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Autore: Veggie12775    18/01/2009    6 recensioni
Storia ambientata dopo il quinto romanzo. Non tiene conto degli avvenimenti del sesto e del settimo libro ma ci sono alcuni riferimenti. Harry è disperato per la morte del suo amato padrino Sirius Black e Hermione, desiderando aiutare l'amico decide di tornare indietro nel tempo di quattro mesi per evitare che ciò avvenga ed utilizza un incantesimo trovato in un libro antico nella sezione proibita della biblioteca ma commette un errore e finisce vent'anni indietro nel tempo dove fa la conoscenza del giovane Severus Piton di cui s'innamora. I personaggi potrebbero risultare un po' OOC
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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RINGRAZIO LE PERSONE CHE HANNO LETTO E APPREZZATO IL PRIMO CAPITOLO, SPERO CHE VI PIACERANNO ANCHE I SUCCESSIVI.
QUESTA FANFICTION AVEVO INIZIATO A SCRIVERLA NELLA LONTANA ESTATE DEL 2005 DOPO AVER LETTO I 5 LIBRI CHE ERANO USCITI FINO A QUEL MOMENTO E CHE MI ERANO STATI PRESTATI DA UNA MIA AMICA.
PER MANCANZA DI TEMPO E D'ISPIRAZIONE CI HO MESSO TANTISSIMO A FINIRLA ED INTANTO ERANO USCITI I LIBRI 6 E 7 DA CUI HO TRATTO QUALCHE PARTICOLARE CHE SI NOTERA' SUCCESSIVAMENTE MA NON MODIFICATO NIENTE NEI CAPITOLI CHE AVEVO SCRITTO FINO A QUEL MOMENTO.
PER HTML MI DISPIACE MA NON ESSENDO BRAVA AD UN USARE PROGRAMMI INFORMATICI, NON SONO RIUSCITA AD INSTALLARLO E NON HO NESSUNO CHE POSSA FARLO PER ME, QUINDI, TUTTI I CAPITOLI LI POSTERO' IN WORD.
MI SCUSO PER L'INCONVENIENTE CHE SPERO NON V'IMPEDIRA' DI LEGGERE TUTTI I CAPITOLI DELLA FANFICTION CHE HO TERMINATO E PENSO DI POSTARE PIAN PIANO NEI PROSSIMI GIORNI.



CAPITOLO DUE



Sentiva un certo dolore alla testa ma cercò di rilassarsi sperando che le passasse poi con cautela riaprì gli occhi e si guardò intorno.
Un ampio sorriso apparve sulle sue labbra quando riconobbe il bagno guasto di Mirtilla Malcontenta, lo stesso luogo da cui era partita.
Si rialzò in piedi e mormorò: “Ce l’ho fatta! Sono tornata indietro di quattro mesi!”
Hermione uscì con cautela dal bagno cercando di non farsi vedere da nessuno poiché non doveva imbattersi in se stessa se non voleva creare un paradosso temporale.
Inoltre, doveva assolutamente accertare il momento in cui era arrivata ed evitare che Sirius venisse ucciso altrimenti il suo viaggio nel tempo sarebbe stato inutile.
Mentre percorreva il corridoio deserto aveva la mente persa nei suoi piani e svoltando l’angolo finì addosso a qualcuno che stava venendo dalla parte opposta di cui non si era accorta.
Hermione stava per aprire la bocca per scusarsi quando dilatò gli occhi per la sorpresa riconoscendo la persona che le stava davanti.
Si trattava di un ragazzo alto e magro, con lunghi capelli neri, occhi del medesimo colore, viso non particolarmente attraente e carnagione molto pallida.
Costui indossava la divisa scolastica con lo stemma dei Serpeverde e dimostrava all’incirca la sua età.
“Pro… professor Pi… Piton?” balbettò Hermione incredula.
