Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: Bia_09    05/07/2015    9 recensioni
Emma amava regina da tempo. Emma amava regina per tutto ciò che lei era, accettando i pregi e i difetti, il passato e il presente, accogliendo ogni cosa che lei le offriva.
Regina amava Emma forse da ancora più tempo, ma era stata più brava a nasconderlo. Regina amava Emma soprattutto perché era Emma, e non perché era la Salvatrice.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
#LOVEWINS 
                                               Alla mia Emma






Emma amava regina da tempo. Emma amava regina per tutto ciò che lei era, accettando i pregi e i difetti, il passato e il presente, accogliendo ogni cosa che lei le offriva.

Regina amava Emma forse da ancora più tempo, ma era stata più brava a nasconderlo. Regina amava Emma soprattutto perché era Emma, e non perché era la Salvatrice. La amava perché non riusciva a nascondere il rossore nelle gote, data la sua pelle chiara; la amava perché appena si parlava di film horror era già terrorizzata, ma alla fine era Emma ad abbracciare Regina, mentre quest'ultima chiudeva gli occhi nascondendosi tra le sue braccia.
La amava perché un giorno si era presentata al suo ufficio con due porzioni di patatine perché " Gina l'insalata è triste, almeno assaggiale, te ne innamorerai". E l'amava ancora di più quando, divorate due porzioni di patatine, era tornata da Granny per comprare una "triste" insalata.
Avevano una relazione senza saperlo. Però lo sapevano.

Perché Regina a S. Valentino aveva fatto dei biscotti a forma di cuore per Henry, però una decina li aveva conservati per Emma, perché a lei " i biscotti alla cannella piacciono tanto".

E perché Emma aveva tenuto il muso per giorni, quando aveva visto Robin davanti il portone di Regina con un mazzo di margherite.
"Le sarebbero piaciuti molto di più dei gigli" pensò Emma, perché lei sapeva quali erano i fiori preferiti di Regina.
Arrivarono al punto che anche Henry sapeva della relazione delle sue madri. Ma loro no.
 

- Regina, mi accompagni a comprare un frigo bar?
- Emma, cosa ci devi fare, esattamente, con un frigo bar?
- Oh, un'idea stupenda! Lo voglio mettere nello " sceriffario", così avrò sempre la mia birra fresca, non sono un genio? -
- sorpassando sul fatto che l'altra madre di mio figlio è un'ubriacona idiota - Emma arricciò il naso, offesa- "sceriffario", sul serio? -
-E’ un termine che ho coniato io. Ed è bellissimo. Piace tanto a tutti! - esclamò Emma tra il fiero e l'offeso.
- Secondo me è orribile- sussurrò Regina.
Ma Emma lo senti, e si offese del tutto.
 
Quel giorno non trovarono il frigo bar, in nessuno dei due negozi di elettrodomestici.
Il problema era che a Storybrooke nessuno aveva mai richiesto un frigo bar, e anche prendendolo online, ci sarebbe stato qualche problema con le consegne.
 
 

- Regina, apri la porta!- gridò Emma suonando a ripetizione il campanello al numero 108, alle 08:30 del mattino, il 25 dicembre.
Le apri Henry che, anche se sedicenne era già sveglio per scartare i doni sotto l'albero.
- Auguri mamma!-
- Auguri ragazzino!- Emma gli scoccò un bacio, cercando però con lo sguardo la mora. La casa, però, sembrava deserta.
- Mamma è un attimo nel suo ufficio, mi ha detto che doveva terminare un qualcosa-
- Ma può essere che quella donna lavori anche a Natale- sbuffò la bionda, avvicinandosi all'albero con henry e aggiungendo alla montagna un altro pacchetto per il figlio.
Dieci minuti dopo, Emma era già sul divano, i piedi sul tavolino e il telecomando in mano, aspettando l'arrivo della madre di suo figlio.
- Sai che si arrabbierà appena ti vedrà, vero? - le disse quest'ultimo, imitandola comunque.
- a Natale siamo tutti più buoni!-
- Io no. Giù i piedi signorina Swan. Immediatamente. - Regina scandì bene l'ultima parola, entrando in quel momento nella stanza, con un pacchetto in mano.
Lo appoggiò sotto l'albero e fece segno ai due di seguirla.
- Forza ragazzini- calcò l'ultima parola; Emma rispose con una smorfia - vi preparo la colazione.
I due si alzarono immediatamente, correndo a sedersi in cucina.
- Vuoi una mano ?- provò Emma, avvicinandosi al sindaco che, anche se di prima mattina, era vestita in modo impeccabile.
- no, signorina Swan, ci tengo alla mia cucina-
- Ed io alla mia colazione! - aggiunse Henry, ridendo.
Emma tornò a sedersi, mettendo il broncio. Quando però i pancake furono sul suo piatto, non riuscì a non sorridere.
 
