Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |      
Autore: Fahr_    06/07/2015    1 recensioni
Slash of Life, episodi della vita di Viserys e Daenerys vissuti dal punto di vista del Drago.
Otto capitoli (Prologo compreso).
Genere: Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Daenerys Targaryen, Khal Drogo, Viserys Targaryen
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fuoco e sangue; è ironico come il motto della sua famiglia sia diventato il soggetto principale di quello scenario devastante che gli si presenta davanti agli occhi.
Fuoco e sangue, ciò che domina la notte in cui il nome dei Targaryen viene lasciato scivolare nel disonore dai tristi spettatori della loro disfatta, la notte in cui tutta la famiglia di Viserys, terzo del suo nome, figlio del re e, di conseguenza, principe, sparisce in un turbinio di urla e disperazione.
La rivolta era iniziata fra le mura del palazzo reale e ben presto tutti coloro che discendevano dalla stirpe del drago, insieme a chi li sosteneva con estrema fedeltà, si erano ritrovati a combattere i rivoltosi da soli, senza l'appoggio del sovrano che era stato uno fra le prime vittime, ucciso da Jaimie Lannister, colui che sembrava essere uno fra i più fedeli alleati.
Con la morte della colonna portante dell'intero impero se ne era andata anche la sicurezza dei guerrieri che, a cavallo o a piedi, armati fino ai denti con tutto ciò che potevano maneggiare con destrezza, erano scesi in campo contro gli stessi uomini che un tempo chiamavano amici, per proteggere le ultime persone capaci di infondere una speranza nei loro animi afflitti: la regina Rhaella e suo figlio, il piccolo dai capelli simili all'argento liquido costretto a guardare lo scempio che gli si palesa di fronte.
E' una strage impossibile da descrivere quella che devasta i pressi del castello reale.
Il piccolo nobile, psicologicamente provato dalla moltitudine di uccisioni avvenute di fronte al suo sguardo scioccato, è scaraventato da una parte all'altra del campo di battaglia: i combattenti lo spingono, lo strattonano, lo manipolano senza rendersi conto di chi lui sia in realtà, troppo presi dalla foga della guerra per rendersi conto della minuta presenza ai loro piedi.
Si spostano in massa, il clangore delle armature e delle armi che cozzano tra di loro è uno dei suoni più disturbanti, uno di quelli che dominano le ombre della rumorosa morte altrui.
Gli occhi violetti e pallidi del pargolo scattano da sinistra a destra, non si fermano un solo istante perchè cercano dei volti, i volti del fratello Rhaegar e di sua moglie Elia, oltre che il viso dolce e amorevole della madre, persa durante il caos generale.
Non saprà della morte dei primi due fino a quando la calma non si sarà ristabilita almeno in parte.
La ricerca prosegue, il principino si fa strada fra i corpi massacrati dei caduti, scivolando sul loro sangue e finendo molte volte con le mani nel terreno.
Le lacrime si mischiano al terriccio, lacrime di disperazione dovute alla solitudine che sente, alla paura di morire, di essere stato abbandonato da tutti in mezzo alla rivolta; tuttavia non permette a sè stesso di lasciarsi andare, non tanto in fretta.
Il padre si era impegnato per crescerlo forte e coraggioso, di fatti lui è deciso a rendergli onore mostrandosi come il guerriero che sarebbe dovuto diventare.
La ricerca viene effettuata in un'area circoscritta, definita attorno all'ultimo posto in cui si era trovato mano nella mano con l'affettuosa genitrice, il fumo nell'aria gli intasa i polmoni, costringendolo a tossire e a boccheggiare per guadagnare l'ossigeno di cui necessita durante la corsa. Il viso si sporca di fuliggine e insieme ad esso anche i capelli in precedenza bianchi e candidi come la neve, i vestiti si appiccicano al corpo fragile e la gola inizia a bruciare a causa del continuo chiamare la madre.
Ma la trova. Alla fine la trova. Più avanti, col senno di poi, non saprà decidere se ricongiungersi a lei in quel momento fosse stata una pura sfortuna o una prova di resistenza per entrambi, assegnata loro dagli Dei.
La donna è riversa a terra, la gonna di quello che era stato un elegante vestito è alzata fino alle costole, in mezzo alle gambe scoperte giace uno dei rivoltosi, che si agita su di lei in maniera febbrile, sordo al fragore che aleggia intorno perchè concentrato su ciò che sta facendo. Viserys è giovane, ha solo otto anni, ma sa bene quello che sta accadendo in quel momento alla sovrana sua madre, comprende qual è la ragione delle sue lacrime e dei colpi che prova ad assestare sul petto dell'aggressore.
E' quindi ben felice di lanciarsi sull'uomo con tutto il peso, pur sapendo di rischiare la vita opponendosi a loro senza armi o altro che potesse aiutarlo a salvare l'amata Rhaella.
Ciò che accadde in seguito non lo dimenticherà mai.
Colpito al petto dallo stupratore si era poi ritrovato stretto fra le braccia di un'altro combattente, che si era premurato di bloccarlo per impedirgli qualsiasi gesto a svafore di colui che molestava la regina.
Non si era mai sentito tanto inutile prima, e mai si sarebbe sentito ancora in quel modo.
Scalciando e strattonando aveva urlato: "Morirete tutti! Vi ucciderò uno alla volta! Brucerete, brucerete!" fino a quando le sue stesse corde vocali non avevano interrotto le folli ingiurie.
Rimase lucido il tempo necessario a vedere il barbaro che si rialzava con un ghigno malefico sulle labbra prima di rimettere il membro gocciolante nei pantaloni e riprendere in mano l'arma maneggiata all'inizio dello scontro, poi sopraggiunse per lui un colpo in testa e cadde in ginocchio, ormai privo dell'appoggio al braccio di chi lo bloccava prima.
Il tempo di rialzare lo sguardo che i due sono scomparsi, lasciandosi alle spalle i due nobili Targaryen.
Viserys gattona in fretta verso la genitrice ansimante, prodigandosi nel coprirla il meglio possibile per impedire che debba provare anche l'umiliazione della vergogna, nata dagli sguardi di chiunque sulle sue gambe allargate.
La abbraccia come se con quell'unico gesto potesse proteggerla da tutto il male del mondo, le accarezza il viso e i capelli più volte, asciugando le sue lacrime come meglio può.
L'infanzia finisce quando sente il dovere di sostenere la madre, che sembra essere più fragile e debole di lui dopo essere diventata vedova.
Rimane al suo fianco con inesauribile fedeltà, devoto a lei, come sempre, in qualsiasi situazione.
Solo loro due riusciranno a fuggire, insieme, dalla strage, trovando rifugio a Roccia del Drago.
Nulla, durante il loro disperato arrancare, gli fa capire quanto sarebbero cambiate le cose in appena nove mesi.
Nelle loro menti stanche è ancora viva la speranza di farcela.
"Se siamo sopravvissuti a questo, sopravviveremo a tutto", è il loro pensiero fisso.
Nulla di più sbagliato.

Nota dell'autrice: In teoria questo sarebbero dovuto essere un primo capitolo, ma... definiamolo Prologo. Ci ho messo giorni a scriverlo, penso che sia causa del troppo caldo, dell'ondata africana eccetera eccetera...almeno spero che sia così... Ho già in mente le idee per i prossimi capitoli, ma non so quanto tempo impiegherò a tirare su qualcosa di decente. Spero comunque che vi piaccia questo inizio, mi spiace se ci sono ripetizioni, segni di interpunzione mancanti o eccessivi e/o orrori grammaticali, rimedierò nei prossimi scritti.
Grazie per aver letto!

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: Fahr_