“Ragazzina, vedi di stare attenta a dove vai invece di avere la testa fra le nuvole! Non ho mai incontrato nessuno tanto stupido e goffo prima d’ora!” disse il ragazzo e mentre raccoglieva i suoi libri che gli erano caduti quando si erano scontrati le rivolse altre parole offensive poi se ne andò per la sua strada.
Hermione non era riuscita a rispondergli per le rime, scioccata dalla presenza di quel ragazzo così simile al professor Piton.
“Cosa significa tutto questo? Quello non poteva essere Piton , giusto? Deve trattarsi di uno dei Serpeverde che non ho mai visto! Ma certo, non può esserci altra spiegazione!” rifletté Hermione.
La ragazza cercò di rassicurare se stessa ma in fondo alla sua mente il tarlo del dubbio persisteva.
Muovendosi in fretta, si spostò dal corridoio e raggiunse la Sala Grande che in quel momento era deserta.
Percorse i pochi metri che la separava dalla bacheca degli annunci e ci mancò poco che cacciasse un urlò quando vide la data: 3 ottobre 1976.
“Oh mio dio, no, non è possibile! 1976! Non sono tornata indietro di quattro mesi ma di vent’anni!”
Hermione si accasciò a terra, sconvolta dalla scoperta appena fatta che le fece capire che ovviamente aveva commesso un errore con la pozione.
“Devo assolutamente tornare indietro nel 1996, non posso restare qui! Però se anche riuscissi a recuperare gli ingredienti per preparare la pozione potrei commettere un altro errore e finire chissà dove! Devo assolutamente farmi aiutare e c’è una sola persona in grado di farlo! Silente!” ragionò Hermione, cercando di scacciare il panico che l’aveva assalita appena i suoi occhi si erano posati sul calendario appeso alla parete.
La ragazza, con il suo nuovo proposito in testa, si rialzò in piedi e raggiunse la sala professori, sperando di trovarci il preside.
Dopo aver bussato, entrò e si guardò intorno riconoscendo solo il professor Vitious e la professoressa McGranitt fra le persone presenti.
Si avvicinò alla direttrice di Grifondoro e le chiese di poter parlare con il preside.
La donna alzò un sopracciglio squadrandola con curiosità.
“La prego, si tratta di una cosa urgente, professoressa McGranitt.”
“Va bene, seguimi, ti accompagnerò nel suo ufficio, signorina…”
“Granger. Hermione Granger.”
La McGranitt fece strada alla ragazza mentre si chiedeva chi fosse quell’estranea che indossava la divisa di Grifondoro.
Dopo aver pronunciato la parola d’ordine, entrarono nell’ufficio del preside.
“Buongiorno, Minerva. C’è qualche problema?” chiese Silente.
“Sì, Albus. Questa ragazza, Hermione Granger, ha bisogno di parlarti di una cosa urgente.”
Il preside spostò lo sguardo sulla ragazza con i voluminosi capelli castani accanto alla professoressa di trasfigurazioni e uno scintillio di curiosità si accese nei suoi occhi azzurri dietro alle lenti degli occhiali a mezzaluna.
“Bene, Minerva. Puoi lasciarsi soli ora, così potrò parlare con la signorina Granger e vedere se posso esserle d’aiuto.”
La professoressa McGranitt, dopo un breve saluto, uscì dall’ufficio e li lasciò soli anche se era molto incuriosita su Hermione, apparsa dal nulla.
“Prego, accomodati qui, mia cara, ed esponimi il tuo problema” disse Silente offrendole una sedia.
Hermione, dopo essersi seduta, fece un profondo respiro poi iniziò a parlare.
“Professore, io sono venuta qui dal futuro. Ho usato una pozione combinata con un incantesimo ma devo aver commesso un errore. Infatti, la mia intenzione era di tornare indietro nel tempo di quattro mesi per evitare una terribile catastrofe, invece sono tornata indietro di ben vent’anni!”
“Vent’anni! Davvero sorprendente! Giocare con il tempo è una cosa assai pericolosa!”
