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Autore: Persefone3    06/07/2015    7 recensioni
Maine. Storybrooke sembra una pacata e tranquilla cittadina di provincia, quando non è al centro di qualche crisi fiabesca. Stavolta, però, qualcosa la scuote fin dentro le sue fondamenta e tutto quello che crediamo di sapere sulle favole viene messo in discussione. Si tratta di un qualcosa che porta Hook a volersi allontanare e a lasciarsi tutto alle spalle. Ma lui non è più lo stesso pirata di un tempo e la mancanza di quello che aveva in città lo porta a tornare indietro. Il punto è che la città che il capitano trova al suo ritorno non è la stessa che aveva lasciato lasciato otto settimane prima.
Genere: Angst, Avventura, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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XI. Try Something New Darling, It’s Called Trust!
 
Quando il sole decise di fare il suo ingresso nello scuro cielo della notte, per Emma fu una vera e propria liberazione. Aveva passato l’intera notte in bianco cercando di capire cosa l’avesse spinta a fare quello che aveva fatto. Gli aveva concesso di entrare nella sua stanza e nei piani iniziali l’intenzione era quella di riconoscere quello che aveva fatto per lei, ma quando i loro occhi si erano incrociati, aveva sentito come un fuoco incendiarle il cuore. Era stato allora che la voglia di baciarlo era diventata un’urgenza improcrastinabile. Si era sentita al settimo cielo quando le loro labbra si erano unite e perdere il controllo in quel modo le era piaciuto eccome! E lui aveva quel potere su di lei: sembrava conoscerla meglio di chiunque altro nella Contea. Come era possibile ciò? Ogni volta che gli si avvicinava, era come se un’altra lei prendesse il controllo, il sopravvento. Per tutta quella notte aveva febbrilmente desiderato averlo vicino. Perché non doveva fingere di essere qualcun’altra con lui, perché quell’uomo era in grado di scavalcare i suoi muri con agilità e delicatezza.
Nei cortili del palazzo, si stava dirigendo verso le stalle per la sua consueta passeggiata mattutina. Era ormai giunta al box del suo cavallo, quando vide qualcuno spazzolare l’animale. La cosa era alquanto strana e ancora più strano era lo stalliere che si stava occupando di Saetta.
 
- Voi! – disse avvicinandosi – cosa state facendo?
 
Quando la donna fu vicina a Hook, il suo cuore ebbe un sussulto.
 
- Altezza – disse il pirata chinandosi – stavo sellando Saetta perché fosse pronto per la vostra cavalcata.
- Come vi è venuta in mente un’idea così assurda?
- Mi dovete scusare altezza – disse lo stalliere John avvicinandosi – ma Saetta era particolarmente agitato e mi sono ferito alla mano mentre cercavo di calmarlo. Per fortuna è passato Hook e come per magia è riuscito a calmarlo. Ero andato a bendarmi la mano per continuare a svolgere i miei compiti.
- Sembra che abbiate un talento naturale per calmare il mio cavallo, pirata. Per questo vi assegno il compito di aiutare John.
- Come desiderate – disse Hook guardandola dolcemente.
 
Emma riuscì a sostenere il suo sguardo solo per pochi secondi. Ma quando l’istinto di gettarsi tra le sue braccia cominciò a fare capolino nelle sue vene, decise di allontanarsi. Lanciò Saetta al galoppo e cercò di staccare il cervello.
Dopo due ore, Emma trovò Hook ad aspettarla alle scuderie. Era appoggiato allo stipite della porta e continuava a guardarla con occhi pieni di desiderio.
 
- Spero non abbiate poltrito tutto il tempo, pirata. L’attendermi non può essere una scusa per esimervi dai vostri lavori.
- Altezza, le vostre cavalcate durano in media non meno di due ore, non è poi così difficile organizzarsi.
 
Emma smontò da cavallo e accarezzò il muso di Saetta per gratificarlo.
 
- Oggi ha dato un’ottima prestazione – disse Emma porgendo le briglie a Hook – dategli un po’ di bieta in più e qualche carota.
 
Fu Emma la prima a muoversi verso le scuderie, seguita da Hook e da Saetta. Il pirata fece rientrare il cavallo nel suo box e iniziò a spazzolarlo con cura.
 
- Non c’è bisogno che rimaniate altezza, Saetta non mi farà niente.
- Preferisco controllare di persona. Non si dica il giro che la Dama tortura più del dovuto i suoi galeotti!
 
