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Autore: LilyMoon_    06/07/2015    0 recensioni
Dal testo:
"Electra capì immediatamente ciò che stava per accadere, e nel medesimo istante il soffitto della sala venne come aspirato dall'alto. Per qualche secondo vi fu un silenzio talmente denso che la ragazza si chiese se stesse impazzendo."
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non posso credere che questi babbei siano così eccitati per uno stupido ballo scolastico, che per di più potrebbe nuocere alle loro vite. Sono l'unica veramente tesa, e per questo mi sto dimostrando ancora più antipatica del solito, ma chi se ne importa? Sono stata costretta. Mio padre non poteva spedire qui una delle mie sorelle? Diamine, ne siamo tredici di principesse protettrici, tredici, e sono io la prescelta? Fa sul serio? Che rabbia!". Erano questi i pensieri di Electra Rose, principessa diciottenne alle prese con il suo primo, complicato incarico da protettrice: difendere gli umani dalla minaccia che stava per incombere quella sera su una scuola terrestre, anche a costo di farsi uccidere. Certo, Electra non si era fatta cogliere impreparata: si era infatti procurata per l'occasione un elegante abito da ballo, il quale nascondeva armi speciali che le sarebbero servite nella sua lotta contro le misteriose creature che avrebbe dovuto affrontare. Nonostante tutto, l'ansia era tanta, e, diciamocelo, Electra non era certo la più coraggiosa delle sue sorelle. Le sette di sera si stavano inesorabilmente avvicinando, e così la giovane iniziò a prepararsi per quella che sarebbe stata la sua prima (e, nel peggiore dei casi, ultima) missione. Al ballo, le prime due ore trascorsero lente e monotone, tra danze con il suo accompagnatore e soste all'angolo bar per domare la sete. Ma, intorno alle nove, ecco che accadde qualcosa di strano: i lampadari della sala si spensero uno ad uno, e la sola illuminazione disponibile divenne la tenue luce lunare che filtrava attraverso le lucide finestre. Electra capì immediatamente ciò che stava per accadere, e nel medesimo istante il soffitto della sala venne come aspirato dall'alto. Per qualche secondo vi fu un silenzio talmente denso che la ragazza si chiese se stesse impazzendo. Poi enormi blocchi di pietra piombarono al suolo, rompendosi e creando profonde crepe nel pavimento, e si trasformarono in creature del tutto simili a trichechi, dotati di lunghi canini appuntiti e code di metallo ricoperte di punte velenose. Il caos esplose ed Electra decise di agire: toccò il pendente del suo orecchino, e i cristalli che ricoprivano il corpetto del suo abito si trasformarono in affilate lame che si andarono a conficcare nelle pance delle creature. Alcune di loro crollarono al suolo, altre invece iniziarono a rimbalzare a mo' di palla gonfiabile, diventarono, se possibile, ancora più grandi e presero ad agitare le letali code, che mancarono la ragazza per un soffio. Electra era terrorizzata e la paura cominciò a giocarle brutti scherzi, facendole sperare che quello fosse solo un brutto sogno e rendendola vulnerabile. Si aggrappò all'ultimo briciolo di lucidità di cui disponeva, e decise di usare direttamente la sua arma più potente, anche se poi avrebbe potuto pentirsene. Premette la gemma del suo anello, e la gonna del suo abito cominciò a vorticare e ad ampliarsi, fino a staccarsi completamente e ad intrappolare i mostri rimasti. Poi agitò le braccia mimando il movimento d'un paio d'ali, generando una corrente rossastra che distrusse le creature e restituì la gonna all'abito. Electra, esausta e scossa dallo shock, svenne, e il suo corpo si librò nell'aria spinto da un canto soave ed angelico, che la rispedì al suo mondo.
   
 
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