“Me ne rendo conto, signore, ma dovevo assolutamente aiutare un amico e quello era l’unica soluzione! Naturalmente se avessi conosciuto l’esito del mio tentativo non ci avrei mai provato. Lei non può aiutarmi a tornare nella mia epoca?”
“Certo, ma innanzitutto ho bisogno di conoscere la pozione e l’incantesimo che hai utilizzato per capire l’errore commesso.”
Hermione, quindi, raccontò al preside le informazioni trovate sul libro nella sezione proibita e Silente rimase per lunghi minuti in silenzio a riflettere mentre la ragazza aspettava fiduciosa una sua risposta.
“Che tipo di squame di drago hai utilizzato?”
“Beh, ecco non saprei! Gli ingredienti li ho prelevati dall’armadietto del professor Piton in fretta e furia approfittando di una sua momentanea assenza” rispose Hermione dopo averci riflettuto su.
“Il professor Piton? Beh, il giovane Severus è un ragazzo pieno di talento e non mi meraviglia affatto sapere che diventerà professore di pozioni in futuro! Cerca però di non farti sfuggire altre informazioni se non vuoi cambiare le cose, intesi? Rivelare ciò che sai potrebbe cambiare troppo il tempo e qualora riuscissi a tornare nella tua epoca potresti trovarla diversa da quella che hai lasciato.”
“Sì, certo, professore.”
“Comunque, ritornando al discorso della pozione, per la sua perfetta riuscita, avresti dovuto usare le squame di drago della Romania, mentre invece, avendo probabilmente utilizzato un altro tipo di squame avresti dovuto modificare il quantitativo.”
“Per ritornare indietro perciò basterà che, oltre agli altri ingredienti, utilizzi le squame di drago della Romania nell’esatto quantitativo indicato nel libro?” chiese Hermione speranzosa.
“Sì, ma sfortunatamente al momento ne siamo sprovvisti e bisognerà attendere dicembre per ricevere la nuova fornitura di squame di drago. Potremmo provare con qualcos’altro ma non me la sento di rischiare di mandarti chissà dove perciò sarai costretta a rimanere qui per almeno due mesi” rispose Silente.
“D’accordo, signore” disse lei.
Certo, non le garbava molto essere intrappolata nel passato per tutto quel tempo ma almeno le parole di Silente l’avevano rassicurata sul suo ritorno a casa.
“Bene. Allora nel frattempo dovrai frequentare la scuola. Quanti anni hai?”
“Sedici e frequento il sesto anno nella Casa di Grifondoro, signor preside.”
“Già, lo vedo” commentò Silente, osservando lo stemma della sua divisa.
“In tal caso” proseguì il preside “anche qui farai parte dei Grifondoro. Diremo che sei stata trasferita a causa di problemi familiari mentre gli anni precedenti hai frequentato la scuola Beauxbatons in Francia. Comunque, non scenderemo troppo in particolari e ti raccomando ancora di non rivelare informazioni riguardanti il futuro.”
“Sì, certo, signor preside.”
Poco dopo Silente richiamò nel suo ufficio la professoressa McGranitt e le spiegò che Hermione aveva vissuto in Francia e frequentato Beauxbatons e che ora si era trasferita temporaneamente lì ad Hogwarts e avrebbe fatto parte dei Grifondoro.
Minerva l’osservò con scetticismo, non credendo ad una sola parola di quanto le aveva detto data la misteriosa comparsa di Hermione, tuttavia aveva cieca fiducia in Albus e doveva rispettare le sue decisioni.
“Seguimi, signorina Granger, ti accompagnerò nella torre di Grifondoro.”
Hermione, dopo aver salutato il preside, seguì la professoressa fino alla familiare torre di Grifondoro dove aveva vissuto per più di cinque anni.
Quando arrivarono davanti al ritratto della Signora Grassa disse la parola d’ordine poi entrarono nella Sala Comune dove alcuni studenti se ne stavano raggruppati a studiare, chiacchierare, ecc…
“Signorina Evans?” chiamò la McGranitt.
