Capitolo 1: Il piano di Severus

“Sanno della data esatta della partenza di Potter da casa dei suoi zii” disse Severus.

“Ne sei sicuro?” gli chiese Cate. Lei e i membri dell’Ordine della Fenice era riuniti nel salotto di casa sua ed ascoltavano quello che Severus aveva appreso dal ritratto di Silente, l’ultima volta che c’era stato, prima che Hogwarts fosse invasa dai Carrow. Anche i vecchi compagni di Cate erano arrivati (se non ve li ricordate, leggete le mie prime due fan fic).

“Sì…non mi ha spiegato bene come lo hanno saputo…sembra che ci abbiano tenuti sotto controllo”,

“Figuriamoci! Che potevamo aspettarci?” sbottò lo zio, “E come dovremmo agire, secondo te?”,

“Credo di avere una soluzione…” fece Piton, “Useremo la Pozione Polisucco per fare dei sosia di Potter!”,

“Capisco il tuo piano” fece Remus, “i Mangiamorte si troveranno impreparati e non avranno il tempo di seguirci tutti, giusto?”,

“Esatto”.

A quel punto entrarono Ron, Hermione, Fred e George, entrarono. “Professore, noi ci offriamo volontari!” disse Ron,

“Per cosa?”,

“Per prendere il posto di Harry!” rispose Hermione,

“Ragazzi, no!” intervenne Cate, “prenderemo noi il posto di Harry, non dovete farlo voi…”,

“Signora Piton…Cate” si corresse Hermione, ricordando che la donna gli aveva chiesto di chiamarla per nome. “Siamo tutti maggiorenni ed Harry è nostro amico…vogliamo essere d’aiuto anche noi!”,

“E’ troppo pericoloso!” disse la signora Weasley.

Discussero per un po’, ma alla fine i ragazzi ebbero la meglio.

“Va bene” disse infine Severus. “Ho Pozione Polisucco per sei persone…abbiamo già quattro volontari, ce ne servono altri due…”,

“Mi offro io! Sarò io la quinta!” si offrì Fleur.

“Ed avete anche la sesta!” era Nat. Era rimasta ad ascoltare il piano da dietro la porta.

“Non se ne parla nemmeno, signorina!” fece Moody, “sei troppo piccola!”,

“E dai, lasciatemi fare qualcosa! Non sopporto di starmene qui con le mani in mano!”,

“E’ fuori discussione!”.

Lo zio in quel momento notò che Mundungus, che era rimasto in un angolo ad ascoltare, cercava di andarsene quatto quatto. “Fermo dove sei!” gli urlò e gli lanciò un incantesimo, “Dove credi di svignartela? Sarai tu il sesto!”,

“Io, e perché io?” fece il mago terrorizzato,

“Perché è l’unica cosa utile che puoi fare per quest’Ordine! O vuoi limitarti a rubare nelle case?”,

“Ah, senta…se è per quello che ho preso a casa di Black, le giurò che le restituirò…”,

“Non provarci con me! Sarai il sesto punto e basta!”,

“A questo punto dobbiamo decidere chi saranno i sette guardiani!” disse Moody, “Andrò io…Arthur, tu verrai?”,

“Certo!” rispose Arthur, che sicuramente voleva proteggere i figli,

“Verrò anch’io!” si offrì Remus,

“E anch’io!” disse Bill,

“Ne mancano due!” contò Moody.

Cate voleva andare, ma Moody gli consigliò di non farlo. Lei, Severus, Dorothy, Albert, Prue, Carrie e Betty avrebbero sorvegliato i Mangiamorte, nel caso di un eventuale attacco.

Nat non poté che assistere impotente. Tra poco non avrebbe più potuto fare anche quello: i suoi genitori avevano deciso di mandarla in Italia, a Positano. Sia lei che Azzurra e Giada. Zia Jardis e zio Edoardo sarebbero arrivati a giorni, l’avevano fatto sapere quando, per il matrimonio di Ben e Tonks, avevano spedito gli auguri. E dopo il matrimonio di Bill e Fleur, zio Edoardo le avrebbe portate in Italia, mentre Jardis sarebbe rimasta qui a combattere.

Non gli restava che passare con Harry e i suoi amici tutto il tempo che poteva.