Emma si sedette su una delle panchine ad osservare il lavoro del pirata. I suoi gesti erano precisi e sicuri. Aiutato da John, Hook aveva spazzolato il cavallo mentre John era andato a prendere acqua e la razione giornaliera di cibo. La mano della Dama istintivamente iniziò a giocherellare con la sua collana, come vide quella al polso del pirata. Sicuramente era stata una donna molto importante.  E per la prima volta, Emma si sorprese ad ammettere di provare invidia per quella donna. Del suo ciondolo non ricordava nulla, potenzialmente poteva esserle stato donato da chiunque mentre lui sapeva e, ammise con fatica, ricambiava.
Il filo dei suoi pensieri fu interrotto dalla comparsa di Cedric.
 
- Altezza, scusatemi. È arrivato un nuovo carico da parte di Barbanera.
- Il grano. Era ora.
- Abbiamo bisogno della sua firma per autorizzare il pagamento.
- Avete controllato la merce? L’ultima volta ci ha tirato un brutto scherzo e mi è anche costato un bel po’.
- Rumple e Nottingham sono al porto e stanno sopraintendendo alle operazione di scarico della nave.
- Arrivo immediatamente.
 
Emma stava per uscire dalle scuderie quando la sua voce risuonò con non curanza.
 
- Fate attenzione altezza, Barbanera non è un uomo affidabile con cui fare affari. Io lo conosco bene.
- So benissimo badare ai miei affari – disse Emma stizzita – non ho bisogno di un uomo a farmi da balia.
 
Al porto Emma stava osservando i barili di grano che i suoi uomini stavano scaricando. Ne avevano scoperchiati un paio e sembrava tutto a posto. Era effettivamente grano e anche di buona qualità. Eppure c’era qualcosa dentro di lei che le diceva che una fregatura era in agguato.
 
- Sceriffo – disse la donna – procede tutto nella norma?
- Certo altezza, i barili sono quasi finiti. Vi garantisco che Barbanera è affidabile.
- Come no, si è visto l’ultima volta quanto è affidabile!
- L’ultima volta – intervenne Rumple – è stato uno spiacevolissimo incidente. La colpa è stata di uno dei suoi uomini vedrete che questa volta non ci saranno intoppi.
 
Quello che Emma non poteva sapere, era che i tre erano in combutta tra loro. In cambio di una percentuale sui guadagni, infatti, Rumple e Nottingham chiudevano un occhio sulle effettive quantità che vendevano alla contea. Emma era così presa dalla guerra ai ribelli e sicura che quei due mai avrebbero osato mettersi contro di lei da delegare completamente su queste cose. Ma lo sfregio dell’ultima volta le bruciava ancora e da allora aveva iniziato ad avere dei sospetti.
Io lo conosco bene. Le parole di Hook l’avevano seguita fin lì. Il suo orgoglio le stava dicendo che se la sarebbe tranquillamente cavata da sola, la sua razionalità che Hook poteva rivelarsi utile anche in quella circostanza. Come Rumple e Nottingham si allontanarono di pochi passi, ordinò ad una delle guardie di portare  Hook al porto.
Quando la guardia lo venne a prelevare, Hook aveva appena finito di spaccare legna per le cucine. Senza troppi complimenti fu portato al porto al cospetto della dama. Emma lo aspettava in uno dei magazzini adibiti alla conservazione della merce.
 
- Cosa posso fare per voi? – disse l’uomo guardando Emma malizioso.
- Mi avete detto di conoscere Barbanera e i suoi trucchi. Voglio sapere se questa partita di grano è fallata in qualche modo.
- Ma non avete già Rumple e Nottingham ad aiutarvi?
- Questo non ti deve interessare.
 
In quel momento la porta del magazzino si aprì. Entrarono lo sceriffo e Rumple seguiti poco dietro da un uomo che Hook conosceva bene: Smee. Il pirata fece cenno al suo uomo di non dare a vedere che si conoscevano e Smee ubbidì immediatamente. Come Nottingham lo vide vicino ad Emma, si avvicinò ai due.
 
- Cosa ti avevo detto? Ora mi stai davvero scocciando, stasera verrai punito come si deve!
- Ho chiesto io a Hook di venire – disse Emma glaciale.
- Altezza, posso chiedervi il perché?
- Non mi fido di Barbanera e Hook sembra conoscerlo bene.
- Ma vi ho detto che non ci sono problemi, altezza. Non vi fidate più della  mai parola? – disse Nottingham guardando in cagnesco quel pirata.
- L’ultima volta non è andata bene. Quindi volevo avere un secondo parere.
- Ma altezza, quest’uomo non ha nessuna credibilità ai vostri occhi, perché dovreste fidarvi della sua parola?
- Non ho detto che mi fido, ma solo che voglio un altro parere.
- Altezza mi vedo costretto a …
- Osate contraddirmi? – disse Emma adirandosi visibilmente.
 