La ragazza in questione era seduta ad uno dei tavoli e stava scrivendo qualcosa su un foglio.
Sentendosi chiamare, alzò lo sguardo e vide la professoressa accanto alla porta insieme ad una sconosciuta e la raggiunse subito.
“Aveva bisogno di qualcosa, professoressa?”
“Sì, la signorina Granger d’ora in poi frequenterà la nostra scuola ed è stata assegnata a Grifondoro. Ha la tua stessa età e dividerà la camera con te.”
“Davvero? Mi fa molto piacere! Spero che diventeremo amiche! Io mi chiamo Lily Evans.”
“E’ un piacere conoscerti, io sono Hermione Granger” rispose lei.
Le due ragazze si scambiarono una stretta di mano poi la professoressa McGranitt si congedò raccomandando a Lily di presentare Hermione agli altri.
Hermione guardando gli occhi verdi della ragazza le apparvero familiari poi sussultò quando si rese conto che erano identici a quelli di Harry.
Ma certo! Lily Evans era la madre del suo amico Harry! “Qualcosa non va?” le chiese Lily quando si accorse del suo sguardo fisso su di lei.
“No, scusami. Il fatto è che guardandoti mi sono accorta che i tuoi occhi sono simili a quelli di una persona a cui sono molto affezionata.”
“Capisco, Beh, non deve essere stato facile per te cambiare scuola. Immagino che sentirai molto la mancanza dei tuoi amici.”
“Sì” disse Hermione ripensando a Harry e Ron.
“Spero che ti troverai bene qui e comunque a me fa piacere avere una compagna con cui condividere la stanza. Infatti, ho avuto sempre la stanza solo per me e mi è mancato qualcuno con cui chiacchierare prima di addormentarmi.”
“Davvero avevi una camera tutta per te?”
“Sì, il primo anno ero stata l’unica ragazza sorteggiata a Grifondoro e così avevo la stanza solo per me. Certo, mi sono fatta delle amiche fra le ragazze degli altri anni però non è proprio come avere una compagna di stanza.”
Lily le rivolse un sorriso al termine della sua spiegazione che prontamente Hermione ricambiò.
La futura madre di Harry era una ragazza dolce e sensibile e Hermione provò un’immediata simpatia nei suoi confronti, ampiamente contraccambiata.
Lily le mostrò la camera a cui per magia era già stato aggiunto un letto per Hermione oltre ad un’altra scrivania in cui la ragazza si accorse che erano stati messi i libri e il materiale per frequentare il sesto anno scolastico.
“Sarà stato il preside” pensò Hermione, ringraziando mentalmente Silente per la sua gentile premura.
Poco dopo Lily la riaccompagnò nella Sala Comune e la presentò agli studenti presenti che l’accolsero chi con cordialità, chi con indifferenza.
“Ciao Lily, chi è questa ragazza?” chiese una voce maschile alle loro spalle.
Lily e Hermione si voltarono e videro quattro ragazzi che erano appena entrati nella Sala Comune.
Colui che aveva parlato era un ragazzo alto, con i capelli neri, gli occhi castani e che portava gli occhiali.
Hermione trasalì vedendo quel ragazzo quasi identico al suo amico Harry e capì che era suo padre.
“Si chiama Hermione Granger e si è appena trasferita qui dalla Francia dove lavoravano i suoi genitori. Hermione, loro sono James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus.”
“Piacere di fare la vostra conoscenza” disse Hermione e i quattro ragazzi ricambiarono il suo saluto.
Hermione trovava incredibile il fatto di trovarsi lì nel passato e aver potuto conoscere i genitori di Harry.
“Oh, Harry, scommetto che saresti felice di trovarti qui al mio posto!” pensò Hermione.
Trascorsero in fretta le ore e ben presto andarono tutti a dormire.
Hermione, dopo le emozioni della giornata, crollò sul letto esausta e appena la sua testa toccò il cuscino si addormentò profondamente.
  
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