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Autore: Suicide Crown    06/07/2015    3 recensioni
Per kanato Yui sarà solo un oggetto con cui cibarsi...o altro?
Ok, l' introduzione lascia un pò a desideraro, lo comprendo! Buona lettura, e spero che sia di vostro gradimento!! ^^
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kanato Sakamaki, Yui Komori
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Il buio calò nella mia stanza.

La sedia a dondolo di legno d' acero scricchiolava sotto al mio peso e a quello di Teddy. La pioggia non smetteva di cadere giù fitta e incessante, come un fiume in piena. Gli alberi ormai spogli ondeggiavano di qua e di là per via del vento gelido che era nell' aria, lasciando cadere le ultime foglie, secche e ormai prive di vita. Le fissai cadere giù e posarsi delicatamente al suolo, per poi essere trasportate via dal vento da un altra parte, lontane dalla loro radice. Coccolai Teddy per lunghi istanti, mentre le mie labbra fredde come il ghiaccio si incurvarono in un lieve sorriso, rivolto esclusivamente a Teddy. Era per lui, solo per lui, se io sorridevo. Altrimenti avevo già smesso di sorridere da un bel po'. Dentro questo piccolo pupazzo di stoffa, importantissimo per me, risiede il corpo di mia madre...ridotto in cenere. Ridacchiai a quel pensiero. Quella notte, quando mia madre cadde dal balcone tra tutte quelle rose rosse e spinose, io ero lì e la fissai. La fissai per lunghissimi istanti, prima di inginocchiarmi vicino al suo corpo e vederlo bruciare tra le fiamme rosse ed arancioni, brucianti e dolorose. Maledissi il mio essere pazzo, anche se non avevo nessun rimorso per quello che avevo fatto. Quella donna, così simile fisicamente a me, mi creava solo troppe allusioni e dolore, per cui non c' era bisogno che lei vivesse se non era amata da nessuno. Daltronde, come poteva essere amata se lei non amava?

Ah, giusto. Una persona, un unica persona amava: Karlheinz, nostro zio. Che stupida, solo vedere mia madre che dava la vita per lui...che cosa umiliante ed insensata dare la vita a qualcuno. Io preferirei morire che donare il mio cuore.

Una vocina piccola e bassa irruppe nella stanza e nei miei pensieri, facendomi girare e distogliere lo sguardo da quella pioggia. Vidi Yui, quella piccola e stupida umana che non faceva altro che portare scompiglio in casa, appoggiata al lato della porta, fissandomi incerta. I suoi capelli biondi come il grano si muovevano come seta non appena lei fece un passo avanti verso di me, entrando quasi del tutto nella stanza.

I suoi occhi erano pieni di sconforto e terrore. Per un attimo rimasi lì a guardarli: amavo quell' espressione, amavo sentire le sue urla provocate da me, dai miei affilati canini affondati nella sua carne tenera. Amavo il suo dolce sangue, e le sue vene pulsanti sempre piene del liquido rosso che io amo. Ma amavo anche i suoi dolci abbracci che mi confortavano e mi facevano calmare del tutto quando si attivava il mio bipolarismo che negli anni era diventato sempre più pericoloso per lei e per la sua incolumità. Sentii un leggero e dolce odore di violette, mischiato al dolce e intenso odore del suo sangue rosso cremisi che scorreva nelle sue vene. Non dissi niente, mi limitai solo a fissarla per tutto il tempo. Un tuono squarciò il cielo, e questo per un attimo illuminò la stanza della sua luce bianca. Poi tutto ritornò buio, ma vidii e sentii comunque lo sbattere dei denti e il tremore del suo corpo. Strinsi Teddy a me, accarezzandolo e sussurrandogli qualcosa a voce bassa, tanto che Yui fece fatica a sentirmi.

<< neh, Teddy: ma non sarà che Yui-san ha paura...dei tuoni? >> chiesi, incurvando le labbra in un sorriso psicotico. Mi avvicinai a lei, amavo quando tremava. La fissai senza distogliere lo sguardo, i miei occhi dalle iridi violette erano puntati sui suoi, color magenta. Appena fui arrivato abbastanza vicino a lei, le scostai le ciocche di capelli che le ricadevano sulla spalla, lasciando scoprire il collo, così candido e delicato. Con un gesto rapido, mi avvicinai pericolosamente a lei: le sue labbra tremavano, mentre se le mordeva nervosamente. Di sicuro sapevo che non era piacevole essere morso, ma ero sempre più convinto che preferivo essere prosciugato fino alla morte...che pensare ancora a quella stupida donna che aveva abbandonato me e i miei fratelli, Raito e Ayato. Li odiavo anche se condividevamo lo stesso odio per Cordelia, ma odiavo che si avvicinassero sempre a lei, alla mia preda, al mio peluche preferito. Lei era mia, nessuno doveva avvicinarsi a lei. Io e i miei fratelli siamo completamente differenti tra noi. Odio il modo di fare di Raito, sempre perverso e maledettamente malizioso, e odio anche l' essere possessivo e arrogante di Ayato nei confronti di Yui. Semplicemente a me bastava il mio peluche preferito per essere felice, ossia la mia Yui.

Mi avvicinai al suo collo, leccandomi volgarmente le labbra. Sentii i suoi gemiti di spavento farsi sempre più accentuati, e ridacchiai per questo. Di sicuro desiderava essere morsa, amava quando io le facevo maledettamente male. Così, per vedere il suo viso triste e sconfortato, mi limitai solamente a lasciarle lievi baci sul collo. Sentii gli occhi di Yui puntati su di me, mentre il suo corpo cominciava a non tremare più. Continuavo a baciarla, ma poi mi fermai perchè sentii le sue calde e fragili dita che mi accarezzavano i capelli color del glicine. Mi fermai, come ipnotizzato, subito dopo mi riscossi, cominciando a sussurrarle sempre freddamente.

<< cosa stai facendo? Stupida... >> gonfiai le guance, tenendo stretto Teddy tra le mie braccia.

<< mi dispiace...ma sentivo il bisogno di farlo... >> la sua voce balbettava in modo spudoratamente evidente, mentre le sue guance morbide e candide si tingevano di un rosso tenue. Sorrisi a quella vista, anche se ormai ero abituato a sentirla balbettare e a vederla arrossire. Ricambiai il gesto, accarezzandole i suoi, così morbidi e biondi come il grano.

 

<< Kanato-kun? Perchè...mi stai abbracciando...? >>

 

<< perchè tu sei mia...mi basta solo che ci sei tu, e tutto andrà bene...>>

 

 

   
 
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