Henry uscì poco dopo, per vedere una tale Lea, alla quale doveva dare un libro. Così disse alle madri. Ma il libro era impacchettato. E accompagnato ad un bel peluche di una foca con addosso un cappellino natalizio.
Emma sorrise vedendolo, pensando quanto fosse cresciuto il suo bambino.
Poi prese i piatti sul tavolo e li poggiò sul lavello, bevendo l'ultimo goccio del caffè presente nella tazza.
Si girò, sorridendo a Regina, che però non si accorse di quel gesto.
Emma vide che prendeva vari ingredienti dalla credenza, poggiandoli sul bancone e facendo dei calcoli con le dita.
- Cosa fai? - le disse sorridendo ancora.
- La torta per il pranzo di oggi. E sono in ritardo per colpa vostra che mangiate così lentamente-
- I pancake vanno gustati! -
Regina si voltò verso Emma, alzando gli occhi, e noto come la bionda avesse tutto il mento sporco di cioccolata.
- Pensavo che a trent'anni suonati riuscisse a mangiare come una persona civile, signorina Sw... -
- Ma cosa c'entra la lentezza con la civiltà! -la interruppe.
- Emma, guardati allo specchio-
La bionda si avvicinò alla parete del salotto, dove un elegante specchio troneggiava un mobile. Appena vide in che condizioni era ridotta scoppiò a ridere, per poi cercare di togliere la cioccolata con la lingua. Regina, a quella vista, sorrise, ma appena Emma la guardò, fece una smorfia contrariata.
- Però mi hai chiamata Emma - le disse fiera.
Regina abbassò il capo, rendendosi conto di esserselo fatta scappare.
Come se non chiamarla col nome potesse nascondere tutto ciò che provava.
 
- Signor sindaco, io vado - le disse Emma scherzando, prendendo dal divano la sciarpa e la giacca - Forse mia madre si farà aiutare-.
- Spero di no, sinceramente - le disse in risposta Regina, avvicinandosi all' albero ben addobbato che si trovava in salotto.
Prese quel pacchetto che aveva portato con se venendo dal’ufficio, e allungò il braccio verso Emma.
- Lo porto a casa? È per Neal?-
- E’ per te, idiota -
- Cosa? -
- Buon natale, Emma-  Regina sorrise, perché le era impossibile non farlo.
A Emma si illuminarono gli occhi. Si avvicinò di più a Regina, come per abbracciarla. Poi si rese conto di chi aveva davanti. Non avevano mai avuto alcun contatto fisico.
Ritirò il busto, girandosi il pacchetto tra le mani.
- Non lo apri?- le chiese Regina, incerta, guardando il pacchetto, troppo rossa avendo intuito cosa stava per fare Emma. Ci era rimasta male.
Si dice che il momento più bello di un bacio è quando sta per arrivare. Quando le labbra sono così vicine che ne senti il sapore senza sentirne la consistenza. In quel momento, si dice, tutti i momenti più belli vengono in mente senza però focalizzarne nessuno. Perché il momento più bello di tutti sta per accadere.
E cosi si era sentita Regina, quando Emma si era sporta verso di lei. Solo che Regina, il momento più bello, non lo aveva avuto.
- Si, si certo che lo apro!- disse Emma entusiasta, iniziando a strappare la carta.
Dentro vi trovò un cilindro in vetro, all'interno vi era dell’acqua. Essa sembrava un piccolo oceano, a portata di mano. Vi erano le onde, che si scagliavano sulle pareti del cilindro. Ogni tanto, una un po’ più forte, creava una marea, così che anche la parte superiore fosse completamente bagnata. Quell'acqua aveva una vita propria, come se viaggiasse, trasportata da un misterioso vento che la smuoveva all'interno del contenitore. Era una visione bellissima, soprattutto quando sembrava che due correnti si incrociassero, creando vortici e cambiamenti di colore.
- Regina, è stupendo! È un piccolo mare! Oddio guarda è diventato celeste da una parte e blu dall' altra! Grazie! -
- E’ una specie di frigobar - disse invece Regina, continuando a osservare l’oggetto.
- Cosa?-
- E’ incantato. Quell'acqua è incantata. Ho trovato un antico incantesimo in un vecchio tomo delle terre di Arendelle. In quel contenitore vi è una goccia di tutte le acque della terra, che si mischiano, si separano, e emettono una magia potente. Ora, dato che sei un'idiota, e io mi sa lo sono più di te, ho usato quella potente magia per creare un particolare condizionamento termico. Qualsiasi bottiglia tu poggerai sulla superficie del cilindro si raffredderà, in circa cinque secondi, come se fosse stata tre ore nel freezer. Avviene tramite appunto la mescolanza delle diversa potenza dei mari. Sapevi che le acque sono magiche, Em..-
Emma la interruppe. A Emma non gliene fregava nulla di quanto potenti fossero i mari. A Emma non fregava nulla della birra ghiacciata. A Emma importava solo di Regina, in quel momento.
E anche in tutti gli altri.
Emma zittì Regina con un bacio. Per ringraziarla. Per augurarle un buon Natale, perché per lei era sicuramente il migliore.
Emma baciò Regina per amarla, perché era la cosa che sapeva fare meglio.
Regina approfondì il bacio, mentre Emma schiudeva le labbra.
Si adagiarono sul divano, mentre Emma le stringeva piano la vita, sovrastandola.
Quando finirono il fiato, Regina si staccò, dandole un piccolo bacio sul naso.
- lo desiderava tanto il frigobar, signorina Swan-
- desideravo solo te, Regina - le diede un bacio a fior di labbra. Era strano poterlo fare con naturalezza. Aveva paura che sarebbero finiti. Regina lo capì, e premette di più le labbra sulle sue.
- Ma... Non mi lamento neanche di una birra ghiacciata- Regina le diede uno scappellotto, tornando a baciarla poco dopo.
 
