhi che aveva chiuso momentaneamente assunse un’espressione alquanto perplessa nel vedere il compagno guardare sotto ogni singolo oggetto.
«Cosa stai facendo, Sabo-kun?»
Il biondo sollevò di poco il divanetto presente e, quando si assicurò che non ci fosse nessuno, lo rimise a terra. «Mi sto assicurando che non ci siano nascoste Nami, Nojiko e Bellemere.»
Koala strabuzzò di poco gli occhi. «Anche Nojiko e Bellemere?!»
Sabo annuì, posando le mani sui fianchi. Per fortuna sembrava essere tutto a posto.
«Le ha assoldate per riuscire ad avere più scatti» spiegò. «Ho quasi paura ad avvicinarmi a persone come Shanks, Buggy, Roger, e non continuo perché la lista non finirebbe più. Quella è capace di catturare situazioni facilmente fraintendibili. Già il fatto che stiano cominciando a shippare anche la Sabo/Robin oltre a noi due, mi preoccupa non poco…»
La castana sorrise, avvicinandosi a lui e alzando le mani a togliergli il cappello dal capo, sistemandogli i capelli biondi. «Non pensarci, sai bene che c’è poco da fare» si spostò dietro la sua schiena, aiutandolo a togliersi la giacca. Andò poi ad appendere entrambi all’attaccapanni in un gesto così naturale che nemmeno se ne reso conto. «Solo che non riesco davvero a capire come mai ci vedano bene insieme.»
Sabo fece spallucce, ricambiando allo stesso modo il favore, togliendole il berretto. «Non chiedermelo. Se dovessi mettermi con qualcuno, l’ultima persona a cui penserei sei tu.» le scompigliò amichevolmente i capelli, ma il sorriso svanì quando Koala, indispettita, gli afferrò con forza le guance, tirandogliele senza alcuna pietà.
«Non c’è bisogno di offendere, signorino!»
«Shcherzavoh» provò ad articolare, prendendole le mani e liberandosi dalla presa, la pelle ormai arrossata. «Scherzavo davvero.»
Koala sbuffò, dandogli le spalle e incrociando le braccia sotto al seno. «La stessa cosa vale per me, comunque. Se il Sensei avesse fatto un crossover, avrei sicuramente scelto come compagno quel ragazzo simpaticissimo di nome Naruto! Magari scrivo io qualche storia con lui e me come-»
«Ti prego, non anche tu» rise, posandole una mano sul capo. «Comunque noto che la signorina qui presente ha un debole per i biondi, mh?» la prese in giro, irritandola maggiormente.
Questa per tutta risposta si voltò di scatto, decisa a colpirlo dritto allo stomaco con un pugno, e ce l’avrebbe anche fatta se non fosse stato per l’agilità di Sabo nell’evitare il colpo.
«Scusa, scusa! Prometto che non dirò più nulla» assicurò, infilando una mano nella tasca dei suoi pantaloni, estraendo una caramella al limone. «Facciamo pace?» gliela porse con un sorriso innocente e sincero.
Koala passò lo sguardo dalla caramella a Sabo, prendendogliela ancora stizzita. «Solo perché è la mia preferita, non di certo perché ti ho perdonato.» Preferì chiarire, scartandola e mangiandola.
Sabo si fece più serio, avvicinando il suo viso a quello di lei. «Qui sono io quello che dovrebbe perdonare. Hai appena detto che mi tradiresti volentieri con qualcun altro. Come credi che possa essermi sentito?» allungò il dorso della mano ad accarezzarle il profilo del viso, con il solo risultato di colorare leggermente di rosso le gote della rivoluzionaria.
«S-Sabo-kun, tu…?»
Oh, lo avrebbe ucciso.
Un tic nervoso si impadronì del suo sopracciglio quando vide il viso di quel deficiente contorcersi in tutti i modi possibili per evitare di scoppiare a ridere.
«Scappa finché sei in tempo, disgraziato.»
Questo non sprecò un solo istante, fiondandosi fuori dal camerino più veloce di un fulmine.
Koala gli fu subito alle costole.
«Sabo-kun!» Ringhiò. Come aveva osato prenderla in giro?!
«Se rovini l’OTP, i fan ce l’avranno a morte con te!»
«Lascia che ti prenda e poi te la faccio vedere io l’OTP!»
 
 
 
 
Angolo autrice:

I’m back!
Piaciuto questo capitolo incredibilmente stupido? :3
Me lo auguro XD
Che dire, Piper spero di essere riuscita a soddisfare la tua richiesta in un modo o nell’altro.
Perdonate davvero questo lunga assenza, ma in questi ultimi tempi sta diventando sempre più difficile riuscire a ritagliare del tempo per scrivere o anche solo da passare su Efp.
Ma dopo aver letto l’ultimo capitolo uscito… non potevo non rimettermi a scrivere ed era logico che riprendessi questa storia, giusto? XD
Io ringrazio davvero tutti coloro che hanno messo questa cosa nelle varie categorie, sperando di essere riuscita a strapparvi un sorriso e a rallegrarvi nel caso aveste avuto una giornata no.
E, più di tutti, grazie a voi che trovate il coraggio di buttare giù qualche parola in quelle recensioni che mi rendono sempre molto felice.
Beh, questo non è l’angolo dei sentimentalismi, quindi finiamola qui.
Grazie mille a chiunque sia arrivato qua in fondo senza essere scappato dal capitolo qui sopra.
Un grossissimo bacione e a presto! :33
 
P.s: perdonate eventuali errori. Fatemeli presente e provvederò immediatamente a correggerli.
 
  
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