Uno scuro alone di magia nera cominciò a condensarsi attorno alla figura della donna, il cui volto cominciava a farsi sempre più cupo e oscuro.
 
- Imploro la vostra clemenza altezza – disse Nottingham inchinandosi.
 
Lo sceriffo sapeva bene che se Emma perdeva il controllo, la sua ira poteva avere dei danni devastanti a cui neanche Rumple avrebbe potuto porre rimedio.
Emma cercò di riprendere il controllo delle sue emozioni. Si rivolse nuovamente a Hook.
 
- E ora fate quello che vi ho detto.
 
Hook si avvicinò ai barili senza parlare e iniziò ad osservarli. Sapeva esattamente quale era l’espediente che Barbanera aveva usato, ma aveva bisogno di parlare con Smee, senza destare sospetti.
 
- Marinaio – disse rivolgendosi a Smee – potete darmi un coltello? E Altezza, mi occorrerebbe un altro barile, magari fabbricato qui di quelli standard.
- Cedric – disse la Dama – qui a fianco ci sono dei barili fatti da Marco. Prendine uno e tu dagli un coltello.
- Altezza – disse Smee – ne ho una sulla nave. Se il vostro uomo vorrà seguirmi sarò lieto di dargli un coltello.
- Accordato. Ma una guardia vi seguirà, nel caso vogliate fare i pirati.
 
Quando furono lungo la banchina del porto, Smee e Hook cominciarono a parlare tra loro.
 
- Capitano, cosa ci fa qui? Non avevamo più sue notizie.
- Quello che ho fatto non ti deve riguardare al momento. Da quando in qua sei al soldo di Barbanera?
- Capitano voi siete sparito e io e la ciurma dovevamo sopravvivere.
- Mi serve un favore.
- Ai suoi ordini.
- Tra qualche giorno mi occorrerà una via di fuga dal castello e non sarò solo. Conosco il castello abbastanza bene, ma mi occorre una persona fidata per uscire e raggiungere i ribelli.
- Siete in combutta con i ribelli?
- Insomma Smee!
- Tra le cameriere del castello, so che Ruby parteggia per la causa dei ribelli. Penso proprio che potrete rivolgervi a lei.
- Prendi contatti per me, allora.
 
Quando tornarono al magazzino, Hook prese uno dei barili e lo aprì con il coltello.
 
- Allora Hook abbiamo finito di perdere tempo, o mi state rubando il grano per rivenderlo al mercato nero?
- Perché non provate qualcosa di nuovo, tesoro? Si chiama fiducia. datemi ancora un momento.
 
Hook scoperchiò uno dei barili e ne versò il contenuto in quello che Cedric aveva portato. Lo riempì e la quantità di grano non arrivò all’orlo del barile.
 
- Lo sapevo – disse Emma – ci sta fregando ancora.
- Ma non è possibile – disse Nottingham visibilmente preoccupato -  i barili sono sani. Stai mentendo pirata!
- Mio caro sceriffo, no. Questi barili sono manomessi. Vedete – disse il pirata aprendo uno dei barili – c’è un doppio fondo interno.
- Cedric! – aprite i barili e pesate bene il grano. Una volta fatto stimate il costo e pagate Barbanera. Ti avverto, ricontrollerò tutto il vostro rapporto e se qualcosa non quadra le ceneri del vostro cuore alimenteranno il mio camino stasera.
- Agli ordini altezza – disse Cedric con deferenza.
- Quanto a voi Hook seguitemi.
- Altezza, vi prego …
- Nottingham vi consiglio di non disturbarmi oltre per oggi.
 
Quando Emma e Hook si furono usciti dal magazzino Rumple e Nottingham sentirono chiaramente che il tempo era agli sgoccioli.

Emma condusse Hook nel suo studio.
 
- Rose, ordina che non voglio essere disturbata per nessun motivo. Chiamatemi solo se i ribelli attaccano e se decidono di arrendersi. Quanto a voi pirata, ho dei trattati che vorrei esaminaste.
- E così ora vi fidate di me.
- Non montatevi la testa. Mi occorre un parere su alcune faccende e nella mia corte nessuno è competente.
 
Tra la montagna di trattati che Emma aveva sulla scrivania, c’erano anche delle mappe stellari.
 
- E queste altezza?
- Queste non c’entrano nulla con quello che dobbiamo fare! – disse Emma riprendendosi le cartine.
- E comunque ci sono degli errori nei calcoli.
- Ah … è che ho cominciato a interessarmi da poco a queste cose e non tutto mi è chiaro.
 