Un anno dopo, nel 2015, la loro relazione andava a gonfie vele.
Quando comunicarono la notizia della loro relazione tutti risposero che, sostanzialmente, lo sapevano già.
Regina era finalmente felice. Si sentiva accettata, parte di una vera famiglia.
Emma aveva imparato tante cose della vita di coppia. Aveva imparato, per esempio, come fosse semplice rendere felice una persona.
Ogni tanto la mattina si alzava presto, per andare a correre. Al ritorno passava ogni volta a prendere delle ciambelle al miele, le preferite di Regina.
Quando tornava a casa, la trovava ancora addormentata, perché normalmente mancava mezz'ora alla sveglia.
Si abbassava, lentamente, baciando piano la guancia destra di regina, perché, aveva imparato, la sua compagna dormiva sempre col busto rivolto verso sinistra, e aspettava che si svegliasse del tutto. Aperti completamente gli occhi, le baciava le labbra.
Il sorriso che ormai si rivolgevano ogni mattina era uno dei loro momenti preferiti.
La domenica, invece, era il giorno preferito di Emma.
E non solo per la colazione che le preparava Regina.
Perché non dovendo andare al lavoro, entrambe si prendevano molto tempo prima di andare al piano inferiore.
E fu proprio una domenica che Emma decise, grazie ad una notizia sentita al telegiornale, che tutto doveva essere perfetto.
Aveva comprato un anello da tempo. Aveva scelto un solitario semplice, non troppo grande, ma neanche troppo piccolo. Elegante, come solamente Regina sapeva essere.
Con un" Henry stasera dormi dai nonni" aveva sistemato un problema.
E si, quella sera suo figlio sarebbe stato un problema.
 