Il viso di Hook fu increspato da un lieve sorriso. Il fatto è che prima che tutto iniziasse anche Emma aveva partecipato alle discussione che aveva fatto con Henry su questi argomenti. Ma Emma non era molto portata, mentre Henry sembrava avere un talento naturale. Questo aveva fatto sì che Emma si fosse defilata dalle loro chiacchierate e passeggiate.
 
- Magari posso aiutarvi anche con quelle. E sapete la teoria va bene ma credo che un approccio pratico può risultare più immediato.
- Approccio pratico?
- Il vostro castello ha molte torri e quella che da sul mare potrebbe esserci molto utile per la nostra prima lezione.
- Vedremo pirata, vedremo.
 
Emma e Hook si sedettero ed iniziarono a lavorare. La donna ebbe modo di constatare come l’uomo fosse molto preparato e competente. E una strana complicità si andava costruendo tra loro.
 
- Strano che un pirata sia così preparato.
- A dir la verità prima di essere un pirata, sono stato un ufficiale di marina.
- Ma davvero? E cosa vi ha spinto alla pirateria?
- Mio fratello era il mio capitano e mi è stato strappato con l’inganno da una testa coronata.
 
Emma si irrigidì un momento. Sentì un’ondata di empatia con lui e con quello che doveva aver provato. Hook non aveva alzato gli occhi dai trattati che stava consultando ma la mano di Emma agì da sola, andandosi a posare sulla sua.
 
- Mi dispiace, non lo sapevo.
- Non fa niente è successo tempo fa e io non sono più quell’uomo.
- E chi siete allora? – chiese Emma
- Un pirata e un uomo d’onore altezza – disse guardandola negli occhi.
 
Qualcuno bussò alla porta in quel momento, guastando quel momento di intimità tra loro.
 
- Altezza – disse Cedric entrando e notando immediatamente la vicinanza tra i due – il rapporto che mi avevate chiesto.
- Bene Cedric. Mi metto subito a guardarlo.
- Lo sceriffo mi ha detto di chiederle …
- Non mi interessa minimamente quello che ha da dire lo sceriffo. E ora lasciateci, abbiamo molte cose da sbrigare.
- Agli ordini – disse Cedric abbandonando la sala per andare a riferire tutto a Nottingham.
 
Lavorarono alacremente per le tre ore successive. Emma era molto attenta alle osservazioni del pirata che si dimostrarono sempre puntuali e affidabili. E convenne con se stessa che aveva delegato troppo a Rumple e a Nottingham, i cui pareri erano molto più grossolani. Hook si era alzato per prendere uno dei codici su uno degli scaffali quando si rese conto che era giunta ormai sera.
 
- È tardi capitano, per oggi può bastare. Continueremo domani, dopo la mia cavalcata. Lasciate stare ogni altro impegno a parte Saetta e restate a mia disposizione.
- Non è così tardi … Che ne dice se manda su dalla cucina qualcosa e andiamo sulla torre a vedere il mare?
- Veramente …
- Altezza soffrite di insonnia, lo so. La vostra finestra è l’ultima che si spegne a notte fonda.
- E come o sapete?
- È proprio davanti alla mia cella. Andiamo, vedrete che con un po’ di pratica sarete in grado di leggere quelle mappe in pochissimo tempo.
- D’accordo capitano. Datemi qualche momento per dare disposizioni in cucina e poi ci avviamo verso la torre. Ci vediamo davanti alla sala del Banchetto tra un’ora.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Dunque non so voi, ma in quel di Roma fa un caldo osceno. Lo so sono un po' in tritardo questa settimana, ma quest'afa è micidiale, non ti viene voglia di fare una beneamata cippa lippa! Oggi sono gasatissima perchè è uscito il primo bellissimo, a mio parere, poster promozionale. Per non parlare delle prime foto di Dark! Emma. Questa stagione si sta candidando ad essere una delle mi preferite di sempre ... se sto così con nulla in mnao quando vedrò le puntate scapoccerò sicuramente.
Come vedete i nostri si stanno avvicinando sempre più e la nostra Emma si sta sciogliendo, peccato che anche i due loschi cispiratori se ne siamo accorti. Cosa avranno mai in mente? Vi dico che dal prossimo capitolo inzierà una nuova fase della storia e ... ci muoveremo ... ;)
Come sempre grazie a chi legge, recensisce e inserisce: siete voi il cuore pusante di questa storia. Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento e che continuerete a seguire la storia con immutato affetto
Un bacione e a presto :*
Persefone
  
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