Regina era rimasta tutto il giorno a casa mentre lei, pur essendo un giorno festivo, aveva dovuto impiegare tutto il pomeriggio per sistemare un problema in città.
Il suo piano stava fallendo miseramente.
Tornò tardi. Così tardi che Regina si era appisolata sul divano.
Entrò, cercando di non fare rumore, e si avvicinò, abbassandosi su di lei.
Le sfiorò il viso, spostandole una ciocca di capelli, pensando quanto fosse bella. Quanto fosse perfetta e quanto fosse fortunata per avere una donna così.
E non le importava del suo passato, perché anche quello l'aveva resa la persona meravigliosa che era.
E poteva sembrare fredda, senza cuore, malvagia, ma Emma sapeva quanto amore ci fosse in quello scricciolo di donna.
Emma sorrise a quel soprannome. Regina era davvero piccola, eliminati i tacchi.
Continuò ad accarezzarla, fin quando vide la donna aprire un occhio.
- Scusa, si è fatto tardissimo; tranquilla, mi sono presa un panino- Emma aveva deciso di rinunciare alla proposta, per quella sera. Non era tutto perfetto.
Forse.
- Io non ho ancora mangiato - rispose Regina, la voce impastata dal sonno.
- Vado a prendere qualcosa per te?-
- No, resta qui - La mora appoggiò il capo sulle gambe della bionda, alzandosi ogni tanto per ricevere un bacio.
- Emma, non finirà tutto questo, vero? - Regina le poneva spesso questa domanda, come se fosse terrorizzata.
Emma non rispose, le accarezzò piano la testa, per poi prenderle la mano.
Forse non aveva organizzato una serata speciale. Ma, per Emma, era speciale la loro quotidianità.
Portò la mano libera alla tasca, tastando lo spigolo dello scatolino col suo polpastrello.
- Regina, oggi ho ascoltato il telegiornale-
- Si, anche io -
- Fammi parlare. Stiamo insieme da un anno. Ti amo da molto di più. La nostra vita è ormai un bisogno dell'altra. Almeno così è per me. Mi piace litigare con te, mi piace fare pace, mi piace ogni cosa, se con te. Mi piace come cresciamo insieme nostro figlio, mi piace vederlo crescere; a volte è totalmente idiota, come me, ma porta sempre con se tutto ciò che tu gli dai ogni giorno, da quando l'hai adottato, fino ad adesso. Mi piacciono i tuoi pancake. Mi piace sentirmi dire che sono una totale imbecille irresponsabile. Mi piace perché dopo mi baci.
E ti amo, come non credevo fosse possibile.
Oggi, hanno legalizzato i matrimoni gay in America. Oggi, Regina, ti chiedo di sposarmi - quando Emma finì il discorso tremava. Tremava così tanto che si domandò se ci fosse un terremoto. Ma sorrise comunque, perché nessun fenomeno naturale avrebbe fermato la forza che erano loro due.
Prese lo scatolino, mostrando a Regina l'anello. Sperando in un si, sperando in tutto ciò che erano.
Regina, in quel l'esatto momento, non capiva nulla. In quel momento, avrebbe anche abbracciato Biancaneve. Ma abbracciò Emma, aggrappandosi a lei e baciandola con forza. Prese l'anello e lo infilò nell’anulare sinistro, il sorriso esprimeva ogni sua emozione.
Sussurrò un debole si, spezzato per la commozione.
Stettero in silenzio, per un po’, festeggiando col suono di tutte le parole non dette quel momento.
Quando entrambe si calmarono, Regina si posizionò sulle gambe di Emma, nuovamente. Le scappò una risata, che non passò inosservata alla bionda.
- Perché ridi? -
- Giurami che se te lo dico non metti il broncio-
- Non lo comando io, il broncio, ma dimmelo comunque-
- Questa città l'ho creata io. Realmente non fa parte di nessuno stato. Qui nessuno ha votato per la legalizzazione dei matrimoni gay. Perché sostanzialmente nessuno li ha mai vietati. Le ho scritte io le leggi di Storybrooke -
- non ci credo- Emma, sconvolta, ovviamente mise il broncio.
- Vuoi sapere il primo articolo della costituzione di Storybrooke?-
Emma fece no con la testa, mettendo in evidenza il broncio.
- Dice che il sindaco deve obbligatoriamente sposare lo sceriffo. Perché lo sceriffo è troppo idiota per stare senza di me-.
Quella sera, divisero il panino che Emma aveva comprato poco prima, addormentandosi abbracciate.
















Finalmente nel fandom Ouat, come le due bimbe che amiamo tutti tanto.
Questa shot è ovviamente in onore al grande passo avanti fatto dall'America. E, per una volta, invece di pensare a tutti i difetti degli USA (tranquilli, sappiamo tutti che esistono) pensate che i diritti umani hanno vinto, ancora una volta. Anche se non dovrebbe essere una vittoria ma la quotidianità. Detto ciò, avevo questa fanfiction in mente da giorni, e finalmente ( spero) l'ho buttata giù. Io non sono convintissima ma non credo di saper fare di meglio. 
Spero vi piaccia! E che me lo facciate sapere, soprattutto <3
Ringrazio tantissimo la mia beta Sam__, che mi sopporta sempre (perchè mi ama tanto!).
Un bacio a tutti!
Per tutti coloro che mi seguivano con l'altro account, ancora scusa!
  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Bia_09